[Comunicato stampa Giunta regionale Basilicata]
La Regione darà immediata esecuzione alla sentenza del Tar Basilicata

giovedì 10 gennaio 2019


La Regione Basilicata, letta in modo informale, la pronuncia del TAR Basilicata che ha accolto il ricorso 523/18, prende atto di quanto deciso ed esprime la propria volontà di darle piena esecuzione.

L’indizione dell’elezione per il rinnovo del Consiglio Regionale e del Presidente della Giunta era stata indicata in coincidenza con il voto per il Parlamento Europeo in ossequio a principi di pubblico risparmio e di concentrazione del momento elettorale, nella convinzione, suffragata da autorevoli pareri, che la normativa nazionale di riferimento fosse non solo suscettibile di applicazione a livello regionale, ma che questa fosse dovuta.

Il diverso assunto del TAR, che ha ritenuto di attribuire valore di norma cornice alla L. 165/04 e non anche al D.L. 98/11, anche oltre il richiamo ricettizio della prima e non del secondo nella normativa elettorale regionale, rende ora doveroso indire le elezioni regionali nei termini ritenuti dal Giudice Amministrativo.

La Regione Basilicata, che ha sempre agito nella convinzione di rispettare la normativa vigente, di non semplice lettura, come evidenziato dallo stesso TAR che ha affermato la novità della materia, non proporrà impugnazione alcuna, nella volontà, sempre presente, di chiamare al voto i cittadini lucani con la tempestività legalmente concessa e doverosa, come già infatti manifestato nella nota ufficiale del  21 novembre scorso, con la quale si interpellava il competente Ministro degli Interni circa la possibilità di addivenire a diverse determinazioni, laddove possibile.

Che tanto non sia avvenuto conferma come lo stesso organo nazionale competente fosse convinto della fondatezza normativa della scelta per l’election day del 26 maggio.

La Regione Basilicata ribadisce che non proporrà appello alla sentenza del Tar, anche per scongiurare il rischio che un suo accoglimento possa ulteriormente protrarre il ritorno alle urne, il che non è stato e non è volontà dei suoi organi rappresentativi.