Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Patto stabilità: posizione su articolo 7 L. 33/2009
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 21 maggio 2009
in allegato il documento in formato pdf
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
09/042/CR/C2
POSIZIONE DELLE REGIONI SUL PATTO DI STABILITÀ INTERNO IN RELAZIONE
ALL’ART. 7-QUATER DELLA LEGGE 33/2009
L’articolo 7 quater della Legge 33/09 ha introdotto in maniera non condivisa l’alterazione del contributo del comparto Regioni al risanamento dei conti pubblici, concordato in sede di approvazione della legge 133/08, per senso di responsabilità istituzionale e nonostante la riconosciuta onerosità.
Tale norma è stata già contrastata con parere negativo sia dalle Regioni, sia dall’Anci che dall’Upi nella considerazione che è il frutto di un metodo non condiviso. Ma, per quanto riguarda le Regioni, soprattutto perché il contenuto costringe le stesse ad una riprogrammazione finanziaria in corso d’esercizio e le regole di applicazione risultano impraticabili, come ad esempio quelle relative alla sussistenza delle condizioni previste al comma 2, lett. c) che secondo lo schema di D.M. illustrato in sede tecnica presso la Conferenza Unificata del 20 maggio 2009 non può essere accertata prima del 30.09, confermando così le perplessità espresse dalle Regioni nel documento presentato alla Conferenza Unificata dell’8 aprile 2009 (in copia allegato).
Ciò nonostante le Regioni chiedono ad Anci e Upi di concordare un’interlocuzione col Governo per verificare un percorso condiviso e praticabile che consenta l’effettiva flessibilizzazione delle Regole del Patto di Stabilità Interno e che abbia gli effetti sull’incremento degli investimenti pubblici che la norma si poneva come obiettivo e che invece non produce perché a saldo zero per i conti pubblici e perché incompatibile con la procedura temporale proposta.
Roma, 21 maggio 2009
Allegato
L’Art. 7 quater del DL n. 5/09 prevede le norme sul Patto di Stabilità per le Regioni condivise nell’accordo del 12 febbraio u.s.
Introduce inoltre in maniera non condivisa l’alterazione del contributo del comparto Regioni al risanamento dei conti pubblici, concordato in sede di approvazione del DL 112/08, convertito nella legge 133/08, nonostante l’onerosità e per senso di responsabilità.
Infatti si prevede che su richiesta degli EE.LL. si provveda alla rideterminazione dei propri obiettivi programmatici, costringendo le Regioni a metà dell’esercizio finanziario a rivedere le proprie programmazioni finanziarie.
Tali previsioni presentano alcuni elementi di criticità:
1. non producono effetti sull’incremento delle spese di investimento essendo a saldo zero per i conti pubblici;
2. sul versante della possibilità di disporre di plafond finanziari da mettere a disposizione del meccanismo prefigurato dalla norma occorre precisare che si è intervenuti solo dopo un lungo e serrato confronto per escludere le risorse UE che pure erano per gli obiettivi di finanza pubblica neutre;
3. i criteri per l’utilizzo da parte degli enti locali della procedura prevista risultano particolarmente stringenti e quindi anche per quanto riguarda l’impatto sui loro investimenti si assisterà al mancato utilizzo dello strumento.
In conclusione le Regioni esprimono la propria contrarietà in merito ai contenuti del provvedimento.