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Regioni.it

n. 3819 - martedì 14 aprile 2020

Sommario3
- Emergenza Coronavirus: le prime proposte delle Regioni per la fase 2
- Emergenza Coronavirus: le nuove ordinanze regionali
- Coronavirus: interventi sanitari tra controlli, emergenze e vaccini
- Si continua a restare in casa: le disposizioni del Decreto del 10 aprile
- Covid19: proposte sulle problematiche relative a trasporti, contratti pubblici ed edilizia residenziale pubblica
- Agricoltura: le priorità per fronteggiare l'emergenza Covid-19

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Emergenza Coronavirus: le prime proposte delle Regioni per la fase 2

Bonaccini: giusto prorogare le misure di contenimento fino al 3 maggio, ma prepariamoci ad affrontare la ripartenza

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) Dopo la riunione della Cabina di Regia Governo-Regioni-Enti locali per l’emergenza Covid-19 arrivano le prime proposte delle Regioni. “E’ quanto mai opportuno prevedere una proroga sino al prossimo 3 maggio delle misure di contenimento dell'emergenza COVID-19”, ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini,” ma dobbiamo sfruttare questo periodo per verificare le modalità che ci potranno portare alla riapertura graduale delle attività e dei servizi. Per questo oggi abbiamo chiesto al Governo l’immediata attivazione di un gruppo di lavoro sulla ‘fase 2’. E abbiamo già sintetizzato le nostre prime proposte in 9 punti prioritari”.
Queste in sintesi le proposte e le richieste delle Regioni
1) Occorre che il prossimo decreto comprenda: le misure restrittive sub-regionali adottate dalle regioni (zone rosse) e le azioni restrittive regionali sulle attività produttive. Le misure restrittive adottate dalle regioni siano nuovamente adottate con ordinanze regionali (la decorrenza del dpcm dal 14 consente alle Regioni di lavorarci).
2) Serve un vademecum di regole chiare, applicabili a tutta la popolazione e in tutto il territorio nazionale, che disciplinino il distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale distinguendo a seconda della diversa tipologia di uso (fabbrica, lavoro, supermercato).
3) E’ necessario un intervento per le attività produttive, con specifico riferimento alle singole filiere. Bisogna armonizzare l’attività di deroga delle Prefetture attraverso una normativa che permetta ai Presidenti di Regione di poter concordare sulla pianificazione della riapertura di alcune filiere produttive particolarmente rilevanti per il proprio territorio
4) Occorre prevedere la possibilità di smaltimento dei prodotti giacenti in magazzino per quelle attività produttive che operino esclusivamente salvaguardando le misure di prevenzione del contagio.
5) In vista di una riapertura graduale delle attività produttive e degli esercizi commerciali è fondamentale poter disporre di un numero adeguato di dispositivi di protezione individuale appropriati in riferimento all’attività svolta. Allo stesso modo è necessario assicurare la disponibilità dei DPI anche per la popolazione. Un obiettivo che va perseguito anche superando le disposizioni attualmente vigenti che prevedono la confisca dei dispositivi acquistati sul mercato internazionale per consentire alle imprese di dotare i propri lavoratori degli opportuni strumenti di protezione. Va chiarita la modalità per la produzione approvvigionamento e immissione in commercio dei dispositivi, assicurando con tempestività le necessarie autorizzazioni a quelle imprese che intendano produrli.
6) Necessità di avviare una massiccia campagna di screening sierologici, al fine di garantire maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, individuando i test più appropriati ed efficaci sulla base delle evidenze scientifiche e le categorie a cui sottoporre lo screening. A tale riguardo si ritiene necessario definire a livello nazionale la tipologia di App più appropriata per tracciare gli spostamenti della popolazione al fine di limitare i contagi.
7) Valutare possibili sperimentazioni pilota di riapertura di attività su alcune zone a minor rischio in modo da costituire benchmark per gli altri territori.
8) Consentire alle imprese di utilizzare il tempo che intercorre fino alla riapertura per procedere all’adeguamento delle strutture alle condizioni di sicurezza.
9) Avviare il confronto – nel rispetto delle normative di prevenzione - sulla riapertura di alcune attività fondamentali a partire dalla manutenzione del territorio ai fini della prevenzione degli incendi boschivi; delle reti idriche; dei cantieri per la ricostruzione post sisma; dei cantieri stradali e ferroviari.


Bonaccini: subito un gruppo di lavoro sulla fase 2, le Regioni pronte con le prime proposte

Coronavirus: Tabella relativa agli interventi economici nelle Regioni - Aggiornata al 14.04.2020

Coronavirus: Tabella relativa alle richieste al Governo da parte delle Regioni - Aggiornata al 14.04.2020



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CORONAVIRUS: ZAIA, 'LA FASE DUE E' GIA' INIZIATA, DI FATTO' =


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Fontana, con test sierologico patente immunità per fase 2

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Lombardia, arrivati 43 infermieri volontari


Coronavirus, Fedriga (Fvg): iniziare subito con piano per riapertura



( red / 14.04.20 )

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Emergenza Coronavirus: le nuove ordinanze regionali

On line la tabella con i link ai provvedimenti delle Regioni

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) Il varo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 10 aprile ha comportato, fra l'altro, l'aggiornamento di diverse ordinanze regionali (cfr. la tabella on line con i link ai diversi provvedimenti regionali).
"Ho firmato una nuova ordinanza regionale - ha scrito in un post su facebook il Presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - che conferma le misure ulteriormente restrittive in vigore in Emilia-Romagna contro il coronavirus  (che sarebbe scaduta il 13 aprile) prorogandole fino al 3 maggio. Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove sono ancor più rigidi i limiti per le attività produttive e, nel caso del riminese, più stringenti i controlli sugli spostamenti grazie alla modifica della percorribilità delle strade. Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e 1° maggio – nelle quali sarà tutto chiuso, abbiamo poi deciso la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza di persone negli altri giorni feriali (consentiti solo punti vendita di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi, prodotti per l’igiene personale, la pulizia e l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria). Attenzione -avverte Bonaccini -  la prima domenica di apertura sarà il 19 aprile, visto che fino a lunedì resta in vigore l’ordinanza che prevede la sospensione. Infine, convocherò già martedì 15  aprile il Tavolo per il Lavoro, per definire con tutte le parti sociali, sindacati e imprese, possibili criteri che tengano insieme la salute delle persone e l'attività produttiva e lavorativa in condizioni di massima sicurezza. Mentre continuiamo a combattere la pandemia, pensiamo già ora - conclude Bonaccini - a creare le condizioni per poter ripartire.
In Campania con l'ordinanza di del 13 aprile n.33 è stata prorogata al 20 aprile la zona rossa di Ariano Irpino. Si chiarisce che, al momento, le zone in quarantena della Campania sono quelle che fanno capo ai Comuni di Paolisi (Bn), Lauro (Av) e Ariano Irpino (Av). Non c'è stata proroga e quindi non sono più "zona rossa" i Comuni del Vallo di Diano (Sala Consilina, Polla, Caggiano, Atena Lucana, Auletta).
In Campania il Presidente Vincenzo De Luca, ha firmato poi un'ulteriore ordinanza che contiene ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. L'ordinanza proroga le precedenti ordinanze, allineandole alle indicazioni nazionali, fino al prossimo 3 maggio, e inserisce nuove prescrizioni per i cantieri e il commercio. Ecco in sintesi la parte ordinativa:
Per i cantieri
- E’ sospesa l’attività dei cantieri edili su committenza privata, fatti salvi - limitatamente alle attività consentite dalla vigente disciplina nazionale - gli interventi urgenti strettamente necessari a garantire la sicurezza o la funzionalità degli immobili, l’adeguamento di immobili a destinazione sanitaria finalizzati allo svolgimento di terapie mediche durante il periodo emergenziale, gli interventi di manutenzione finalizzati ad assicurare la funzionalità di servizi essenziali, il ripristino della messa in sicurezza dei cantieri, ove necessario, e in ogni caso con obbligo di adozione dei dispositivi di protezione individuale da parte del personale impiegato e delle ulteriori misure precauzionali previste dalla disciplina vigente;
- Per i lavori a committenza pubblica, fatti salvi l’avvio e la prosecuzione di quelli concernenti le reti di pubblica utilità e l’edilizia sanitaria nonchè degli interventi volti ad assicurare la messa in sicurezza e la funzionalità degli immobili, le stazioni appaltanti, sempre limitatamente alle attività consentite dalla vigente disciplina nazionale, valutano la differibilità delle singole lavorazioni o interventi in corso ovvero programmati.
Per il commercio
1) il commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e libri è sospeso, ad eccezione di quello già esercitato nelle edicole, negli ipermercati e nei supermercati, nelle tabaccherie, nonché dalla grande distribuzione multimediale e via internet;
2) il commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati è consentito nelle mattinate del martedì e del venerdì con orario 8,00-14,00. Nella settimana del 1 maggio 2020, l’apertura è consentita nelle mattinate del martedì e del giovedì, secondo l’orario sopra indicato.
La Regione Sardegna mantiene chiuse librerie, cartolerie e negozi di vestiti per bambini chiusi sino al 26 aprile e vieta l'apertura degli esercizi commerciali il 25 aprile e il 1° maggio. E' questa la decisione assunta da Presidente Christian Solinas che ha firmato nella un'ordinanza più restrittiva delle misure decise dal Governo nell'ultimo Dpcm. Prosegue anche lo stop al pubblico per gli studi professionali, mentre c'è una minima apertura per quanto riguarda l'attività motoria svolta all'aperto. Come già deciso in Veneto, via il limite dei 200 metri dalla propria abitazione (che resta valido solo per la passeggiata con gli animali domestici), lo sport dovrà essere "strettamente personale nelle immediate vicinanze della propria abitazione col rispetto delle distanze minime di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro e, comunque, muniti di adeguata mascherina"; infine oltre ai parchi e giardini pubblici o aperti al pubblico viene interdetto l'ingresso nelle spiagge. Tutte queste misure rimarranno in vigore in Sardegna sino al 3 maggio.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso del quotidiano summit sui dati del Coronavirus, ha spiegato di aver "lavorato in questi giorni per una nuova ordinanza. Abbiamo limato molto, cercando di fare una cosa ordinata e rispettosa dei cittadini. Aprire o chiudere le aziende non compete a noi, ma dal Decreto del Consiglio dei Ministri. La mia ordinanza non deve essere vissuta come la fine dell'emergenza. L'ordinanza è stata fatta tenendo conto di un lockdown soft: si chiudono i Supermercati e le attivita' commerciali la domenica e nei festivi, le misure per i mercati a cielo aperto alimentari sono confermate, quindi potranno aprire ma con misure cautelative come distanza, mascherine e guanti", ha aggiunto Zaia. "Per gli spostamenti da casa bisogna usare le mascherine e devono essere individuali, a meno che non si accompagnino disabili o minori, e comunque e' vietata l'uscita di casa a chi ha una temperatura corporea superiore ai 37°. Il 25 aprile e il 1° maggio è autorizzato un picnic solo nella propria proprieta' e solo con il proprio nucleo famigliare. L'attivita' motoria è individuale ed e' da svolgersi in prossimita' della propria abitazione. Ho tolto il 200 metri di distanza da casa. Utilizziamo il buonsenso", ha precisato Zaia ha inoltre specificato che "si conferma la consegna a domicilio di alimentari e pasti e l'apertura di banche, poste, assicurazioni e professionisti, purche' si vada su appuntamento e con le mascherine".
"La vendita di vestiti per bambini, cartolerie e librerie è ammessa solo in negozi dedicati a queste merceologie e solo due volte la settimana. E' ammesso il trasporto per portare i rifiuti nei punti di raccolta differenziata. Infine, è ammessa l'opera di pulizia delle spiagge. Confermate le norme sul trasporto pubblico locale", ha concluso il presidente della Regione del Veneto.
In Valle d'Aosta il Presidente della Regione Renzo Testolin ha firmato nella mattinata di oggi, martedì 14 aprile, un’ordinanza che determina le modalità per l’accesso e la permanenza nelle librerie, nelle cartolerie e nei negozi di abbigliamento per bambini che possono riprendere l’attività. L’ordinanza si è resa necessaria per dare giusta continuità alle misure sinora intraprese al fine di garantire il distanziamento sociale e per promuovere l’utilizzo di dispositivi di protezione quali forme più efficace di lotta al contagio. Sono state quindi definite specifiche misure per gli esercizi di vendita che il DPCM del 10 aprile ha inserito tra le attività che, pur nel rispetto della gradualità della ‘’ripresa’’, possono ripartire. L’ordinanza stabilisce che:
- l’accesso ai locali di vendita al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri o di vestiti per bambini e neonati dovrà essere rispettivamente effettuato da un unico ingresso;
- la permanenza nei locali destinati alla vendita di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri o di vestiti per bambini e neonati, con superficie complessiva sino a 40 metri quadri, è consentita ad una sola persona alla volta, fatti salvi minori di età accompagnati o persone che necessitano di accompagnamento ;
- nei locali con superficie complessiva superiore ai 40 metri quadrati, deve essere rispettata la distanza minima di un metro tra un cliente e l’altro;
- la circolazione dei venditori e degli acquirenti nei locali o parti di locali destinati alla vendita di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri o di vestiti per bambini e neonati avvenire indossando guanti e mascherina o altro mezzo protettivo idoneo che garantisca la copertura di naso e bocca;
- nei locali o parti di locali destinati al commercio al dettaglio di libri dovrà essere messo a disposizione dei clienti del gel igienizzante, posto in luogo ben visibile.
L’ordinanza a firma del Presidente della Regione sottolinea che è comunque opportuno privilegiare, quale modalità di acquisto, la prenotazione dei libri e del materiale di cartoleria da acquistare.
In videoconferenza il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e l'assessore alla salute Stefania Segnana, hanno illustrato i contenuti della nuova ordinanza, che in parte riprende il Dpcm del 10 aprile. L'ordinanza proroga fino al 3 maggio le misure restrittive sin qui adottate per il contenimento dell'emergenza epidemiologica, consente l'apertura delle attività produttive all'aperto, ma non consente la riapertura di librerie, cartolerie e negozi di vestiti per bambini e neonati. Tra le novità l'obbligo da domani di indossare le mascherine anche sui mezzi di trasporto pubblico locale. Stiamo ragionando sulla fase 2 - ha esordito il presidente Fugatti - il gruppo di esperti che abbiamo nominato sta dialogando con tutte le parti sociali e domani è fissato un incontro con i capigruppo del Consiglio provinciale. Sappiamo, e lo abbiamo ribadito più volte, che dovremo convivere con il virus. Le aziende riapriranno, ma in un ambiente di lavoro in grado di garantire le giuste distanze e i dispositivi di protezione, senza affollamenti. Il nostro compito è costruire un protocollo diverso che ci consenta di contenere il contagio anche nella seconda fase". E proprio in questa direzione si muove l'ordinanza firmata oggi dal presidente Fugatti, che spiega: "Il rallentamento della curva dei contagi è dovuto ai grandi sacrifici che abbiamo fatto in queste settimane e dei quali voglio ringraziare tutti i trentini, ma dobbiamo però proseguire. Non ravvisiamo la necessità di riaprire negozi per neonati e librerie, però queste attività potranno effettuare consegne a domicilio. Non prevediamo misure che alleggeriscano le regole individuali stabilite fino ad oggi, mentre sui mercati la decisione è in capo ai singoli Comuni che possono scegliere autonomamente". Allentamenti sono invece previsti per le attività produttive, esclusivamente all'aperto: "Va precisato che si tratta di una facoltà, non di un obbligo - prosegue il presidente - e che devono comunicarlo al Commissariato del Governo e rispettare rigorosamente le indicazioni, ovvero distanze e mascherine, nonché controllare la temperatura di tutti i lavoratori: chi ha una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi deve allontanarsi, come anche chi ha familiari positivi. Infine è necessario individuare una figura di referente in ogni impresa". Per i cantieri al chiuso: "Sono ammessi limitatamente ai lavori che possono essere svolti senza la compresenza di più persone nel medesimo luogo". Altre indicazioni importanti sono arrivate sul fronte dell'utilizzo di mascherina, obbligatorie nei punti vendita aperti come già detto, e guanti che se non sono stati reperiti, possono essere sostituiti da soluzione disinfettante. Sono inoltre consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete viaria, sempre rispettando le indicazioni di distanziamento sociale. Infine gli operatori agrituristici possono consegnare pasti e bevande a domicilio e chi ha un orto nel proprio comune di residenza potrà coltivarlo.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato una nuova ordinanza contingibile e urgente che recepisce i contenuti del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 aprile scorso. La nuova ordinanza contingibile e urgente – la numero 20 - recepisce per la provincia di Bolzano le disposizioni nazionali, modificandone alcune per adeguarle alla realtà locale. Obiettivo della nuova ordinanza è di allentare le misure restrittive, senza però incrementare il rischio di diffusione del nuovo Coronavirus, spiega il presidente della Provincia: "Abbiamo sfruttato l'esistente margine di manovra a nostra disposizione e adeguato il più possibile le misure nazionali alla specifica situazione dell'Alto Adige".
L'ordinanza prevede che gli spostamenti dalla propria abitazione "a piedi" debbano essere sempre autorizzati.Su chiarisce che l'attività motoria rispetta comunque il requisito del distanziamento sociale se lo spostamento dalla propria abitazione avviene a piedi e se vengono comunque rispettate le norme di distanziamento sociale – almeno tre metri fra le persone - e se si indossa la mascherina, per evitare così ogni eventuale possibilità di contagio in caso di incontro con altre persone. I sindaci possono tuttavia scegliere di adottare norme diverse e, se necessario, più restrittive, in ragione della maggiore densità abitativa o dei dati relativi all’evolversi dell’epidemia. Sono autorizzati da domani gli spostamenti all'interno del territorio provinciale per fare visita al proprio compagno e/o ai propri figli. Possono riaprire le librerie, autorizzate nuove attività. Un ulteriore allentamento delle restrizioni riguarda quelle attività lavorative che possono essere portate avanti individualmente o insieme a collaboratori che condividono la medesima abitazione. Se finora l'autorizzazione riguardava "le attività di preparazione" questa viene ora estesa a "tutte le attività", purché si continui a evitare il contatto con la clientela. Dal decreto nazionale viene mutuata anche la riapertura di negozi di cartoleria, librerie e negozi di abbigliamento per bambini.
Il presidente della Provincia Kompatscher si dice consapevole che le attenuazioni alle misure restrittive licenziate oggi rappresentano "un piccolo, circospetto passo" verso la ripartenza: "La maggioranza della popolazione altoatesina si è comportata sinora in modo eccezionale". Il risultato di questo comportamento sono i segnali incoraggianti registrati negli ultimi giorni come il calo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. "Le misure approvate oggi non sono assolutamente un liberi tutti. Anzi, occorre continuare a mantenersi disciplinati: solo se continuiamo ad attenerci alle regole evitando ogni possibile occasione di contagio, possiamo porre le basi epidemiologiche per il prossimo, grande passo ossia la vera e propria ripresa delle attività sociali ed economiche. Kompatscher rassicura: "Continuerò a chiede al Governo il potere di definire a livello regionale le strategie e tempistiche per la ripartenza". Essi vanno orientati sulla base delle autonomie decisionali delle regioni e delle province autonome. "La strada per la ripartenza va concordata, così come abbiamo fatto sinora, con gli epidemiologi e i rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali" conclude Kompatscher.
Anche in Calabria sono state prorogate fino al 3 maggio le misure di contenimento del contagio adottate dalla Regione nelle scorse settimane. È quanto stabilito dall’ordinanza regionale emanata dal presidente Jole Santelli. Ci si potrà continuare a spostare da un comune all’altro solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o stato di necessità o per motivi di salute e di assistenza a persone non autonome. Le persone domiciliate o residenti in Calabria che rientrano da altre regioni o dall’estero, dovranno comunicare la propria presenza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale del proprio territorio compilando il modulo al sito emergenzacovid.regione.calabria.it e dovranno dimostrare che il proprio rientro è giustificato da valide motivazioni. Tutte le attività ambulatoriali non urgenti restano sospese fino al 26 aprile, così come i ricoveri differibili. Nei Comuni di: Chiaravalle Centrale (CZ); Bocchigliero (CS); Oriolo (CS); Rogliano (CS); Melito Porto Salvo (RC); Montebello Jonico (RC); Fabrizia (VV); Serra San Bruno (VV) e Cutro (KR) rimangono vigenti il divieto di allontanamento e di accesso tranne che per gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività riguardanti l’emergenza, le forze dell’Ordine. Possono entrare ed uscire dai comuni indicati gli esercenti delle attività consentite sul territorio ai sensi del DPCM 10 aprile 2020 e quelle strettamente strumentali alle stesse. Per il Comune di San Lucido (CS) resta vigente l’ordinanza n. 27 del 09 aprile 2020.
In Toscana come previsto da DPCM Riaprono alcune attività commerciali. ma nella Regione ci saranno però alcune prescrizioni in più da rispettare, che riguardano le distanze, i modi per raggiungere il luogo di lavoro, l’eventuale l’accesso anche e la sanificazione. L’ha stabilito il presidente della Toscana con un’ordinanza firmata nel giorno di Pasquetta; e se queste condizioni non saranno rispettate, i negozi non potranno riaprire. “Si tratta di ulteriori misure restrittive – spiega Enrico Rossi – per la salute di tutti, perché prima ancora di discutere quando riaprire è importante soffermarsi su come riaprire, per la massima sicurezza dei lavoratori e il contenimento del virus”. Dal 14 aprile, per decisione del governo possono alzare i bandoni cartolibrerie e librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati. Non è ancora la fatidica ‘fase due’, quanto semmai una ‘fase intermedia’. Potranno rimettersi in moto anche attività come la selvicoltura, la manutenzione delle aree forestali e delle opere idrauliche, le aziende della filiera di carta e cartone. L’ordinanza regionale sulle prescrizioni da seguire riguarda i negozi di questi settori, che contano in Toscana secondo Irpet circa 7300 unità di lavoro. “Ho deciso di partire da qui – spiega Rossi -, perché è la categoria con il maggior impatto sulle persone. Domani e nei prossimi giorni mi occuperò però anche delle aziende che hanno già ricevuto nel frattempo l’autorizzazione a riaprire, magari col silenzio-assenso, e di quelle attività che lo potranno fare nelle prossime settimane”. Il ragionamento è semplice e chiaro: se non si adottano idonee procedure, si rischia di aggravare la situazione epidemiologica e far impennare di nuovo la curva dei contagi. Ecco così le norme che in Toscana dovranno essere seguite. Al primo punto c’è la sanificazione dei locali, compresi gli impianti di aerazione se presenti, da farsi prima di tornare a tirare su le saracinesche. La seconda avvertenza riguarda le condizioni di salute: in caso di febbre o altri sintomi influenzali il lavoratore è obbligato a rimanere casa e il datore di lavoro deve assicurarsi ogni giorno, all’inizio del turno, il rispetto della disposizione, anche mediante autocertificazione del dipendente.
Non meno importante è il tema dei mezzi di trasporto: lo spostamento dal proprio domicilio al posto di lavoro (e viceversa) è preferibile che avvenga individualmente“. Valgono poi le raccomandazioni di prevenzione oramai diventate un’abitudine quotidiana: pulizia delle mani, indossare guanti monouso e mascherine in tutte le possibili fasi lavorative che assieme ai detergenti dovrà fornire il datore di lavoro, la distanza di sicurezza tra le persone (che in Toscana dovrà essere di almeno un metro e 80 centimetri e non solo un metro). Nell’ordinanza toscana si invita, per quanto possibile, anche a posizionare pannelli di separazione tra i lavoratori e l’utenza.
Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha emanato l’ordinanza n. 17 dell’11 aprile 2020. In particolare, l’ordinanza conferma e proroga fino al 3 maggio 2020 le ordinanze regionali già adottate contenenti ulteriori misure restrittive rispetto a quelle disposte dallo Stato, per evitare la diffusione del Covid-19. L’ordinanza è pubblicata sul Bur speciale n. 35 e sul sito istituzionale della Regione Basilicata. 

L'utilizzo di una mascherina, o comunque di una protezione a copertura di naso e bocca, diventa obbligatorio ogni qualvolta si esca dall'abitazione; la distanza interpersonale da osservare è confermata a un minimo di un metro. Tali disposizioni si applicano automaticamente a tutte le situazioni esterne alla propria abitazione. Lo prevede l'ordinanza contingibile e urgente numero 10, emanata dal Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Il provvedimento, che sarà in vigore fino al 3 maggio, proroga le misure di contenimento dei contagi da coronavirus per evitare situazioni di aggravamento del rischio sanitario, anche in considerazione delle caratteristiche anagrafiche della popolazione del Friuli Venezia Giulia, la cui componente anziana - la più vulnerabile - è particolarmente nutrita. L'ordinanza ribadisce che nella giornata di domenica e nei festivi dovranno rimanere chiuse tutte le attività commerciali di qualsiasi natura, fatte salve le farmacie, le parafarmacie, le edicole e gli esercizi nelle aree di servizio situati lungo la rete autostradale e a servizio di porti ed interporti.
Le modalità d'accesso all'interno degli esercizi aperti al pubblico limitano gli ingressi a un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone. L'ordinanza precisa che restano possibili, anche nella giornata di domenica e nei giorni festivi, tutti i servizi di consegna a domicilio. Inoltre, nessuna restrizione è prevista rispetto alla riapertura consentita dall'ultimo Dpcm di una serie di esercizi, tra cui cartolibrerie, librerie, negozi per bambini e neonati e lavanderie.
Per quanto concerne i mercati all'aperto e al chiuso di generi alimentari, saranno ammessi solo laddove il sindaco abbia adottato un piano che preveda, per venditori e compratori, alcune condizioni minime: l'uso obbligatorio di guanti monouso e mascherine o comunque una protezione a copertura di naso e bocca; la presenza di un unico varco d'accesso separato da quello di uscita; il contingentamento delle presenze. Inoltre, nel caso di mercato all'aperto, il piano deve contenere la perimetrazione dell'area commerciale.
Relativamente ai guanti monouso, l'obbligo è esteso a tutti gli esercizi commerciali. Quelli non alimentari possono, in alternativa, mettere a disposizione dei clienti soluzioni idroalcoliche con cui igienizzarsi le mani.
Nei supermercati e nelle farmacie è inoltre raccomandata la rilevazione della temperatura corporea degli avventori e del personale.
È infine ammessa l'attività di manutenzione del verde su aree pubbliche e private e delle spiagge in concessione.Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha firmato anche una ordinanza contingibile e urgente, la numero 9, per il contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. In sostanza il provvedimento proroga, con efficacia dal 14 aprile e fino al 3 maggio, le precedenti ordinanze (la numero 2 del 13 marzo e la 5 del 25 marzo, già prorogata fino al 13 aprile con ulteriore ordinanza n. 6 del 3 aprile) riguardanti la riduzione e la soppressione dei servizi di trasporto pubblico locale.
L'ordinanza prevede di demandare alle aziende di trasporto, anche sulla base delle azioni sui servizi individuate dalla cabina di regia sul Tpl, coordinata dall'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e di cui fanno parte le aziende esercenti i servizi di trasporto pubblico locale automobilistico, ferroviario e marittimo e le organizzazioni sindacali, la definizione ed attuazione di ulteriori puntuali rimodulazioni, ferma restando la necessità di preservare un servizio sul territorio che risponda alle esigenze di mobilità e assicurando la preventiva informazione ai viaggiatori.
In caso i decreti prevedano in futuro aperture di attività di impresa la cabina di regia è pronta a qualsiasi cambiamento per consentire ai lavoratori di raggiungere le rispettive sedi. Va richiamato che sui servizi di trasporto pubblico locale è obbligatorio l'uso della mascherina o, in alternativa, di una copertura per il naso e la bocca (foulard, sciarpa, copricollo), mentre è facoltativo l'utilizzo di guanti. In particolare è fatto obbligo a chiunque acceda ai servizi di trasporto pubblico automobilistici, ferroviari e marittimi, di mantenere la distanza interpersonale di sicurezza e di fare usoddella mascherina o comunque di una protezione a copertura di naso e bocca e di ogni altra precauzione per evitare il contagio. Tali prescrizioni devono essere rispettate anche nei servizi pubblici non di linea, quali taxi o vetture a noleggio con conducente.
In Liguria abbiamo lavorato ad  un’ordinanza in cui diamo delle "specifiche che ritengo di buon senso: solo per fare degli esempi - ha spiegato il Presidente Giovanni Toti - se da un lato l’agricoltura ha continuato a lavorare, è logico che chi ha un orto o un frutteto, e lo coltiva per le esigenze della sua famiglia debba poterlo curare senza lasciar morire le piante, così come è normale che i giardinieri possano lavorare. Oltre a questo, mi sembra logico che le piccole manutenzioni concesse per le fabbriche nel Decreto del Presidente del Consiglio possano essere concesse anche agli stabilimenti balneari e ai chioschi che devono essere approntati, sistemati e manutenuti in vista della stagione estiva, con interventi che spesso vengono fatti in economia e necessitano di tempo per essere eseguiti. Il tutto – precisa Toti -  ovviamente con cantieri isolati e senza contatto con altre persone. Si tratta di piccole misure che possono dare un minimo di fiato al tessuto di micro e piccole imprese del nostro territorio. Poi partirà il lavoro con le prefetture, i sindacati e le associazioni degli imprenditori per cominciare a costruire quell’insieme di regole che saranno indispensabili per arrivare alla riapertura del Paese”.
Il Piemonte prosegue con la linea del rigore per il contenimento del coronavirus. Tutte le regole in vigore in questo momento sul territorio regionale saranno prorogate fino al 3 maggio. Restano quindi chiuse anche le librerie, le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento per l’infanzia.  Resta salva, però, la possibilità di vendita con consegna a domicilio per tutte le diverse categorie merceologiche. Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che questa mattina ha convocato una Giunta per affrontare il tema dell’ordinanza che verrà firmata nelle prossime ore. “Oggi è un giorno che abbiamo sempre vissuto come una festa e so che per tutti è un grande sforzo continuare a mantenere e rispettare la linea del rigore, ma è l’unico modo per non vanificare i sacrifici fatti finora“, ha commentato il presidente Cirio. “Capiamo bene la difficile situazione che stanno vivendo i nostri commercianti - sottolinea l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio - ma le esigenze di tutela della salute ci impongono queste scelte. Non li lasceremo però soli, non soltanto sostenendoli in ogni forma di vendita a domicilio oggi, ma soprattutto con misure economiche specifiche di risarcimento per chi, come loro, ha subito insieme alla chiusura anche la concorrenza della grande distribuzione”. Martedì 15 aprile inoltre, la Giunta proseguirà il suo confronto con il Politecnico di Torino e le categorie, settore per settore, con l’obiettivo di definire un documento da proporre al governo ed essere pronti, non appena le condizioni lo consentiranno, ad un piano di riapertura delle attività produttive nel rispetto della sicurezza. Sempre martedì, insieme a prefetture ed Ance verrà fatto anche un approfondimento sulla situazione dei cantieri.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, d’intesa con l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini, ha emesso quest’oggi un’ordinanza contenente la proroga di alcune misure, da adottare sull'intero territorio regionale per tutte le imprese del TPL, relative al funzionamento dei trasporti pubblici locali con lo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19. Fondamentalmente riguardano tre aspetti, e cioè la riduzione delle corse laddove ci sia una minore domanda, l’adozione di interventi straordinari di sanificazione e l’adozione di misure organizzative in grado di far rispettare la distanza interpersonale di minimo un metro.
Nello specifico le misure adottate, qui di seguito elencate, decorrono da martedì 14 aprile 2020 e sino al 3 maggio 2020:
- sospensione di tutti i servizi ad accesso indifferenziato classificati scolastici, scolastici bis e scolastici integrativi fino a tutto il 3 maggio 2020;
- riduzione dei servizi ordinari feriali, fino a tutto il 3 maggio 2020, in misura pari al 50% dell'ordinario programma di esercizio, nelle fasce orarie a minore domanda 9:00-12:00, 15:00-18:00, privilegiando le corse che registrano il minor numero di utenti;
- mantenimento di tutti i servizi ordinari "giornalieri" con frequenza 365 gg, incrementando, laddove necessario, il numero dei mezzi e/o delle corse necessarie a garantire un maggior distanziamento a bordo tra i passeggeri;
- adozione di interventi straordinari di sanificazione ciclica dei mezzi da compiersi ogni due settimane con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante; 
- adozione di interventi giornalieri di pulizia e sanificazione di tutte le superfici interne dei mezzi maggiormente a contatto con i viaggiatori con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante;
-adozione di misure organizzative che assicurino una distanza interpersonale di almeno 1 metro fra i passeggeri trasportati.
Sono anche adottate sull'intero territorio regionale, a decorrere dal 14 aprile 2020, nei confronti di tutte le imprese di trasporto pubblico regionale locale ferroviario, previa diffusa informativa al pubblico, le ulteriori seguenti misure:
- riduzione, fino a tutto il 3 maggio 2020, dei servizi ferroviari, in misura massima del 60% dell'ordinario programma di esercizio, privilegiando le fasce orarie di minore domanda, subordinatamente all’approvazione della conseguente riprogrammazione del servizio da parte della Sezione TPL dell’Assessorato ai Trasporti della Regione; la riprogrammazione contenente la riduzione dei servizi, che dovrà salvaguardare le fasce orarie pendolari, sarà oggetto di monitoraggio, a cura delle imprese stesse, attraverso la quotidiana rilevazione delle frequentazioni e potrà essere modificata, sempre subordinatamente alla approvazione della Sezione TPL   dell’Assessorato ai Trasporti della Regione.
- adozione di interventi straordinari di sanificazione ciclica dei mezzi da compiersi ogni due settimane con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante;
- adozione di interventi giornalieri di pulizia e sanificazione di tutte le superfici interne dei mezzi maggiormente a contatto dei passeggeri;
- adozione di misure organizzative che assicurino una distanza interpersonale di almeno 1 metro fra i passeggeri trasportati.
I Prefetti sono territorialmente competenti per assicurare l'esecuzione e il rispetto di queste misure.
"Restano in vigore fino al 3 maggio le misure restrittive di contrasto alla diffusione del CoVid19 gi attive sul territorio regionale. Il presidente Attilio Fontana ha infatti firmato questa mattina la nuova ordinanza, a valle delle decisioni assunte ieri dal Governo".si legge in una Nota la Regione Lombardia.  "Il documento - prosegue la Nota - conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni gia' in vigore), degli studi professionali (che proseguono l'attivita' in smart working, salvo eccezioni per particolari scadenze) dei mercati all'aperto e tutte le attivita' non essenziali. Inoltre, sara' possibile acquistare articoli di cartoleria, di fiori e piante all'interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessita', gia' aperti.  Saranno sempre possibili le vendite con la consegna a domicilio, osservando le regole stringenti gia' in vigore per questa modalità".
"Infine il provvedimento - conclude la Nota - in analogia a quanto stabilito dal nuovo DPCM, lascia aperti - con le consuete regole relative a igiene e distanziamento - i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini".

  
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( red / 14.04.20 )

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Coronavirus: interventi sanitari tra controlli, emergenze e vaccini

Tabella potenziamento servizi sanitari

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) In Piemonte il contagio da coronavirus "sta andando via più lentamente" rispetto alle altre regioni, sostiene il presidente Alberto Cirio.
"La nostra regione sta vivendo quello che Lombardia, Veneto ed Emilia hanno vissuto dieci giorni prima - spiega Cirio - Abbiamo uno scostamento che ci dice che da noi il virus sta andando via ma in modo più lento, mentre il dato dei ricoveri in terapia intensiva è positivo e continua a dirci che negli ultimi dieci giorni la curva si appiattisce. Ci sono elementi di positività, ma il contagio sta andando via più lentamente”.
L'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, evidenzia come “i conti ahime' li faremo alla fine. I dati sono in miglioramento, ma sono ancora tante le persone nei nostri ospedali e le terapie intensive si riducono di intensita', ma sono ancora piene. Peraltro, tutti ci dicono che le persone che escono dalle terapie intensive avranno bisogno di un lungo periodo di riabilitazione e probabilmente manterranno cicatrici sui polmoni e altre problematiche per tutta la vita".
In Lombardia, afferma sempre Gallera, "facciamo 10mila tamponi al giorno e raddoppieremo con il test sierologico. Se potessi, ne farei un milione al giorno, ma dipende dalla mancanza dei reagenti" e "la Regione Lombardia, pur con la carenza di reagenti, sta adottando le strategie migliori".
Il presidente Attilio Fontana annuncia: "Dal 21 aprile cominceranno i test sierologici, come annunciato ieri, a partire dagli operatori sanitari e socio sanitari e dalle province più colpite della Lombardia. Nessun rinvio dei test per Milano, ma doverosa programmazione su basi scientifiche ed epidemiologiche".
"Abbiamo finito di effettuare i tamponi nelle case di riposo a dipendenti e ospiti, - annuncia il presidente della regione Veneto, Luca Zaia - sono circa 60mila persone, abbiamo terminato anche col personale sanitario, su 10 mila medici, 1,3% si sono contagiati".
“Sarebbe opportuno – afferma il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti -  che il Governo desse delle linee guida sui test sierologici per tutte le Regioni e sarebbe opportuno che lo facesse in fretta, perché altrimenti rischiamo che ognuno vada per conto suo”.
Secondo Toti “i test sierologici sul coronavirus saranno fondamentali per rimandare le persone a lavorare". Toti riconosce però che "la letteratura scientifica è ancora scarsa, nessuno sa ancora dire quanto è lungo il periodo finestra tra l'insorgere del virus e la comparsa degli anticorpi. Rischiamo di dare la patente di 'sano' a persone che magari in quel momento sono ancora contagiose, così come rischiamo di mettere in quarantena come malato persone che il virus l'hanno finito". Di tali test "ne esistono varie qualità, bisogna testare i più affidabili".
“L'andamento delle curve in Sardegna – afferma il presidente Christian Solinas - non è ancora un andamento certo: abbiamo visto che le misure di contenimento possono dare dei risultati positivi ma non ci sono purtroppo evidenze scientifiche consolidate che ci consentano di allentare le misure che abbiamo intrapreso”.
“Ricevo allarmate telefonate da sindaci e cittadini che temono l'incontrollata gestione della presenza di centinaia di migranti sul piano della prevenzione sanitaria”, dichiara il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, e "l'unica soluzione possibile di fronte al paventato arrivo di migranti con sbarchi autonomi" è "la quarantena su un'apposita, idonea nave ormeggiata in rada, in zone ben definite e sotto la sorveglianza sanitaria”.
Intanto i 149 migranti della nave Alan Kurdi - che l'ong tedesca Sea Eye fa sapere hanno passato l'ottava notte a bordo dell'unità al largo delle coste trapanesi - saranno trasferiti su una nave passeggeri, su cui passeranno la quarantena con l'equipaggio. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, sottolineando che il governo non ha alcuna intenzione di abdicare al suo ruolo, né si vuole arrivare ad un braccio di ferro con le ong. "Abbiamo chiesto alle Ong un comportamento omogeneo rispetto a quello che abbiamo fatto con le navi passeggeri, ovvero di fare riferimento ai loro paesi, per fare in modo che il nostro sistema di accoglienza non andasse in una situazione di stress sanitario e organizzativo sui porti".
La Cina ha approvato due vaccini inattivati per la sperimentazione clinica contro il COVID-19. "In tempi normali per un vaccino occorre almeno un anno mezzo, ma questi non sono tempi normali. E la scienza fa anche delle belle sorprese. Dunque se il vaccino anti-Covid arrivasse entro fine anno non sarebbe una cosa così sconvolgente. E questo anche se gli esperti in generale sono più cauti e indicano il 2021 come l'anno del vaccino", dichiara il direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli Irccs di Roma, Roberto Cauda, dopo gli annunci relativi al progetto italo-britannico di Irbm e Jenner Institute/Oxford University.


Coronavirus: Tabella relativa ai potenziamenti sanitari nelle Regioni - Aggiornata al 14.04.2020


CORONAVIRUS: CAUDA (GEMELLI), 'VACCINO ENTRO FINE ANNO? SCIENZA FA BELLE SORPRESE' =


== Coronavirus: Pregliasco, prepariamoci a dei mini-focolai


==Coronavirus: De Micheli, porti chiusi per incolumità tutti


CORONAVIRUS: DE MICHELI "GOVERNO HA DATO INDICAZIONI CHIARE A REGIONI"


CORONAVIRUS: LE STRAGI NELLE RSA, ECCO LA MAPPA DI ANZIANI MORTI E CONTAGIATI REGIONE PER REGIONE =


CORONAVIRUS: ZAMPA "NON UTILE DIFFERENZIAZIONE TRA REGIONI"


CORONAVIRUS. ZAMPA: CREDO CHE ANDREMO IN VACANZA, CON DELLE CAUTELE


CORONAVIRUS. ZAMPA: RIPRESA CALCIO DIFFICILE, SIAMO ANCORA IN FASE 1


CORONAVIRUS. ZAMPA: NON USARE RISORSE MES? PER ME INSPIEGABILE


CORONAVIRUS. ZAMPA: GOVERNATORI SIANO PIÙ COLLABORATIVI

++ Speranza, ritorno a normalità quando avremo vaccino ++


= Coronavirus: Speranza, ancora fase difficile massimo rigore =


Coronavirus: Speranza, servizio sanitario deve essere pronto


= Coronavirus: Speranza, non dobbiamo vanificare lavoro fatto =


Coronavirus, Arcuri: acquisiti 2,5 mln di tamponi


CORONAVIRUS: ARCURI, 'POSTI IN TERAPIA SUB INTENSIVA AUMENTATI DI SEI VOLTE'


CORONAVIRUS. ARCURI: DISTRITUITE 4,4 MLN DI MASCHERINE AL GIORNO





( gs / 14.04.20 )

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Si continua a restare in casa: le disposizioni del Decreto del 10 aprile

Le norme valgono dal 14 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) Via libera ad un ulteriore Dpcm che scaturisce da “Una decisione difficile ma una decisione necessaria di cui naturalmente mi assumo tutta la responsabilità politica. E’ una decisione che ho assunto dopo diversi incontri tenuti con la squadra dei Ministri, con gli esperti del nostro comitato tecnico-scientifico, con le Regioni, le Province e i Comuni, con i sindacati, il mondo delle imprese, dell'industria, con le associazioni di categoria”, ha detto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa il 10 aprile.
“Il comitato tecnico-scientifico ci ha dato una conferma: i segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento sin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti”. “Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo. Dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze sociali”, ha proseguito Conte.
Con il nuovo Dpcm, a partire da oggi 14 aprile, è inoltre consentita l’apertura delle cartolerie, delle librerie e dei negozi di vestiti per bambini e neonati e vengono inserite tra le attività produttive consentite la silvicoltura e l'industria del legno.
Si permette, dunque, la riapertura di alcuni negozi, come annunciato dallo stesso premier, che ha parlato di qualche "piccola variazione: dal 14 aprile riapriamo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini". Riaperture che non valgono alcune regioni che hanno varato ordinanze più restrittive (vedi articolo precedente).
Nel dettaglio, il Dpcm, prevede che riaprano (come si legge nell'allegato 1 - Commercio al dettaglio) il 'commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria', il 'commercio al dettaglio di libri' e il 'commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati'.
Riprende, inoltre, l'uso delle aree forestali, per la produzione della legna, la fabbricazione dei pc, la silvicoltura, che si accompagna alla ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l'agricoltura e a quella di utensileria manuale.  Riprende anche la produzione del sughero, ma anche degli articoli in paglia e i materiali da intreccio, le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e
manutenzione del paesaggio. Via libera anche alle opere idrauliche.
Autorizzate anche le attività degli organismi internazionali, come l'Onu e le sue agenzie, proseguono anche le attività di call center, ma, a differenza del precedente Dpcm, scaduto per Pasquetta, viene precisato, nel testo del decreto, che vengono consentite "in entrate (Inbound)" e comunque "nei limiti in cui siano espletate in relazione alle attività di cui agli allegati al presente decreto".

Per quanto riguarda la c.d “fase 2”, il Presidente ha dichiarato che il Governo è già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo attraverso un programma articolato che poggia su due pilastri: l'istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il Comitato, guidato da Vittorio Colao e composto da esperti in materia economica e sociale, avrà il compito, di concerto con il Comitato tecnico-scientifico, di elaborare le misure necessarie per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali, che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza.
All'articolo 1 il Decreto ridefinisce le "
Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale. E' confermato il fatto che gli spostamenti sono consentiti esclusivamente per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero per motivi di salute", ma in ogni caso "è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute e resta anche vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanza".

A chi avverte sintomi  da infezione respiratoria e ha febbre (maggiore di 37,5° C) è "fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante".
"Divieto assoluto di mobilita' dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus".
Resta il divieto di "ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico", come pure è confermato il fatto che non si può accedere "ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici".
Ancora stop ad "attivita' ludica o ricreativa all'aperto". E' consentito solo "svolgere individualmente attività motoria in prossimita' della propria abitazione, purche' comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.
Ancora fermi  "gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina". Sospesi allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, all'interno degli impianti sportivi di ogni tipo. Chiusi anche gli impianti nei comprensori sciistici.
sospese le attivita' di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativiSospese le "manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura.
L'apertura dei "luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone", ancora sospese "le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri"
Chiusi  i musei e "sospesi i servizi educativi per l'infanzia" e "le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado" e la frequenza nelle Università, dover però "l e attivita' didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalita' a distanza, individuate dalle medesime Universita' . "Sono esclusi dalla sospensione i corsi di formazione specifica in medicina generale. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attivita' dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalita' non in presenza".
In vigore ancora lo stop ai viaggi d'istruzione". Sospesi i concorsi, i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico.
"Sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalita' di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza COVID-19, 
"sospesi gli esami di idoneita' presso gli uffici periferici della motorizzazione civile".   
"E'  fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto" e "l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita' e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, e' limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura"
Il Decreto stabilisce poi specifiche norme per gli istituti penitenziari.
Ancora "sospese le attivita' commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attivita' di vendita di generi alimentari e di prima necessità" (previste in un apposito allegato). "Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attivita' svolta, i mercati, salvo le attivita' dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro".
Ferme "le attivita' dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie".
Sospese le attivita' inerenti servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti).
"Il Presidente della Regione dispone la programmazione del servizio erogato dalle aziende del trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l'emergenza COVID-19 sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti. Per le medesime finalita' il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto adottato di concerto con il Ministro della salute, puo' disporre, al fine di contenere l'emergenza sanitaria da COVID-19, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonche' ai vettori ed agli armatori".
Un comma riguarda la possibiità di prevedere poi il lavoro agile anche nel settore privato. Ai datori di lavoro pubblici e privati si raccomanda comunque "di promuovere la fruizione dei periodi di congedo ordinario e di ferie.
Sono poi previste norme di prevenzione per le attivita' professionali.
All'articolo2 sono previste le "Misure di contenimento del contagio per lo svolgimento in sicurezza delle attivita' produttive industriali e commerciali ". "Sull'intero territorio nazionale sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell'allegato 3 al decreto. "Restano sempre consentite, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove e' ubicata l'attivita' produttiva, nella quale comunicazione sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attivita' consentite, anche le attivita' che sono funzionali ad assicurare la continuita' delle filiere delle attivita' di cui all'allegato 3, nonche' delle filiere delle attivita' dell'industria dell'aerospazio, della difesa e delle altre attivita' di rilevanza strategica per l'economia nazionale, autorizzate alla continuazione, e dei servizi di pubblica utilita' e dei servizi essenziali ("Sono comunque consentite le attivita' che erogano servizi di pubblica utilita', nonche' servizi essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146, fermo restando quanto previsto dall'art. 1 per i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura, nonche' per i servizi che riguardano l'istruzione").
"Il Prefetto, sentito il Presidente della regione interessata, puo' sospendere le predette attivita' qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. Fino all'adozione dei provvedimenti di sospensione dell'attivita', l'attivita' e' legittimamente esercitata sulla base della comunicazione resa. E' sempre consentita l'attivita' di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonche' di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresi' consentita ogni attivita' comunque funzionale a fronteggiare l'emergenza. 
"Sono altresi' consentite le attivita' degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l'attivita' produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all'impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il Prefetto, sentito il Presidente della Regione interessata, può sospendere le predette attivita' qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente. Fino all'adozione dei provvedimenti di sospensione dell'attivita', l'attivita' e' legittimamente esercitata sulla base della dichiarazione resa. In ogni caso, non e' soggetta a comunicazione l'attivita' dei predetti impianti finalizzata a garantire l'erogazione di un servizio pubblico essenziale. 
"Il Prefetto informa delle comunicazioni ricevute e dei provvedimenti emessi il Presidente della regione o della Provincia autonoma, il Ministro dell'interno, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e le forze di polizia". 
Un articolo (il 3) è dedicato alle Misure di informazione e prevenzione sull'intero territorio nazionale. Fra queste si torna a raccomandare "a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilita' ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità". 
All'aticolo 4 le "Disposizioni in materia di ingresso in Italia".
Le disposizioni per i "Transiti e soggiorni di breve durata in Italia"  sono previste all'articolo 5, mentre l'artico 6 è dedicato alle "Disposizioni in materia di navi da crociera e navi di bandiera estera".
Sarà "Il prefetto territorialmente competente,informando preventivamente il Ministro dell'interno" ad assicurare l'esecuzione delle misure" del decreto, nonché a monitorare  "l'attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti".
"Il prefetto potrà avvalersi delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonche', ove occorra, delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali", ma dovrà darne "comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata". 
E' solo all'articolo 8, nelle dispisizioni finali che si stabilisce che l disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 14 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020. 
Al comma 3 si precisa che "si continuano ad applicare le misure di contenimento piu' restrittive adottate dalle Regioni, anche d'intesa con il Ministro della salute, relativamente a specifiche aree del territorio regionale". 
 


( red / 14.04.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni dell'8 aprile

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Covid19: proposte sulle problematiche relative a trasporti, contratti pubblici ed edilizia residenziale pubblica

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in riferimento all’emergenza sanitaria e socio-economica causata dalla diffusione del COVID-19, ha approvato – nella seduta dell’8 aprile 2020 svoltasi in videoconferenza – un documento contenente le proposte regionali per affrontare le gravi conseguenze che hanno colpito i settori del trasporto pubblico locale e regionale, dell’edilizia residenziale pubblica e dei contratti pubblici.
Il documento, che contiene alcune proposte che sono state inserite nel documento sul Decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 c.d.”Cura Italia”, è stato inviato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.
La raccomandazione delle Regioni di inserire queste proposte normaitve nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 o in un prossimo provvedimento legislativo utile..
In particolare la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha individuato le problematiche afferenti i seguenti settori, 
Il testo, come si è detto, è stato suddiviso in parti tematiche come segue:
1. Trasporto pubblico locale e regionale (ferroviario, automobilistico, marittimo e via acqua)
2. Investimenti pubblici di lavori
3. Edilizia residenziale pubblica
Si riporta di seguito il link al testo integrale del documento della Conferenza delle Regioni dell' 8 aprile 2020.



( red / 14.04.20 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 31 marzo

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Agricoltura: le priorità per fronteggiare l'emergenza Covid-19

(Regioni.it 3819 - 14/04/2020) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 31 marzo, che si è svolta in videoconferenza, ha approvato un documento sulle priorità per affrontare l’emergenza Covid-19 nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, al fine di svolgere nel modo migliore il confronto con il Ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali.
Confronto che ha poi portato a risultati concreti, anche a livello comunitario, come ha sottolineato successivamente il ministro Teresa Bellanova, grazie alla collaborazione istituzionale: "Richieste italiane accolte. Lavoriamo su strategia europea per sostenere pesca e acquacoltura".
Le proposte inserite nel documento della Conferenza delle Regioni riguardano i seguenti ambiti d’intervento: semplificazioni e proroghe e alleggerimenti amministrativi; liquidità alle aziende; assorbimento del prodotto italiano che trova difficoltà di collocazione; PAC E PSR; aiuti di Stato: richieste alla Commissione Europea.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome evidenzia di seguito alcune priorità di intervento per fronteggiare gli effetti della pandemia sul settore agricolo e della pesca e acquacoltura per il confronto con il Ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali.
Semplificazioni e Proroghe e alleggerimenti amministrativi
  • Disporre di proroghe sulla gestione dei bandi FEAGA, FEASR e FEAMP sia per quanto riguarda gli adempimenti dettati dalle stesse lex specialis emanate che da atti ministeriali e vincoli posti da regolamenti comunitari (esempio presentazione domande PAC e PSR superfici, adempimenti OCM Olio, controlli OCM latte, ecc).
  • Derogare a normativa DURC e Antimafia o innalzare le soglie per le quali sono previsti i controlli, esempio controllo antimafia per misure a superfici sopra il 25.000 euro, portare a 150.000, controllo DURC solo per importi superiori al milione.
  • Chiedere alla Commissione la non applicazione di sanzioni (mancato riconoscimento della spesa/disimpegno) agli organismi pagatori per quanto riguarda i vincoli di pagamento (esempio 30 giugno, 15 ottobre, n+3, ecc) piuttosto che rivedere le tempistiche previste per monitoraggio e relazioni annuali PSR e aiuti di stato.
  • Disporre di proroghe e deroghe su adempimenti non prettamente legati all’erogazione di contributi ma di impatto sull’attività agricola anche se di competenza di altri ministeri, (ad esempio deroga all’utilizzo agronomico del siero di latte/latticello, proroga validità patentini utilizzo prodotti fitosanitari, proroga certificazione macchine irroratrici, patentini trattori, proroghe concessioni di derivazione d’acqua (attivarsi con il MAATM, procedure aia semplificate, dichiarazione dei consumi e delle domande principali del gasolio agricolo, ecc)
  • Derogare alla registrazione nel “Registro nazionale degli aiuti di Stato” per gli aiuti riconosciuti per far fronte all’emergenza epidemiologica dovuta al COVID19
  • Garantire l’assegnazione di almeno il 50% del carburante agricolo agevolato alla sola presentazione del libretto UMA al rivenditore, con possibilità di giustificare l’assegnazione e la chiusura dell’annualità precedente a conclusione della pandemia da COVID19
  • Prevedere per il 2020 una semplificazione per la presentazione delle domande per il gasolio agricolo agevolato, in particolare riconoscendo la possibilità di presentazione di dichiarazioni unilaterali rispetto ai titoli di conduzione al di sotto dei 5000 mq.
  • ripristinare il meccanismo di voucher semplificati per l'acquisizione a termine di manodopera per i lavori agricoli stagionali e fronteggiare il mancato ingresso di lavoratori da Stati esteri
Liquidità alle aziende
È assolutamente necessario garantire liquidità alle aziende attraverso l’attivazione delle seguenti azioni:
  • Richiesta alla Commissione di aumentare la percentuale degli anticipi su programmazione sia FEASR e FEAGA
  • Richiesta alla Commissione di consentire i pagamenti FEASR e FEAGA sulla base dei soli controlli amministrativi, derogando ai controlli in loco per cause di forza maggiore (OCM ortofrutta, OCM Vino, condizionalità, ecc)
  • Prevedere proroga dei termini di pagamento degli adempimenti fiscali, ma soprattutto minori oneri per le aziende agricole ad esempio prevedendo una diminuzione del 25% dei contributi agricoli unificati
  • Prevedere da subito l’innalzamento de minimis a 25.000 e nel frattempo chiedere alla Commissione l’innalzamento di tali limiti sia per le aziende agricole che per quelle agroindustriali. Per gli aiuti di stato: inserimento delle circostanze eccezionali tra le categorie rientranti nel Regolamento UE 702/2014 di esenzione e nel regolamento (UE) n. 651/2014 in analogia agli aiuti per calamità naturali
  • Prevedere delle forme di accesso al credito agevolato o altri strumenti finanziari per il superamento dello stato di crisi (esempio per aziende di latte bovino e bufalino, florovivasimo, agriturismi, ecc)
  • Prevedere l’istituzione di un fondo speciale per il florovivaismo ai quali si possa attingere per il ristoro delle mancate vendite
  • modificare il regolamento (UE) 130/2013 per inserire la possibilità dell’anticipo anche alle misure (consulenza e trasferimento conoscenze) diverse dagli investimenti materiali e dai premi a superficie 
Assorbimento del prodotto italiano che trova difficoltà di collocazione
  • Incentivare bandi che assorbano prodotto nazionale come quelli per gli indigenti e che diano sfogo alle produzioni che in questo momento non trovano collocazione sul mercato;
  • Chiedere alla Commissione l’attivazione di ammassi privati su determinati prodotti (ad esempio latte, carni suine, ecc);
  • Incentivare le aziende italiane che ritirano una maggiore quantità di prodotto italiano rispetto al 2019 mediante l’istituzione di un credito d’imposta calcolato sul valore dell’incremento da portare in detrazione per i 5 anni successivi;
  • Prevedere forme di agevolazioni fiscali per l’acquisto di taluni prodotti agricoli, esempio bonus verde per settore florovivaistico, sgravio iva su prodotti deperibili, ecc..
  • attivare le procedure di ritiro ed ammasso fino al 15% del vino in giacenza.
Di seguito si specificano alcune urgenti questioni per i diversi ambiti.
PAC E PSR
Per le misure a superficie
  • Aumentare la percentuale di anticipazione delle domande per superficie dell’annualità 2020, dal 50 al 70% per il primo pilastro (regime di pagamento unico), dal 75 all’85% per il secondo pilastro (PSR misure a superficie) da erogare a partire dal 1 luglio, anche con procedure semplificate;
  • Autorizzare il pagamento dei saldi delle domande per superficie del primo e secondo pilastro per le annualità precedenti al 2020 anche per le domande estratte a campione per le quali non sia ancora definito un esito del controllo in loco o di condizionalità, rimandandone la chiusura in fase successiva al pagamento;
  • Valutare un’ulteriore proroga, in funzione dell’andamento della pandemia, per la presentazione di domande per superficie, del primo e secondo pilastro per l’annualità 2020, per la quale il Governo italiano ha già ottenuto lo spostamento al 15 giugno;
  • Prorogare la scadenza dei termini di pagamento ai beneficiari, previsti all’art. 75 del Reg. (UE) 1306/2013 per domande per superficie del primo e secondo pilastro, al 31 dicembre 2020, per annualità 2019, senza alcuna riduzione dei pagamenti da parte della UE fino a tale data.
Misure strutturali
  • Innalzare la percentuale di anticipo dal 50% al 70% anche per le misure strutturali del PSR, modificando la previsione di cui all’articolo 45 del Reg. UE 1305/2013, senza la modifica preventiva dei Programmi, per consentirne l’applicazione immediata.
  • Prorogare, per le misure finalizzate a favorire l’insediamento dei giovani agricoltori, i termini per la conclusione dei Piani di Sviluppo Aziendale (Reg (UE)1305/2013 – art. 19 comma 4) e per l’acquisizione delle competenze (Reg. (UE) 807/2014 - art. 2 comma 3).
  • Attivare, in via straordinaria e anche con aiuti di Stato, tutti gli strumenti previsti dal PSRN, con particolare riferimento allo strumento di stabilizzazione del reddito previsto dall’art. 39 del regolamento (UE) n. 1305/2013, poiché l’emergenza sanitaria è classificabile come una calamità naturale, ai sensi del TFUE, e determina una diminuzione drastica e duratura del reddito delle imprese.
  • Prorogare, a favore dei beneficiari, le date per la presentazione, nonché la durata dei provvedimenti autorizzativi finalizzati alla realizzazione di progetti finanziati con i PSR e rilasciati da Enti diversi dalle Regioni /P.A. (es. Comuni per permessi di costruire) in analogia con quanto già proposto dal Ministero per gli affari regionali nell’ambito della bozza DL EMERGENZA SANITARIA, come di seguito: “Per i provvedimenti autorizzativi già rilasciati alla data del presente decreto, i termini stabiliti dal DPR 6 giugno 2001 n. 380, dal decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e dal decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 per la realizzazione dei progetti assentiti sono prorogati di 12 mesi. Le amministrazioni competenti provvedono ad adeguare i provvedimenti rilasciati alla presente disposizione
Tutte le misure
  • Semplificare le procedure di controllo, prevedendo controlli ex post a campione, al termine dell’emergenza, per pagamenti al di sotto di 1 milione di euro e riportando il minimo previsto per informativa e comunicazione a 150.000 euro per tutte le tipologie di fondi.
  • Posticipare al 30 settembre 2020 l'invio della relazione annuale di attuazione (RAA) del PSR, prevista al 30 giugno 2020 dal regolamento sullo sviluppo rurale. 
  • PSR 2014-2020: per l'anno 2020 prevedere la deroga all’applicazione della regola N+3, con la possibilità, in caso di mancato raggiungimento dell’importo soglia, di rimodulare l’impegno del 2017 sulle annualità successive.
  • Piano Strategico Nazionale 2021-2027: anticipo al ciclo 2014-2020, attraverso una revisione dei regolamenti di transizione, di due annualità del ciclo 2021-2027 per tutte le misure del PSR 2014-2020.
  • Attribuzione automatica delle due predette annualità ai PSR 2014-2020, senza richiesta da parte dello Stato membro e a prescindere dal livello di avanzamento dei PSR.
Aiuti di Stato: richieste alla Commissione Europea.
  • Riconoscimento dello stato di calamità e attivazione dei processi di deroga degli artt. 107 e 108 del Trattato sul funzionamento della Unione Europea. L’articolo 107 paragrafo 2 lettera b) in presenza di eventi eccezionali, oppure l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b) che consente alla Commissione UE, in presenza di condizioni di mercato eccezionali, di considerare compatibili con il mercato comune gli aiuti destinati “a porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno stato membro” consentendo la concessione di un “importo di aiuto limitato” di entità superiore alla soglia indicata nei regolamenti “de minimis” al momento stabilita a 200.000,00 euro per l’extra agricolo, 20.000,00/25.000,00 euro per le attività di produzione primaria, e 30.000,00 euro per la pesca, nell’arco di tre esercizi finanziari.Il massimale degli aiuti da poter temporaneamente erogare a ciascuna impresa è di € 500.000,00 euro per l’extragricolo, € 100.000,00 euro per le attività di produzione primaria e € 100.000,00 euro per la pesca);
  • Inserimento dell’emergenza sanitaria/epidemiologica da COVID 19 nell’ambito delle circostanze eccezionali da ricondurre tra le categorie rientranti nei regolamenti di esenzione: articolo 25 del Regolamento UE 702/2014 di esenzione ABER, articolo 50 del Regolamento (UE) n. 651/2014 GIBER e articolo 44 del Reg UE 1388/2014 FIBER, in analogia agli aiuti per calamità naturali, eventi atmosferici assimilabili a calamità;
In subordine, a quanto sopra, procedure semplificate e con approvazione in tempi brevi delle notifiche, come per il regime danese SA.56685 (approvazione in 24h), per i regimi di aiuto di sostegno al comparto danneggiato dal COVID 19;
  • Consentire alle imprese agricole e agrituristiche di poter computare l’aiuto del Fondo Centrale di Garanzia (controgaranzia) sui finanziamenti per investimenti in regime di esenzione. La comunicazione di esenzione va fatta ai sensi del regolamento Ue n. 702/2014 o ai sensi del Regolamento Ue n. 651/2014, dal soggetto gestore attraverso il MISE. (L’operazione è necessaria per favorire la ripresa economica e colmare un gap a sfavore del settore agricolo che è costretto a registrare tali aiuti come de-minimis contrariamente a quanto avviene per tutti gli altri settori economici. da eliminare);
  • Attivazione di fondo di solidarietà europeo.
  • Dichiarazione dello stato di calamità e attivazione del fondo di solidarietà nazionale, previa congrua dotazione di fondi;
Pesca e Acquacoltura
  • Moratoria per le imprese di pesca dei contributi previdenziali e assistenziali, tasse e imposte, rate mutui, prestiti, esposizioni bancarie, a partire dal mese di marzo 2020 e per almeno 12 mesi;
  • Intese con sistema bancario per flessibilità nella concessione di fidi e aperture di credito verso imprese della pesca e dell’acquacoltura;
  • Estensione applicazione della CIGS in deroga a tutto il settore della pesca e dell’acquacoltura (ivi compresa la piccola pesca artigianale);
  • Rinvio dei termini e delle scadenze correlati a progetti di investimento finanziati con fondi FEAMP con revisione dei cronoprogrammi, al fine di evitare il disimpegno automatico, e possibilità di rimodulazione nei vari Obiettivi tematici destinandole alle misure necessarie al rilancio del settore della pesca a seguito della crisi “Covid19”;
  • Derogare il termine di 90 giorni dalla presentazione della domanda di pagamento entro il quale il beneficiario deve ricevere l’importo totale della spesa pubblica ammissibile. A tal fine, si propone un emendamento all’art.132, paragrafo 2, che dopo la lett. b, preveda l’inserimento della lett. “c) causa di forza maggiore”
  • Differire il termine per raggiungimento dell’obiettivo di spesa fissato per il 2020 al 31 dicembre 2021, al fine di non incorrere nel disimpegno automatico.
  • Indennizzo per i produttori che subiscono loro malgrado danni diretti o indiretti (mancata vendita, crollo dei prezzi di mercato per scarsa domanda, ecc.);
  • Raddoppio soglia “de minimis” (aiuti di Stato) per il settore pesca, dall’attuale valore di
    € 30.000/imbarcazione/triennio ad un valore di € 60.000/imbarcazione/triennio;
  • Aumento per un triennio della percentuale degli sgravi contributivi alle imprese di pesca previsti dalla Legge 30/98;
  • Per l’anno 2020 deroga dell’applicazione della regola N+3, con possibilità, in caso di mancato raggiungimento del target, di rimodulare il valore relativo all’anno 2017 sulle annualità successive.
  • Anticipazione del fermo pesca (fermo biologico) da agosto ad aprile di tipo emergenziale volontario esteso a tutte le attrezzature di pesca (non solo strascico), con conseguente aiuto economico per lavoratori e armatori;
  • Scomputo delle giornate di pesca perse sul prossimo fermo pesca;
  • Sblocco ed erogazione dei pagamenti per il fermo pesca già effettuati e non ancora pagati.
OCM Ortofrutta, vino, api, latte, carni e uova
Stante la rigidità dei tempi del bilancio FEAGA e la necessità di non bloccare le attività, anche per garantire un flusso finanziario determinante per le imprese, è necessario un intervento urgente presso la Commissione Europea per ottenere di poter:
  • Liquidare gli aiuti previsti per le attività svolte e gli investimenti realizzati sulla base dei controlli amministrativi, derogando (deroga per circostanze eccezionali/cause di forza maggiore, legate alla “pandemia” da Covid-19) dai vincoli di controllo in loco previsti in diversa percentuale per le varie OCM:
    • pagamento Programmi Operativi OCM
    • pagamento aiuti per Misure OCM Vino
    • pagamento aiuti OCM Api e Olio
    • verifica requisiti per riconoscimento o mantenimento riconoscimento OP e altri controlli in loco funzionali alla liquidazione
in subordine, ma solo per alcune situazioni, si può immaginare un recupero di controlli in loco ex post
  • Derogare o prorogare controlli ulteriori:
    • incrementare la soglia prevista del 65% all’85% del Valore della Produzione Commercializzata (VPC), nel caso il prezzo dei prodotti agricoli della OP abbiano una diminuzione di valore così come previsto dall’allegato al DM 8867 del 13/08/2019 art. 13.
  • Valutare possibili proroghe alla realizzazione delle attività programmate in considerazione delle difficoltà operative (es Misura Investimenti, RRV e Promozione paesi terzi x OCM Vino)
  • Per l’OCM Paesi terzi prevedere la possibilità di presentare una o più varianti (compreso cambio Paese o Paesi) per progetto, mantenendo lo stesso budget approvato; prevedere la mancata applicazione di penalità nel caso in cui una o più aziende partecipanti rinuncino al progetto; prevedere la mancata applicazione di penalità prevista per spesa rendicontata inferiore all'80% del budget totale del progetto; possibilità di rimodulare il progetto riducendo la spesa e mantenendo invariato il contributo approvato (in deroga alle riduzioni di punteggio conseguenti alla minor percentuale di contributo chiesto)
  • Intervenire sulla normativa nazionale (applicativa) in tutti i casi opportuni per proroghe sulla tempistica (es domande autorizzazioni nuovi impianti viticoli, varianti promozione vino, esclusione dell’applicazione delle sanzioni in caso di rinuncia al progetto di promozione o se inferiore ad una certa soglia ecc ) concesse nel 2017 ed in scadenza e per le autorizzazioni nuovi impianti vigneti anno 2020 ed in scadenza il 31 marzo 2020);
  • Sospendere e derogare le scadenze dei controlli previsti da norme comunitarie finalizzate alla gestione di OCM latte, olio, carni e uova, per il mantenimento di requisiti
  • Valutare l’attivazione di interventi di ammasso privato per produzioni agricole temporaneamente eccedenti e con difficoltà di sbocco di mercato, particolarmente per quelle deperibili (non esclusa la distillazione x il vino).
Roma, 31 marzo 2020
Link al documento della Conferenza delle Regioni del 31 marzo 2020: Documento sulle priorità per fronteggiare l’emergenza Covid-19


( gs / 14.04.20 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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