[Comunicato stampa Giunta regionale Sicilia]
REGIONE: AUTONOMIA, MUSUMECI SCRIVE AL PREMIER CONTE
venerdì 15 febbraio 2019
«Il Governo nazionale, nel rispetto delle norme costituzionali, assicuri il principio di solidarietà e di equità tra le Regioni italiane, nella sintesi tra spirito unitario e autonomistico».
Lo chiede il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in una nota inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, in merito al processo attualmente in corso del ‘regionalismo differenziato’. In una seduta straordinaria della Giunta, tenutasi ieri, il Governo regionale ha infatti adottato una delibera con la quale ribadisce l’importanza dell’autonomia come strumento di responsabilizzazione della classe dirigente locale e di maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali.
«L’applicazione del regionalismo differenziato - sottolinea il governatore nella lettera al premier Conte - non può infatti mettere in pregiudizio il principio della perequazione, quale strumento di riequilibrio a sostegno delle Regioni deboli, anche sul piano infrastrutturale, e con minore capacità fiscale. Il Governo della Regione muove, altresì, voti affinché, parallelamente al processo di regionalismo differenziato, si definisca il tavolo istituito presso il ministero dell’Economia, per dare finalmente compiuta attuazione a tutte le norme rimaste disattese dopo 72 anni dall’entrata in vigore dello Statuto Siciliano e per preservare la vita delle Province e delle Città metropolitane siciliane, salvandole dal prelievo forzoso loro imposto dallo Stato».
«La Sicilia, quale regione ad autonomia speciale - continua Musumeci - promuove e sostiene ogni processo di riorganizzazione delle Autonomie, nel rispetto del generale principio della unità indissolubile della Nazione» e rivendica, quindi, «il pieno rispetto dei principi contenuti all’articolo 10 della Legge costituzionale n. 3 del 18 novembre 2001 e conseguentemente il trasferimento anche alla Regione Siciliana di ogni nuova competenza attribuita alle Regioni ordinarie, ove già non assegnata».