[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
PFAS, AUDIZIONE IN SENATO DELLA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI: “IL VENETO AVEVA GIA’ MESSO LIMITE ZERO NELLE AREE ESPOSTE PER LE ACQUE POTABILI. RICHIESTA ATTENZIONE ANCHE SU MATRICE ARIA E SUOLO E SNELLIMENTO PER LE BONIFICHE”
giovedì 28 aprile 2022
L’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto ha partecipato, come rappresentante della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, alle audizioni in Senato in merito al Disegno di Legge n. 2392 dal titolo “Misure urgenti per la riduzione dell’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano”.
“Positivo il fatto che, finalmente, prende avvio un Disegno di Legge nazionale – ha dichiarato l’Assessore regionale - che definisce i limiti per queste sostanze nocive per quanto riguarda le acque potabili e gli scarichi. È un aspetto molto importante in quanto in Veneto, non essendoci un limite di legge nazionale, che spetta allo Stato, si è mosso comunque anzitempo, da parecchi anni, imponendo limiti sulle acque potabili e sugli scarichi. In particolare, proprio nelle aree esposte, il Veneto ha messo il limite zero nelle acque potabili”.
“Proprio perché mancava una Legge nazionale e manca tutt’ora, il Veneto – ha ricordato l’Assessore - ha registrato decine e decine di azioni legali. Ben Venga, pertanto, una norma statale che chiarisca questo punto. Una norma su cui sono state rappresentate alcune criticità su alcuni aspetti che andrebbero considerati: ad esempio, come smaltire il concentrato di PFAS una volta filtrate le acque o i liquidi in cui è presente, decidere di definire i limita PFAS anche per quanto riguarda la matrice aria e la matrice suolo. Quest’ultimo, in particolare, risulta essere importante in quanto si collega a tutta alla questione delle bonifiche dei siti inquinati, un tema controverso in cui si è evidenziata la presenza di una normativa piuttosto complessa e che presenta, per questo motivo, delle lungaggini sull’attivazione della bonifica vera e propria, passando attraverso tutta una serie di procedure che prevedono la caratterizzazione, il piano di messa in sicurezza, eccetera”.
“Ben venga il Disegno di Legge nazionale, che definisce dei limiti sulla presenza dei PFAS, ma che andrebbe integrato con alcuni aspetti: va valutato, infatti, agendo a livello sovranazionale, se vietare la commercializzazione di tutte le sostanze contenenti i PFAS e che vengono utilizzati tutt’ora, da noi tutti, quotidianamente (rivestimento di pentole antiaderenti e di cellulari, per fare qualche esempio)”.