Bonaccini: al Ministro Lezzi abbiamo posto 5 priorità per negoziato europeo sui fondi UE
giovedì 25 luglio 2019
Roma, 25 luglio 2019 (comunicato stampa) “Abbiamo manifestato al Ministro l’esigenza di difendere in tutte le sedi, ma soprattutto a Bruxelles, la politica di coesione, una leva fondamentale per gli investimenti europei che coinvolge Regioni ed Autonomie locali, attraverso il metodo della programmazione”. Lo ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini, lasciando Palazzo Chigi, dove una delegazione della Conferenza delle Regioni ha incontrato il Ministro per il Sud Barbara Lezzi.
“Siamo pronti a fare la nostra parte ma occorre che la prossima programmazione 2021-27 si colleghi alla dimensione territoriale, valorizzando modelli di gestione condivisa e multilivello. Serve poi un approccio che spazzi via i falsi miti sulla incapacità di spesa del sistema Italia per cambiare una percezione pubblica negativa che spesso non corrisponde alla realtà.
L’ammontare delle risorse per le politiche di coesione previste per i sette anni della prossima programmazione è stato incrementato, si tratta di più di 43,4 miliardi di euro (a prezzi correnti). Un dato – ha spiegato Bonaccini - che va però letto alla luce di due importanti fattori. Il primo è quello relativo al peggioramento della condizione economica di alcune Regioni italiane rispetto alla media UE. Il secondo è che la maggiore disponibilità di risorse farà aumentare più che proporzionalmente il co-finanziamento nazionale obbligatorio (a cui concorrono sia lo Stato che le Regioni).
Per questi motivi – ha proseguito il Presidente della Conferenza delle Regioni - abbiamo indicato al Ministro cinque punti che devono rappresentare i pilastri dell’Italia nel negoziato europeo sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che è in corso ricordando che le Regioni sono partner istituzionali imprescindibili per dare efficacia all’azione del sistema Paese nell’utilizzo delle risorse europee”.
Le cinque prio
rità indicate – ha concluso Bonaccini - vanno dalla condivisione con le Regioni degli obiettivi del partenariato nazionale, con un’intesa in Stato-Regioni, all’esigenza di svincolare il co-finanziamento regionale dal patto di stabilità, dalla semplificazione delle regole al Fondo di Sviluppo e Coesione su cui chiediamo al Governo maggiore chiarezza sulle fasi attuative”.
rità indicate – ha concluso Bonaccini - vanno dalla condivisione con le Regioni degli obiettivi del partenariato nazionale, con un’intesa in Stato-Regioni, all’esigenza di svincolare il co-finanziamento regionale dal patto di stabilità, dalla semplificazione delle regole al Fondo di Sviluppo e Coesione su cui chiediamo al Governo maggiore chiarezza sulle fasi attuative”.
Queste in sintesi le priorità poste dalle Regioni oggi al tavolo con il Ministro Barbara Lezzi:
1) Per quanto concerne il partenariato nazionale il Governo deve condividere le priorità della programmazione con le Regioni, attraverso un’intesa in Conferenza Stato-Regioni sull’accordo di partenariato;
2) Occorre cercare su un equilibrio diverso, anche in termini di risorse, fra i programmi operativi nazionali (PON) e quelli regionali (POR), evitando una loro sovrapposizione e riducendo al massimo il co-finanziamento a carico delle Regioni;
3) Scorporare il co-finanziamento regionale e statale dal calcolo del Patto di stabilità per migliorare la capacità di attuazione degli interventi da parte delle Regioni e ridurne l’ammontare al minimo indispensabile;
4) Semplificare le regole, evitando la proliferazione di norme a diverso livello e la loro sovrapposizione, riducendo gli atti che regolano i rapporti tra Regioni, Governo e Commissione Europea, diminuendo gli oneri amministrativi;
5) Infine, per quanto riguarda il Fondo Sviluppo e Coesione, vogliamo chiarezza dal Governo sulla sua attuazione. Serve poi una semplificazione per standardizzare le regole dei diversi cicli, ma soprattutto occorre un confronto effettivo e costante fra le Regioni e l’Agenzia nazionale e il Dipartimento per la Coesione”.
(2019-107sm)
1) Per quanto concerne il partenariato nazionale il Governo deve condividere le priorità della programmazione con le Regioni, attraverso un’intesa in Conferenza Stato-Regioni sull’accordo di partenariato;
2) Occorre cercare su un equilibrio diverso, anche in termini di risorse, fra i programmi operativi nazionali (PON) e quelli regionali (POR), evitando una loro sovrapposizione e riducendo al massimo il co-finanziamento a carico delle Regioni;
3) Scorporare il co-finanziamento regionale e statale dal calcolo del Patto di stabilità per migliorare la capacità di attuazione degli interventi da parte delle Regioni e ridurne l’ammontare al minimo indispensabile;
4) Semplificare le regole, evitando la proliferazione di norme a diverso livello e la loro sovrapposizione, riducendo gli atti che regolano i rapporti tra Regioni, Governo e Commissione Europea, diminuendo gli oneri amministrativi;
5) Infine, per quanto riguarda il Fondo Sviluppo e Coesione, vogliamo chiarezza dal Governo sulla sua attuazione. Serve poi una semplificazione per standardizzare le regole dei diversi cicli, ma soprattutto occorre un confronto effettivo e costante fra le Regioni e l’Agenzia nazionale e il Dipartimento per la Coesione”.
(2019-107sm)