Fedriga rileva le tante distruzioni e ricostruzioni dovute ai fenomeni naturali che hanno colpito il nostro Paese, ricordando il terremoto del 1976 in Friuli Venezia Giulia, “che rappresentò un modello di collaborazione istituzionale e di fattivo riscatto. Funzionò perché la gestione dell’emergenza coinvolse, anche in fase di ricostruzione, tutti i livelli istituzionali, chi conosceva il territorio e le sue risorse. Rappresentò un modello per l’attuale sistema di protezione civile su base regionale, dal decentramento degli interventi alla collaborazione tra tutti livelli di Governo.

Solo attraverso un’alleanza reale e vera si possono portare risposte nei territori. La semplificazione normativa deve servire a garantire chiarezza a chi deve operare nell’emergenza. Ma bisogna anche agire per prevenire e rafforzare la resilienza dei territori.

Sono anche da favorire e attivare tutti i sistemi assicurativi specifici per le calamità, puntando sull’iniziativa pubblica e incentivando quella privata, in tal senso lavoriamo ad un più ampio raggio di coperture.

Non deve mancare il controllo centrale e il modello regionale di protezione civile che ha ben funzionato. La vicinanza al territorio è fondamentale. Il ruolo centrale delle Regioni nelle fasi di emergenza è quindi da riconoscere anche nella fase di ricostruzione. Al coordinamento sul territorio deve corrispondere un’assunzione di responsabilità davanti ai cittadini.

Rafforziamo la collaborazione istituzionale attraverso una concreta alleanza che ci permetta di rispettare le tempistiche, di dare risposte sempre più veloci e di pieno coinvolgimento dei territori anche nella fase post-emergenziale”.