[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
LAVORO. ASSESSORE REGIONALE INTERVIENE A CONVEGNO CISL SU LAVORO AGILE. “VA COLTA OCCASIONE DI RENDERLO PREZIOSO STRUMENTO DI CONCILIAZIONE, PER AFFRONTARE TEMA DELLA DENATALITÀ E GARANTIRE PROGRESSIONE”
giovedì 23 settembre 2021
La pandemia ha costituito un enorme banco di prova per lo smart working, visto che il ricorso che vi si è fatto ha consentito di effettuare una sorta di maxi sperimentazione che ha messo in luce positività e negatività dello strumento.
Questo il tema del dibattito webinar promosso oggi da CISL Veneto dal titolo “Lavoro agile in Veneto. Esperienze e proposte post pandemia” al quale ha partecipato l’Assessore regionale al lavoro, formazione e istruzione.
“Ritengo fondamentale – ha sottolineato l’Assessore regionale - che ora si parli di smart working come strumento non solo di conciliazione vita-lavoro, strumento rivelatosi assolutamente prezioso, soprattutto in alcune fasi della gestione della genitorialità (come ad esempio il rientro al lavoro delle neo mamme o la gestione dei primi anni di vita dei figli), ma anche come strumento che apre le porte ad un sistema più equo sul fronte della progressione e sul fronte salariale. A fronte della grave crisi della denatalità il lavoro agile per la conciliazione dei tempi potrebbe essere un aiuto per dare risposta a questo grave tema”.
“Lo smart working porta con sé numerose questioni critiche – ha puntualizzato -. Si va dall’insostituibilità della dimensione relazionale sul lavoro che ha allentato la condivisione e la solidarietà al tema degli ambienti di apprendimento, per cui sono necessari contesti dove sviluppare relazioni tra i partecipanti. Va considerata poi l’importanza dei lavori manuali, non sostituibili da una piattaforma e, non da ultimo, bisogna pensare anche all’acuirsi delle disuguaglianze sociali che, alla lunga, si potrebbero creare, prima fra tutte l’impatto del lavoro agirle sul genere. È noto che questa crisi, a differenza di quella del 2009-2015, ha impattato moltissimo sull’occupazione femminile”.
“Per quanto concerne il divario occupazionale uomo e donna – ha sottolineato ancora l’Assessore regionale al Lavoro -, tra le principali sfide che dovremo necessariamente affrontare nei prossimi 10 anni di agenda politica vi sono necessariamente i percorsi di carriera femminili. È necessario recuperare ciò che la pandemia ha sottratto all’occupazione femminile. Perciò ben venga il lavoro agile per favorire la conciliazione ma non può essere un boomerang per le donne”.
“E’ necessario non disperdere l’esperienza preziosa fin qui fatta, valorizzandola al meglio – ha concluso l’Assessore regionale del Veneto - per le sue conseguenze di sistema positive, che hanno la principale ricaduta sui tempi di conciliazione vita e lavoro. Ma è necessario definirla in maniera più corretta e sia determinante in tutti gli ambiti, pubblico o privato che sia, una logica di lavoro per obiettivi. Servono chiaramente investimenti nelle infrastrutture digitali, organizzativi gestionali e culturali verso lavoratori ed il management”.