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Coronavirus: Regioni 'no cluster' hanno firmato l'ordinanza tipo
Tra la serata di ieri e questa mattina sono state emanate le ordinanze di: Lazio, Puglia, Abruzzo, Molise, Sicilia, Campania, Toscana, Sardegna, Calabria, Basilicata, Umbria e della Provincia autonoma di Bolzano. Dalla Valle d'Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento si attendono gli adempimenti. L'auspicio è che, a partire dal 2 marzo, anche le altre Regioni del nord senza aree cluster possano aderire all'ordinanza condivisa che garantisce sicurezza, contenimento del contagio e l'immediata ripartenza per ogni attività".
Coronavirus: riferimenti istituzionali |
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Viaggiare sicuri |
Istituto Superiore di Sanità - Portale epidemiologia per la sanità pubblica |

( gs / 27.02.20 )
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Coronavirus: primi interventi regionali e richieste economiche
Azioni legate all'emergenza sanitaria
Il Ministero dello sviluppo economico è pronto ad attuare a breve un "set d'interventi" per le imprese nei comuni colpiti dal coronavirus. Lo annuncia il ministro Stefano Patuanelli elencando il primo pacchetto di norme. Si va dal potenziamo del fondo per le Pmi (che viene portato da circa 600 a 750 milioni di euro, con priorità automatica e accesso senza oneri alle imprese nella zona rossa) allo stop dei pagamenti di premi assicurativi, bollette di gas, luce e acqua e rate dei mutui bancari (in accordo con l'Abi).
REGIONI |
Primi interventi economici sull’emergenza sanitaria da Coronavirus |
Abruzzo |
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Basilicata |
https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/home.jsp |
Calabria |
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Campania |
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Emilia-Romagna |
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Friuli Venezia Giulia |
[Friuli Venezia Giulia] Coronavirus: Regione, Governo sostenga l'intero sistema Paese [Friuli Venezia Giulia] Coronavirus: Regione, chieste misure straordinarie a Ministero Lavoro |
Lazio |
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Liguria |
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Lombardia |
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Marche |
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Molise |
http://www3.regione.molise.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1 |
Piemonte |
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Puglia |
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Sardegna |
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Sicilia |
Coronavirus: Musumeci, aspettiamo governo su sostegno imprese |
Toscana |
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Umbria |
[Umbria] coronavirus: giunta regionale umbria stanzia 31 milioni di euro a sostegno tessuto produttivo
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Valle d’Aosta |
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Veneto |
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Provincia autonoma di Trento |
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Provincia autonoma di Bolzano |
++ Patuanelli, pronto primo set misure imprese zone rosse ++ Accesso automatico fondo garanzia Pmi e stop premi assicurazioni
( gs / 27.02.20 )
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Coronavirus: richiesto alleggerimento ordinanze dal primo marzo
Coronavirus: Regione Fvg valuta 'alleggerimento' ordinanza Decisione dipenderà da evoluzione situazione
Coronavirus: Fontana, venerdì o sabato decisione su ordinanza
Coronavirus: Zaia, penso ordinanza debba essere revocata

Coronavirus: assessore E-R, domani Giunta deciderà su scuole

( gs / 27.02.20 )
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Dispositivi di protezione e donazioni: pubblicata l'ordinanza in Gazzetta Ufficiale
Nella stessa G.U anche altre due ordinanze
(Regioni.it 3787 - 27/02/2020) E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio una nuova Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Il testo - su cui è stata acquisita l’intesa del Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome - riguarda, fra l'altro, le "acquisizioni dei dispositivi di protezione individuale", l'apertura di contabilità speciali intestate ai Soggetti attuatori e la possibilità di donazioni ed atti di liberalità.Il testo integrale è stato pubblicato sul sito www.regioni.it, nella parte "Segreteria Conferenza", nella sezione dedicata al monitoraggio della Gazzetta Ufficiale.Di seguito si riporta l'articolato.
Art. 1. Ulteriori disposizioni in materia di acquisizioni dei dispositivi di protezione individuale
1. Al fine di garantire il tempestivo ed efficace superamento del contesto di criticità di cui in premessa, anche in ragione dell’aggravamento del medesimo, il Dipartimento della protezione civile provvede, in ragione dei fabbisogni rappresentati dai soggetti di cui al comma 1 dell’articolo 1 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020, all’acquisizione dei dispositivi di protezione individuali (DPI) così come individuati dalla circolare del Ministero della salute prot. n. 4373 del 12 febbraio 2020. Gli ordini di acquisto del Dipartimento della protezione civile e delle Amministrazioni di cui al comma 2 hanno priorità assoluta rispetto ad ogni altro ordine anche già emesso. È inoltre fatto divieto di esportare DPI fuori dal territorio nazionale senza previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile. 2. Le amministrazioni del Comparto della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico ed il Ministero della salute provvedono direttamente ed autonomamente alle acquisizioni dei dispositivi di cui al comma 1 previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile, ferma restando la possibilità delle regioni e province autonome di acquistare direttamente. 3. Sono fatti salvi gli effetti delle procedure di acquisizione già espletate o già in corso oltre che dei contratti già conclusi per l’acquisizione dei dispositivi di cui al comma 1. 4. Le imprese che producono o distribuiscono in Italia i dispositivi di protezione individuale di cui al comma 1 comunicano quotidianamente al Dipartimento della protezione civile il numero e la tipologia dei dispositivi prodotti.
Art. 2. Modifiche all’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020
1. In ragione dell’aggravamento del contesto di criticità di cui in premessa, al comma 3 dell’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020, le parole da «- 35» a «entro il periodo emergenziale» sono sostituite dalle seguenti «- 35, allo scopo di consentire l’acquisizione di beni e servizi omogenei e analoghi, caratterizzati da regolarità, da rinnovare periodicamente entro il periodo emergenziale. In deroga al comma 18 dell’articolo 35, è possibile corrispondere al fornitore l’anticipazione del prezzo fino alla misura del cinquanta per cento del valore del contratto anche in assenza della costituzione di garanzia fidejussoria bancaria o assicurativa ivi prevista, ovvero anche in misura superiore al cinquanta per cento ove necessario previa adeguata motivazione». 2. Al comma 3 dell’articolo 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020 dopo le parole «nei confronti di ANAC» sono aggiunte le seguenti «- 93 e 103, ove necessario e previa adeguata motivazione».
Art. 3. - Apertura di contabilità speciali intestate ai Soggetti attuatori
1. Per la realizzazione delle attività relative alla gestione dell’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, è autorizzata l’apertura di apposite contabilità speciali intestate ai Soggetti attuatori nominati con decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile, di cui si avvale il medesimo Dipartimento ai sensi dell’articolo 1, comma 1, dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020. 2. Restano fermi gli obblighi di rendicontazione previsti dall’articolo 27, comma 4, del decreto legislativo n. 1 del 2018. Le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono alla rendicontazione secondo quanto disposto rispettivamente dalla legge provinciale di contabilità n. 7 del 14 settembre 1979 e dalla legge provinciale di contabilità n. 1 del 2002.
Art. 4. - Donazioni ed atti di liberalità
1. Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato a ricevere risorse finanziare derivanti da donazioni e altri atti di liberalità sul conto corrente di tesoreria n. 22330 intestato alla Presidenza del Consiglio dei ministri anche per l’eventuale successivo trasferimento sulle contabilità speciali intestate ai Soggetti attuatori di cui all’articolo 3.
Art. 5. - Province autonome di Trento e Bolzano
1. Le disposizioni di cui alla presente ordinanza si applicano alle Province autonome di Trento e Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione. 2. Per i territori delle Province di Trento e Bolzano, le misure previste dalla presente ordinanza sono disposte, d’intesa con il Capo del Dipartimento della protezione civile, dalla provincia autonoma competente nel rispetto degli statuti e delle relative norme di attuazione. La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 25 febbraio 2020
Nella Stessa Gazzetta Ufficiale sono state pubblicate l'ordinanza 638 del 22.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26.02.2020 (Modifiche all’art. 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020) e l'Ordinanza 637 del 21.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26.02.2020 (Ulteriori attribuzioni al soggetto attuatore del Ministero della salute, incremento del personale medico, attività del volontariato di protezione civile, copertura finanziaria).
Covid-19, Ordinanza 639 del 25.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26.02.202 (acquisizioni dei dispositivi di protezione individuale,Apertura di contabilità speciali intestate ai Soggetti attuatori, Donazioni ed atti di liberalità, etc.) |
Covid-19, Ordinanza 638 del 22.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26.02.2020 (Modifiche all’art. 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020) |
Covid-19, Ordinanza 637 del 21.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 48 del 26.02.2020. (Ulteriori attribuzioni al soggetto attuatore del Ministero della salute, incremento del personale medico, attività del volontariato di protezione civile, copertura finanziaria) |
COVID-19, Ordinanza 24.02.2020 Regione Liguria: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. |
COVID-19, Ordinanza Regione Piemonte: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. |
COVID-19, Ordinanza Regione autonoma Friuli Venezia Giulia: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. (Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19, Durata delle misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19) |
COVID-19, Ordinanza Regione Emilia-Romagna 23.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. (Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19, Durata delle misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19) |
COVID-19, Ordinanza Regione Veneto 23.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. (Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19, Durata delle misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19) |
COVID-19, Ordinanza 23.02.2020 Regione Lombardia: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020. |
COVID-19, ulteriori disposizioni attuative dl 23 febbraio 2020, n. 6, DPCM 25.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25.02.2020 (Misure urgenti di contenimento del contagio, Lavoro agile, Disposizioni finali) |
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione emergenza epidemiologica da COVID-19, DL 23.02.2020, n. 6: Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23.02.2020. (Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19, Ulteriori misure di gestione dell’emergenza, Attuazione delle misure di contenimento, Disposizioni finanziarie, Entrata in vigore) |
COVID-19, disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, DPCM 23.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23.02.2020. (Misure urgenti di contenimento del contagio nei comuni delle Regioni Lombardia e Veneto, Misure urgenti di contenimento sul territorio nazionale, Applicazione del lavoro agile, Esecuzione delle misure urgenti, Efficacia delle disposizioni) |
Nuovo Coronavirus, ulteriori interventi urgenti, Ordinanza PCM 635, Dip.to Protezione civile 13.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22.02.2020. (Benefici normativi previsti dagli articoli 39 e 40 del decreto legislativo n. 1/2018, Apertura di contabilità speciale intestata al segretario generale del Ministero della salute) |
Nuovo Coronavirus, primi interventi urgenti, Ordinanza n. 630 PCM, Dip.to Protezione civile 03.02.2020: Gazzetta Ufficiale n. 32 del 08.02.2020 (Coordinamento degli interventi, Comitato tecnico-scientifico, Deroghe, Procedure di approvazione dei progetti, Trattamento dati personali, Clausola di salvaguardia delle Province autonome di Trento e Bolzano, Copertura finanziaria) |
( red / 27.02.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 20 febbraio
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Comparto sanità: incarichi di funzione di tipo professionale, definito un percorso omogeneo

Il testo (che si riporta di seguito, ma senza gli allegati) è stato trasmesso poi da Stefano Bonaccini a tutti i Presidenti delle Giunte Regionali e delle Province autonome "con l’auspicio che gli indirizzi contenuti nel documento possano essere applicati in tutte le Regioni"-
Percorsi applicativi degli articoli 16-23 del ccnl 2016-2018 del comparto sanità relativamente agli incarichi di funzione di tipo professionale
PREMESSA
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto sanità, sottoscritto il 21 maggio 2018, introduce agli artt. da 16 a 23 una nuova disciplina degli incarichi attribuibili al personale del comparto, denominati incarichi di funzione di tipo professionale, anche del ruolo sanitario ex L. 43/2006 e agli assistenti sociali. Gli stessi sono istituiti “nell’ambito delle specifiche aree di intervento delle professioni sanitarie e in relazione alle aree di formazione complementare post diploma per l’esercizio di compiti aggiuntivi e/o maggiormente complessi che richiedono significative, elevate ed innovative competenze professionali rispetto a quelle del profilo posseduto. Tali compiti derivano dalle specifiche modalità di impiego delle professionalità presenti nelle organizzazioni sanitarie.”
L’incarico di funzione di tipo professionale per il personale del ruolo sanitario si articola in incarico di professionista specialista e incarico di professionista esperto, con diversi requisiti per il conferimento:
- per il professionista specialista, il possesso del Master specialistico di primo livello di cui all’art. 6 della legge n. 43/2006, secondo gli ordinamenti didattici universitari definiti dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Università, su proposta dell’Osservatorio nazionale per le professioni sanitarie e sentite le regioni;
- per il professionista esperto, appartenente anche ai profili di assistente sociale e assistente sociale senior, l’acquisizione di competenze avanzate tramite percorsi formativi complementari regionali e attraverso l’esercizio di attività professionali riconosciute dalle Regioni.
SCOPO
L’applicazione della previsione contrattuale sugli incarichi professionali, se non condivisa tra le Regioni, può determinare successive problematiche nel riconoscimento di competenze avanzate a dipendenti dei SSR che si trasferiscono con mobilità inter-regionale.
Lo scopo è quindi di definire linee di indirizzo condivise tra le Regioni per l’individuazione di potenziali ambiti di competenza avanzata e standard dei percorsi formativi regionali e riconoscimento di percorsi formativi pregressi.
ITER PER LA COSTRUZIONE DELLA PROPOSTA
È stato costituito un gruppo di lavoro interregionale a cui hanno partecipato rappresentanti delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Campania.
Il gdl ha condiviso una iniziale proposta della Regione del Veneto nell’incontro del 6 maggio 2019. Successivamente, il 13 maggio, una bozza di proposta è stata inviata a tutte le Regioni/PA.
La proposta che segue, costituisce il risultato di quanto condiviso, integrato con le osservazioni pervenute entro il 31 maggio 2019.
La presente proposta è stata presentata in Commissione Salute il 5 giugno 2019 ed è stata successivamente revisionata a seguito di ulteriori indicazioni ricevute.
Il 9 luglio 2019, è stato informato il Comitato di Settore Regioni sanità in relazione all’iter seguito e agli ulteriori sviluppi che avrebbero dovuto concludersi con la redazione di una proposta definitiva alla Commissione Salute.
DESCRIZIONE DELLA PROPOSTA:
La presente proposta “Linee di indirizzo per l’applicazione del CCNL 2016-2018 del comparto sanità – artt 16 -23 relativamente agli incarichi di funzione di tipo professionale del personale” è finalizzata a definire un percorso omogeneo tra le diverse Regioni per l’individuazione di potenziali ambiti di competenza avanzata/specialistica, criteri comuni per riconoscimento dell’equivalenza di percorsi formativi pregressi ai percorsi di formazione complementare regionale e gli standard dei percorsi formativi complementari regionali.
Il CCNL tra gli incarichi professionali non distingue gli ambiti di competenza assegnati all’incarico di specialista ed esperto, tuttavia definendo i titoli di accesso e denominando gli incarichi in maniera diversa sembra prospettare due diversi percorsi di sviluppo.
In conseguenza di ciò le aziende sanitarie potranno avvalersi di avvisi per l’attribuzione di incarichi professionali di tipo solo esperto o solo specialistico, considerando che i professionisti esperti posseggono competenze derivanti dall’esercizio di attività professionali e formazione complementare regionale mirata a rispondere alle problematiche organizzativo-assistenziali delle aziende sanitarie locali, mentre i professionisti specialisti posseggono competenze trasversali maturate nell’ambito del percorso di master.
Tuttavia sulla base di quanto emerso dalla revisione di letteratura (allegato 3) sul tema della competenza avanzata, tenendo in debita considerazione anche quanto già attuato nelle aziende sanitarie, le competenze specialistica ed esperta sembrano poter essere considerate due tipologie della stessa competenza professionale avanzata, intendendo con questa locuzione l’insieme delle competenze che vanno oltre il campo proprio di attività e responsabilità, definiti per ogni professione sanitaria, dal profilo professionale, dal codice deontologico e dall’ordinamento didattico del corso di laurea (ex L. n. 42/1999).
Si propone quindi, in fase di prima applicazione del CCNL e in via transitoria, che le aziende sanitarie, anche per dare piena valorizzazione alle esperienze di sviluppo professionale già presenti, possano indire avvisi unici per l’attribuzione di incarichi professionali per un determinato ambito di competenza avanzata/specialistica avendo potenzialmente a disposizione sia professionisti sanitari formati con percorsi accademici, sia con formazione complementare regionale, potendo così selezionare il candidato più competente.
Il documento sui master, prodotto dall’Osservatorio nazionale delle Professioni sanitarie, è costituito da un elenco e breve descrizione di circa 90 master, per 21 delle 22 professioni sanitarie (non risultano proposte per gli Educatori professionali socio-sanitari) suddivisi in 3 raggruppamenti per tipologia di contenuto: Master Trasversali rivolti a tutte o parte delle professioni con contenuti prevalentemente organizzativo-gestionali, didattici e di ricerca; Master interprofessionali rivolti a due o più professioni su tematiche cliniche a forte integrazione interprofessionale; Master specialistici di ciascuna professione che rappresentano lo sviluppo di competenze specialistiche di ogni professione.
Considerata la potenziale offerta di master definita nel succitato documento che si profila come molto vasta, si ritiene che i percorsi formativi complementari regionali, possano avere una connotazione molto contestualizzata e legata alle problematiche organizzativo-assistenziali delle aziende sanitarie locali.
Allo scopo di definire le aree di competenze “core” dei professionisti con pratica/competenza avanzata si propone di considerare quelli indicati in modo concorde dalla letteratura internazionale in materia: pratica clinica, leadership e management, educazione, ricerca e consulenza; le competenze sviluppate in tali aree consentono di differenziare la caratterizzazione del professionista con competenza avanzata da quella dei professionisti all’inizio della loro esperienza professionale o con esperienza consolidata in un determinato contesto.
Allo scopo pertanto, di chiarire le differenze tra i livelli di competenza dei professionisti se ne propone la suddivisione in tre livelli in base all’esperienza professionale maturata e/o alla formazione:
- competenza di livello base quella del professionista sanitario neo-inserito in una specifica area,
- competenza di livello 1 quella maturata dal professionista sanitario a seguito di esperienza professionale in una particolare area, anche attraverso formazione specifica,
- competenza di livello 2 quella maturata dal professionista che ha sviluppato competenza di livello 1 e che acquisisce competenze avanzate con percorsi formativi complementari regionali, oppure quella maturata dal professionista sanitario che già opera in contesti che richiedono l’impiego delle competenze avanzate e che ha frequentato percorsi formativi riconoscibili come equivalenti ai percorsi di formazione complementare regionale oppure quella maturata dal professionista in possesso del master di 1° livello.
Si ritiene sia utile operare come segue:
Le Regioni sulla base dei bisogni di salute del territorio e in coerenza con l’organizzazione espressa nelle aziende sanitarie potranno definire propri elenchi di ambiti di competenza avanzata/specialistica, riconducibili a quattro macro-aree di aggregazione: formazione, clinico-assistenziale, clinico-gestionale e ricerca (a titolo di esempio si propone la Tabella 1) considerando: le tipologie di incarichi a prevalente contenuto professionale attribuiti nelle aziende sanitarie prima dell’attuale CCNL, gli ambiti di potenziale sviluppo di competenze in riferimento ai PSSR, le ulteriori proposte rilevate attraverso il confronto con le rappresentanze professionali.
L’elenco degli ambiti di competenza avanzata/specialistica costituisce la base su cui identificare le priorità di progettazione e realizzazione di percorsi formativi regionali atti all’acquisizione delle competenze così come previsto dal CCNL.
Le Regioni definiranno le modalità e i criteri qualitativi e quantitativi per il riconoscimento di percorsi formativi pregressi a professionisti che già operano in contesti che richiedono l’impiego di competenza avanzata, e che hanno frequentato, nei 5 anni antecedenti la sottoscrizione del CCNL, corsi, di almeno 40 ore di teoria, pertinenti agli ambiti di competenza avanzata/specialistica individuati, appartenenti alle seguenti tipologie:
- corsi organizzati da associazioni ora riconosciute come società scientifiche dal Ministero della Salute in attuazione dell’articolo 5 della legge 8 marzo 2017, n. 24 e del decreto ministeriale 2 agosto 2017.
- corsi di perfezionamento, aggiornamento professionale e di alta formazione, ai sensi del DPR 162/1982, L.341/1990 e DM 270/2004.
- corsi promossi/autorizzati dalla Regione i cui obiettivi erano orientati allo sviluppo di competenze diverse da quelle, base o di livello 1, richieste per lavorare in un determinato contesto o con specifiche tipologie di assistiti.
A seguito dell’approvazione del presente documento le Regioni potranno avviare interlocuzioni con le rappresentanze degli Ordini nazionali delle professioni sanitarie e con il Consiglio nazionale degli Ordini degli Assistenti Sociali nonché con i sindacati del comparto sanità per la presentazione dello stesso documento e il confronto su possibili tematiche di carattere generale per la formazione complementare regionale.
Per quanto riguarda gli standard dei percorsi di formazione complementare regionale si rimanda all’allegato 1. Il successivo Allegato 2 rappresenta un fac-simile di attestato di acquisizione di competenza avanzata.
Roma, 20 febbraio 2020
Tabella 1 ESEMPIO DI AMBITI DEGLI INCARICHI PROFESSIONALI PER IL PERSONALE DEL RUOLO SANITARIO E ASSISTENTI SOCIALI DI INTERESSE REGIONALE
Allegato 1 Proposta di standard per “Corso di formazione complementare regionale”
Allegato 2 modello Attestato di competenza avanzata
Allegato 3 Approfondimento sulla competenza avanzata e pratica avanzata nei principali sistemi sanitari
( red / 27.02.20 )
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Il programma dell'VIII ciclo di formazione in materia europea (2020) del Cinsedo
La partecipazione ai seminari è gratuita, ma è riservata a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle Province autonome.
Seminari, laboratori, dialoghi interregionali, alta formazione, visita di studio: questo il percorso formativo annuale in materia europea che il Cinsedo propone alle Regioni e alle Province autonome italiane nel corso dell’anno. L’approccio combinato tra il “metodo” – le procedure - e il “merito” – le singole politiche europee – caratterizza ciascuna iniziativa, insieme al taglio pratico e operativo della formazione e alla valorizzazione dello scambio di buone pratiche tra amministrazioni. Come negli anni passati, tutte le proposte formative saranno tra loro strettamente collegate, a partire dalla condivisione di principi, strumenti e obiettivi della Better regulation europea e del concetto chiave di “EU Policy cycle”. A supporto di questo obiettivo generale, si aggiunge l’obiettivo di mettere in pratica, dal livello regionale, la “Sussidiarietà attiva” quale metodo di lavoro suggerito dalla “Task force” sulla sussidiarietà alle istituzioni europee, agli Stati membri e alle Regioni.
- Rafforzare la capacità regionale di utilizzare una “visione strategica” (strategic foresight) per elaborare e attuare politiche e legislazione a “prova di futuro” (future-proof legislation)
Salvo diversa specificazione, l’iscrizione dev’essere fatta esclusivamente on line al seguente link:
http://www.regioni.it/iscrizione-seminari/
(sono però possibili aggiornamenti e alcune date ed argomenti potrebbero subire variazioni, consulta sempre il link)
LABORATORIO
Roma, 21 febbraio 2020 (ore 10.30 – 13.30)
Il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2020. “Un’Unione più ambiziosa”
Relatori: Carlo Corazza, Ufficio del Parlamento europeo in Italia; Vito Borrelli,
Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Daria Provvidenza Petralia,
Dipartimento per le Politiche europee, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Nadia Marin,
Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Roma, 20 aprile 2020 (ore 14.30 – 17.30)
Esercizio di recepimento di direttive UE
Roma, 18 maggio 2020 (ore 14.30 – 17.30)
Comunicare la “PAC” e la nuova programmazione
Per questo seminario sarà fatta richiesta di attribuzione dei crediti formativi all’Ordine dei giornalisti
Roma, 19 giugno 2020 (ore 10.30 – 13.30)
La Governance economica europea e la transizione climatica – Le Raccomandazioni specifiche per l’Italia per il 2020
Roma, 6 luglio 2020 (ore 14.30 – 17.30)
Il “Green Deal” europeo
Sedi regionali
Roma, settembre 2020
Esercitazione “TIA” - Territorial Impact Assessment
Roma, ottobre 2020
“Environmental Implementation Review - EIR”: Governance ambientale e scambio di buone pratiche
Bruxelles, ottobre 2020
Roma, novembre 2020
Il Programma di lavoro 2021 della Commissione europea
Roma, dicembre 2020
Quadro finanziario pluriennale, PAC e Politica di coesione 2021-2027

( red / 27.02.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03