Rafforzamento della pubblica amministrazione: audizione Conferenza delle Regioni sul Ddl di conversione in legge del DL 80/2021
giovedì 1 luglio 2021
Roma, 1° luglio 2021 (comunicato stampa) Una delegazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stata ascoltata oggi nel corso di un’audizione informale in videoconferenza delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia del Senato nell’ambito dell'esame del Ddl n. 2272, di conversione del Dl n. 80/2021 sul rafforzamento delle pubbliche amministrazioni e sull'efficienza della giustizia.
Marco Gabusi (Assessore della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Affari istituzionali della Conferenza delle Regioni) ha svolto una breve relazione sulle linee portanti delle proposte delle Regioni, mentre Simona Ferro (Assessora della Regione Liguria e Coordinatrice vicaria della Commissione affari istituzionali della Conferenza delle Regioni) ha illustrato nel dettaglio gli emendamenti (contenuti in un documento lasciato agli atti delle Commissioni parlamentari).
“Le Regioni – ha sottolineato Gabusi - condividono spirito ed obiettivi del Decreto Legge 80, ma in un’ottica di leale collaborazione istituzionale hanno voluto presentare al Governo e al Parlamento un contributo propositivo, con emendamenti puntuali, su una serie di questioni che, se affrontate, migliorerebbero il testo del provvedimento.
Sarà poi opportuna la creazione di un tavolo permanente Governo-Regioni per ‘accompagnare’ la riforma che il Decreto introduce, per coglierne appieno l’obiettivo innovativo e per non lasciare nessuno indietro
Le nostre proposte – ha spiegato Gabusi – riguardano ovviamente l’esigenza del massimo coinvolgimento delle Regioni e la necessità del miglior coordinamento normativo possibile.
Per questo, ad esempio, va chiarito meglio il riferimento generico alle “amministrazioni” per evitare di ingenerare dubbi in sede di applicazione, così come occorre coordinare le norme in materia di riserva di posti nei bandi di concorso e vanno precisate meglio le deroghe ai limiti percentuali per l’attribuzione di incarichi dirigenziali a persone non appartenenti ai ruoli della dirigenza pubblica o a soggetti esterni.
Occorre poi modificare e semplificare le regole, anche di natura economica, che disciplinano la contrattazione decentrata
Altri suggerimenti riguardano l’area funzionale, volta all’inquadramento del personale di elevata qualificazione, e gli aspetti relativi alla progressione tra le aree.
E’ poi certamente apprezzabile l’obiettivo di ridurre la copiosa produzione di documenti pianificatori cui sono tenute le pubbliche amministrazioni ed il Piano integrato favorirà l’interazione fra documenti, atti e naturalmente uffici che dovrebbero dialogare di più e meglio. Un obiettivo non semplice, specie in organismi complessi come le Amministrazioni regionali: per questo abbiamo voluto cogliere questa occasione fornendo un elenco dei Piani che si ritengono assorbiti nel nuovo strumento. Con l’obiettivo ulteriore di esaltare la peculiarità della programmazione per obiettivi, della trasparenza, della prevenzione della corruzione, del risk management, dello smart working.
Quanto al riparto di risorse finanziarie per il conferimento da parte di Regioni ed enti locali, di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, per la gestione delle procedure complesse nei procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR, bisogna superare alcune incongruenze tra le disposizioni ed è opportuno – conclude Gabusi - definire il quadro delle risorse finanziarie relative al conferimento di incarichi a collaboratori esterni”.