[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Casa. La Regione in aiuto di chi non può permettersi affitti o acquisti a prezzi di mercato: a bando 5 milioni di contributi per le aziende che vorranno impegnarsi per realizzare un programma di Housing sociale. Gualmini: "Via a progetti innovativi, oltre l'abitare, per rafforzare il senso di appartenenza della comunità"

giovedì 24 gennaio 2019


Fino a 40 mila euro per alloggio a cooperative e imprese costruttrici per completare la realizzazione di nuovi appartamenti o il restauro di quelli più vecchi. Le abitazioni potranno essere date in affitto o vendute a chi, per condizione economica, non ha i requisiti per ottenere una casa popolare, ma non è in grado di misurarsi con il mercato libero

Bologna - Troppo ‘ricchi’ per ottenere una casa popolare, ma non abbastanza per acquistare o prendere in affitto un appartamento ai prezzi di libero mercato. Un problema comune a molte giovani coppie, single, famiglie con redditi medio-bassi, alla ricerca di un alloggio. 

È a questa fascia di persone che guarda il programma di housing sociale, lanciato quest’anno in via sperimentale dalla Regione Emilia-Romagna e finanziato con 5 milioni di euro nell’ambito delle proprie politiche abitative. 

I contributi (fino a 40 mila euro per ciascun alloggio) verranno destinati, tramite un bando pubblico che la Regione pubblicherà entro la prossima primavera, ad aziende e cooperative edilizie che intendono impegnarsi in questa prospettiva di mercato. Tra i criteri di priorità individuati dal bando, chi esaminerà le proposte valuterà in particolare quei progetti in grado di proporre contenuti di novità e sperimentazione, come ad esempio ilcohousing’: una modalità abitativa innovativa, costituita da appartamenti privati e spazi e servizi comuni (lavanderia, giardini, sale comuni di ritrovo e per il tempo libero, anche aperte ad usi e fruitori esterni) per favorire la socializzazione e la cooperazione tra vicini di casa. 

Con questo progetto, si affronta concretamente il tema dell’emergenza abitativa e si promuovono interventi di riqualificazione attraverso il recupero di vecchi edifici, anche sul piano dell’efficienza energetica e sismica, così da rafforzare il mix e la coesione sociale in contesti urbani talvolta problematici.

Obiettivi e modalità di realizzazione del programma sono contenuti nel provvedimento approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, che per diventare operativo dovrà passare al vaglio dell’Assemblea legislativa, entro febbraio. 

“Con l’avvio di questo programma sperimentale, rafforziamo ulteriormente l’impegno che come Giunta abbiamo assunto fin da subito sul tema della casa- sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini-. In questi anni siamo intervenuti in modo significativo cambiando il regolamento per l’accesso agli alloggi Erp e finanziando per ben due volte il bando ‘Giovani coppie’, che ha aiutato i giovani, e non solo, ad acquistare un appartamento e, al tempo stesso, ha contribuito a dare stimolo a un settore, quello della casa, particolarmente colpito dalla crisi”.

“Ora- aggiunge Gualmini- interveniamo nuovamente per colmare il fabbisogno abitativo di quella fascia di popolazione composta da una varietà di categorie sempre più ampia, che non può definirsi propriamente povera, ma non riesce comunquea sostenere l’acquisto di un’abitazione o un canone di locazione al prezzo di mercato. Inoltre- conclude la vicepresidente- con questo programma daremo il via a nuovi progetti di cohausing, andando oltre il semplice concetto dell’abitare, offrendo spazi comuni e servizi complementari essenziali destinati alla socializzazione, per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità delle persone”. / Ti.Ga.