Rassegna Radio - Radio24 - Il Sole24Ore - Festival delle Regioni

giovedì 24 ottobre 2024


Radio 24 al Festival delle Regioni a Bari

Radio 24 è presente con i suoi studi e alcuni programmi al Festival delle Regioni, terza edizione, a Bari dal 19 al 22 ottobre. Tema di quest’anno: “La Regione del Futuro tra digitale e green: quali competenze per azzerare le distanze?”. Un’occasione per fare il punto su come programmare il futuro attraverso le regioni, che sono le istituzioni più vicine ai territori, alla vita e alle esigenze delle persone. Ragionare e confrontarsi sulle rivoluzioni in atto, dalla digitalizzazione alla sostenibilità da intendersi anche in senso tecnologico. Puntare sulle competenze da valorizzare con il coinvolgimento dei giovani, spinta fondamentale per “costruire” lo sviluppo.
Il Festival va in scena attorno a Bari Vecchia nei teatri Piccinni, Petruzzelli e Margherita. Oltre ai dibattiti, in programma appuntamenti con la cultura, l’arte la gastronomia, lo spettacolo.

Radio24 con i suoi studi, in Piazza Ferrarese, e alcuni programmi è al Festival delle Regioni

DOMENICA 20 ottobre
dalle 09:00 alle 10:00 - Si può fare - condotto da Laura Bettini
dalle 13:00 alle 14:00 - Non mi capisci - condotto da Federico Taddia e Matteo Bussola

LUNEDÌ 21 ottobre
dalle 13:00 alle 14:00 - Effetto giorno - condotto da Alessio Maurizi
dalle 17:00 alle 18:30 - Focus economia - condotto da Sebastiano Barisoni


Le interviste e i servizi di Andrea Ferro

“Non c'è un taglio del turn over ma una possibilità, soprattutto in ruoli di difficile sostituzione, di proseguire in quello che è il percorso lavorativo. Ma questo non vuol dire chiudersi a nuove risorse. Il ministero del Lavoro bandirà presto altre procedure di assunzione”, dice la ministra del Lavoro Marina Calderone.

“Freno al turn over? Il presupposto è avere conti dello Stato in ordina, è un’ipotesi circoscritta nel tempo e non coinvolge le realtà piccole dove non ci saranno conseguenze”, dichiara il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.

“Competenze nella pubblica amministrazione: in Lombardia abbiamo centri di ricerca, le università, ma soprattutto puntiamo sulla formazione continua da aggiornare quotidianamente, oggi è irrinunciabile”, sottolinea Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

“Oggi anche se non si è nei grandi centri grazie alla tecnologia si riducono le distanze, per questo anche le aree interne possono essere attrattive”, evidenzia Francesco Roberti, presidente della Regione Molise.

“Questo Festival è un’occasione per scambiare le idee, un luogo di dibattiti con i giovani offrendo loro prospettive, per costruire un paese più sostenibile attraverso le regioni e le province autonome dove avviene l’implementazione delle politiche”, dice Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano.

“Noi sindaci siamo la parte terminale dello Stato, il front office dei cittadini, ma i comuni medio piccoli (che sono il 90%) da soli non potrebbero rispondere alle esigenze dei territori, non solo sotto il profilo economico ma anche associativo, di qui l’importanza della sinergia tra comuni e regioni, non è una somma, diventa una moltiplicazione”, sottolinea, Roberto Pella, presidente facente funzioni di Anci.

“Gli accantonamenti servono ovviamente a rispettare i tagli di spesa previsti dall'Europa e sicuramente sono un sacrificio per le Regioni ma tutta un'altra cosa rispetto ai tetti di spesa che ci impedirebbero di fatto l'agibilità amministrativa", spiega Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

 “Quando ho iniziato il mio mandato e sulle 15 regioni a statuto ordinario, 14 avevano richiesto forme indifferenziate di autonomia, mancava l’Abruzzo che poi si aggiunto, l’autonomia differenziata non può essere buona se la fa il centro sinistra, cattiva se al governo c’è il centro destra”, commenta Roberto Calderoli, ministro degli Affari Regionali e dell’Autonomia.

“La situazione della Sanità è drammatica, tra poco chiudiamo i Pronto soccorso, non ci sono medici, per tenerli aperti bisogna prendere decisioni importanti: raddoppiare le retribuzioni, inserire incentivi previdenziali, pagare di più i giovani che si specializzano nella medicina di Emergenza”, denuncia Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania.

“Nell’ipotesi del governo si sono già ottenuti importanti punti di confronto sulla sanità, non ci sono spaccature nella Conferenza delle regioni, il senso di unità istituzionale è la sua grande forza”, sottolinea Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte.

“L’invenzione del meccanismo degli accantonamenti, cioè i prelievi forzosi alle Regioni, già l’anno scorso ha comportato il passaggio di 40 milioni dalla mia regione allo Stato, con questo testo diventano 65-70, si parla tanto di autonomia differenziata, in realtà si centralizza e si tolgono risorse agli enti locali”, polemizza Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.

“Con i tagli della spesa corrente imposti da Bruxelles, il prossimo anno trasporto pubblico, welfare e sanità saranno fortemente ridimensionati, si dice che i tagli riguardano anche i ministeri, che però non hanno gli occhi e le lacrime delle persone”, dice Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia.

 
“La Sanità esce bene da questa proposta del governo, la nostra regione eroga 80 milioni di prestazioni sanitarie all’anno,  ha 64 mila dipendenti e l’ultimo sforzo è quello di metterci nelle condizioni di assumere, spesso i concorsi per io medici vanno deserti”, spiega Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.

Ascolta le interviste a Radio24

   

Le Videointerviste di Massimo Frontera - RadioCor

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