[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
VAIA. IL BILANCIO DEL COMMISSARIO ZAIA NEL SECONDO ANNIVERSARIO. “GRANDE RISPOSTA A UN’IMMANE TRAGEDIA”. GIA’ IMPEGNATI 682 MILIONI. 931 CANTIERI ULTIMATI O IN CORSO. ALTRI 480 PER IL 2020
mercoledì 28 ottobre 2020
Due anni fa, in queste ore, cominciava in Veneto una terribile ondata di maltempo, che colpì particolarmente le aree montane, creando distruzione e paura. Prese il nome di “Vaia”, e da allora questa parola è simbolo di devastazione a causa di elementi meteorologici eccezionali, incontrollabili.
Nel secondo anniversario di una tragedia che ha profondamente ferito il territorio, il Presidente della Regione, Luca Zaia, Commissario Delegato dello Stato per gli Interventi Urgenti, ha fatto oggi il punto della situazione, sottolineando che “Dalla distruzione di quei giorni sono stati fatti passi avanti enormi, grazie al lavoro di una squadra di tecnici preparati e tenaci e al grande cuore di tutta la popolazione colpita che subito dopo, mentre piangeva, già impugnava una pala per ripartire. I risultati stanno nei numeri: ad oggi sono stati assegnati e totalmente impegnati da parte del Commissario Delegato circa 682 milioni di euro, con 931 cantieri ultimati o in corso per l’annualità 2019, e con altri 480 cantieri per l’annualità 2020, pari a 240,5 milioni di importo”.
“La gravità della tragedia – aggiunge Zaia – richiedeva una risposta all’altezza, che c’è stata fin dalle prime ore con i primi interventi emergenziali per 15 milioni di euro e poi con un immenso lavoro di progettazione, di assegnazione delle opere, di realizzazione dei cantieri. Pancia a terra e lavorare era il nostro motto il primo giorno, e tale è rimasto, basti pensare che, dei 931 cantieri a valere sul 2019, 467 sono già ultimati e 426 con i lavori in corso. Per il 2020 abbiamo stipulato 464 nuovi contratti per un importo di circa 240 milioni e ci sono già 7 lavori ultimati per 303 mila euro e 9 lavori in corso per 885 mila euro. La grave emergenza Covid – Zaia – non ci ha fermato. Si continua a fare tutto ciò che è necessario, ad aprire cantieri e utilizzare fondi. Così sarà fino a che le nostre montagne non torneranno a splendere come prima, per quanto possibile perché purtroppo i milioni di alberi abbattuti non li possiamo far ricrescere con la bacchetta magica né, come d’incanto, farli sparire tutti dal terreno”.
Su quest’ultimo fronte, circa l’85% del legname è stato venduto e di questo il 50% portato via fisicamente. Per il resto ci saranno bisogno di almeno 50 milioni di spesa per recuperare il legname che non ha mercato e non è vendibile senza costi.
Sono stati inoltre imputati con Ordinanza Commissariale n. 14 del 29 settembre 2020, i 68 milioni di euro del Fondo di Solidarietà assegnato dall’Unione Europea. I cantieri già realizzati ed in corso di verifica e rendicontazione sono 118.
Ad oggi sono stati liquidati 6 milioni di euro nel 2018, 65 milioni di euro nel 2019 e 89 milioni di euro nel 2020, per un totale complessivo ben 160 milioni di euro, un aiuto reale e concreto all’economia dell’intera regione tenuto conto che il liquidato è solo una parte delle opere già realizzate ed in corso di contabilizzazione.
“Tra i molti interventi finanziati ed avviati – fa notare Zaia - vanno evidenziate le opere di ripristino e messa in sicurezza delle sorgenti acquedottistiche, cui sono stati assegnati 5 milioni di euro e che abbiamo denominato ‘Operazione Sorgenti Sicure’. Si tratta di una grande operazione di ammodernamento delle opere acquedottistiche del bellunese, per aumentare la resilienza delle sorgenti, in caso si verifichino condizioni simili a quelle che si sono create in occasione di Vaia. Sono stati coinvolti i soggetti gestori del Sistema Idrico Integrato dell’intera regione. Un esempio di mobilitazione regionale improntata alla collaborazione e alla solidarietà per aiutare e supportare i territori colpiti”.
Per quanto riguarda i Serrai di Sottoguda in Comune di Rocca Pietore, infine, sono stati avviati lavori per 9,1 milioni di euro non solo per il ripristino dell’intera valle al fine per renderla nuovamente fruibile, nel rispetto delle peculiarità dell’area patrimonio dell’UNESCO, ma anche per il rifacimento e messa in sicurezza di tutti i sottoservizi (acquedotto, reti elettriche, fognature) con l’obiettivo di rendere la zona sicura in caso di eventi della portata di Vaia.