Bonaccini (Regioni) su rinnovo contratto sanità privata
giovedì 30 gennaio 2020
Roma, 30 gennaio 2020 (comunicato stampa) “Abbiamo appreso con stupore che lunedì scorso, senza alcun preavviso, si sono interrotte in prossimità della firma le trattative per il rinnovo del contratto della Sanità privata, che i lavoratori del settore attendono da tredici anni”. Lo dichiara il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, in merito alla notizia dell’improvviso cambio di posizione al tavolo delle trattative da parte delle Associazioni datoriali, che ridiscutono i termini di un negoziato già in fase avanzata, comportando così una nuova mobilitazione delle Organizzazioni sindacali.
“Non capiamo quali siano le motivazioni – rileva Bonaccini - che hanno portato a questa nuova fase di stallo, che rimette in discussione tutti i passi in avanti fatti negli ultimi mesi che hanno visto un intervento istituzionale delle Regioni e del Ministero della Salute per una positiva e sollecita conclusione della vertenza.”
“Governo e Regioni – osserva Bonaccini - hanno mantenuto fede agli impegni assunti: da una parte in sede di conversione del “Decreto legge Fiscale” il Governo ha introdotto una disposizione che aumenta del 2% il tetto di spesa per acquisti di prestazioni da soggetti privati accreditati. Dall’altra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con deliberazione del 17 ottobre 2019, si è impegnata ad aumentare il budget delle prestazioni fino al 50% dei costi del rinnovo contrattuale, fermo restando il fatto che ciascuna Regione si farà carico di individuare le modalità attraverso le quali assicurare il contributo per il proprio territorio.
Ad oggi non mi sembra – spiega Bonaccini - che sia cambiato il contesto e continuano quindi a sussistere le condizioni per siglare il contratto anche perché l’impegno delle Regioni è confermato.
Auspico che possa essere scongiurata la mobilitazione in corso con una rapida riapertura del tavolo delle trattative e si arrivi al più presto alla chiusura della vertenza”.
(2020-008)