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Regioni.it

n. 3871 - martedì 30 giugno 2020

Sommario3
- Piano Scuola 2020-21: lavoro complesso Regioni-Governo per "far vincere il Paese"
- Piano Scuola 2020-21: l'impegno per un testo condiviso
- Investimenti in sanità e decreto 'Semplificazioni' ancora in discussione
- Sport di contatto e squadra: proposte per la ripresa
- Sostegno alle imprese agricole
- Gazzetta Ufficiale: la rassegna di giugno

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Piano Scuola 2020-21: lavoro complesso Regioni-Governo per "far vincere il Paese"

Testo on line sul sito del ministero

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) Il decreto ministeriale relativo alla “Adozione del Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021” è stato pubblicato sul sito del ministero dell'istruzione (link: DM Adozione Piano Scuola 2020-2021.pdf) . Il risultato è stato raggiunto - come hanno spiegato in una nota congiunta il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e Cristina Grieco (Assessore della Regione Toscana e Coordinatrice della Commissione Istruzione e lavoro della Conferenza delle Regioni) - grazie al ruolo determinante delle Regioni. Un impegno che ha portato contributi tali da consentire una sostanziale revisione delle prime ipotesi ministeriali.
"Siamo soddisfatti ma io non ho vinto nulla. Non ci sono vincitori e vinti". ha detto poi il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, commentando stasera al Tg4 l'accordo sulla riapertura delle scuole. "In questi casi- afferma il governatore- si deve cercare di far vincere il paese, nel caso specifico bisogna far vincere la scuola italiana, e soprattutto i bambini e i ragazzi che dopo troppi mesi di lockdown hanno il diritto di tornare a scuola". Dunque un "accordo positivo", lo definisce Bonaccini, "che andra' verificato nei prossimi giorni e nelle prossime settimane". "Abbiamo ottenuto- evidenzia ancora il Presidente- un miliardo di euro in più per assumere docenti dove ce ne sia bisogno, dove bisogna raddoppiare le classi o fare quei lavori che servono per partire in sicurezza. Abbiamo ottenuto il metro di distanziamento e non il doppio o di piu', perche' avrebbe voluto dire dover trovare talmente tanti edifici da non poter ripartire tutti insieme". Infine "decisivo" il tema del trasporto scolastico, di cui si discutera' in una trattativa a parte. Perche' "se si devono fare piu' turni serviranno piu' corse e per farlo in sicurezza serve che ci siano le risorse", sottolinea ancora il presidente.
"Il Governo -  confermano il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Melania Rizzoli - ha accettato tutte le richieste delle Regioni per chiudere l'accordo sul Piano Scuola. Il ministro Azzolina ha anche annunciato di aver ottenuto un altro miliardo di euro oltre quello gia' previsto dal cosiddetto decreto 'rilancio', dopo un vertice di stamattina con il presidente Conte e con il ministro Gualtieri". "La Conferenza delle Regioni - spiega Rizzoli - ha posto tre questioni pregiudiziali: la necessita' di prevedere risorse adeguate per poter realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano; la definizione dell'organico necessario per applicare le prescrizioni del documento ministeriale; il trasporto pubblico, che richiedera' sia un'adeguata capacita' economica sia una grande attitudine organizzativa. Su quest'ultimo punto purtroppo, rispetto ai primi due si continuano ad avere dubbi".  "Per quanto riguarda il miliardo di euro - ha aggiunto il presidente Fontana - auspichiamo che questo nuovo annuncio trovi formalizzazione gia' in sede di conversione del decreto in modo da dare subito garanzie al mondo della scuola e agli enti territoriali chiamati ad una forte corresponsabilita' per il regolare avvio del nuovo anno scolastico". 
"Oltre a risorse aggiuntive - concludono Fontana e Rizzoli - sara' necessario un cambio di passo soprattutto nella capacità esecutiva del Piano. Chi conosce il mondo della scuola, sa quanto siano importanti i prossimi due mesi per completare tutte le ordinarie operazioni per l'avvio dell'anno scolastico. A maggior ragione quest'anno, sara' importante sfruttare i prossimi giorni soprattutto a livello territoriale. Dopo tutto il tempo perso, la scuola non puo' sopportare altri ritardi".
Anche l’assessore all’Istruzione della Regione Vento, Elena Donazzan, ha confermato  che “Il piano per la scuola è stato completamente riscritto dalle Regioni, quello presentato dal governo era irricevibile. Per il Veneto il documento approvato grazie al ruolo determinate delle Regioni rappresenta un buon risultato relativamente al tema delle  distanze, all’uso della mascherina e alla gestione degli spazi. Ma resta forte la preoccupazione per la carenza di organico: a settembre mancheranno 900 docenti e 1200 operatori Ata”.  “Il documento iniziale era irricevibile per le Regioni – ricostruisce l’assessore del Veneto - perché inapplicabile, in quanto prevedeva responsabilità indistinte e scaricava sui presidi e sugli enti locali il problema dell’organizzazione degli spazi e dei trasporti. Sindacati e associazione dei presidi l’hanno bocciato subito, anche i sindaci-insegnanti, ai quali ho personalmente chiesto una valutazione, hanno espresso un giudizio negativo. Di fatto ci siano ritrovati davanti ad un piano inemendabile, da bocciare su tutta la linea. Dopo tre giorni di serrato confronto, al quale peraltro il ministro Azzolina si è sottratta arrivando al tavolo solo ieri sera su istanza del ministro Boccia, le Regioni hanno ottenuto una riscrittura completa del piano”. Per Donazzan “il nuovo piano delle Regioni dirime alcune questioni semplici come l’inizio dell’anno scolastico (fissato al 14 settembre, anche se continuerò a chiedere che i seggi elettorali siano allestiti fuori dalle scuole), l’uso della mascherina (decisione rinviata a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico), la distanza interpersonale in aula di un metro, da calcolarsi non tra banco e banco ma da testa a testa, in modo che sia possibile una migliore gestione degli spazi”.  “Per conto della Regione Veneto ho chiesto chiarezza sull’organico e sulla continuità didattica, in particolare quella degli insegnanti di sostegno – prosegue Donazzan -  Inoltre ho ribadito l’assoluta esigenza dell’assegnazione immediata dei docenti e del personale Ata per garantire la copertura delle cattedre ad inizio anno scolastico: ci servono almeno 900 docenti in più e di 1200 posti in più di personale di assistenza tecnica e amministrativa. Posti che non potremo certo coprire con i concorsi decisi da questa maggioranza (chissà quando saranno conclusi!) e che potrebbero invece essere velocemente coperti immettendo in ruolo i duemila docenti precari da anni  presenti nelle nostre graduatorie”.
“A questo punto la nostra maggiore preoccupazione è che l’anno scolastico inizi senza la necessaria copertura di docente e personale scolastico – conclude Donazzan – Gli errori di programmazione e il farraginoso meccanismo nazionale messo in piedi dal ministero per l’assegnazione dei docenti facciano rischiano di far arrivare i docenti definitivi in classe non prima di novembre”.
In ogni caso  "La scuola, e i tentativi per la sua riapertura post Covid, "sta rappresentando nella maniera peggiore l'ufficio complicazioni affari semplici", è il giudizio che arriva dal Presidente del Veneto Luca Zaia che, parlando con i giornalisti, non manca di ricordare che quando si aprì la partita sulla richiesta di autonomia per la Regione "ci dissero 'giu' le mani dalla scuola', ma se le mani che devono occuparsene sono queste", quelle cioè di chi è al Governo del paese, "c'è da preoccuparsi".
"La Regione Campania marca il proprio dissenso e non ha dato l'intesa al ministero della Pubblica istruzione sull'apertura dell'anno scolastico". Ad annunciarlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook del venerdì. ""E' irresponsabile - ha spiegato - andare a votare il 20 settembre. Nei 45 giorni prima del voto un ente può fare solo ordinaria amministrazione, proprio in quel periodo cruciale per dare una mano ai ragazzi e ai docenti per riapertura anno scolastico, noi siamo costretti a pensare alle liste, ai comizi e alle fesserie. Non si è capito perché non si è andato a votare l'ultima settimana di luglio. Hanno preso questa decisione e allora - ha proseguito - se ne assumono tutte le responsabilità"". "La Lega aveva proposto di andare a votare il 27 settembre, il M5s uguale: pensano che debba accadere chissà che cosa per guadagnare qualche voto. Ne perderanno ancora di più, ma - ha detto ancora De Luca - il nostro dissenso è anche nel merito: non è stato definito l'organico dei docenti, del personale Ata e amministrativo, non ci sono fondi sufficienti sugli arredi e per attrezzare le aule, si scaricano responsabilità su dirigenti scolastici e presidi. Espliciteremo il nostro dissenso e la nostra critica ferma - ha concluso il governatore - al ministro dell'Istruzione che ha consentito che i problemi della scuola diventassero problemi marginali rispetto alla politica politicante".
"Sulle linee guida eravamo tutti d'accordo", è la replica della Ministra Lucia Azzolina. "Sulla questione del 14 settembre abbiamo rinviato di poco. Ho letto le dichiarazioni del presidente De Luca - l'organico c'è, abbiamo fino a 50mila posti da dare. Penso che si arrivera' ad una soluzione anche con lui".
"Gli studenti liguri delle scuola di ogni ordine e grado torneranno in aula il 14 settembre". annuncia l'assessore regionale all'istruzione Ilaria Cavo dopo l'intesa data dalla Conferenza delle Regioni, alla presenza del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, all'ordinanza del Ministero dell'Istruzione che prevede l'avvio del prossimo anno scolastico "a partire dal 14 settembre". "La scuola per noi è sempre stata una priorità - ha detto l'assessore Cavo - Siamo stati i primi a chiuderla nel momento dell'emergenza e volevamo essere i primi a riaprirla, pertanto abbiamo scelto la prima data utile, lunedì 14 settembre, che coincide con il primo giorno della settimana e va in continuità con gli anni passati dove si riprendeva sempre metà del mese. Per gli studenti, per gli insegnanti e per le loro famiglie è un importante segnale di ripartenza nella normalità". La data di inizio delle lezioni rientra nelle prerogative delle Regione che annuncia la scelta nella giornata in cui è stata data dalla Conferenza delle Regioni sia l'intesa sull'avvio dell'anno scolastico sia il parere favorevole alle linee guida della ripartenza della scuola del Ministero, ma dopo un intenso lavoro di emendamenti al testo da parte delle Regioni: "Possiamo oggi annunciare quando inizierà la scuola perché sappiamo come inizierà  - ha proseguito l'assessore - Gli emendamenti presentati dalle Regioni al documento del ministero, a cui ha contribuito Regione Liguria, hanno semplificato le regole della ripartenza, garantito un sistema più semplice di quello proposto ma soprattutto, avendo vincolato il parere favorevole alla garanzia di organico e risorse, abbiamo assicurato finanziamenti alle scuole e ai presidi che altrimenti sarebbero stati lasciati soli. Abbiamo voluto assicurare un ritorno a scuola in presenza nella situazione più normale possibile: una scuola dove sarà possibile avere un servizio di mensa e dove, se la condizione epidemiologica lo consentirà, sarà anche possibile stare in aula senza le mascherine. Anche questa volta, le regioni che hanno la percezione delle vere esigenze dei territori, degli enti locali proprietari degli immobili scolastici ma soprattutto delle famiglie hanno contribuito a dare risposte concrete ai cittadini ed è per questo che ci riteniamo soddisfatti del risultato raggiunto; questo non vuol dire che abbasseremo la guardia affinché ci sia una ripartenza che risponda ai criteri di sicurezza e di benessere per alunni, docenti e personale scolastico. La scuola - ha concluso - è il futuro e sarà sempre al centro del nostro lavoro e al primo posto della mia agenda".
La provincia autonoma di Bolzano spiega la propria peculiarità. Preso atto che il cosiddetto Piano scuola per l’anno scolastico 2020/2021 è definito e se la tendenza dei contagi dovesse restare quella attuale, la scuola in Alto Adige riprenderà con lezioni regolari il 7 settembre e senza obbligo di mascherina per i ragazzi nel rispetto di una distanza di un metro. Una decisione in merito è stata presa nel pomeriggio dalla Conferenza unificata i cui rappresentanti si sono riuniti in videoconferenza. Per quanto riguarda il quadro nazionale è previsto che il comitato tecnico scientifico ”almeno 2 settimane prima dell’inizio delle scuole, aggiornerà, in considerazione del quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti”. “Siamo d’accordo con la tabella di marcia fissata dal governo – afferma il presidente Arno Kompatscher – ma vogliamo tenere il nostro margine di autonomia nelle decisioni”. Nel resto d’Italia l’anno scolastico riprenderà con ogni probabilità il 14 settembre, mentre in Alto Adige in tutte le scuole – comprese quelle dell’infanzia - si partirà il 7 settembre. Nel corso della riunione il presidente si è espresso chiaramente a favore di una “ripresa regolare e senza mascherine. Una decisione sarà presa comunque alla luce dell’andamento dei dati epidemiologici".
“Abbiamo concordato – aggiunge l'assessore Giuliano Vettorato - che la scuola in Alto Adige ricominci il 7 settembre e che la ripartenza sia in presenza, con l’auspicio che non si verifichi una nuova ondata di contagi. I nostri ragazzi hanno bisogno del confronto e del contatto sociale con gli insegnanti e con i compagni di classe. Abbiamo lavorato con le altre regioni in questi giorni affinché il piano potesse rispondere quanto più possibile alle esigenze didattiche e formative dei nostri alunni”. Se la situazione epidemiologica dovesse cambiare in negativo, la Sovrintendenza italiana ha già preparato linee guida  per affrontare altri due possibili tipi di scenario. Per l’assessore alla scuola in lingua tedesca Philipp Achammer  “occorre fare tutto il possibile per garantire il diritto all’istruzione dei nostri ragazzi, ed è quindi auspicabile che ciò avvenga con lezioni regolari a partire da settembre”. Lo stesso viene auspicato anche dall’assessore in lingua ladina, Daniel Alfreider. “Con tutte le parti interessate si stanno elaborando – aggiunge – le indicazioni per permettere un rientro con le necessarie misure di sicurezza”.
A riconoscere lo sforzo delle Regioni è il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Sono già stati stanziati 4,6 miliardi - sottolinea Boccia -, ora se ne aggiunge uno da finanziare con uno scostamento di bilancio che dovrà votare il Parlamento. Bisogna andare indietro di decenni per trovare investimenti così cospicui sulla scuola". Quanto alle linee guida, precisa che "non sono intoccabili e niente è imposto: saranno i presidi, sul campo, a dirci se qualcosa va cambiato, e lo aggiusteremo. Con i ministri Speranza e Azzolina abbiamo concordato che due settimane prima dell'inizio della scuola faremo una ulteriore valutazione". Sulla riapertura anticipata delle scuole, "non si poteva fare - dice il ministro - se non mettendo a rischio la salute di ragazzi e docenti. Ricordo che altri Paesi che hanno aperto prima hanno poi dovuto fare retromarcia. Prima di tutto si è dovuto pensare alla tenuta del Paese e alla tutela della salute. Fatto questo, la scuola è una priorità. Saremo giudicati rispetto alle risorse che arriveranno e a come cambierà la scuola a settembre e lungo tutto il prossimo anno. La sperimentazione degli esami di Stato, intanto - e lo dico da papà di un maturato - ha funzionato bene".
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolinea che “L’intesa trovata oggi tra governo, Regioni, Province e Comuni sulle linee guida relative alla riapertura delle scuole è un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme, anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali. È essenziale investire nuove, ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole, nella massima sicurezza. Un obiettivo fondamentale, su cui tutto il Paese deve essere unito”. 
La vice ministra all'Istruzione Anna Ascani su Facebook scrive che "L'intesa sul Piano scuola in Conferenza unificata è il frutto di uno "straordinario lavoro di squadra"che ha approntato anche degli strumenti particolari come "un cruscotto" che raccoglie le misure dei metri quadri delle aule italiane, lo sottolinea la . ""E' stata raggiunta l'intesa in Conferenza Unificata sulle cosiddette linee guida per la riapertura delle scuole a settembre. È una buona notizia"", scrive la vice ministra, raccontando: ""Nelle ultime settimane ho incontrato una per una tutte le Regioni, i rappresentanti regionali di Anci, Upi e gli uffici scolastici regionali e, grazie a uno straordinario lavoro di squadra, abbiamo costruito un 'cruscotto' che raccoglie la misura in metri quadrati delle aule delle nostre scuole (i Comuni stanno continuando ad aggiornare ora dopo ora questi dati)"". E ""attraverso questo strumento - che consente di inserire il distanziamento e il numero degli iscritti come parametri - riusciamo a verificare con immediatezza quali e quante sono le situazioni che presentano criticità dal punto di vista degli spazi disponibili. Il confronto tra gli Enti proprietari degli edifici e i dirigenti scolastici consente poi di intervenire laddove servano modifiche agli arredi (es. passare dal banco doppio al banco singolo) o alle strutture (es. sostituire una finestra che si apre verso l'interno con una a scorrimento per risparmiare spazio) o di individuare, in caso di necessità, altri spazi per lo svolgimento della didattica". "Abbiamo inserito nel 'cruscotto' - prosegue la vice ministra - un primo elenco di edifici scolastici dismessi, ma utilizzabili. Le scuole hanno già nelle loro casse 331 milioni per organizzare la ripresa. Per quel che riguarda gli Enti Locali abbiamo pubblicato l'avviso per l'assegnazione dei primi 330 milioni e siamo pronti ad autorizzare gli interventi che potranno essere eseguiti con estrema rapidità grazie ai poteri commissariali assegnati a Sindaci, Presidenti di Provincia e Sindaci di Città Metropolitana nell'ultimo decreto scuola".  E - assicura la vice ministra - ""gli interventi straordinari necessari per risolvere le criticità avranno l'adeguata copertura finanziaria"". ""Sempre sul tema risorse - prosegue Ascani - qualche giorno fa ho partecipato per il ministero alla Conferenza che ha approvato il riparto di 264 milioni tra le Regioni per il sostegno al sistema integrato di educazione e istruzione. Nel documento licenziato oggi vi sono alcune linee metodologiche utili alla ripartenza, ma anche in questo caso è importante che tutte le istituzioni vengano sostenute e accompagnate affinché a settembre nessuno debba rinunciare a quello che è a tutti gli effetti il primo step del percorso educativo di un bambino e, dunque, un diritto, prima ancora che un sostegno alle famiglie"". E ""per quanto riguarda il personale, il Decreto Rilancio ha già previsto per il Ministero dell'Istruzione 1 miliardo a cavallo tra il 2020 e il 2021 utilizzabile anche per le esigenze legate all'organico. Gli uffici scolastici regionali, raccordandosi coi dirigenti scolastici e con gli Enti Locali, segnaleranno all'Amministrazione centrale le criticità più rilevanti e si interverrà per risolverle, anche coinvolgendo le organizzazioni sindacali in un tavolo nazionale che si occuperà, tra gli altri aspetti, di disporre insieme alla Protezione civile il protocollo sulla sicurezza, da calare poi a livello territoriale come avvenuto per gli Esami di Stato"". Inoltre, ""come ha chiesto questa mattina il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, grazie al lavoro che abbiamo fatto in queste ore con la ministra Azzolina, le Regioni e gli Enti Locali, non mancherà nessuna risorsa necessaria a garantire risposte alle esigenze delle scuole e dei territori"".
"Riguardo il dibattito che si è aperto sull'autonomia - evidenzia la vice ministra all'Istruzione - credo che le preoccupazioni dei Dirigenti Scolastici siano comprensibili, così come è più che corretta la loro richiesta di avere strumenti commisurati alle responsabilità che vengono loro affidate. Strumenti che non mancheranno"". E - assicura Ascani - ""nessuno sarà lasciato solo. Vale per i dirigenti, per i docenti e per tutto il personale scolastico, per gli Enti Locali, per le Regioni"". Quindi ""da oggi inizia la fase più importante, quella cioè che comporta un lavoro fatto scuola per scuola per risolvere tutte le criticità. Il lavoro indispensabile a riprendere l'attività didattica a settembre, in presenza e in sicurezza, in tutti gli istituti"". ""Per questa ragione - conclude la vice ministra Ascani - al netto del dibattito che si è aperto in questi mesi, è importante che le energie di tutti convergano per il perseguimento di questo obiettivo. Ne va della credibilità non del nostro Ministero o di un governo, ma del Paese tutto"". 


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[Lombardia] LNews-PIANO SCUOLA, FONTANA E RIZZOLI: GOVERNO HA ACCETTATO RICHIESTE DELLE REGIONI, CHIUSO ACCORDO


[Lombardia] LNews-PIANO SCUOLA, FONTANA E RIZZOLI: GOVERNO HA ACCETTATO RICHIESTE DELLE REGIONI, CHIUSO ACCORDO


Coronavirus: Tabella relativa alle leggi e alle ordinanze regionali - aggiornata al 30.06.2020


( red / 30.06.20 )

Documenti della Conferenza delle Regioni del 25 e del 26 giugno

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Piano Scuola 2020-21: l'impegno per un testo condiviso

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) Una interlocuzione continua, dialettica e a tratti non semplice quella che ha caratterizzato il rapporto Stato-Regioni per arrivare ad un Piano scuola 2020-21 realmente "condiviso"(vedi anche notizia precedente). La Conferenza delle Regioni e delle province autonome anche nell'ultima fase ha dovuto chedere un ulteriore approfondimento, motivo per cui la Conferenza Unificata (Stato-Regioni-enti locali) del 25 giugno è stta poi aggiornata, con un'ulteriore riunione, al 26 giugno, quando dopo aver esaminato l’ultimo testo del Piano ha espresso un parere favorevole, ma con il dissenso della Regione Campania. Il via libera delle Regioni è stato però condizionato all’accoglimento di alcune questioni pregiudiziali e di specifiche proposte emendative.
Si riportano di seguito il primo documento, licenziato il 25 giugno, il secondo testo approvato il giorno successivo, il 26 giugno ed il link all'atto della Conferenza Unificata del 26 giugno.
Piano Scuola 2020-21: Documento del 25 Giugno
25 giugo 2020. Piano Scuola 2020-2021: chiesto un rinvio di 24 ore
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esaminato l’ultimo testo del Piano scuola 2020-2021 - Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione, chiede un rinvio di 24 ore al fine di poter effettuare un congruo approfondimento.

La Conferenza pone comunque, già da ora, tre questioni politiche ritenute pregiudiziali
- La necessità di prevedere ulteriori risorse, rispetto a quelle a cui si fa riferimento nel documento. Al riguardo, infatti, al di là delle risorse per l’edilizia scolastica – che si valutano comunque insufficienti – occorrono risorse aggiuntive finalizzate alla riapertura delle scuole;

- La necessità di prevedere ulteriori risorse di organico docente e ATA. Occorre prevedere infatti un adeguato stanziamento (in via di quantificazione in relazione all’aggiornamento delle indicazioni del CTS), finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 20-21, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di “organico per l’emergenza”, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte e che metta le scuole in condizione di adottare le misure che le stesse linee guida Parimenti è necessario garantire per l’anno scolastico 2020-2021 almeno lo stesso numero di autonomie scolastiche (con dirigenti e DSGA) dell’anno scolastico in corso;
- la necessità di attenzionare, anche in un tavolo separato, la questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio.
Roma, 25 giugno 2020

26 giugno 2020: Ulteriore posizione sul Piano scuola 2020-2021 - Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esaminato l’ultimo testo del Piano scuola 2020-2021 - Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione, esprime parere favorevole – con il dissenso della Regione Campania - condizionato all’accoglimento delle seguenti questioni pregiudiziali:
- la necessità di prevedere risorse adeguate per poter realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano, tenendo conto che bisognerà altresì intervenire sull’edilizia scolastica, sul sistema integrato pubblico-privato dei servizi educativi per la prima infanzia e delle scuole dell’infanzia e sul sostegno ai percorsi del sistema della Istruzione e Formazione professionale anche in relazione alle opere di sanificazione. Al riguardo le regioni ritengono di quantificare le risorse aggiuntive necessarie in un miliardo di euro, con cui incrementare il fondo previsto dal Piano.

- la necessità di prevedere ulteriori risorse di organico docente e ATA. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell’anno scolastico in corso, preservando l’organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di “organico per l’emergenza”, che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte e che metta le scuole in condizione di adottare le misure che le stesse linee guida La quantificazione dell’incremento dell’organico necessario sarà definita in seno ai Tavoli regionali. Parimenti è necessario garantire per l’anno scolastico 2020-2021 almeno lo stesso numero di autonomie scolastiche (con dirigenti e DSGA) dell’anno scolastico in corso.
La Conferenza evidenzia la necessità di attenzionare, anche in un tavolo separato, la questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio.
La Conferenza formula le seguenti proposte emendative:
- A pagina 4, dopo il capoverso sulla Conferenza dei servizi, aggiungere il seguente periodo:
Resta inteso che tutti gli interventi straordinari che si rendessero necessari per assicurare la soluzione di criticità emerse in vista dell’avvio dell’anno scolastico, e che non siano già previsti, dovranno trovare copertura finanziaria con risorse governative.
Alla fine di pagina 5 eliminare il seguente periodo:
Ancora, dovendo recepire integralmente le misure igienico sanitarie relative al personale e agli ambienti, indicate dal CTS[1], resta inteso che, come tale organo ha specificato, « rimane la possibilità da parte del CTS di valutare a ridosso della ripresa scolastica la necessità dell’obbligo di mascherina per gli studenti (soprattutto della scuola primaria), per tutta la durata della permanenza a scuola e nei diversi ordini e gradi, una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico sopra menzionato sulla base dell’andamento dell’epidemia anche in riferimento ai diversi contesti territoriali.»
E sostituirlo con il seguente:
Il CTS, almeno 2 settimane prima dell’inizio delle scuole, aggiornerà, in considerazione del quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni. In sede di Conferenza unificata si procederà ad eventuali determinazioni.
A pag. 6 modificare l’ultimo alinea nel seguente modo:
-una diversa modulazione del tempo scuola l’estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato, ove non già prevista, su delibera degli Organi collegiali competenti.
- A pag. 7 modificare nel seguente modo il paragrafo Tra sussidiarietà e corresponsabilità educativa: il ruolo delle comunità territoriali per la ripresa delle attività scolastiche
Per la più ampia realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni del presente scenario, gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole possono sottoscrivere specifici accordi, quali “Patti educativi di comunità”, ferma restando la disponibilità di adeguate risorse finanziarie. Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e degli attori privati, in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, avviene attraverso lo strumento della conferenza di servizi prima richiamato, chiamata a valutare le singole proposte di cooperazione e le modalità di realizzazione, attraverso i sopra menzionati accordi, che definiscano gli aspetti realizzativi. Dando così attuazione a quei principi e valori costituzionali, per i quali tutte le componenti della Repubblica sono impegnate nell’assicurare la realizzazione dell’istruzione e dell’educazione, e fortificando l’alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti necessari, ma non unici,
La conferenza è convocata, su richiesta dell’istituzione scolastica, dall’Ente locale di riferimento allo scopo di:
- individuare finalità, obiettivi, ruoli e compiti, attività aggiuntive e/o complementari alla didattica e azioni, utilizzo le risorse disponibili e compartecipazioni, modalità di valutazione e monitoraggio;
- favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere attività didattiche o alternative a quelle tradizionali, comunque volte a finalità educative;
- creare le condizioni, anche formali, per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad es. le associazioni sportive dilettantistiche, associazioni musicali, teatrali, artistiche in generale).
- sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa.
L’obiettivo ultimo è quello di fornire unitarietà di visione ad un progetto organizzativo, pedagogico e didattico legato anche alle specificità e alle opportunità territoriali.
È altresì indispensabile una collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva.
A tale proposito il rafforzamento dell’alleanza scuola famiglia potrà ulteriormente concretizzarsi nell’aggiornamento del “Patto Educativo di Corresponsabilità” che, ove necessario, potrà essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle nuove esigenze culturali di condivisione tra scuola e famiglia, diventando il luogo in cui gli adulti educatori si riconoscono, formalmente e sostanzialmente, nel conseguimento dello stesso obiettivo.
- A pagina 9, con riferimento al paragrafo Ulteriori elementi di azione in riferimento allo scenario attuale del contagio, al 3° capoverso, dopo le parole “per contrastare l’emergenza eliminare le parole “prevedendo il coinvolgimento delle aziende del Trasporto pubblico locale, in un’ottica di coordinamento complessivo dei servizi di trasporto”.
Aggiungere poi il seguente periodo:
In tema di trasporto pubblico locale e di trasporto scolastico dedicato, si dà atto della necessità di attivare un tavolo urgente tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dell’Istruzione finalizzato anche alla messa a disposizione di specifiche risorse.
A pagina 11, nel paragrafo Linee metodologiche per l’infanzia dopo le parole “occorre riferirsi alle indicazioni del Documento tecnico del CTS e alle successive integrazioni” aggiungere le seguenti: Tuttavia, con riferimento ai servizi educativi per la prima infanzia, stante la necessità del contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e degli adulti di riferimento, nonché gli aspetti di cura rivolti ai bambini da parte di educatori e personale ausiliario, occorre approntare modalità organizzative legate all’impossibilità di effettuare il distanziamento fisico se non tra il gruppo di adulti. Stante ciò è necessario prevedere protocolli di funzionamento dei servizi per l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini, nonché per l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici, dei materiali.
A pagina 13, con riferimento alla Refezione scolastica, dopo le parole “di concerto con l’ente locale”, aggiungere le seguenti: “con modalità che garantiscano la qualità del servizio e tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro (es: più ore dedicate a pulizia e disinfezione)
A pag. 15, al secondo paragrafo relativo alle Attività degli ITS aggiungere dopo le parole “si ritiene opportuno precisare che le fondazioni” le seguenti parole “nel rispetto delle disposizioni regionali in materia”.
La Conferenza chiede l’inserimento di una clausola di salvaguardia per le Province autonome di Trento e Bolzano.
La Conferenza auspica, infine, che l’USR sia messo nelle condizioni di accelerare le procedure di assegnazione dei posti di ruolo, prevedendo come criterio di priorità la continuità didattica, principalmente per il sostegno.
Roma, 26 giugno 2020

Il testo del Piano Scuola 2020-2021

Link al documento approvato dalla Conferenza delle Regioni del 25 giugnoPrima posizione sul Piano Scuola 2020-2021



( red / 30.06.20 )

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Investimenti in sanità e decreto 'Semplificazioni' ancora in discussione

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) "Se mi danno 36 miliardi da spendere per la sanita' pubblica, io il Mes lo prendo ieri, non domani". Cosi' il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, interviene sulla questione dell’utilizzo dei fondi europei stanziati per la sanità.
"Se abbiamo 2-3 miliardi io so dove spenderli. Per la sanità serve più personale con assunzioni a tempo indeterminato, servono più investimenti in tecnologia e investire nella medicina del territorio. Perché chi ha reagito meglio alla pandemia è chi aveva una buona sanità di territorio".
“Sono convintamente europeista – afferma Bonaccini - e dico al governo che c'e' una grande opportunita': la commissione europea dice che c'e' uno strumento formidabile, l'Italia passerebbe da Paese che riceve meno di quello che da' a paese, colpito tantissimo dalla pandemia, che riceve piu' di quello che da'".
Bonaccini quindi sottolinea che si tratta di “investimenti e non assistenzialismo: sappiamo dove spenderli, in ospedali piu' moderni e nuovo personale”.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, afferma di voler dividere “il tema Mes dal tema sanità. Con Zingaretti condivido l'idea di un ammodernamento di un sistema sanitario che deve essere pubblico e accessibile a tutti. Ma sul Mes ripeto che non ho motivo di esprimermi”.
Il Sottosegretario all'Ambiente, Roberto Morassut, interviene sul tema decreto semplificazioni e sul possibile condono edilizio: “sara' possibile ampliare (di fatto senza limite) i piani attuativi fino a ricomprendere immobili abusivi facendoli rientrare nei piani urbanistici. E questo si tradurra' non solo in un condono edilizio di fatto ma nella trasformazione di nuovo suolo agricolo o inedificato in suolo potenzialmente edificabile. Vorrei segnalare l'inopportunita' e la grave contraddittorieta' di una misura simile, assai insidiosa. Credo debba essere stralciata. Cosi' come lo era stata nel decreto rilancio. Del resto di semplificazione non ha nulla. È tempo di Green New Deal non di condoni. Nel collegato ambientale ci saranno misure concrete per fermare il consumo del suolo”.
"Quello che posso fare, in rappresentanza delle Regioni, come ho fatto agli Stati generali con Giovanni Toti, - aggiunge Bonaccini - parlando a nome di tutti i presidenti, e' chiedere che le regioni possano ad esempio fare debito anche loro, perche' oggi lo possono fare solo l'Europa e il governo nazionale mentre le regioni vanno a pareggio di bilancio, ben curioso”.
“Poter fare debito per fare investimenti ovviamente - spiega Bonaccini - per far ripartire il lavoro e l'economia, oppure posso rappresentare le regioni per chiedere semplificazione burocratica: perche' non posso pensare di vivere in un Paese in cui la semplificazione non vada di pari passo con la lotta all'illegalita', non il contrario. "Altrimenti – rileva Bonaccini - avremmo sempre piu' mascalzoni con valigie piene di soldi che ad esempio nella mia regione andranno a cercare di comprare un albergo in crisi sulla riviera o una manifattura, una fabbrica in Emilia. Questo posso fare a nome delle Regioni, oppure partecipare alla definizione del recovery plan per il recovery fund dei prossimi mesi e del prossimo anno”.






 
POLICY MEMO// ARGOMENTI PRINCIPALI DELLA GIORNATA POLITICA

Mes: Bonaccini, per teatrino a rischio 36 mld Se ci danno 2-3 miliardi per sanità so dove spenderli


==Di Maio: Ue ha risposto alla crisi,governo sia all'altezza Subito la riforma dell'Irpef, non tocchiamo Quota 100


Dl Rilancio, Morassut: è tempo di green new deal, non di condoni



( gs / 30.06.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 25 giugno

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Sport di contatto e squadra: proposte per la ripresa

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 25 giugno (svoltasi in video conferenza) ha approvato un documento di "Proposte per la ripresa degli sport di contatto e squadra".
Il testo è stato poi inviato dal Presidente Stefano Bonaccini a tutti i Presidenti delle Regioni e ai Ministri Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Affari Regionali e Autonomie) e Vincenzo Spadafora (Politiche Giovanili e Sport).
Di riporta di seguito il testo delle Proposte della Conferenza delle Regioni.
Si riportano di seguito le principali misure di carattere sanitario finalizzate alla prevenzione e al contenimento dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambito sportivo (allenamento, gara), ritenute necessarie per consentire la ripresa degli sport di contatto e squadra a partire dal 26.06.2020. Per la declinazione rispetto alle specificità di ogni singola disciplina sportiva, si rimanda agli indirizzi approvati dalle rispettive federazioni. Tali misure potranno essere rimodulate in funzione dell’evoluzione dello scenario epidemiologico.
- L’accesso alla sede dell’attività sportiva (sede dell’allenamento o della gara) potrà avvenire solo in assenza di segni/sintomi (es. febbre, tosse, difficoltà respiratoria, alterazione di gusto e olfatto) per un periodo precedente l’attività pari almeno a 3 giorni. Inoltre, all’accesso dovrà essere rilevata la temperatura corporea: in caso di temperatura > 37.5 °C non sarà consentito l’accesso.
- Il registro dei presenti nella sede dell’attività di allenamento o della competizione sportiva (es. atleti, staff tecnico, dirigenti sportivi, massaggiatori, fisioterapisti, etc) dovrà essere mantenuto per almeno 14 giorni.
Relativamente alle ulteriori misure di prevenzione (comportamentali, igieniche, organizzative) si condivide quanto contenuto nelle “Linee Guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere” prodotte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio per lo sport, con particolare riferimento ai punti di seguito riportati, che sono stati integrati con quanto previsto nelle Linee Guida della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative:
- adeguata informazione, comprensibile anche per gli atleti di altra nazionalità
- corretta prassi igienica individuale (frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti; starnutire/tossire evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; non condividere borracce, bottiglie, bicchieri)
- mantenimento della distanza interpersonale minima di almeno 1 metro in caso di assenza di attività fisica e, per tutti i momenti in cui la disciplina sportiva lo consente, di almeno 2 metri durante l’attività fisica, fatta eccezione per le attività di contatto previste in specifiche discipline.
- regolare e frequente pulizia e disinfezione di aree comuni, spogliatoi, docce, servizi igienici, attrezzature e macchine utilizzate per l’esercizio fisico;
-tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti;
Infine, in merito al ricambio d’aria negli ambienti interni, in ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
Roma, 25 giugno 2020

Link al documento approvato nella Conferenza delle Regioni del 25 giugnoProposte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la ripresa degli sport di contatto e squadra


( red / 30.06.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 18 giugno

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Sostegno alle imprese agricole

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) La Conferenza delle Regioni del 18 giugno, svoltasi in videoconferenza, ha preso d'atto dell'informativa sullo schema di decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante disposizioni urgenti in materia di sostegno alle imprese agricole. Nel contempo ha espresso una raccomandazione contenuta nel documento consegnato al Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni- di seguito riportato (unitamente al link all'atto della Conferenza Stato-Regioni) - che evideniza la necessità dell'immediata messa in esercizio del servizio per desumere i relativi importi di riferimento.
Posizione sullo schema di decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante disposizioni urgenti in materia di sostegno alle imprese agricole
Informativa, ai sensi dell’articolo 78, comma 1-ter, del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27
Punto 18) Odg Conferenza Stato Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome prende atto dell’informativa ed esprime la seguente raccomandazione:
“Si chiede la celere messa in esercizio del servizio di interscambio da parte di AGEA/Registro titoli - interrogabile dagli Organismi Pagatori dal quale desumere gli importi di riferimento, al netto di eventuali cessioni dei diritti all'aiuto già validate. Il servizio è stato comunicato nel corso della riunione tecnica di coordinamento degli O.P. del 4 giugno scorso ma non risulta ancora attivato”.


( red / 30.06.20 )

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Gazzetta Ufficiale: la rassegna di giugno

(Regioni.it 3871 - 30/06/2020) E' on line sul portale www.regioni.it un servizio di monitoraggio delle Gazzette Ufficiali. Su una specifica directory  sono raccolti i provvedimenti di maggiore interesse per le Regioni e le autonomie locali.
Nel caso in cui di tratti di disposizioni che hanno avuto un iter concertativo sono indicate le coordinate e i link agli atti della Conferenza Stato-Regioni o della Conferenza Unificata e le eventuali posizioni assunte dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
La documentazione può essere consultata nella sezione “Monitoraggio Gazzetta Ufficiale” del sito www.regioni.it. Si riporta, di seguito, la rassegna dei provvedimenti (linkabili) monitorati nel mese di giugno:
 


( red / 30.06.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

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