Sommario3
+T
-T
Fase 2: i chiarimenti del Governo nelle domande più frequenti (faq)
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Il Dpcm 26 aprile 2020 introduce, a partire dal 4 maggio, diverse novità, tra le quali, per esempio, la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa Regione e la riapertura di parchi e giardini pubblici, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie ed evitando comunque gli assembramenti (i sindaci potranno decidere di chiudere nuovamente e in via temporanea i parchi, qualora il divieto di assembramento non potesse essere garantito).
Diventa obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto pubblico ed esercizi commerciali).
Il nuovo Dpcm sancisce anche l’obbligo di rimanere all’interno della propria abitazione per tutti coloro che presentano sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.
Sempre dal 4 maggio, si può tornare a effettuare l'attività motoria e quella sportiva, individualmente, anche distanti da casa.
Altra importante novità riguarda la possibilità di svolgere celebrazioni funebri, con un numero di partecipanti massimo fissato in 15 persone, indossando le mascherine protettive e possibilmente all’aperto.
Il Dpcm, sempre a partire dal 4 maggio, consente la ristorazione da asporto per bar, ristoranti e simili, che si va ad aggiungere all’attività di consegna a domicilio già ammessa.
Ripartono diverse attività produttive e industriali, le attività per il settore manifatturiero e quello edile, insieme a tutte le attività all’ingrosso ad essi correlati, con l’obbligo di rispetto delle regole vigenti in materia di sicurezza sul lavoro.
Nella sezione dedicata alle domande più frequenti (Faq, frequently asked questions) il sito del governo fornisce alcuni importanti chiarimenti relativi a: spostamenti; disabilità; eseercizi pubbici e attività commerciali; attività produttive, professionali e servizi; cantieri; agricoltura, allevamento e pesca; università.
Sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti ma è fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie.
Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti oppure per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti ), o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto.
La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro fra le persone.
Per quanto riguarda gli spostamenti per le persone con disabilità una serie di indicazioni sono fornite dall'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità.
Pubblici esercizi e attività commerciali devono mantenere il distanziamento sociale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura. È inoltre obbligatorio far rispettare le misure anticontagio, come l’ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e l’accesso regolamentato e scaglionato nelle strutture di più grandi dimensioni, l’uso di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso per i clienti dei supermercati, da mettere a disposizione vicino alle casse e ai sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite.
I negozi che vendono “vestiti per bambini e neonati” possono vendere anche le calzature per bambini.
Ai negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale. Chi organizza le attività di consegna a domicilio - lo stesso esercente o una cd. piattaforma - deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro. È consentita anche la vendita di ogni genere merceologico, se effettuata per mezzo di distributori automatici.
I supermercati e gli ipermercati presenti nei centri commerciali, come gli altri esercizi commerciali, possono essere aperti tutti i giorni, ma comunque sempre limitatamente alla vendita di prodotti di cui all’allegato 1 al Dpcm 26 aprile 2020.
Per quanto riguarda i mercati, sia all’aperto sia coperti, in essi può essere svolta soltanto l’attività di vendita di generi alimentari e di prodotti agricoli. In tutte le strutture deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro, anche attraverso la modulazione di accesso e di apertura. Resta vietata ogni forma di assembramento.
È consentita la vendita in negozio (vendita al dettaglio) di tutti i prodotti la cui produzione è ancora consentita? No. Le attività di commercio al dettaglio restano disciplinate dall’allegato 1 del Dpcm 26 aprile 2020. La produzione di beni, autorizzata ai sensi dell’allegato 3 dello stesso Dpcm (ed eventuali successivi aggiornamenti) non ne autorizza la vendita al dettaglio.
I negozi che vendono “vestiti per bambini e neonati” possono vendere anche le calzature per bambini.
Ai negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale. Chi organizza le attività di consegna a domicilio - lo stesso esercente o una cd. piattaforma - deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro. È consentita anche la vendita di ogni genere merceologico, se effettuata per mezzo di distributori automatici.
I supermercati e gli ipermercati presenti nei centri commerciali, come gli altri esercizi commerciali, possono essere aperti tutti i giorni, ma comunque sempre limitatamente alla vendita di prodotti di cui all’allegato 1 al Dpcm 26 aprile 2020.
Per quanto riguarda i mercati, sia all’aperto sia coperti, in essi può essere svolta soltanto l’attività di vendita di generi alimentari e di prodotti agricoli. In tutte le strutture deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro, anche attraverso la modulazione di accesso e di apertura. Resta vietata ogni forma di assembramento.
È consentita la vendita in negozio (vendita al dettaglio) di tutti i prodotti la cui produzione è ancora consentita? No. Le attività di commercio al dettaglio restano disciplinate dall’allegato 1 del Dpcm 26 aprile 2020. La produzione di beni, autorizzata ai sensi dell’allegato 3 dello stesso Dpcm (ed eventuali successivi aggiornamenti) non ne autorizza la vendita al dettaglio.
Restano comunque consentite le altre forme di vendita previste dall’allegato 1 (via internet; per televisione; per corrispondenza, radio, telefono; per mezzo di distributori automatici).
Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche artigianali, che effettuano il consumo sul posto, o la preparazione di pasti a portar via (c.d. “take-away”, quali, per esempio, rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere)? Sì, le attività di somministrazione di alimenti e bevande sono sospese, fatta tuttavia eccezione per gli esercizi che effettuano la consegna a domicilio o il servizio da asporto. La stessa regola vale per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, che possono parimenti vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali.
Il servizio di consegna a domicilio deve comunque svolgersi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto, evitando che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro.
Lo stesso dicasi per la vendita da asporto dei prodotti alimentari (per es. coni gelato, cappuccini e tranci di pizza, etc.) che non potranno essere consumati nell’esercizio né in prossimità dello stesso, per evitare assembramenti. Per tali ragioni, e per fare rispettare la distanza interpersonale di un metro, è possibile per i rivenditori dotarsi di un bancone per la consegna della merce all’ingresso dell’esercizio, o altrimenti contingentare l’accesso nell’esercizio al fine di far rispettare la predetta distanza interpersonale di sicurezza.
Anche le concessionarie di autoveicoli potranno riaprire il 4 maggio. E' quindi consentito recarsi da un concessionario per acquistare un veicolo, fare un tagliando, effettuare cambio pneumatici e altre attività di manutenzione.
L’attività di commercio di qualsiasi prodotto effettuata online ovvero mediante altri canali telematici è sempre consentita alla luce della disciplina per gli esercizi commerciali prevista dall’allegato 1 del Dpcm 26 aprile 2020, nonché dell’inclusione dei codici Ateco dei servizi postali, vettori e corrieri tra quelli eccettuati dalla chiusura dell’attività.
Dal 4 maggio 2020 riprendono diverse attività produttive industriali con la ripartenza del settore manifatturiero e delle costruzioni, insieme al commercio all’ingrosso delle relative filiere.
Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche artigianali, che effettuano il consumo sul posto, o la preparazione di pasti a portar via (c.d. “take-away”, quali, per esempio, rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere)? Sì, le attività di somministrazione di alimenti e bevande sono sospese, fatta tuttavia eccezione per gli esercizi che effettuano la consegna a domicilio o il servizio da asporto. La stessa regola vale per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, che possono parimenti vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali.
Il servizio di consegna a domicilio deve comunque svolgersi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto, evitando che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro.
Lo stesso dicasi per la vendita da asporto dei prodotti alimentari (per es. coni gelato, cappuccini e tranci di pizza, etc.) che non potranno essere consumati nell’esercizio né in prossimità dello stesso, per evitare assembramenti. Per tali ragioni, e per fare rispettare la distanza interpersonale di un metro, è possibile per i rivenditori dotarsi di un bancone per la consegna della merce all’ingresso dell’esercizio, o altrimenti contingentare l’accesso nell’esercizio al fine di far rispettare la predetta distanza interpersonale di sicurezza.
Anche le concessionarie di autoveicoli potranno riaprire il 4 maggio. E' quindi consentito recarsi da un concessionario per acquistare un veicolo, fare un tagliando, effettuare cambio pneumatici e altre attività di manutenzione.
L’attività di commercio di qualsiasi prodotto effettuata online ovvero mediante altri canali telematici è sempre consentita alla luce della disciplina per gli esercizi commerciali prevista dall’allegato 1 del Dpcm 26 aprile 2020, nonché dell’inclusione dei codici Ateco dei servizi postali, vettori e corrieri tra quelli eccettuati dalla chiusura dell’attività.
Dal 4 maggio 2020 riprendono diverse attività produttive industriali con la ripartenza del settore manifatturiero e delle costruzioni, insieme al commercio all’ingrosso delle relative filiere.
Nel dettaglio risultano pertanto consentite tutte le attività indicate nell’allegato 3 del dpcm 26 aprile 2020, tra le quali, rispetto al dpcm del 10 aprile 2020, risultano ora ricomprese anche quelle relative al settore del tessile, della moda, dell'auto, dell'industria estrattiva, della fabbricazione di mobili. L’elenco del dCPm deve considerarsi esaustiva, nel senso che non è più prevista la comunicazione al prefetto per proseguire le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, le attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa, incluse le lavorazioni, gli impianti, i materiali, i servizi e le infrastrutture essenziali per la sicurezza nazionale e il soccorso pubblico, nonché le attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere produttive.
Le imprese le cui attività non sono sospese dovranno comunque rispettare i contenuti dei protocolli di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro (Allegato 6), nei cantieri (Allegato 7), nel settore del trasporto e della logistica (Allegato 8), espressamente indicati all’articolo 2, comma 6, del dpcm 26 aprile 2020 e a quest'ultimo allegati. La mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Alle imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, viene inoltre consentito di svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020.
È consentita la prosecuzione delle attività di conservazione e restauro di opere d'arte?Sì, sono consentite le attività di restauro, finalizzate alla conservazione di opere d’arte quali quadri, affreschi, sculture, mosaici, arazzi, beni archeologici.
Tali attività non sono infatti sostanzialmente riducibili a profili ricreativi o artistici di cui al codice Ateco 90.0, essendo invece riconducibili alle attività assentite nell'allegato 3 del d.P.C.M. 26 aprile 2020 del restauro di edifici storici e monumentali (41.20), dell’industria del legno (16), di architettura, ingegneria, collaudo e analisi tecniche (71) e alle altre attività professionali, scientifiche e tecniche (74) nonché alle riparazioni di beni mobili (95).
Possono lavorare i soggetti che svolgono attività di riparazione e manutenzione di materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario e per metropolitane,
Le attività professionali, come per esempio quella di amministratore di condominio,, a prescindere dalla forma con cui vengono svolte, sono espressamente consentite in quanto prevale la natura dell’attività non la forma con cui la stessa si esercita. L’articolo 2, comma 2, del Dpcm 26 aprile 2020 prevede che qualsiasi attività, anche se sospesa, può continuare ad essere esercitata se organizzata in modalità a distanza o lavoro agile (circostanza applicabile anche alle amministrazioni condominiali)
Colf, badanti e babysitter possono continuare a prestare servizio, a prescindere dalla convivenza. Tale attività è infatti ricompresa nell’allegato 3 del Dpcm 26 aprile 2020, codice Ateco 97 (Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico).
Le imprese le cui attività non sono sospese dovranno comunque rispettare i contenuti dei protocolli di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro (Allegato 6), nei cantieri (Allegato 7), nel settore del trasporto e della logistica (Allegato 8), espressamente indicati all’articolo 2, comma 6, del dpcm 26 aprile 2020 e a quest'ultimo allegati. La mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Alle imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, viene inoltre consentito di svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020.
È consentita la prosecuzione delle attività di conservazione e restauro di opere d'arte?Sì, sono consentite le attività di restauro, finalizzate alla conservazione di opere d’arte quali quadri, affreschi, sculture, mosaici, arazzi, beni archeologici.
Tali attività non sono infatti sostanzialmente riducibili a profili ricreativi o artistici di cui al codice Ateco 90.0, essendo invece riconducibili alle attività assentite nell'allegato 3 del d.P.C.M. 26 aprile 2020 del restauro di edifici storici e monumentali (41.20), dell’industria del legno (16), di architettura, ingegneria, collaudo e analisi tecniche (71) e alle altre attività professionali, scientifiche e tecniche (74) nonché alle riparazioni di beni mobili (95).
Possono lavorare i soggetti che svolgono attività di riparazione e manutenzione di materiale rotabile ferroviario, tranviario, filoviario e per metropolitane,
Le attività professionali, come per esempio quella di amministratore di condominio,, a prescindere dalla forma con cui vengono svolte, sono espressamente consentite in quanto prevale la natura dell’attività non la forma con cui la stessa si esercita. L’articolo 2, comma 2, del Dpcm 26 aprile 2020 prevede che qualsiasi attività, anche se sospesa, può continuare ad essere esercitata se organizzata in modalità a distanza o lavoro agile (circostanza applicabile anche alle amministrazioni condominiali)
Colf, badanti e babysitter possono continuare a prestare servizio, a prescindere dalla convivenza. Tale attività è infatti ricompresa nell’allegato 3 del Dpcm 26 aprile 2020, codice Ateco 97 (Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico).
I cantieri rimangono aperti. Al riguardo, occorre precisare che l’allegato 3 al Dpcm del 26 aprile 2020 richiama la categoria “ingegneria civile”, identificata con il codice Ateco 42 all’interno della quale rientrano, a titolo esemplificativo, le attività costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali, costruzione di linee ferroviarie e metropolitane, costruzione di ponti e gallerie, costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto di fluidi, costruzione di opere di pubblica utilità per l’energia elettrica e le telecomunicazioni, le costruzione di opere idrauliche e il completamento di alloggi popolari. Il 24 aprile 2020 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha condiviso con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Anci, Upi, Anas S.p.a., R.F.I., ANCE, Alleanza delle cooperative, Feneal-Uil, Filca-CISL e Fillea-CGIL un apposito protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri edili, costituente l’Allegato 7 al Dpcm.
È consentito, anche al di fuori del Comune di residenza, lo svolgimento di attività lavorative su superfici agricole o forestali adibite alle produzioni per autoconsumo, compreso il taglio della legna da ardere sempre per autoconsumo. La coltivazione del terreno per uso agricolo o forestale e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nei codici ATECO “0.1.” e “02” e sono quindi consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola o forestale produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito. Si precisa tuttavia che i tagli boschivi possono proseguire solo se la Regione o Provincia autonoma competente ha prorogato con proprio atto i termini per la stagione di taglio. Resta fermata la possibilità di avvalersi di professionisti nel rispetto delle normative sulla sicurezza del lavoro con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione del contagio da COVID-19.
Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea. Potranno essere svolte in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione e che vengano adottate le misure organizzative di prevenzione e protezione indicate dal Dpcm del 26 aprile 2020. Nel caso in cui non possa essere assicurata l’adozione di tali misure, ovvero in tutti gli altri casi in cui non si renda possibile la presenza degli studenti, si potrà ricorrere alle modalità a distanza, nel qual caso dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.
Nel campo della ricerca e della formazione superiore (tirocini, attività di ricerca e di laboratorio sperimentale e/o didattico ed esercitazioni), le attività potranno ricominciare ad essere svolte in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione e che vengano adottate le misure organizzative di prevenzione e protezione indicate dal Dpcm del 26 aprile 2020. Nel caso in cui non possa essere assicurata l’adozione di tali misure, ovvero in tutti gli altri casi in cui non si renda possibile la presenza degli studenti e/o ricercatori, si potrà ricorrere, ove possibile, anche alle modalità a distanza.
Nel campo della ricerca e della formazione superiore (tirocini, attività di ricerca e di laboratorio sperimentale e/o didattico ed esercitazioni), le attività potranno ricominciare ad essere svolte in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione e che vengano adottate le misure organizzative di prevenzione e protezione indicate dal Dpcm del 26 aprile 2020. Nel caso in cui non possa essere assicurata l’adozione di tali misure, ovvero in tutti gli altri casi in cui non si renda possibile la presenza degli studenti e/o ricercatori, si potrà ricorrere, ove possibile, anche alle modalità a distanza.

“Fase 2” - Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo
( red / 04.05.20 )
+T
-T
Fase 2: il nuovo modulo di autodichiarazione
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Per la Fase 2, quella della ripartenza, arriva un’altra autocertificazione o meglio un nuovo modello di autodichiarazione che è scaricabile on line nel sito del ministero dell’Interno, ma si precisa che si puo anche utilizzare il modello precedente.
Può comunque essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L'autodichiarazione, spiega il ministero, è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.
Può comunque essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L'autodichiarazione, spiega il ministero, è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.
“L'autodichiarazione - spiega il ministro Luciana Lamorgese - è uno strumento che tutela anche in questa seconda fase dell'emergenza sanitaria lo stesso cittadino sottoposto a controllo. Serve, tra l'altro, a dichiarare che non si sta violando la quarantena. Per questo non deve essere vissuta come un inutile adempimento burocratico. Comunque, per velocizzare le procedure, coloro che vanno a lavorare potranno giustificare lo spostamento esibendo la documentazione fornita dal datore di lavoro".
Per la Fase 2, quella della ripartenza, arriva un’altra autocertificazione o meglio un nuovo modello di autodichiarazione che è scaricabile on line nel sito del ministero dell’Interno, ma si precisa che si puo anche utilizzare il modello precedente.

[Ministero dell'Interno] Covid-19, on line il modello di autodichiarazione per gli spostamenti dal 4 maggio
( gs / 04.05.20 )
+T
-T
Fase 2: le ordinanze della ripartenza
Boccia: Il 95% delle ordinanze regionali è coerente con il Dpcm
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Sembrava insanabile il contrasto governo-Regioni sulla fase 2 e sulla relativa autonomia delle Regioni per la ripartenza. Poi il Ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia - al termine della videoconferenza del 30 aprile con le Regioni (confronto che, precisa il Ministro, si è svolto in un clima positivo di collaborazione e volontà di trovare una via unitaria) - ha chiarito che "Il 95% delle ordinanze regionali è coerente con il Dpcm del premier Giuseppe Conte mentre il 5% non è del tutto coerente" aggiungendo però che "queste incongruenze saranno oggetto di confronto con il governo e chiarimenti attraverso le faq di Palazzo Chigi", cosa che poi è puntualmente accaduta (cfr. notizia precedente). Fuori da questo quadro sarebbe rimasta secondo il Ministro, l'ordinanza della Regione Calabria sulle riaperture: "il classico caso di una cosa fatta contro una misura nazionale chiara. Il governo ha detto che bar, ristoranti, parrucchieri hanno bisogno di linee guida e hanno bisogno di una valutazione ulteriore che faremo dal 4 al 17 maggio - ha aggiunto Boccia - Cosa succede se un bar apre e poi si ammala un lavoratore, uno chef, un cameriere?".
Ma ll presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, tiene il punto sulla sua contestata ordinanza di alleggerimento di alcune misure di contenimento del Coronavirus, confermando che non farà nessun passo indietro nonostante il "forcing" del governo. "La lettera di diffida e' arrivata, ho anche parlato con il ministro Boccia, non ritiro l'ordinanza", ha detto Santelli nel corso di un collegamento con "Agora'", su Rai 3, "Non ritiro l'ordinanza perché - ha proseguito Santelli - la ritengo corretta e sono convinta che entro una settimana il governo assumerà esattamente la stessa decisione che ho già assunto io, e quindi secondo me ci rincorreremo sulle carte. Ritegno necessaria la mia ordinanza perché il governo aveva gia' aperto i ristoranti, autorizzandone l'asporto, quindi non sono io ad aver aperto i ristoranti ma li ha aperti il governo Io ho semplicemente aggiunto la possibilita' di utilizzare tavoli all'esterno. Se qualcuno - ha aggiunto il presidente della Regione - mi fa comprendere la differenza di pericolo tra l'asporto e un tavolo all'esterno glie ne sarei grata". E "La cautela l'ho sempre assunta, nell'ordinanza infatti è contenuto un allegato di precauzioni molto ma molto pesanti e importanti, perché sono consapevole dei rischi.
Dal 4 maggio, anche con la integrazione di diverse ordinanze regionali (cfr. il monitoraggio on line sul sito www.regioni.it ) , è partita di fatto la fase 2 i cui punti cardinali sono stati fissati con il Dpcm del 26 aprile.
"Con la nuova ordinanza adottata dalla Regione Emilia-Romagna, da lunedì 4 maggio si aggiungono alcune novità importanti, pur nei limiti di legge fissati dal dpcm del Governo (a cui le Regioni debbono attenersi). Provo a elencarle in pillole, ricordando a tutti che non siamo ancora fuori dai rischi di nuovi contagi e che tocca ad ognuno di noi attenersi alle regole per permetterci, progressivamente, di togliere restrizioni e impedimenti. A partire dalla riapertura delle attività economiche e del ritorno al lavoro", lo scrve in un post su facebook il Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Guai se la curva epidemiologica tornasse a salire nelle prossime settimane, perché vanificheremmo tutti gli sforzi e i sacrifici chiesti alle nostre comunità in questi mesi. Diamoci tutti una mano per arginare e contrastare, ora, questo virus bestiale e per sconfiggerlo al più presto". Con l'ordinanza regionale, prosegue Bonaccini , "Diventa obbligatorio l’uso delle mascherine: nei locali aperti al pubblico, ma anche nei luoghi all’aperto quando non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. Anche le attività economiche ancora sospese, di qualsiasi tipo, possono prepararsi alla ripartenza: per questo è sempre consentito l’accesso ai locali per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione, nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture. Intanto in sede locale si vanno perfezionando protocolli e accordi per essere pronti quando sarà autorizzata la riapertura". Poi "le seconde case, i camper o le roulotte, che non sono ancora utilizzabili, possono però essere sistemati e preparati: per questo è possibile recarvisi nell'ambito della propria provincia, da soli e in giornata, per lo svolgimento delle attività di manutenzione e per riparazioni e sistemazioni".
"Si potrà fare la spesa anche fuori dal proprio comune, ma sempre individualmente e comunque nell'ambito del proprio territorio provinciale" mentre "gli spostamenti per incontrare i "congiunti" sono invece possibili in ambito regionale". "Riparte l’attività motoria e sportiva individuale all’aperto nell'ambito del proprio territorio provinciale" ed "è consentita non solo l’attività di allevamento, ma anche quella di addestramento degli animali". Con la possibilità di celebrare i funerali "riaprono i cimiteri. Gli orari e le modalità di accesso saranno disciplinati dai comuni" e - prosegue il post di Bonaccini - "Riaprono parchi e giardini, con regole e modalità fissate dai comuni". Via libera anche al "prestito dei libri nelle biblioteche", sempre "con regole e modalità fissate dai comuni".
"I servizi di trasporto pubblico sono rimodulati e vengono potenziate le corse per adeguarsi alla riapertura delle attività produttive. Sono adottati i protocolli di sicurezza per utenti e lavoratori".
"Restano sospese le visite agli ospiti delle strutture socio-sanitarie residenziali per persone non autosufficienti" e "Non si può ancora andare in spiaggia, dove saranno invece realizzati tutti i lavori di manutenzione dei bagni, degli stabilimenti e del litorale per preparare la ripartenza". Infine "Piacenza non è più "zona arancione": dopo due mesi e mezzo cessano le limitazioni aggiuntive che aveva rispetto al resto del territorio regionale".
“Confortati da dati positivi che confermano come la Liguria sia uscita dalla fase più acuta della pandemia, ci apprestiamo ad entrare nella fase 2: raccomando fortemente a tutti i cittadini, ora più che mai, di adottare tutte le precauzioni necessarie, come il mantenimento delle distanze di sicurezza, il lavaggio frequente delle mani, l’uso di mascherine. Nessuno deve approfittare della situazione, credendosi più furbi perché questo sarebbe deleterio per tutti noi. Il fatto di tornare parzialmente alla vita non significa ‘liberi tutti’: dobbiamo rispettare le regole in modo rigoroso, altrimenti nessuno ci proteggerà da una ripresa dell’epidemia. Da questo dipende tutto quello che accadrà da domani in poi”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha firmato una nuova ordinanza, in vigore dalla mezzanotte, in vista della fase 2 a partire dal 4 maggio.
Il virus e’ ancora presente, e non bisogna abbassare la guardia. Ma, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas, c’è l’esigenza di restituire al popolo Sardo la graduale ripresa delle proprie attivita’ personali ed economiche. La serrata, necessariamente prolungata fino ad oggi per proteggere la salute pubblica, ha generato problemi non solo nel tessuto sociale ed economico, ma anche turbato profondamente lo stile di vita e le abitudini cittadini. Occorre, dunque, ripartire, con estrema prudenza e con l’osservanza di norme che assicurino ancora il necessario distanziamento. L'ordinanza del Presidente della Sardegna n. 21 del 3 maggio 2020 proroga fino al 17 maggio 2020 gli effetti della precedente ordinanza n. 18 del 7 aprile 2020, che disponeva l'obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni per i soggetti in arrivo in Sardegna. Sono esclusi da tale obbligo gli autotrasportatori, il personale di equipaggio di navi e aeromobili di linea in arrivo in Sardegna e gli autisti dei servizi navetta addetti ai loro trasferimenti, i quali sono tenuti a osservare specifiche misure di sicurezza.
"La Toscana è una 'regione fredda' dal punto di vista dei contagi e per questo possiamo pensare a riaprire ed a sperimentare una nuova normalità di convivenza con il Covid, anche in sanità". Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo aver firmato l'ordinanza n.49 che regola la riattivazione dei servizi sanitari in Toscana. "Questa emergenza senza i nuovi ospedali e senza l'organizzazione per Area vasta che la Toscana si è data negli anni scorsi sarebbe stata una tragedia, con molte più criticità. Invece i problemi principali si sono avuti nelle Rsa, come è successo in tutta Italia, ma qui in Toscana ce ne siamo immediatamente fatti carico ed abbiamo messo le residenze sotto l'attenzione del servizio sanitario regionale. Adesso si apre la fase di ripresa dell'attività che rappresenta anche un'occasione per riorganizzare i servizi ed in particolare il lav oro degli ospedali". "Una novità rivoluzionaria - ha spiegato il presidente della Toscana - sarà la realizzazione di circa 1700 posti letto destinati alle cure intermedie, 1100 dei quali saranno nuovi, in aggiunta agli attuali 612. Serviranno adesso, per i malati che non hanno più bisogno di ospedalizzazione ma necessitano comunque di esser seguiti da personale specializzato, ma resteranno e saranno utili anche al termine dell'emergenza causata dalla pandemia" ''Altro aspetto fondamentale della fase di ripresa dell'attività sanitaria - aggiunge Rossi - sarà l'abbattimento dei tempi delle liste di attesa, che in questo periodo si sono inevitabilmente allungati. Con l'apertura dei servizi nelle strutture ospedaliere e territoriali per 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, con due turni egualmente operativi, potenzieremo l'attività e contiamo di smaltire le liste di attesa, portandole sotto i 15 giorni. La nuova organizzazione sarà fondamentale per diluire le presenze ed inoltre non sentiremo più polemiche sugli ospedali fermi il pomeriggio, perché i carichi di lavoro saranno equamente distribuiti nelle varie fasce orarie''.
Ma ll presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, tiene il punto sulla sua contestata ordinanza di alleggerimento di alcune misure di contenimento del Coronavirus, confermando che non farà nessun passo indietro nonostante il "forcing" del governo. "La lettera di diffida e' arrivata, ho anche parlato con il ministro Boccia, non ritiro l'ordinanza", ha detto Santelli nel corso di un collegamento con "Agora'", su Rai 3, "Non ritiro l'ordinanza perché - ha proseguito Santelli - la ritengo corretta e sono convinta che entro una settimana il governo assumerà esattamente la stessa decisione che ho già assunto io, e quindi secondo me ci rincorreremo sulle carte. Ritegno necessaria la mia ordinanza perché il governo aveva gia' aperto i ristoranti, autorizzandone l'asporto, quindi non sono io ad aver aperto i ristoranti ma li ha aperti il governo Io ho semplicemente aggiunto la possibilita' di utilizzare tavoli all'esterno. Se qualcuno - ha aggiunto il presidente della Regione - mi fa comprendere la differenza di pericolo tra l'asporto e un tavolo all'esterno glie ne sarei grata". E "La cautela l'ho sempre assunta, nell'ordinanza infatti è contenuto un allegato di precauzioni molto ma molto pesanti e importanti, perché sono consapevole dei rischi.
Dal 4 maggio, anche con la integrazione di diverse ordinanze regionali (cfr. il monitoraggio on line sul sito www.regioni.it ) , è partita di fatto la fase 2 i cui punti cardinali sono stati fissati con il Dpcm del 26 aprile.
"Con la nuova ordinanza adottata dalla Regione Emilia-Romagna, da lunedì 4 maggio si aggiungono alcune novità importanti, pur nei limiti di legge fissati dal dpcm del Governo (a cui le Regioni debbono attenersi). Provo a elencarle in pillole, ricordando a tutti che non siamo ancora fuori dai rischi di nuovi contagi e che tocca ad ognuno di noi attenersi alle regole per permetterci, progressivamente, di togliere restrizioni e impedimenti. A partire dalla riapertura delle attività economiche e del ritorno al lavoro", lo scrve in un post su facebook il Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. "Guai se la curva epidemiologica tornasse a salire nelle prossime settimane, perché vanificheremmo tutti gli sforzi e i sacrifici chiesti alle nostre comunità in questi mesi. Diamoci tutti una mano per arginare e contrastare, ora, questo virus bestiale e per sconfiggerlo al più presto". Con l'ordinanza regionale, prosegue Bonaccini , "Diventa obbligatorio l’uso delle mascherine: nei locali aperti al pubblico, ma anche nei luoghi all’aperto quando non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. Anche le attività economiche ancora sospese, di qualsiasi tipo, possono prepararsi alla ripartenza: per questo è sempre consentito l’accesso ai locali per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione, nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture. Intanto in sede locale si vanno perfezionando protocolli e accordi per essere pronti quando sarà autorizzata la riapertura". Poi "le seconde case, i camper o le roulotte, che non sono ancora utilizzabili, possono però essere sistemati e preparati: per questo è possibile recarvisi nell'ambito della propria provincia, da soli e in giornata, per lo svolgimento delle attività di manutenzione e per riparazioni e sistemazioni".
"Si potrà fare la spesa anche fuori dal proprio comune, ma sempre individualmente e comunque nell'ambito del proprio territorio provinciale" mentre "gli spostamenti per incontrare i "congiunti" sono invece possibili in ambito regionale". "Riparte l’attività motoria e sportiva individuale all’aperto nell'ambito del proprio territorio provinciale" ed "è consentita non solo l’attività di allevamento, ma anche quella di addestramento degli animali". Con la possibilità di celebrare i funerali "riaprono i cimiteri. Gli orari e le modalità di accesso saranno disciplinati dai comuni" e - prosegue il post di Bonaccini - "Riaprono parchi e giardini, con regole e modalità fissate dai comuni". Via libera anche al "prestito dei libri nelle biblioteche", sempre "con regole e modalità fissate dai comuni".
"I servizi di trasporto pubblico sono rimodulati e vengono potenziate le corse per adeguarsi alla riapertura delle attività produttive. Sono adottati i protocolli di sicurezza per utenti e lavoratori".
"Restano sospese le visite agli ospiti delle strutture socio-sanitarie residenziali per persone non autosufficienti" e "Non si può ancora andare in spiaggia, dove saranno invece realizzati tutti i lavori di manutenzione dei bagni, degli stabilimenti e del litorale per preparare la ripartenza". Infine "Piacenza non è più "zona arancione": dopo due mesi e mezzo cessano le limitazioni aggiuntive che aveva rispetto al resto del territorio regionale".
“Confortati da dati positivi che confermano come la Liguria sia uscita dalla fase più acuta della pandemia, ci apprestiamo ad entrare nella fase 2: raccomando fortemente a tutti i cittadini, ora più che mai, di adottare tutte le precauzioni necessarie, come il mantenimento delle distanze di sicurezza, il lavaggio frequente delle mani, l’uso di mascherine. Nessuno deve approfittare della situazione, credendosi più furbi perché questo sarebbe deleterio per tutti noi. Il fatto di tornare parzialmente alla vita non significa ‘liberi tutti’: dobbiamo rispettare le regole in modo rigoroso, altrimenti nessuno ci proteggerà da una ripresa dell’epidemia. Da questo dipende tutto quello che accadrà da domani in poi”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha firmato una nuova ordinanza, in vigore dalla mezzanotte, in vista della fase 2 a partire dal 4 maggio.
Il virus e’ ancora presente, e non bisogna abbassare la guardia. Ma, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas, c’è l’esigenza di restituire al popolo Sardo la graduale ripresa delle proprie attivita’ personali ed economiche. La serrata, necessariamente prolungata fino ad oggi per proteggere la salute pubblica, ha generato problemi non solo nel tessuto sociale ed economico, ma anche turbato profondamente lo stile di vita e le abitudini cittadini. Occorre, dunque, ripartire, con estrema prudenza e con l’osservanza di norme che assicurino ancora il necessario distanziamento. L'ordinanza del Presidente della Sardegna n. 21 del 3 maggio 2020 proroga fino al 17 maggio 2020 gli effetti della precedente ordinanza n. 18 del 7 aprile 2020, che disponeva l'obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni per i soggetti in arrivo in Sardegna. Sono esclusi da tale obbligo gli autotrasportatori, il personale di equipaggio di navi e aeromobili di linea in arrivo in Sardegna e gli autisti dei servizi navetta addetti ai loro trasferimenti, i quali sono tenuti a osservare specifiche misure di sicurezza.
"La Toscana è una 'regione fredda' dal punto di vista dei contagi e per questo possiamo pensare a riaprire ed a sperimentare una nuova normalità di convivenza con il Covid, anche in sanità". Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo aver firmato l'ordinanza n.49 che regola la riattivazione dei servizi sanitari in Toscana. "Questa emergenza senza i nuovi ospedali e senza l'organizzazione per Area vasta che la Toscana si è data negli anni scorsi sarebbe stata una tragedia, con molte più criticità. Invece i problemi principali si sono avuti nelle Rsa, come è successo in tutta Italia, ma qui in Toscana ce ne siamo immediatamente fatti carico ed abbiamo messo le residenze sotto l'attenzione del servizio sanitario regionale. Adesso si apre la fase di ripresa dell'attività che rappresenta anche un'occasione per riorganizzare i servizi ed in particolare il lav oro degli ospedali". "Una novità rivoluzionaria - ha spiegato il presidente della Toscana - sarà la realizzazione di circa 1700 posti letto destinati alle cure intermedie, 1100 dei quali saranno nuovi, in aggiunta agli attuali 612. Serviranno adesso, per i malati che non hanno più bisogno di ospedalizzazione ma necessitano comunque di esser seguiti da personale specializzato, ma resteranno e saranno utili anche al termine dell'emergenza causata dalla pandemia" ''Altro aspetto fondamentale della fase di ripresa dell'attività sanitaria - aggiunge Rossi - sarà l'abbattimento dei tempi delle liste di attesa, che in questo periodo si sono inevitabilmente allungati. Con l'apertura dei servizi nelle strutture ospedaliere e territoriali per 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana, con due turni egualmente operativi, potenzieremo l'attività e contiamo di smaltire le liste di attesa, portandole sotto i 15 giorni. La nuova organizzazione sarà fondamentale per diluire le presenze ed inoltre non sentiremo più polemiche sugli ospedali fermi il pomeriggio, perché i carichi di lavoro saranno equamente distribuiti nelle varie fasce orarie''.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante una intervista a Trm Network, sottolinea che dal 4 maggio "non è finita", ma "si comincia a stare a casa in modo ragionato, iniziando a uscire ogni tanto secondo quanto ci offre il Dpcm e la nostra ordinanza. Le mascherine sono obbligatorie ovunque, tranne se si cammina soli in strada. Devi indossarla in un negozio, in un bus, in ufficio, se incontri un'altra persona. Noi abbiamo iniziato a distribuire gratuitamente 1,5 milioni di pezzi alla parte più debole della popolazione".
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci parte dalla "questione rientri": "In Sicilia possono rientrare tutti coloro che rientrano nella fattispecie prevista dalle ordinanze, nazionali e regionali. Quindi chi per motivi di salute, chi per lavoro, chi per giustificati motivi familiari. Questa è stata la linea del rigore che abbiamo seguito fino ad oggi e che grazie a Dio ha dato risultati, perchè i numeri sono dalla nostra parte. La Sicilia oggi è considerata una delle più sicure regioni d'Italia - sottolinea Musumeci -. Non c'è dubbio che adesso bisogna allargare la maglia. Noi abbiamo ricevuto tantissime richieste di cittadini siciliani che intendono ricongiungersi con la famiglia. Chi è domiciliato in Sicilia, chi è residente. Avremo un'intesa col ministero dei Trasporti, perchè ogni ordinanza del ministero viene concordata con la Regione, e stiamo
concordando la possibilità di evitare che ci sia un vero e proprio esodo".
Il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha lanciato un appello "alle regioni e soprattutto al Governo di evitare scontri". In una diretta facebook. Fedriga ha preannunciato una nuova ordinanza, la numero 12 e ha tenuto a precisare che questa "non vuole essere uno scontro con il Governo". Rispondendo a una domanda sulla" questione Calabria", Fedriga ha detto che "la vicenda ha avuto un impatto mediatico maggiore rispetto al fatto. L'ordinanza calabrese non apre i ristoranti ma consente soltanto di consumare le cose ai tavolini esterni", ha concluso.
"Nel giro di una settimana - afferma il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - vedremo se saremo bravi a far scendere ricoveri e terapie intensive, al di là di tutti gli algoritmi. Per evitare che i dati salgano serve l'impegno di tutti. Se questi due dati aumentano è come tornare alla casella di partenza al Gioco dell'oca. Mi sono arrivate tante segnalazioni che mi dicono che qualcuno non porta la mascherina o che crede che sia tutto finito. Non vorrei che per colpa di qualcuno non si faccia piu' credito a nessuno". Lo ha detto il
ga. "Abbiamo studiato la nuova ordinanza - ha aggiunto - non per essere coercitivi ma per tutelare la salute delle persone".
"La proroga della mia ordinanza è in linea con il Dpcm". sottolinea Zaia, ribadendo: "Il Veneto è pronto a riaprire tutto, sì, ma in linea con le scelte nazionali e sempre dopo il parere del Comitato tecnico scientifico".
"Ci prepariamo a un'apertura importante che riguarderà un milione e 200 mila persone che tornano al lavoro, per cui torno a chiedere ai veneti di non abbassare la guardia, perché la sfida passa ora dai clinici al popolo che deve essere responsabile; e ribadisco l'importanza del rispetto delle distanze sociali e dell'uso della
mascherina".
Su Facebook il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, annuncia "un'ordinanza per lo scaglionamento dei dipendenti negli uffici pubblici per evitare affollamenti su mezzi pubblici dove l'uso della mascherina è
assolutamente obbligatorio" in quanto "il distanziamento è veramente difficile".
"Per quanti riguarda il mondo della scuola, la Campania, ha fatto sapere De Luca, ha inviato una lettera al ministro per chiedere nuove assunzioni e stabilizzazioni "altrimenti è illusorio non avere classi con 30-35 alunni". Per il maxi concorso della Regione Campania, per 10mila assunzioni de Luca ha annunciato che "è quasi a conclusione per i primi 3mila candidati: stiamo lavorando per far fare le prove anche ai 20 che hanno fatto ricorso: a giugno prossimo - ha annunciato ancora - potremmo mandare a lavorare tremila
giovani".
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, commentando l'ordinanza numero 50, invita "a rispettare le regole e vivere questa fase di riapertura con serenita' e determinazione. L'obiettivo e' poter riaprire tutta la regione, tutte le attività economiche senza ricadere nel contagio, ma anzi avendo saputo prendere le misure e delle attivita' come devono essere svolte". Dal 4 maggio, si allentano molte delle misure per i cittadini in Abruzzo con la possibilita', fra le tante, di riprendere l'attività sportiva amatoriale a cominciare dalla pesca, passando per l'equitazione e la bicicletta, di riaprire attività come quelle della tolettatura degli animali e con cui si consente a fiorai e vivaisti di aprire domenica 3 maggio e domenica 10 maggio in occasione della festa della mamma. Sulla possibilita' di riaprire tutto, ha aggiunto Marsilio, è in corso il confronto con i ministeri. "Chiediamo di adottare un metodo diverso rispetto a quello che si sta configurando.
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci parte dalla "questione rientri": "In Sicilia possono rientrare tutti coloro che rientrano nella fattispecie prevista dalle ordinanze, nazionali e regionali. Quindi chi per motivi di salute, chi per lavoro, chi per giustificati motivi familiari. Questa è stata la linea del rigore che abbiamo seguito fino ad oggi e che grazie a Dio ha dato risultati, perchè i numeri sono dalla nostra parte. La Sicilia oggi è considerata una delle più sicure regioni d'Italia - sottolinea Musumeci -. Non c'è dubbio che adesso bisogna allargare la maglia. Noi abbiamo ricevuto tantissime richieste di cittadini siciliani che intendono ricongiungersi con la famiglia. Chi è domiciliato in Sicilia, chi è residente. Avremo un'intesa col ministero dei Trasporti, perchè ogni ordinanza del ministero viene concordata con la Regione, e stiamo
concordando la possibilità di evitare che ci sia un vero e proprio esodo".
Il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha lanciato un appello "alle regioni e soprattutto al Governo di evitare scontri". In una diretta facebook. Fedriga ha preannunciato una nuova ordinanza, la numero 12 e ha tenuto a precisare che questa "non vuole essere uno scontro con il Governo". Rispondendo a una domanda sulla" questione Calabria", Fedriga ha detto che "la vicenda ha avuto un impatto mediatico maggiore rispetto al fatto. L'ordinanza calabrese non apre i ristoranti ma consente soltanto di consumare le cose ai tavolini esterni", ha concluso.
"Nel giro di una settimana - afferma il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia - vedremo se saremo bravi a far scendere ricoveri e terapie intensive, al di là di tutti gli algoritmi. Per evitare che i dati salgano serve l'impegno di tutti. Se questi due dati aumentano è come tornare alla casella di partenza al Gioco dell'oca. Mi sono arrivate tante segnalazioni che mi dicono che qualcuno non porta la mascherina o che crede che sia tutto finito. Non vorrei che per colpa di qualcuno non si faccia piu' credito a nessuno". Lo ha detto il
ga. "Abbiamo studiato la nuova ordinanza - ha aggiunto - non per essere coercitivi ma per tutelare la salute delle persone".
"La proroga della mia ordinanza è in linea con il Dpcm". sottolinea Zaia, ribadendo: "Il Veneto è pronto a riaprire tutto, sì, ma in linea con le scelte nazionali e sempre dopo il parere del Comitato tecnico scientifico".
"Ci prepariamo a un'apertura importante che riguarderà un milione e 200 mila persone che tornano al lavoro, per cui torno a chiedere ai veneti di non abbassare la guardia, perché la sfida passa ora dai clinici al popolo che deve essere responsabile; e ribadisco l'importanza del rispetto delle distanze sociali e dell'uso della
mascherina".
Su Facebook il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, annuncia "un'ordinanza per lo scaglionamento dei dipendenti negli uffici pubblici per evitare affollamenti su mezzi pubblici dove l'uso della mascherina è
assolutamente obbligatorio" in quanto "il distanziamento è veramente difficile".
"Per quanti riguarda il mondo della scuola, la Campania, ha fatto sapere De Luca, ha inviato una lettera al ministro per chiedere nuove assunzioni e stabilizzazioni "altrimenti è illusorio non avere classi con 30-35 alunni". Per il maxi concorso della Regione Campania, per 10mila assunzioni de Luca ha annunciato che "è quasi a conclusione per i primi 3mila candidati: stiamo lavorando per far fare le prove anche ai 20 che hanno fatto ricorso: a giugno prossimo - ha annunciato ancora - potremmo mandare a lavorare tremila
giovani".
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, commentando l'ordinanza numero 50, invita "a rispettare le regole e vivere questa fase di riapertura con serenita' e determinazione. L'obiettivo e' poter riaprire tutta la regione, tutte le attività economiche senza ricadere nel contagio, ma anzi avendo saputo prendere le misure e delle attivita' come devono essere svolte". Dal 4 maggio, si allentano molte delle misure per i cittadini in Abruzzo con la possibilita', fra le tante, di riprendere l'attività sportiva amatoriale a cominciare dalla pesca, passando per l'equitazione e la bicicletta, di riaprire attività come quelle della tolettatura degli animali e con cui si consente a fiorai e vivaisti di aprire domenica 3 maggio e domenica 10 maggio in occasione della festa della mamma. Sulla possibilita' di riaprire tutto, ha aggiunto Marsilio, è in corso il confronto con i ministeri. "Chiediamo di adottare un metodo diverso rispetto a quello che si sta configurando.
Chiediamo linee guida che permettano a chi e' in grado di rispettare le misure di sicurezza di poter riaprire, invece di adottare un criterio per categoria. Quello che vogliamo sapere dal Governo- aggiunge commentando positivamente i dati di contagio in Abruzzo che oggi hanno raggiunto il punto più basso - sono i dati reali per poter monitorare eventuali recrudescenze e cioè qual è la pressione sugli ospedali e quale il grado di saturazione delle terapie intensive".
La Regione Lazio ha emanato un'ordinanza per stabilire i criteri e le misure da adottare da oggi 4 maggio, relative al servizio di Trasporto Pubblico Locale, di linea e non di linea (Taxi, Ncc). L'ordinanza ha l'obiettivo - dice un comunicato della Regione - di tutelare cittadini e lavoratori nella fase di ripartenza delle attivita' economiche, garantendo trasporti sicuri ed efficienti per tutti. Oltre a stabilire le prescrizioni relative al distanziamento sociale e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, l'ordinanza prevede anche i Comuni programmino gli orari dei servizi urbani in modo da non favorire flussi troppo elevati negli orari di punta e che aziende e amministrazioni applichino il massimo ricorso allo smart working e la rimodulazione degli orari lavorativi, sempre per non favorire la creazione di assembramenti negli orari di entrata e uscita dai luoghi di lavoro. A tale scopo e' anche prevista la chiusura delle attivita' commerciali non oltre le ore 21:30, con eccezione per farmacie, parafarmacie, aree di servizio e pubblici esercizi per attivita' di asporto. Inoltre, sempre per garantire ilmassimo distanziamento sociale e un servizio efficiente, da lunedi' 4 maggio saranno potenziati i collegamenti Cotral, Trenitalia e Atac e la chiusura dei servizi sara' posticipata alle 23:30. Il testo e le misure indicate "sono anche il frutto - asi legge nel comunicato - del lavoro di ascolto e confronto con parti sociali, aziende del trasporto, enti locali e comitati dei pendolari".
La Regione Lazio ha emanato un'ordinanza per stabilire i criteri e le misure da adottare da oggi 4 maggio, relative al servizio di Trasporto Pubblico Locale, di linea e non di linea (Taxi, Ncc). L'ordinanza ha l'obiettivo - dice un comunicato della Regione - di tutelare cittadini e lavoratori nella fase di ripartenza delle attivita' economiche, garantendo trasporti sicuri ed efficienti per tutti. Oltre a stabilire le prescrizioni relative al distanziamento sociale e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, l'ordinanza prevede anche i Comuni programmino gli orari dei servizi urbani in modo da non favorire flussi troppo elevati negli orari di punta e che aziende e amministrazioni applichino il massimo ricorso allo smart working e la rimodulazione degli orari lavorativi, sempre per non favorire la creazione di assembramenti negli orari di entrata e uscita dai luoghi di lavoro. A tale scopo e' anche prevista la chiusura delle attivita' commerciali non oltre le ore 21:30, con eccezione per farmacie, parafarmacie, aree di servizio e pubblici esercizi per attivita' di asporto. Inoltre, sempre per garantire ilmassimo distanziamento sociale e un servizio efficiente, da lunedi' 4 maggio saranno potenziati i collegamenti Cotral, Trenitalia e Atac e la chiusura dei servizi sara' posticipata alle 23:30. Il testo e le misure indicate "sono anche il frutto - asi legge nel comunicato - del lavoro di ascolto e confronto con parti sociali, aziende del trasporto, enti locali e comitati dei pendolari".
Dossier su Emergenza Coronavirus: provvedimenti Governo, Decreti legge, Ordinanze regionali e Protezione civile
Il post del Presidente Stefano Bonaccini su Facebook
**CORONAVIRUS: CONFRONTO GOVERNO-REGIONI, 95% ORDINANZE COERENTI CON DPCM'**
Fase 2: Boccia, Calabria contro chiara indicazione nazionale
Fase 2: Santelli tiene il punto, resta il 'nodo' Calabria
[Liguria] CORONAVIRUS: NUOVA ORDINANZA REGIONE LIGURIA. PRESIDENTE TOTI, “USCITI DA FASE ACUTA PANDEMIA MA NON È LIBERI TUTTI. INDISPENSABILE ADOTTARE TUTTE PRECAUZIONI, SENZA APPROFITTARE SITUAZIONE”
Fase 2, Musumeci: eviteremo un nuovo esodo verso Sud
Fase 2: Emiliano, offriremo mascherine a 50 centesimi
CORONAVIRUS: ROSSI, 'NUOVA ORGANIZZAZIONE OSPEDALI PER RIPARTIRE IN SICUREZZA'
Fase 2: Fedriga,appello a Governo e regioni, evitare scontro
CORONAVIRUS: ZAIA "SE RIAUMENTANO CASI TORNIAMO A PUNTO DI PARTENZA"
Fase 2: Testolin, consentito accesso a seconde case
CORONAVIRUS: ZAIA, 'DOMANI PROROGA ORDINANZA, IN LINEA CON DPCM'
Fase 2: De Luca, da lunedì ingressi in ufficio scaglionati
++ Fase 2: De Luca, mascherina obbligatoria o sanzioni ++
Fase 2: Bonaccini, chi cerca polemica ha sbagliato indirizzo
CORONAVIRUS. ABRUZZO, MARSILIO: OBIETTIVO RIAPRIRE TUTTA LA REGIONE
[Liguria] CORONAVIRUS: NUOVA ORDINANZA REGIONE LIGURIA. PRESIDENTE TOTI, “USCITI DA FASE ACUTA PANDEMIA MA NON È LIBERI TUTTI. INDISPENSABILE ADOTTARE TUTTE PRECAUZIONI, SENZA APPROFITTARE SITUAZIONE”
[Basilicata] Emergenza Codiv-19, Bardi emana l’Ordinanza numero 21
[Lombardia] LNews-CORONAVIRUS, ORDINANZA LOMBARDIA: OK A MANEGGI, ADDESTRAMENTO CANI E SECONDE CASE PER MANUTENZIONE
[Campania] COVID-19, ORDINANZA n.43 DEL 3 MAGGIO 2020 (DISPOSIZIONI ALLENAMENTI SPORTIVI)
[Lombardia] LNews-CORONAVIRUS, REGIONE: IMPEGNO STRAORDINARIO PER TPL, NOSTRA ORDINANZA PER CONIUGARE TUTELA SANITARIA A SERVIZIO
[Toscana] Coronavirus: ecco l'ordinanza sul lavoro in sicurezza
[Bolzano] Coronavirus e Fase 2, nuova ordinanza del presidente Kompatscher
[Emilia - Romagna] Coronavirus. Nuova ordinanza del presidente Bonaccini: dal 4 maggio, obbligo mascherine e sì agli spostamenti (rientro in giornata) per la manutenzione delle seconde case. Riaprono parchi e giardini, biblioteche (per il solo prestito) e cimiteri. Al via anche la possibilità di praticare attività sportiva e motoria. Stop zona arancione: riallineata la provincia di Piacenza. Le...
[Campania] COVID-19, ORDINANZA n.41 SU RIENTRI, OBBLIGO MASCHERINE, CONSEGNE A DOMICILIO, ATTIVITA' MOTORIA
[Sicilia] Coronavirus: Musumeci abolisce le 4 zone rosse
[Molise] ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 24 DEL 30 APRILE 2020
( red / 04.05.20 )
+T
-T
Riparte anche lo sport, subito quello individuale
Bonaccini, in Emilia-Romagna possibili gli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra secondo criteri di sicurezza
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Il Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha spiegato in una intervista al Corriere dello Sport (realizzata da Ivan Zazzaroni e pubblicata il 3 maggio) spiega i motivi che lo hanno spinto a dare l'ok per gli allenamenti individuali dei calciatori professionisti nei centri sportivi delle rispettive società. "Abbiamo agito nel pieno rispetto del decreto e delle specificità del ministro con il mi sono sentito al telefono. Noi abbiamo usato il buonsenso, prima di arrivare all'ordinanza ho parlato con i dirigenti di Bologna e Sassuolo e ci siamo trovati immediatamente su un punto, l'evidente riduzione del rischio se i calciatori si alleneranno individualmente e secondo criteri molto precisi in spazi chiusi e protetti piuttosto che in un parco pubblico". E "Se ci saranno le condizioni sono certamente favorevole alla ipartenza del campionato, per l'importanza che riveste il calcio nel sistema Italia -aggiunge Bonaccini al 'Corriere dello Sport'-. La parola agli esperti, ma non solo. I tempi li detta il virus, è opportuno tuttavia iniziare a conviverci, non vedo alternative. Confido nel vaccino, nel fatto che presto sia scoperto ma non posso andare oltre la speranza. Viviamo in una condizione di estrema incertezza e la politica ha il dovere di indicare al Paese il percorso da seguire. Mi stupisce che in due mesi lo sport non abbia ancora trovato un protocollo sanitario condiviso quando l'industria c'è arrivata grazie a un'intesa di notevole responsabilità e sensibilità con i sindacati… In una situazione come l'attuale l'ostacolo più alto è la conflittualità, l'arma vincente la solidarietà tra pari".
Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, sottolinea però sul suo profilo facebook, che "nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio", per poi concludere "Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine, ecc.) che devono riaprire al più presto". Successivamente, rispondendo a un commento sul suo post di questa sera, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha aggiunto nuovi elementi : "I lavoratori sportivi delle palestre valgono meno? E tutti gli altri, che sono centinaia di migliaia? Io mi occupo di tutti e tutto, non solo del calcio. Non sono il Ministro del Calcio ma il Ministro dello Sport".
Il Comitato tecnico scientifico dopo un confronto col ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, si è poi orientato a dare l'ok alla possibilità di allenamenti individuali per gli atleti di sport di squadra secondo un protocollo molto dettagliato, che esclude gli allenamenti di gruppo.
Nel frattempo sul sito dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio sono state pubblicate le Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali: un documento che fornisce le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.

[Ufficio per lo sport] Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali
Il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, sottolinea però sul suo profilo facebook, che "nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio", per poi concludere "Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine, ecc.) che devono riaprire al più presto". Successivamente, rispondendo a un commento sul suo post di questa sera, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha aggiunto nuovi elementi : "I lavoratori sportivi delle palestre valgono meno? E tutti gli altri, che sono centinaia di migliaia? Io mi occupo di tutti e tutto, non solo del calcio. Non sono il Ministro del Calcio ma il Ministro dello Sport".
Il Comitato tecnico scientifico dopo un confronto col ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, si è poi orientato a dare l'ok alla possibilità di allenamenti individuali per gli atleti di sport di squadra secondo un protocollo molto dettagliato, che esclude gli allenamenti di gruppo.
Nel frattempo sul sito dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio sono state pubblicate le Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali: un documento che fornisce le indicazioni utili a consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020 che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali, previo adeguamento alle presenti linee guida.

[Ufficio per lo sport] Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali

CORONAVIRUS: BONACCINI, 'BUONSENSO E SICUREZZA, COSI' HO RIAPERTO CALCIO IN EMILIA'

++ Spadafora, ripresa campionato? Per ora non se ne parla ++ Ministro su facebook: "allenamenti squadre non prima 18 maggio"

++ Cts 'ok allenamenti calcio con protocollo Spadafora' ++ Fonti ministero Sport: a breve linee guida
( red / 04.05.20 )
+T
-T
La sanità alla prova della Fase 2: dati, vaccino e sperimentazioni
Tabelle potenziamento servizi sanitari
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Scoperti per contrastare il coronavirus degli anticorpi umani che inibiscono le infezioni. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università olandese di Utrecht, ma anche in Italia si lavora in tal senso con gli stessi risultati.
Funzionano infatti gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell'azienda Takis: lo indicano i test eseguiti nel laboratorio di Virologia dell'istituto Spallanzani, che però precisa che non è ancora possibile giungere a conclusioni "di qualunque natura sull'efficacia" del candidato vaccino scrive in una nota l'Istituto Spallanzani, in merito alla capacità di neutralizzare il nuovo coronavirus sulle cellule umane da parte degli anticorpi indotti nei topi.
Per lo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19 "occorre un urgente sforzo globale. Questa non è una competizione tra Paesi". Così il premier britannico, Boris Johnson, intervenendo alla maratona per la raccolta fondi World against Covid-19, per lo sviluppo di un vaccino.
Il nostro premier, Giuseppe Conte, ha annunciato che l'Italia "darà un contributo di 10 milioni di euro alla Cepi (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) per "accelerare la ricerca per un vaccino. Darà un contributo di 10 mln di euro all'Oms, per sostenere i Paesi più vulnerabili nella risposta al Covid-19. Assegneremo mezzo milione di euro al Fondo globale per il meccanismo di risposta al Covid-19. Ci impegniamo a dare un contributo di 120 milioni di euro nei prossimi 5 anni all'alleanza Gavi per l'immunizzazione globale dal Covid".
Ottenuta in tempo record una versione sintetica del nuovo coronavirus. E' stato possibile grazie alla nuova tecnica pubblicata sulla rivista Nature dall'Istituto di Virologia dell'Università svizzera di Berna, con il gruppo coordinato da Volker Thiel e Joerg Jores. "Il progresso tecnico che descriviamo permette di dare una risposta rapida ai virus emergenti e di caratterizzare le eventuali varianti del virus in tempo reale".
"Le mani curano, danno assistenza e conforto, e sono anche la prima arma a disposizione di tutti per la difesa da tutte le infezioni, a partire da quella da Covid-19. Tenere le mani pulite quindi diventa un gesto d'amore nei nostri confronti e di chi ci sta intorno". È questo il senso del video realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' per la Giornata Mondiale dell'Igiene delle Mani che si celebra il 5 maggio.
Il nostro premier, Giuseppe Conte, ha annunciato che l'Italia "darà un contributo di 10 milioni di euro alla Cepi (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) per "accelerare la ricerca per un vaccino. Darà un contributo di 10 mln di euro all'Oms, per sostenere i Paesi più vulnerabili nella risposta al Covid-19. Assegneremo mezzo milione di euro al Fondo globale per il meccanismo di risposta al Covid-19. Ci impegniamo a dare un contributo di 120 milioni di euro nei prossimi 5 anni all'alleanza Gavi per l'immunizzazione globale dal Covid".
Ottenuta in tempo record una versione sintetica del nuovo coronavirus. E' stato possibile grazie alla nuova tecnica pubblicata sulla rivista Nature dall'Istituto di Virologia dell'Università svizzera di Berna, con il gruppo coordinato da Volker Thiel e Joerg Jores. "Il progresso tecnico che descriviamo permette di dare una risposta rapida ai virus emergenti e di caratterizzare le eventuali varianti del virus in tempo reale".
"Le mani curano, danno assistenza e conforto, e sono anche la prima arma a disposizione di tutti per la difesa da tutte le infezioni, a partire da quella da Covid-19. Tenere le mani pulite quindi diventa un gesto d'amore nei nostri confronti e di chi ci sta intorno". È questo il senso del video realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' per la Giornata Mondiale dell'Igiene delle Mani che si celebra il 5 maggio.
Nel rapporto pubblicato insieme dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità che considera il mese di marzo 2020, si osserva a livello medio nazionale “una crescita del 49,4% dei decessi” per Covid-19 in Italia.
Mentre dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 i morti sono 13.710.
La diffusione geografica dell’epidemia di Covid-19 si presenta eterogenea: è stata molto contenuta nelle Regioni del Sud e nelle Isole, mediamente più elevata in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord.
La diffusione geografica dell’epidemia di Covid-19 si presenta eterogenea: è stata molto contenuta nelle Regioni del Sud e nelle Isole, mediamente più elevata in quelle del Centro rispetto al Mezzogiorno e molto elevata nelle regioni del Nord.
Nel Rapporto Istat-Istituto Superiore di Sanità si precisa che l’indagine ha coinvolto su 6.866 Comuni (87% del totale).
La letalità per Covid-19 è più elevata negli uomini per tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni.
Le province più colpite hanno incrementi percentuali dei decessi a marzo 2020, rispetto ai precedenti 2015-2019, a tre cifre: anzitutto Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%).
Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L'eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Evidenziata che la mortalità "diretta" attribuibile a Covid-19 in individui con diagnosi confermata, nel primo trimestre 2020 è stata dunque di circa 13.700 decessi.
Esiste una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi per la quale, si legge nel Rapporto, “possiamo, con i dati oggi a disposizione, soltanto ipotizzare tre possibili cause: una ulteriore mortalità associata a Covid-19 (decessi in cui non è stato eseguito il tampone), una mortalità indiretta correlata a Covid-19 (decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni, probabili conseguenze della malattia scatenata dal virus in persone non testate) e, infine, una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.
Scoperti per contrastare il coronavirus degli anticorpi umani che inibiscono le infezioni. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università olandese di Utrecht, ma anche in Italia si lavora in tal senso con gli stessi risultati.
Funzionano infatti gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell'azienda Takis: lo indicano i test eseguiti nel laboratorio di Virologia dell'istituto Spallanzani.
Si sottolinea in particolare che per la prima volta al mondo un candidato vaccino contro il nuovo coronavirus ha neutralizzato il virus nelle cellule umane.
Nel rapporto pubblicato insieme dall’Istat e dall’Istituto Superiore di Sanità che considera il mese di marzo 2020, si osserva a livello medio nazionale “una crescita del 49,4% dei decessi” per Covid-19 in Italia.
Mentre dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 i morti sono 13.710.
Nel Rapporto Istat-Istituto Superiore di Sanità si precisa che l’indagine ha coinvolto su 6.866 Comuni (87% del totale).
La letalità per Covid-19 è più elevata negli uomini per tutte le fasce di età, ad eccezione della fascia 0-19 anni.
Le province più colpite hanno incrementi percentuali dei decessi a marzo 2020, rispetto ai precedenti 2015-2019, a tre cifre: anzitutto Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%).
Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i
decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L'eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).
Evidenziata che la mortalità "diretta" attribuibile a Covid-19 in individui con diagnosi confermata, nel primo trimestre 2020 è stata dunque di circa 13.700 decessi.
Esiste una quota ulteriore di circa altri 11.600 decessi per la quale, si legge nel Rapporto, “possiamo, con i dati oggi a disposizione, soltanto ipotizzare tre possibili cause: una ulteriore mortalità associata a Covid-19 (decessi in cui non è stato eseguito il tampone), una mortalità indiretta correlata a Covid-19 (decessi da disfunzioni di organi quali cuore o reni, probabili conseguenze della malattia scatenata dal virus in persone non testate) e, infine, una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.
CORONAVIRUS. ZAMPA: REGIONI DECIDERANNO IN BASE A MONITORAGGI SETTIMANALI
Fase 2, Zampa: la app arriverà entro maggio
Rapporto sulla mortalità della popolazione residente a cura di Iss e Istat - 04.05.2020
( gs / 04.05.20 )
+T
-T
Molise: la nuova "Giunta Toma"
Vincenzo Cotugno Vicepresidente. Le deleghe saranno attribuite nei prossimi giorni
(Regioni.it 3833 - 04/05/2020) Con il decreto n. 37 del 3 maggio 2020, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha provveduto a nominare gli altri componenti della Giunta regionale.
Oltre al Presidente fanno parte dell'organo di Governo molisano:
Vincenzo Cotugno, indicato come vicepresidente;
Nicola Cavaliere;
Roberto Di Baggio;
Vincenzo Niro;
Maurizio Tiberio.
Le deleghe saranno attribuite nei prossimi giorni.
( red / 04.05.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03