[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
LAVORO. ASSESSORE DONAZZAN INCONTRA DELEGAZIONE ASSOCIAZIONE ‘INSIEME PER IL WEDDING’: “COMPARTO AMPIO ED IN FORTE CRISI A CAUSA DELLA PANDEMIA. URGE RIPENSAMENTO DELLE RESTRIZIONI, PER TORNARE A LAVORARE IN SICUREZZA”
martedì 4 maggio 2021
(AVN) – Venezia, 4 maggio 2021
L’Assessore Regionale al Lavoro del Veneto, Elena Donazzan, ha incontrato oggi a Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale, una delegazione di ‘Insieme per il wedding’, l’associazione che opera a supporto degli operatori autonomi del comparto wedding, non rientrante nell’accesso ai ristori per la crisi conseguente alla pandemia Covid-19.
Il comparto del wedding è composto in Italia da 90.000 tra aziende e partite IVA, con 1 milione di lavoratori stabili e 150 mila lavoratori stagionali, per un giro d’affari che prima della pandemia generava 67 miliardi di euro all’anno tra indotto diretto e indiretto. Un settore provato da un calo dei matrimoni nel 2020 pari all’80% e una conseguente contrazione del fatturato medio del comparto dell’85%. Questi alcuni dei dati presentati all’Assessore regionale da Luigi Cassan, Vinicio Mascarello, Paola Fanton e Serena Serblin, rappresentati veneti di ‘Insieme per il wedding’ intervenuti all’incontro odierno.
“Ma questo comparto – afferma l’assessore Donazzan - non riguarda solo i matrimoni, ma tutto ciò che è rappresentato dagli eventi e dalle feste che vedono protagoniste le nostre città d’arte. Penso a Venezia e a Verona su tutte, alle quasi 4.000 ville presenti nella nostra bellissima regione, ai castelli e ai palazzi storici, ambite mete per le feste esclusive di italiani e stranieri”.
“La filiera produttiva e dei servizi è infinita: spazia dal mondo dei fiori e del florovivaismo, dalla ristorazione e dai catering all’abbigliamento, dai gioielli alla musica e allo spettacolo dal vivo - continua Donazzan -. Secondo Coldiretti, la cancellazione e il rinvio delle nozze a causa dell’emergenza covid nel 2020 ha provocato un crack di almeno 5 miliardi di euro al settore primario, e questo ci conferma che a subire un danno diretto è tutto quel comparto che spazia dai fiori alla tavola, passando dall’itticoltura e dall’ortofrutta”.
“Ciò che sta accadendo in Veneto a questo comparto, sta accadendo certamente anche nelle altre regioni italiane: urge un’immediata riflessione da parte del governo, affinché possa essere consentito a queste migliaia di imprese di ritornare a lavorare in sicurezza, producendo ricchezza e salvaguardando l’occupazione. Per questo scriverò
ai colleghi Assessori regionali al Lavoro per chiedere che si discuta di una iniziativa congiunta a livello nazionale da rivolgere al governo dove si rappresenti una volta per tutte la gravità della crisi in cui versa il comparto, non solo a causa del Covid ma anche delle restrizioni e dalle scelte adottate dalle Istituzioni nazionali per limitare la pandemia”.