[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
IL COMITATO DELL’AUTORITA’ DI DISTRETTO ALPI ORIENTALI FERMA GLI EFFETTI NEGATIVI DEL DEFLUSSO ECOLOGICO. ASSESSORE BOTTACIN, “TANTO LAVORO DI SQUADRA, NOSTRA SPINTA DECISIVA”
martedì 21 dicembre 2021
“Con la decisione che abbiamo preso ieri possiamo davvero affermare che è stato scongiurato il rischio legato a un'applicazione puntuale della norma sul deflusso ecologico che avrebbe dovuto partire dal 1 gennaio 2022, con tutte le conseguenze negative che ne sarebbero potute conseguire”.
Esprime soddisfazione l’assessore regionale all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, per il “lavoro di squadra” fatto ieri durante i lavori del comitato dell’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali durante il quale è stato approvato il piano di gestione delle acque.
“Grazie a un lavoro durato anni e che ci ha visti come Regione impegnati insieme ad altri soggetti interessati tra cui Enel, il nostro braccio operativo rappresentato da ARPAV e i consorzi di bonifica, siamo riusciti a dimostrare che l'applicazione immediata della normativa sul deflusso ecologico avrebbe contrastato con i principi dell'eccessiva onerosità socio economica rispetto al limitatissimo beneficio ambientale dei corsi d'acqua, peraltro abbondantemente a scapito della distruzione del livello qualitativo dell'ecosistema lacuale”.
“Riprendendo i principi della battaglia che da tempo conduco – prosegue l’Assessore -è stato sancito il principio della gradualità nell'applicazione e soprattutto quello della derogabilità. Lo ribadisco: grazie all’impegno di tutti, perché questa vittoria è il frutto di un leale gioco di squadra tra enti, ma sulla quale certamente noi per tempo ci siamo adoperati”.
Ora si continuerà con i programmi di indagine sperimentale sul deflusso ecologico, già avviati sul territorio regionale ma anche con nuove attività. Con l'elaborazione del bilancio idrico ed idrogeologico dei bacini idrografici di Piave, Brenta-Bacchiglione, Sile, bacino scolante nella laguna di Venezia e Livenza, nella considerazione dell’elevata conflittualità degli usi della risorsa idrica propria di questi territori; con l'individuazione degli elementi conoscitivi prodromici al rinnovo delle concessioni di derivazione irrigua giunte a scadenza o con scadenza prevista nel sessennio 2022-2027.
“A tal fine – aggiumge Bottacin - grazie all'accordo siglato recentemente, a seguito della delibera approvata dalla Giunta regionale su mia proposta, l'autorità di bacino si è impegnata formalmente a definire, ovvero aggiornare, il bilancio idrico ed idrogeologico, a norma dell’art. 145 del D.Lgs. 152/2006, allo scopo di assicurare l’equilibrio tra le disponibilità ed i fabbisogni per i diversi usi, assegnando priorità ai bacini e a elaborare, sulla base delle evidenze del bilancio idrico ed idrogeologico, nuovi scenari di utilizzo della risorsa idrica, derivanti da una allocazione spazio-temporale della risorsa che massimizzi ad un tempo il livello di soddisfacimento dei fabbisogni per i diversi usi e gli obiettivi ambientali dei corpi idrici”.
“L’applicazione incondizionata della direttiva sarebbe stata assolutamente negativa per il nostro territorio – dettaglia ancora l’Assessore -in quanto, tra i vari effetti, avrebbe visto la perdita di quasi mille gigawattora di energia idroelettrica all'anno, ma anche i laghi di montagna costantemente vuoti con conseguente devastazione del loro ecosistema, la morte del turismo di molte aree che vivono sui laghi, un sensibile ridimensionamento dell'attività agricola oltre a diverse problematiche di sicurezza idraulica e a livello di Protezione Civile nella gestione dello spegnimento degli incendi boschivi in caso di necessità di pescaggio dell'acqua da laghi che non sarebbero in grado di fornirla”.
“Un pericolo, dunque, che abbiamo scongiurato per tutto il territorio regionale – conclude Bottacin - e ancor di più per l'ente Provincia di Belluno, che oltre a tutto il resto si sarebbe vista drasticamente ridotte le entrate relative ai canoni idrici, riconosciuti da anni dalla Regione in virtù della specificità e che sono fondamentali per far quadrare il bilancio dopo la drammatica riforma Delrio”.