[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Sanità. Abolizione superticket, primo bilancio in Commissione Salute. L'assessore Venturi: "Un risparmio vero per milioni di cittadini dell'Emilia-Romagna. Orgogliosi per come sta funzionando la 'macchina': poche le criticità, e già risolte"

martedì 22 gennaio 2019


 

Cancellato anche il ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico. Per rendere esecutiva la novità introdotta dalla Regione, sono stati adeguati tutti i sistemi di anagrafe, prescrizione, pagamento e prenotazione. Dalla manovra un risparmio annuo di 34 milioni di euro per gli assistiti, interamente coperti da risorse regionali. La campagna di comunicazione rivolta agli utenti e i dati su quanti ne beneficeranno, per Azienda sanitaria di appartenenza

Bologna - Procede bene, in Emilia-Romagna, l’abolizione del superticket, anche dal punto di vista operativo. Dall’avvio, il 1^ gennaio 2019, della manovra voluta dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, non sono state evidenziate particolari criticità e questo per entrambe le misure varate, di cui beneficiano milioni di emiliano-romagnoli.

La prima: l’abolizione, appunto, del superticket, cioè della quota aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro per ogni confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta) e sulla specialistica ambulatoriale, cioè visite ed esami (fino a 10 euro a ricetta), per i nuclei familiari con redditi fino a 100mila euro. La seconda: la cancellazione del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico (sia per i figli che per i genitori).

Il punto è stato fatto questa mattina in Regione, in Commissione Salute, dalla direttrice generale dell’Assessorato alle Politiche per la salute, Kyriakoula Petropulacos, a meno di un mese dalla novità introdotta, che consentirà ai cittadini residenti in Emilia-Romagna un risparmio annuo di circa 34 milioni di euro, interamente coperti da risorse regionali.

“Nonostante la complessità legata all’aggiornamento di tutti i sistemi per poter procedere rapidamente all’adeguamento delle banche dati, sono state pochissime le problematiche rilevate, e risolte in genere velocemente- è il commento dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Voglio sottolinearlo, non è un’operazione da poco, a livello organizzativo, oltre che di impegno economico per la Regione. Ma è un’operazione che si traduce in un beneficio reale per milioni di cittadini, con un risparmio complessivo di 34 milioni di euro l’anno. Ne siamo orgogliosi, e il fatto che tutto stia funzionando nel verso giusto ci rende ancora più soddisfatti”.

Le nuove fasce di reddito A tutti i soggetti presenti nell’Anagrafe regionale degli assistiti è stato attribuito in modo automatico, sulla base delle autocertificazioni sinora presentate, un codice di fascia di reddito: QB (quota base) per redditi inferiori o uguali a 100mila euro, e QM (quota massima) per redditi superiori a 100mila euro.

Attualmente, dunque, in Emilia-Romagna oltre 3 milioni di cittadini – parliamo di assistiti in fascia QB – non pagano più il superticket, che rimane a carico di soli 500mila assistiti, i più abbienti. Contemporaneamente, quasi un milione di persone (979.486 assistiti) non pagano più il ticket base, perché sono in fascia FA2,che indica l’appartenenza a nuclei con almeno 2 figli a carico. Tra coloro che non pagano più il superticket sono compresi 1 milione 900mila assistiti già esenti precedentemente, perché appartenenti alla fascia di reddito più bassa, mentre a questo numero vanno aggiunti 820mila residenti titolari di un’esenzione totale per età/reddito, invalidità civile, di guerra, di servizio. E i disoccupati, naturalmente, continuano a non pagare il superticket e neppure il ticket base, come in Emilia-Romagna avviene, per volontà della Regione, ormai da diversi anni. Con un unico onere a carico dei lavoratori colpiti dalla crisi: quello di comunicare annualmente agli sportelli Cup la propria fascia di reddito, in quanto la loro posizione lavorativa ed economica potrebbe cambiare nel tempo.

Informazioni utili È possibile verificare la propria fascia reddituale di appartenenza accedendo al Fascicolo Sanitario Elettronico, se attivato, oppure tramite Cup. Qualora una persona ritenga di non appartenere alla fascia che gli è stata attribuita in automatico in Anagrafe - senza alcuna incombenza per i cittadini - per esempio perché l’anno precedente è cambiato il proprio reddito familiare, può chiedere una modifica presentando l’autocertificazione.

Per quanto riguarda l’eliminazione del ticket base per i nuclei familiari con due o più figli, il numero degli aventi diritto è stato recentemente aggiornato sulla base dei dati forniti alla Regione dall’Agenzie delle Entrate, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2017 (sul 2016); ma già nel mese di marzo saranno disponibili i dati relativi alle dichiarazioni 2018 (sul 2017). Nel frattempo, per qualunque cambiamento sia intervenuto (nascita di un altro figlio, o uscita dallo stato di famiglia di un figlio già grande), occorre fare la segnalazione al Cup.

Va ricordato, infine, che il superticket non si paga neanche per prestazioni e visite prescritte e/o prenotate nel 2018, ed effettuate dal primo gennaio 2019. Da questa settimana, inoltre, i cittadini che beneficiano delle due misure regionali troveranno l’indicazione della cifra risparmiata sulla prenotazione della prestazione con questa dicitura:

Per visite ed esami fascia QB

Dal 1° gennaio 2019, la Regione Emilia-Romagna ha abolito il superticket su farmaci, visite ed esami per la sua fascia di reddito. Rispetto al superticket nazionale lei risparmia 10 euro per ogni impegnativa prenotata.

Per prime visite famiglie con almeno due figli a carico

Dal 1° gennaio 2019, la Regione Emilia-Romagna ha abolito il superticket e una parte dei ticket nazionali. Le famiglie con almeno due figli a carico, come la sua, risparmiano così 23 euro per ogni prima visita prenotata.

L’assessorato sta inoltre costituendo un osservatorio che garantirà il monitoraggio dell’andamento della applicazione delle due misure regionali.

La campagna di comunicazione “Farmaci, esami, visite. Il superticket qui non si paga più”. È una delle frasi che i cittadini hanno visto, a partire da fine dicembre, negli appositi spazi sui giornali, nelle locandine a bordo degli autobus e alle fermate dei mezzi pubblici, ma anche nei banner su internet e su un apposito sito web, www.regione.emilia-romagna.it/stopsuperticket. Per spiegare le novità in arrivo, la Regione ha predisposto una campagna di comunicazione ad hoc, sia cartacea che online. Sul sito c’è una sezione dedicata alle Faq, ovvero le domande che possono ricorrere maggiormente tra gli utenti, con relative risposte. È stata messa a punto, in collaborazione con Federfarma, una locandina specifica da esporre nelle farmacie e sono stati prodotti anche spot radio e video, trasmessi sulle emittenti locali; 1,9 milioni di cittadini sono stati raggiunti tramite Facebook.

I tecnici dell’assessorato alle Politiche per la Salute hanno risposto alle centinaia di quesiti sinora arrivati alla Regione via mail o attraverso il canale Facebook. Tra le domande più frequenti, quelle sulle modalità di pagamento del superticket per prestazioni e visite prescritte e/o prenotate nel 2018 ma da effettuare nel 2019, sulle modalità di rimborso per superticket e ticket su prima visita se erroneamente calcolati, sulle discrepanze tra quanto risulta all’anagrafe assistiti e situazione reale, e su come dichiarare modifiche della composizione del nucleo familiare. /CV