Audizione della Conferenza delle Regioni alla Camera dei deputati - giovedì 13 aprile alle ore 14 - con particolare riferimento alla tematica riguardante i dispositivi medici, nell'ambito delle misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonchè in materia di salute e adempimenti fiscali, al fine dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto 34/2023.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome audita presso l'Aula della Commissione Affari sociali, dalle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera, ha sottolineato attraverso l'assessore alla Salute della regione Toscana, Simone Bezzini, che le Regioni attivano norme dello Stato che dal 2015 prevedono l'attuazione del payback anche sui dispositivi medici. In questo caso si parla delle risorse dovute dal 2015 al 2018.
Pertanto le Regioni devono, a norme vigenti, richiedere quanto dovuto dalle aziende produttrici per lo sforamento dei tetti di spesa precedentemente definiti.
In caso il Governo o il Parlamento voglia miticare il credito alle aziende con una nuova legge, rileva Bezzini, le Regioni chiedono l'invarianza del gettito alle Regioni, altrimenti si scardinano i bilanci regionali e si mettono a rischio le risorse necessarie per garantire i servizi sanitari: "qualora vi dovessero essere spunti ulteriori di innovazione rispetto al quadro fino ad oggi definito bisogna che ciò avvenga a condizione di invarianza del gettito che è maturato in questi anni a favore delle Regioni in virtù della normativa vigente. Se fosse diversamente si produrrebbe non solo un'ingiustizia, non solo un danno contabile, ma un danno al sistema sanitario e alla tutela della salute del cittadino".
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome audita presso l'Aula della Commissione Affari sociali, dalle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera, ha sottolineato attraverso l'assessore alla Salute della regione Toscana, Simone Bezzini, che le Regioni attivano norme dello Stato che dal 2015 prevedono l'attuazione del payback anche sui dispositivi medici. In questo caso si parla delle risorse dovute dal 2015 al 2018.
Pertanto le Regioni devono, a norme vigenti, richiedere quanto dovuto dalle aziende produttrici per lo sforamento dei tetti di spesa precedentemente definiti.
In caso il Governo o il Parlamento voglia miticare il credito alle aziende con una nuova legge, rileva Bezzini, le Regioni chiedono l'invarianza del gettito alle Regioni, altrimenti si scardinano i bilanci regionali e si mettono a rischio le risorse necessarie per garantire i servizi sanitari: "qualora vi dovessero essere spunti ulteriori di innovazione rispetto al quadro fino ad oggi definito bisogna che ciò avvenga a condizione di invarianza del gettito che è maturato in questi anni a favore delle Regioni in virtù della normativa vigente. Se fosse diversamente si produrrebbe non solo un'ingiustizia, non solo un danno contabile, ma un danno al sistema sanitario e alla tutela della salute del cittadino".
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