Gli interventi anti Covid-19 hanno la precedenza su ogni altro: nasce da qui l'esigenza, condivisa dalla Commissione europea, di consentire alle Regioni e Province autonome un diverso utilizzo delle risorse previste dal Fondo sociale europeo e dal Fondo eropeo di sviluppo regionale. In Trentino parliamo di 51 milioni di euro che verranno riorientati in questo modo: per l’emergenza sanitaria 13,5 milioni di euro: per l’istruzione 1 milioni di euro; per il sostegno alle attività economiche 13 milioni di euro; per il lavoro 23,5 milioni di euro.
"Si tratta – evidenzia l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli – di un accordo positivo per la Provincia, che consentirà, a fronte di una riprogrammazione immaginata di 51 milioni di euro, di investire a regime sul territorio complessivamente 149,5 milioni di euro, mettendo a fattor comune le risorse e le opportunità offerte dalla Commissione Europea e dallo Stato. La riprogrammazione si inserisce nell’ambito della più ampia manovra anti Covid-19 varata dal Governo provinciale in una prospettiva di equilibrio rispetto alle possibili aree di intervento, e consente sia di affrontare le nuove esigenze derivanti dall’epidemia, con particolare riferimento a quelle delle imprese e del lavoro, sia di confermare gli investimenti già previsti sui due Programmi Operativi sia, infine, e questo è forse l’aspetto più sfidante, di acquisire nuove risorse al bilancio provinciale per nuovi investimenti al servizio del sistema produttivo e della ricerca trentino nonché delle politiche attive del lavoro".
Vediamo in sintesi le voci di investimento previste dal Protocollo, valide per le Regioni e Province autonome:
- Emergenza sanitaria (per complessivi 13,5 milioni di euro): spese sostenute da Centrali di committenza nazionali per l’acquisto di apparecchiature e materiali sanitari (Dipartimento Protezione Civile, Consip, Struttura Commissariale) e da Centrali di Committenza Regionali nonché da Agenzie regionali di Protezione civile e da Aziende dei Servizi sanitari regionali; Assunzione di personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale; aree sanitarie temporanee; rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute;
- Istruzione e formazione (per complessivi 1 milione di euro): acquisto di beni e attrezzature per gli istituti e per i beneficiari finalizzato al superamento del divario digitale nell’accesso all’istruzione e alla formazione professionale (ad esempio laptop, software, e spazio digitale su server), adeguamento delle strutture o competenze nel mondo della scuola e delle istituzioni formative regionali;
- Attività economiche (per complessivi 13 milioni di euro): istituzione o rafforzamento della dotazione di sezioni regionali del Fondo Centrale di Garanzia per il finanziamento di misure di garanzia per il sostegno al capitale circolante, di garanzia a sostegno della moratoria dei debiti delle imprese, per la concessione di prestiti a lungo termine a tassi agevolati; di garanzia anche attraverso i Confidi regionali per l’abbattimento dei tassi di interesse, ovvero rafforzamento di strumenti finanziari regionali finalizzati a sostenere la liquidità delle imprese e/o già attivati per sostenere soggetti con difficoltà di accesso al credito ordinario derivanti dall’emergenza da Covid 19, nonché strumenti previsti nell’ambito del temporary framework per sovvenzioni a fondo perduto a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi;
- Lavoro (per complessivi 23,5 milioni di euro): Sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti del settore privato mediante finanziamento di ammortizzatori sociali e di strumenti di conciliazione fra lavoro, formazione e cura dei minori; sviluppo del lavoro agile; indennità di tirocinio. La Provincia Autonoma di Trento si impegna a destinare fino a 22 milioni di euro per la rendicontazione di spese emergenziali anticipate a carico dello Stato. L’individuazione di queste spese avverrà con il supporto dell’Agenzia per la coesione territoriale.
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