[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Agricoltura. L'Europarlamento dice sì alle a misure contro pratiche sleali a danno degli agricoltori. Caselli: "Un provvedimento di fondamentale importanza per il settore agricolo che mette fine alle pratiche commerciali sleali"
martedì 12 marzo 2019
La direttiva è stata approvata oggi a larga maggioranza. Saranno gli Stati membri ad applicare le nuove norme e ad imporre sanzioni in caso di violazioni
Bologna - “La Direttiva contro le pratiche commerciali sleali è stata finalmente approvata a stragrande maggioranza dall’Europarlamento. È un provvedimento di fondamentale importanza per il settore agricolo”. E’ il commento dell’assessore regionale all’agricoltura e presidente della rete di Regioni europee Areflh, Simona Caselli, dopo l’approvazione oggi, da parte dell’Assemblea di Strasburgo delle nuove misure per proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali da parte degli acquirenti e dei distributori di prodotti agricoli.
“Per questo importante risultato ringrazio il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan per l’impegno che ha dimostrato e che ha permesso di approvare la direttiva in un anno. Ringrazio anche l’europarlamentare ed ex ministro De Castro la cui competenza e impegno come relatore è stato decisivo per l’approvazione di queste misure. Si tratta di un grande contributo- ha aggiunto- per una filiera più efficiente, trasparente ed equa, che impedisce le aste al ribasso ed altre pratiche commerciali vessatorie per i produttori agricoli: questa è buona Europa”. Le nuove norme mettono al bando le pratiche sleali quali i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati; le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche retroattive dell'ordine; il rifiuto dell'acquirente di firmare un contratto scritto con il fornitore; l'uso improprio di informazioni riservate; vietano le aste al doppio ribasso. Saranno vietate anche le minacce di ritorsioni contro i fornitori che vogliono presentare reclami, ad esempio la cancellazione degli ordini dei loro prodotti o il ritardo nei pagamenti. Il nuovo quadro normativo concede agli Stati membri l'autorità di applicare le nuove norme e imporre sanzioni in caso di violazioni accertate.