Riunione Commissione Politiche Agricole al Vinitaly 2019
lunedì 8 aprile 2019
Verona, 08.04.2019 - Si è tenuta questa mattina, in occasione della seconda giornata del Vinitaly, nella sede del Centro Congressi, la riunione della Commissione Politiche Agricole (CPA) della Conferenza delle Regioni.
“Il punto di discussione più atteso della riunione odierna ha riguardato la posizione delle Regioni sulla riforma della PAC – ha detto l’assessore alle Risorse Agrioalimentari, Leonardo di Gioia, e coordinatore della CPA – quindi, sul futuro agricolo, sulle risorse e modalità di funzionamento del primo e secondo Pilastro attinente la nuova programmazione di sviluppo rurale”.
“In particolare – ha proseguito di Gioia - le Regioni hanno preso atto delle evoluzioni che ci sono state in Parlamento europeo nella Commissione Agricoltura ove è stato riconosciuto il buon funzionamento del sistema agricolo italiano,con l’individuazione delle Autorità di Gestione (AdG), ancora una volta su base regionale. Il rischio, in principio, era la scelta di una centralizzazione dell’AdG centrale, pretesto che avrebbe consentito di omologare le politiche su base nazionale. Rivendichiamo, invece, in questo modo la nostra biodiversità, differente da regione e regione, e le oggettive diversità delle agricolture regionali, di cui è doveroso tenere conto nella futura programmazione, negli investimenti e per le metodologie con cui ciascuna tipologia di produzione dovrà essere condotta. Tutte le regioni convengono nella necessità di una maggiore rilevanza del Ministero nell’unificare le politiche, così come le regioni, specie quelle di confine, devono essere attente ad attuare delle metodologie simili, evitando differenze sui piani di gestione dei medesimi comparti: è un modo per diventare più forti specialmente nelle dinamiche concorrenziali”.
“Inoltre – ha concluso di Gioia - abbiamo lavorato per dare un senso alla vicenda che riguarda la nostra regione sulle fitopatie, in particolare, sulla Xylella: stiamo difatti, cercando, nell’ambito del I pilastro di aumentare il premio di base per quei territori colpiti, in modo che venga slegata la contribuzione al fatto che ci siano produzioni mirate. Questo salverebbe gran parte della nostra agricoltura, specie salentina, in attesa di una riconversione o nuova vita che potranno avere i nostri territori”.