Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - UE: nota Regioni italiane per programma innovazione, crescita e occupazione (pico)

giovedì 22 settembre 2005


CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

 

 

Contributo delle Regioni italiane alla definizione del Programma Innovazione, Crescita e Occupazione (PICO) di rilancio della strategia di Lisbona

 

 

La Conferenza delle Regioni ha approvato in data odierna il Contributo delle Regioni italiane alla definizione del Programma Innovazione Crescita e Occupazione (PICO) di rilancio della strategia di Lisbona che in questa sede presentiamo al Governo.

Ai fini della reale ed efficace attivazione di una strategia coerente a livello nazionale la Conferenza esprime l’unanime volontà di condividere con il Governo il documento nazionale che sarà inviato alla Commissione europea. A tal fine, la Conferenza chiede di potersi esprimere sul documento nazionale in occasione di una prossima Conferenza Stato-Regioni.

Affinché il programma italiano non resti un esercizio accademico, la Conferenza chiede al Governo di condividere la necessità che la prossima Legge Finanziaria chiarisca l’origine delle risorse con le quali attivare l’accelerazione del processo di Lisbona e la loro conseguente allocazione in chiave coerente e sinergica con le priorità regionali.

In occasione di tale confronto la Conferenza ritiene necessario - proprio al fine di dare coerenza alla posizione nazionale e interpretando in una logica sinergica il rapporto Stato-Regioni - consolidare un tavolo negoziale che diventi un forte strumento di innovazione della governance nazionale e, quindi, costituisca il principale fattore di “lisbonizzazione” dell’azione pubblica, intervenendo nel rapporto Stato-Regioni in tema di rappresentanza presso l’Unione Europea e di codecisione nella programmazione delle politiche di sviluppo. Ritiene, inoltre, opportuno definire un metodo di lavoro condiviso per la revisione periodica dei programmi di attuazione di Lisbona.

In questo quadro, la Conferenza ha condiviso l’urgenza di affrontare e risolvere con il Governo le seguenti criticità non ancora risolte degli assetti di governance nazionale.

1.      Dare attuazione finalmente alle disposizioni contenute nell’articolo 5 della Legge 131 del 2003, con la conclusione dell’accordo Stato-Regioni;

2.      Dare avvio alla condivisione a livello nazionale della fase preparatoria delle politiche comunitarie attraverso l’attuazione della Legge 11 del 2005.

3.      In questa dimensione di partecipazione, codecidere e corappresentare la posizione nazionale sui negoziati, sia a livello politico che tecnico, nei diversi settori delle politiche comunitarie attualmente in corso.

4.      Tale condivisione, in particolare, deve riguardare al momento i negoziati sulle prospettive finanziarie dell’Unione Europea e quello parallelo e conseguente sulla riforma della politica regionale e di coesione comunitaria.

5.      Con riferimento, in particolare, ai negoziati di cui al punto 4, concordare fin da ora un meccanismo di compensazione, garantito da risorse nazionali, da attivare nell’eventualità - che pare delinearsi - di una riduzione delle risorse comunitarie destinate alle politiche regionali e di coesione, per assicurare continuità degli interventi regionali per lo sviluppo.

6.      Le stesse Regioni hanno già avviato una riflessione su come salvaguardare gli attuali equilibri tra loro esistenti, in una logica di safety-net, anche e soprattutto in quadro incerto di risorse disponibili.

 

Roma 22 settembre 2005