[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Imprese. Le ore di lavoro perse a causa della pandemia convertite dalle aziende in formazione per i lavoratori: partenza sprint in Emilia-Romagna per accedere al Fondo nuove competenze. Colla: "Un esempio virtuoso di politiche attive, una straordinaria opportunità per il rilancio e la competitività del sistema economico"

giovedì 11 febbraio 2021


 

Quasi 155 mila ore di formazione, 2.390 lavoratori interessati e 32 imprese coinvolte. La misura è stata istituita dal Governo, d'intesa con la Conferenza Regioni e province autonome ed è gestita da Anpal con uno stanziamento sul territorio nazionale di oltre 730 milioni di euro

 

Bologna – Quasi 155 mila ore di formazione, 2.390 lavoratori interessati, 32 imprese dell’Emilia-Romagna coinvolte con altrettanti accordi sottoscritti da sindacati e rappresentanti dei lavoratori. Sono i primi dati relativi alle aziende emiliano-romagnole che fino ad oggi hanno ottenuto il parere positivo della Regione per accedere al ‘Fondo nuove competenze’, opportunità rivolta alle le imprese che, a fronte della necessità di ridurre le ore di lavoro a causa della pandemia, offrono ai loro dipendenti l’opportunità di formarsi. Una opportunità che permette di ridurre l’orario di lavoro senza costi a carico dell’impresa e dei lavoratori, e che tale riduzione possa permettere ai lavoratori di formarsi in attuazione di un piano formativo approvato da un accordo sindacale. Il Fondo nuove competenze è un contributo a fondo perduto destinato alle aziende, pubbliche e private, che vogliono investire sulla formazione dei propri dipendenti permettendo alle imprese di rimodulare l’orario lavorativo destinando parte delle ore alla formazione, per lo sviluppo delle competenze del lavoratore. La misura è stata istituita dal Governo, d’intesa con la Conferenza Regioni e province autonome, è gestita da Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, e prevede uno stanziamento complessivo sul territorio nazionale di oltre 730 milioni di euro. "Già i primi dati dimostrano che l’Emilia-Romagna crede nelle opportunità offerte dal Fondo -ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Un esempio virtuoso di politiche attive, perché qualificano i lavoratori fornendo loro le nuove competenze attraverso un’alfabetizzazione e rigenerazione dei saperi nei processi produttivi. Proprio per questo è uno strumento pienamente adeguato alla fase di cambiamento che abbiamo davanti, rappresentando una grande operazione per il rilancio e la competitività del sistema economico. La risposta che stiamo rilevando da parte delle imprese emiliano-romagnole dimostra che sarà necessario pensare a un suo rifinanziamento, perché l’investimento pubblico nel sapere e nelle conoscenze è sempre un moltiplicatore positivo, i cui risultati si vedono solo nel medio-lungo periodo, ed è fondamentale per non arretrare e governare il cambiamento tecnologico". Il Fondo, potrà essere incrementato con ulteriori risorse messe a disposizione dai Programmi operativi del Fondo sociale europeo, dal Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori e dai Fondi paritetici interprofessionali. Il Fondo I costi dei percorsi formativi vengono interamente coperti dai finanziamenti, grazie ai quali sarà possibile anche avviare percorsi di ricollocazione dei lavoratori. I datori di lavoro vengono dunque remunerati con il costo del personale, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali. A beneficiarne non sono soltanto le imprese, ma tutti i datori di lavoro privati con dipendenti che applicano il Contratto collettivo nazionale del lavoro. L’agevolazione è quindi accessibile anche per i liberi professionisti che abbiano lavoratori dipendenti da destinare alle iniziative di formazione. /gia.bos.