Header
Header
Header
         

News

Patto di stabilità interno: Accordo Conferenza Regioni-Anci

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 5 Luglio ha dato il via libera all’Accordo sulla modifica di alcuni contenuti (di cui  all’art. 4-ter del DL 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni, nella legge 26 aprile 2012, n. 44) del patto di stabilità interno “orizzontale nazionale”. Il testo è stato pubblicato nella sezione  “Conferenze” del sito www.regioni.it . Il link: https://www.regioni.it/download.php?id=260934&field=allegato&module=news Si riporta di seguito il documento integrale. CONFERENZE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME - ANCI Accordo tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l’Anci di modifica dei contenuti di cui  all’art. 4-ter del dl 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni, nella Legge 26 aprile 2012, n. 44, inerente l’introduzione del patto di stabilità interno “orizzontale nazionale” La difficile situazione economica e l’incerta evoluzione del contesto istituzionale e finanziario richiede un incisivo impegno di tutti gli enti coinvolti nel risanamento dei conti pubblici. Regioni ed ANCI ritengono che, nella coerenza e nel rispetto degli impegni di ciascun livello di governo tesi alla salvaguardia delle finanze pubbliche e alla revisione delle modalità di erogazione della spesa pubblica, si debbano mettere in campo tutti gli sforzi necessari per assicurare risorse idonee a favorire un parallelo percorso di rilancio dell’economia anche attraverso la riduzione delle sofferenze di imprese e soggetti che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. Appare evidente che il risanamento dei conti pubblici non possa prescindere da una contemporanea crescita economica cui contribuire attraverso la sinergia delle risorse, anche marginali, attribuite alla responsabilità degli enti territoriali. Regioni ed ANCI condividono la necessità di individuare percorsi, anche innovativi e negoziali, all’interno delle disponibilità finanziarie ad essi attribuite che consentano di utilizzare incisivamente gli strumenti esistenti nel quadro unitario della finanza pubblica. In questo contesto appare condivisibile operare anche nell’ambito dei limitati e compressi spazi del Patto di Stabilità Interno tali da valorizzare le best practices territoriali sia in termini di riconoscimento della virtuosità nella gestione delle risorse pubbliche sia per porre in risalto le capacità negoziali che il territorio stesso ha manifestato. A tal proposito Regioni ed ANCI ritengono di continuare sulla strada del rafforzamento del Patto di Stabilità Territoriale Regionale che ha assicurato il conseguimento di esperienze positive in ambito regionale mediante una ripartizione delle risorse coerente e peculiare con le esigenze di ciascun territorio. Elemento comune delle esperienze maturate è la significatività di richieste da parte dei territori di assicurare e velocizzare i pagamenti da parte della P.A. nei confronti di imprese e cittadini e, nel contempo, assicurare una riduzione dell’esposizione debitoria dei medesimi enti. Anche per enfatizzare il lavoro di negoziazione e di rilevanza degli Enti territoriali a livello regionale ai fini dell’efficacia del Patto di Stabilità Interno è necessario coniugare le disposizioni normative adottate al fine di favorire una misura efficace per le finanze pubbliche e per lo sviluppo dei territori. La regionalizzazione del Patto ha rappresentato un importante strumento per declinare a livello territoriale gli effetti del PSI rendendo disponibili risorse per consentire pagamenti a favore delle imprese. D’altronde, a partire dal 2013, con l’avvio del Patto regionale integrato e l’estensione, dal 2014, a tutti gli enti locali, si potranno definire regole che riconoscano “virtuosità” agli enti locali che favoriscono le spese per investimenti in linea con quanto già sperimentato da alcune Regioni. Il Patto di Stabilità regionalizzato costituisce, inoltre, un meccanismo fondato sull’efficienza in quanto consente la redistribuzione e il massimo utilizzo della capacità di spesa fra i comuni del territorio fermo restando gli obiettivi di finanza pubblica. La regionalizzazione del Patto di Stabilità ha consentito di liberare risorse, senza effetti negativi per le finanze pubbliche, in modo significativo per i pagamenti a favore delle imprese. La positiva esperienza del Patto di Stabilità Territoriale va estesa in maniera da non limitarla alle Regioni che tradizionalmente utilizzano questo strumento. A tal fine Regioni ed ANCI concordano circa l’opportunità di proporre al Governo una modifica dei contenuti di cui all’art. 4-ter del DL 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni, nella legge 26 aprile 2012, n. 44, inerente l’introduzione del Patto di Stabilità Interno “orizzontale nazionale” che prevede risorse per i comuni che cedono parte del proprio spazio finanziario in favore di altri comuni che necessitano di maggiori margini di spesa per il pagamento di residui in conto capitale, così da non modificare il plafond delle disponibilità per il pagamento alle imprese da parte del comparto. Regioni e ANCI, pertanto, per quanto descritto e con l’obiettivo primario di liberare risorse per i pagamenti alle imprese, propongono al Governo di modificare la norma in questione sulla base dell’Accordo seguente: Regioni e ANCI, al fine di favorire in un contesto di difficile situazione economica le capacità finanziarie del sistema e l’immissione di liquidità a favore delle imprese per lo sblocco dei residui passivi in conto capitale, concordano: • di individuare le Regioni come titolari di 300 mln/€ dei 500 mln/€ previsti all’art. 4-ter del DL 2 marzo 2012, n. 16, convertito con modificazioni nella legge 26 aprile 2012, n. 44. • Le Regioni mettono a disposizione dei comuni un plafond finanziario destinato alla realizzazione del PST “verticale” mediante il quale i medesimi enti possono effettuare pagamenti a valere sui residui in conto capitale con un rapporto tra le risorse messe a disposizione dalle Regioni di 1,2: 1 con quelle rese disponibili dallo Stato. A tal fine si allega una tabella che evidenzia la distribuzione a livello territoriale sulla base della proporzione rispetto al tetto di competenza a carico di ciascuna Regione. • È fatta salva una diversa distribuzione tra le Regioni ove essa intervenga entro un termine da concordare ai fini di renderlo compatibile con quello fissato per il patto di stabilità orizzontale nazionale così da consentire di assegnare il nuovo obiettivo a ciascun Comune a cura delle singole Regioni. • I 300 mln/€ destinati alle Regioni sono, alla stregua di quanto previsto per i Comuni, finalizzati alla riduzione del debito.



Go To Top