[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Mobilità. Ecco il nuovo Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2022-2024. Corsini: “Per migliorare la qualità dell’aria e contribuire alla svolta ecologica dell’Emilia-Romagna. Sul piatto mettiamo oltre 320 milioni di euro, che ci consentiranno di arrivare alla neutralità carbonica al 2030”

giovedì 25 novembre 2021


 

Nel documento, forte impegno per la tutela del lavoro e gli investimenti per i prossimi tre anni per ferrovie, bus e ciclabili. Presentato oggi ai rappresentanti di istituzioni provinciali e comunali, Upi, Anci, Agenzie e Società Tpl, associazioni di categoria, imprese e utenti, sindacati generali regionali e di settore

Bologna – Un Patto per il trasporto pubblico regionale e locale, collegato al Patto per il Lavoro e per il Clima e che incentivi nel triennio 2022-2024 l’uso del mezzo collettivo verso l’obiettivo di neutralità climatica dell’Emilia-Romagna al 2030.

Il documento è stato presentato oggi dall’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, per essere condiviso e poi sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dai rappresentanti di istituzioni provinciali e comunali, Upi, Anci, Agenzie e Società Tpl, associazioni di categoria, imprese e utenti, sindacati generali regionali e di settore.

Tutti concordi nel ribadire la centralità del trasporto pubblico quale strumento flessibile e sicuro per muoversi per lavoro, studio e tempo libero e per garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini.

“Il nuovo patto ha tre obiettivi fondamentali- afferma Corsini-. Il primo è sostenere con forza il ruolo del trasporto pubblico come mezzo vincente per migliorare la qualità dell’aria e per contribuire in maniera decisiva alla svolta ecologica dell’Emilia-Romagna. Il secondo è tutelare il lavoro di chi fino ad oggi, anche in piena pandemia, ha assicurato il servizio in tutta la regione. Il terzo è utilizzare ogni risorsa per rendere i mezzi collettivi o l’uso delle biciclette sempre più premianti rispetto all’utilizzo degli autoveicoli privati. Questo vuol dire- prosegue l’assessore- investire in treni e bus nuovi, creare infrastrutture più moderne e sicure, aumentare l’offerta del trasporto per collegare città, periferie e zone industriali. Traguardi ambiziosi che possiamo raggiungere con questo nuovo Patto, lavorando in squadra”.

Un capitolo importante del Patto riguarda la tutela del lavoro con la valorizzazione delle professionalità e la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale impiegato nei servizi Tpl con attenzione per i nuovi affidamenti e i bandi di gara alle clausole e ai diritti a tutela della legalità, dei diritti dei lavoratori, della qualità del lavoro e all’applicazione puntuale del contratto collettivo nazionale di lavoro di settore (autoferrotranvieri - internavigatori - mobilità) anche nei casi di sub-affidamento.

Il nuovo Patto, forte degli investimenti per oltre 320 milioni di euro già approvati prima in Giunta e poi in Assemblea legislativa nell’Atto di indirizzo per il trasporto pubblico 2021-2023, prevede tra l’altro, l’elettrificazione delle linee ferroviarie e il sistema controllo marcia treno in tutte le linee, interventi di ricucitura urbana e la soppressione di molti passaggi a livello, oltre all’acquisto di 700 nuovi bus e il potenziamento della mobilità ciclabile ordinaria con 1.000 chilometri di nuovi percorsi per le due ruote e le tre Ciclovie nazionali Sole, Vento e Adriatica.

E ancora, ci sono i fondi per l’integrazione tariffaria – circa 35 milioni di euro per le misure Mi muovo anche in città, Mi muovo tutto treno, Grande (abbonamento gratuito under 14) e Salta su su (abbonamento gratuito per under 19 con ISEE familiare pari o inferiore a 30mila euro) - e   la digitalizzazione - integrazione su smartphone dei servizi di trasporto non di linea e di servizi complementari quali ad esempio il pagamento della sosta. /BB