Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Industria - Protocollo d’Intesa sul tema ricerca scientifica e innovazione tecnologica tra
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 3 febbraio 2005
Protocollo d’Intesa sul tema ricerca scientifica e innovazione tecnologica tra
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
CGIL,
CISL
UIL ,
CONFINDUSTRIA
Premesso
· che i risultati del Consiglio europeo di Lisbona definiscono, per il prossimo decennio, l’obiettivo di diventare “l’economia basata sulla conoscenza, più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale”
· che tali obiettivi sono stati ripresi da diverse comunicazioni della Commissione europea e recentemente confermati per la definizione del prossimo Programma Quadro
· che nella Comunicazione della Commissione europea “L’innovazione in una economia fondata sulla conoscenza” - COM(2000) 567, si stabiliscono le linee direttrici per una politica di sviluppo dell’innovazione nell’Unione Europea e si evidenzia:
· l’esigenza che l’innovazione diventi un fenomeno diffuso riguardante i settori ad alta tecnologia ma anche i settori tradizionali e quelli dei servizi.
· la necessità, attraverso le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, di promuovere uno sviluppo sostenibile equo e solidale
· come uno degli obiettivi individuati riguardi il miglioramento delle interfacce chiave del sistema di innovazione, intendendo il perseguimento di una interazione più efficace tra il sistema della ricerca e sviluppo pubblica e privata le istituzioni della formazione etutte le tipologie di imprese, con particolare riferimento alle PMI
· che per il perseguimento del suddetto obiettivo giocano un ruolo fondamentale gli interventi realizzati a livello regionale e si invitano pertanto gli Stati Membri ad adottare un approccio coerente per quanto riguarda le strategie di innovazione regionale.
· che nella Comunicazione della Commissione europea “La dimensione regionale dello Spazio europeo della ricerca” COM (2001) 549, ribadendo il ruolo fondamentale delle politiche regionali al fine di generare assorbire ed integrare l’innovazione tecnologica e trasformarla in crescita economica, si sottolinea:
o la necessità che le regioni elaborino strategie di ricerca ed innovazione per lo sviluppo locale;
o la necessità di incentivare forme di partenariato tra il settore pubblico e privato e con le parti sociali;
o l’opportunità che le politiche regionali colgano le occasioni fornite dal Programma Quadro comunitario della ricerca e dalle altre iniziative comunitarie pertinenti
· che la Legge Costituzionale 3/2001 attraverso la modifica del Titolo V della Carta Costituzionale attribuisce nuove potestà alle regioni in materia di ricerca scientifica ed innovazione tecnologica
· che le Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo, approvate dal CIPE il 19/3/2002 aggregano i previsti interventi di potenziamento della ricerca scientifica in quattro assi tra cui:
o Asse 3: Potenziamento delle attività di ricerca industriale, e relativo sviluppo tecnologico, finalizzate ad aumentare la capacità delle imprese a trasformare conoscenze e tecnologie in prodotti e processi a maggiore valore aggiunto
o Asse 4: Promozione, valorizzando sinergie a livello territoriale, delle capacità d’innovazione nei processi e nei prodotti da parte del sistema delle piccole e medie imprese;
· che l’Accordo Confindustria – Sindacati del 19 Giugno 2003 sottolinea il ruolo strategico della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica per il rilancio dello sviluppo economico e della qualità dell’occupazione ed individua l’opportunità di perseguire percorsi che tengano conto dell’intera filiera della conoscenza includendo l’alta formazione e la formazione professionale
· Rilevato che la situazione di ritardo dell’Italia, sia nella ricerca pubblica che privata (come emerge dai principali indicatori statistici prodotti a livello nazionale ed europeo) è da considerare una delle principali cause strutturali dell’attuale crisi di crescita e di competitività del Paese
· Sottolineata la necessità che si giunga alla definizione di una politica economica, di lungo periodo, in grado di assicurare crescita e competitività al sistema Italia, ponendo come prioritaria la Ricerca e l’Innovazione
· Sottolineata nel contempo la necessità di sostenere il maggiore impegno delle imprese nell’attività di Ricerca ed Innovazione registratosi nell’ultimo triennio.
· Sottolineato che Regioni e parti sociali, per recuperare i ritardi accumulati dal paese, devono operare con un impegno straordinario in un’ottica di cooperazione per raggiungere gli obiettivi condivisi
· Considerato che lo sviluppo della competitività scientifica e tecnologica del Paese richiede interventi sia a livello regionale, che nazionale ed europeo e che tali livelli debbono essere tra loro fortemente integrati
le Parti (Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, Cgil, Cisl e Uil e Confindustria)
1. concordano sulle premesse che sono parte integrante del presente protocollo d’intesa
2. convengono di avviare un’azione di supporto per promuovere la definizione di interventi che favoriscano la diffusione della Ricerca ed Innovazione sostenendo la qualità dello sviluppo e la competitività del sistema produttivo e dei servizi, anche in relazione al nuovo e maggiore ruolo che dal 1° maggio assume il mercato europeo con l’ingresso dei nuovi paesi e alle mutate condizioni della competizione interna.
3. sottolineano la necessità che tali processi si basino su una forte impegno e partecipazione delle rappresentanze datoriali e sindacali anche a livello locale
4. sottolineano come il sistema dell’innovazione tecnologica a livello territoriale esprima nell’ambito delle singole regioni diverse declinazioni evidenziando tra l’altro differenti gradi di maturità ed integrazione delle politiche a supporto dell’offerta di innovazione tecnologica (Università e Centri di ricerca pubblici e privati) con quelle relative al sostegno della domanda
5. auspicano l’adozione di specifici documenti di programmazione regionale nel settore dell’innovazione e della ricerca, che definiscano obiettivi prioritari, integrando a tali fini le risorse disponibili sia autonome che provenienti da fonti nazionali ed europee e definiscano modalità e parametri per la verifica
6. a tal fine, considerano opportuno offrire a tutte le Regioni un panorama chiaro di possibili modelli e strumenti utilizzabili per supportare la redazione dei suddetti piani
7. concordano sull'opportunità di avviare un Osservatorio di supporto alle politiche regionali della ricerca e dell’innovazione . Il lavoro istruttorio per la definizione delle finalità e delle modalità di funzionamento dell’Osservatorio è demandato al tavolo di confronto sulle politiche regionali della ricerca ed innovazione.
7.1. Il tavolo ha l’obiettivo di:
§ approfondire l’analisi sulle scelte e gli strumenti di politiche della ricerca adottate dalle singole Regioni italiane
§ realizzare un confronto con le Regioni europee che hanno conseguito maggiori risultati nella promozione di un modello economico basato su R&I
§ fornire un supporto informativo aggiornato e di facile consultazione a tutte le Regioni sui modelli e gli strumenti
§ far circolare le informazioni sui progetti innovativi aziendali e territoriali avviati nelle diverse Regioni
§ analizzare le possibilità di accordi interregionali
§ favorire la possibilità del confronto con il sistema finanziario e bancario per la partecipazione di risorse private a progetti interregionali di innovazione industriale
7.2. Le attività del tavolo si concluderanno con una proposta definitiva di istituzione dell’Osservatorio e con la definizione degli obiettivi dello stesso entro il tempo massimo del primo semestre 2005. I risultati di questo progetto potranno inoltre essere alla base di un successivo documento congiunto condiviso dalle Parti.
7.3. Il tavolo sarà costituito dai rappresentanti delle Regioni e dai rappresentanti dei sottoscrittori del presente protocollo nel numero massimo di sei componenti ( un componente per ogni rappresentanza datoriale e sindacale; due componenti per le Regioni). E’ prevista la partecipazione di un esperto per ciascuna componente in relazione ai temi trattati.
7.4. L’incarico di componente e la partecipazione alle riunioni del Tavolo non danno luogo a compensi e gli eventuali oneri di missione sono a carico delle amministrazioni di appartenenza.
7.5. La Regione Campania attraverso le proprie strutture svolgerà la funzione di coordinamento e segreteria del tavolo