[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Istruzione: Rosolen, approvata legge che imprime innovazione e futuro

martedì 24 novembre 2020


Trieste, 24 nov - "Innovazione digitale, semplificazione
amministrativa e facilità di accesso ai servizi sono i tre
elementi principali di questa legge sull'istruzione. Non è una
norma che nasce per arginare e contrastare gli effetti del
Covdi-19, ma contiene misure preziose anche per questa emergenza,
destinate a divenire propedeutiche ad accompagnare la scuola in
un percorso di ammodernamento che è stato troppo a lungo
rimandato da una politica spesso miope, a prescindere dagli
schieramenti".

Questo il commento dell'assessore regionale all'Istruzione,
Alessia Rosolen, a margine dell'approvazione da parte del
Consiglio regionale del disegno di legge 113 che reca
"Disposizioni in materia di istruzione e diritto allo studio"
intervenendo con modifiche alla LR 13/2018 (Interventi in materia
di diritto allo studio e potenziamento dell'offerta formativa del
sistema scolastico regionale) e alla LR 21/2014 (Norme in materia
di diritto allo studio universitario).

Secondo Rosolen, "l'approvazione della legge sull'istruzione
costituisce un momento significativo e importante perché facilita
le famiglie nella fruizione dei servizi e agevola
l'amministrazione nella loro erogazione".

"È chiaro a quasi tutti che non era questo il testo di legge per
affrontare il tema della regionalizzazione e dell'attuazione del
titolo V della Costituzione. Per quelle competenze serve un
accordo con lo Stato: non pensavo fosse necessario puntualizzare
questo aspetto, ma, dopo il dibattito in Aula, il dubbio
onestamente sorge" ha stigmatizzato Rosolen, ribadendo la volontà
della Giunta regionale di proseguire nel perfezionamento della
norma sulla regionalizzazione dell'istruzione scolastica.
L'assessore ha poi puntualizzato due aspetti "primo, anche alla
luce dell'emergenza, restiamo convinti che il trasferimento di
alcune competenze alla Regione sia strategico. Secondo, il
processo era partito nel quinquennio 2013-18 con la Giunta
precedente: questa Giunta ha scelto di scommettere con più
convinzione e, mi si consenta, più strategia sulle competenze da
portare in dote alla Regione".

 "Il testo - ha detto Rosolen - è la risultante di un ampio
confronto che ha accolto, tra le altre, le istanze di alcuni
gruppi dell'opposizione ed è complementare ad altre norme già
approvate nel corso di questa legislatura".

Concretamente, l'approvazione di questa norma consente di essere
operativi in tempi molto rapidi nella consegna di nuovi
dispositivi per la didattica digitale integrata. Attingendo da
risorse della Regione, del Fondo sociale europeo e del ministero,
sono stati investiti 4,3 milioni di euro per potenziare la
strumentazione digitale quali pc portatili, tablet, chiavette usb
a disposizione delle famiglie del Friuli Venezia Giulia.

"Sono stati effettuati monitoraggi specifici e capillari per
garantire che il diritto allo studio venisse esteso al massimo
grado - ha affermato ancora Rosolen -. Soprattutto in una fase
come questa, è doveroso creare i presupposti affinché tutti siano
messi nelle condizioni di seguire le lezioni".

L'assessore ha ricordato anche la creazione del pacchetto "dote
scuole", una misura di sostegno al reddito che "mette assieme
trasporti, libri in comodato e altri servizi. Mi preme porre
l'accento sulla disciplina degli interventi in materia di
prevenzione e contrasto all'analfabetismo emotivo e funzionale,
per la quale ringrazio il Consiglio, che ha saputo dare un
contributo di qualità. Infine, si punta a una programmazione
triennale per la scuola digitale e per lo sviluppo dell'offerta
formativa: in questo, centrale sarà lo sviluppo di programmi
finalizzati all'insegnamento di lingue straniere comunitarie e
alla valorizzazione delle lingue minoritarie di questa regione".
 
 "La competenza in materia di istruzione resta allo Stato. La
Regione lavora per perfezionare la gestione dell'ultimo miglio,
ultimo ma non per importanza. Per anni, la politica ha rinviato i
problemi legati alla scuola inseguendo altre priorità. Il Covid è
servito, forse, ad aprire gli occhi rispetto all'urgenza di
mettere mano al settore. La scuola non ha colori; almeno su
questo, contiamo di ricevere riscontri responsabili e maturi da
parte di tutti" ha concluso Rosolen.
ARC/SSA/com/al