[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
SANITA’. LANZARIN INAUGURA A TREVISO MICROBIOLOGIA UNICA IN ITALIA E PARTO IN ACQUA. “BUONE NOTIZIE DALLA MANOVRA PER INGAGGIARE GIOVANI MEDICI”
lunedì 21 ottobre 2019
“I giovani laureati e abilitati, ma non ancora specializzati, stanno rispondendo in gran numero ai bandi della Regione per l’inserimento negli ospedali con regolare contratto, preceduto da un periodo di formazione. Dopo le 224 adesioni del bando per i Pronto Soccorso, quello per la Medicina interna, partito una settimana fa, conta già 150 adesioni. Vuol dire che con questa iniziativa avevamo visto giusto: c’è tanto interesse da parte dei giovani medici e si comincia a intravvedere una prima risposta, seppur emergenziale perché la specializzazione è la via maestra, alla carenza di professionisti in corsia. Oggi è partito anche il lavoro dell’Osservatorio Regionale Specifico dove, in collaborazione con le Università e gli Ordini dei Medici, affronteremo l’aspetto dell’inserimento degli specializzandi al quarto e quinto anno. Confidiamo anche che, al più presto, il Governo e il Ministero della Salute accolgano e attivino il documento in 16 punti che le Regioni, sottoscrivendo all’unanimità una proposta del Veneto, hanno formalizzato e inviato già da due settimane.”.
Lo ha detto l’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, intervenendo oggi all’ospedale di Treviso un “prima nazionale” come il nuovo Laboratorio di Microbiologia che serve l’intera rete degli ospedali delle Ulss 2 Marca Trevigiana e 4 Veneto Orientale (la più grande d’Italia d’estate); e una “prima locale”: la Sala Travaglio e Parto in Acqua di Ostetricia. Le due strutture sono state realizzate con un investimento complessivo di 640 mila euro. All’evento erano presenti, tra gli altri, l’Assessore Tessarolo in rappresentanza del Comune di Treviso, Consiglieri regionali dell’area, i direttori generali Francesco Benazzi (Ulss 2) e Carlo Bramezza (Ulls 4)
“Come vediamo oggi a Treviso – ha aggiunto la Lanzarin – i tanti problemi sul tappeto non ci impediscono di continuare a progredire sul fronte delle tecnologie e dei servizi alle persone. Scienza, tecnologia, e lungimiranza nel coinvolgere i giovani di una start up nata in ambito di H-Farm, hanno creato il gioiello informatizzato di microbiologia, una prima assoluta in Italia per il numero di ospedali coinvolti e per la mole di attività (+130% rispetto al precedente metodo, ma con tempi quasi dimezzati rispetto a prima). Nella vasca per il parto in acqua – ha aggiunto la Lanzarin – si aggiunge l’aspetto dell’umanizzazione: una partoriente non è un malato, ma una donna in uno dei grandi momenti della sua vita e noi abbiamo l’obbligo morale di mettere ogni neo mamma nelle condizioni migliori per far nascere il suo bimbo”.
Quello realizzato al Ca’ Foncello è il primo esempio, in ambito nazionale, di riorganizzazione dei Laboratori di Microbiologia. La riorganizzazione ha permesso di accorpare le attività svolte, in passato, dai Laboratori di nove ospedali appartenenti sia all’Ulss 2 Marca trevigiana sia all’Ulss 4 Veneto Orientale, sulla base di un nuovo modello organizzativo in grado di aumentare la qualità dei risultati, accorciare i tempi di risposta permettere la rintracciabilità di tutto il processo analitico, controllare i flussi lavorativi e accorpare le diverse diagnostiche, oggi replicate su più ospedali, standardizzando i metodi e sfruttando economie di scala. Il progetto prevede l’utilizzo di un software, realizzato da una start up di giovani imprenditori “cresciuti” in H-Farm, che permette il controllo totale dell’intero processo diagnostico, tramite pc, tablet o smartphone, da qualsiasi punto. Grazie a questo modello organizzativo tutti gli specialisti della rete saranno in grado di refertare con firma digitale qualunque referto, in totale sicurezza, da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento.
Lo specialista che si collega, dall’ospedale spoke così come da qualunque altro punto, sarà in grado di vedere, in qualunque momento: lo stato di processo del campione, le immagini relative al processo, eventuali risultati parziali, i risultati definitivi.
Prima dell’avvio di questo progetto tutte le sezioni della Microbiologia (sierologia, biologia molecolare, batteriologia, diagnostica per la tubercolosi, diagnostica per la micologia parassitologia), erano presenti in tutti gli ospedali dell’Ulss 2 e dell’Ulss 4 con conseguente spreco sia di risorse economiche (duplicazione di strumenti, controlli di qualità, interfacciamenti con relativi LIS) che di risorse umane. L’accorpamento delle sierologie rappresenta l’ultima tappa della riorganizzazione.
Nei nuovi spazi ha trovato posto anche la piattaforma informatica, unica nel suo genere, che consente a ogni operatore “accreditato” da qualunque punto dell’area Hub-Spoke di controllare lo stato di processo del campione inviato.
La nuova sala per il travaglio e il parto in acqua è stata ricavata, al IV piano del Ca’ Foncello, grazie a un intervento di ristrutturazione interna che ha visto in una prima fase la riorganizzazione degli spazi del nido e, nella seconda, la realizzazione della nuova sala: ricavata in un’area di circa 160 mq, è dotata, oltre che di un’ampia vasca, di letto per il parto, comoda poltrona, scialitica e culla per l’eventuale assistenza neonatale. Sopra la vasca è stato collocato uno schermo circolare sul quale potranno venir proiettate immagini atte a favorire il rilassamento della donna.
La nuova sala permetterà alle donne con gravidanza a basso rischio che lo desiderano di affrontare in acqua il solo travaglio o, anche, travaglio e parto. Si stima un utilizzo da parte di circa 250 donne ogni anno.
La presenza della vasca permetterà di usufruire di tutti i vantaggi del travaglio in acqua: azione antalgica per azione dell’acqua sui recettori del dolore e per la produzione di endorfine; riduzione della durata del travaglio, di uso di farmaci per partoanalgesia e d’incidenza di parti operativi, oltre che di lacerazioni perineali importanti.
Anche il neonato trarrà benefici dal travaglio/parto in acqua, dato che l’ambiente acquatico gli consente di entrare nell’ambiente esterno più delicatamente, riducendo il trauma della nascita.
La presenza di una quarta sala parto consentirà di gestire il numero di parti che l’Unità Operativa di Ostetricia del Ca’ Foncello affronta annualmente, che è progressivamente aumentato negli ultimi tre anni (2335 nel 2018 contro i 2235 del 2017).