Regioni: agricoltura colpita duramente dall’emergenza coronavirus

martedì 31 marzo 2020


Roma, 31 marzo 2020 (comunicato stampa) “La nostra agricoltura è colpita duramente dalla crisi dovuta agli effetti della pandemia coronavirus. Ora serve sburocratizzare e semplificare”, lo ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine della riunione in videoconferenza del 31 marzo.
“Abbiamo approvato un documento – spiega Bonaccini – nel quale si evidenziano in particolare alcuni temi, dalle necessarie semplificazioni burocratiche alle proroghe necessarie, come quelle sulla gestione di alcuni bandi comunitari o per i controlli antimafia.
E stiamo già lavorando con il ministero su diversi temi – rileva Bonaccini - affrontando in particolare le questioni di alcune proroghe e deroghe. Si fanno passi in avanti e riscontriamo una certa attenzione, che attendiamo di verificare.
Va semplificato tutto ciò che ha un forte impatto burocratico sull’attività agricola e serve anche il ripristino di voucher per la manodopera agricola stagionale, al fine sopperire all’assenza di lavoratori stranieri. E’ da istituire anche un fondo speciale per il florovivaismo per le mancate vendite.
È fondamentale garantire liquidità alle aziende attraverso l’attivazione di diversi strumenti e sono da semplificare tutte le procedure di controllo, posticipando anche tutta una serie di adempimenti comunitari che in questa situazione risultano assurdi e inapplicabili. Così come sono da prevedere delle misure che permettano di assorbire il prodotto italiano che trova difficoltà di collocazione. 
Per la Pac e Psr vi devono essere interventi specifici sugli adempimenti e in particolare per le misure a superficie e anche in generale delle misure strutturali, servono interventi anche per pesca, acquacultura, OCM, ortofrutta e altre attività agricole.
Va infine riconosciuta dall’Europa l’evidente stato di calamità e quindi le condizioni di mercato eccezionali, consentendo la concessione di aiuti maggiori di quelli previsti, facendoli rientrare nelle esenzioni da calamità naturali”.
 
(2020-026)