[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Salute: Riccardi, prevenzione fondamentale nella lotta ai tumori

venerdì 26 giugno 2020


Incidenza neoplasie in Fvg in linea con Nord Italia

 Udine, 26 giu - "Il Registro dei tumori del Friuli Venezia
Giulia si conferma tra i repertori specializzati a livello
nazionale e internazionale con i dati più aggiornati e recenti.
Si tratta di informazioni rilevanti quando parliamo di cura e
ricerca nel campo dei tumori perché possiamo ricavarne
indicazioni fondamentali sulla capacità complessiva del sistema
sanitario di salvaguardare la salute dei cittadini. L'esperienza
dalla quale non siamo ancora usciti dimostra che dobbiamo
rafforzare il nostro sistema di prevenzione, trascurato da troppo
tempo, perché è solo grazie all'importante lavoro dei
professionisti qualificati, dei nostri dipartimenti di
epidemiologia e prevenzione e alla condivisione delle
informazioni, che siamo riusciti a compiere delle scelte con la
manovra di contenimento del virus che rappresentano una delle
chiavi di successo per il Friuli Venezia Giulia in termini di
contagio, occupazione di terapie intensive e decessi".

Lo ha indicato il vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, durante la presentazione dei dati
epidemiologici più significativi emersi dall'aggiornamento
2017-2018 del Registro Tumori Fvg che ha dato conto di come le
informazioni su incidenza e sopravvivenza ai tumori,
rispettivamente al 2017 e al 2018, rilevano una situazione
epidemiologica della patologia oncologica in regione
complessivamente sovrapponibile a quella registrata nelle altre
aree del Nord Italia coperte dalla registrazione dei tumori. 
 
Riccardi ha ribadito l'importanza dell'attività di prevenzione e
la necessita di rafforzare i servizi dedicati: "sulla prima è
necessario informare ancora di più e meglio per raggiungere la
più ampia platea di cittadini attraverso ogni strumento utile per
far capire l'importanza della diagnosi precoce - ha indicato il
vicegovernatore invitando la popolazione a sottoporsi agli
screening ora che sono stati riattivati -. Comprendo i timori in
questo periodo emergenziale che non è concluso ma le persone
devono recarsi in visita con fiducia".

Quanto alla rete dei servizi della prevenzione che rientrano in
un'organizzazione complessa, Riccardi ha sottolineato la
necessità di un loro rafforzamento per accompagnare le persone
nei percorsi di cura "un'importante sfida che il sistema
sanitario ha davanti".

Sono intervenuti ad illustrare i dati a Udine nella sede della
Regione anche il direttore centrale Salute, politiche sociali e
disabilità Gianna Zamaro, il direttore generale dell'Azienda
regionale di coordinamento per la salute Giuseppe Tonutti e il
direttore della Soc di Epidemiologia oncologica del Cro di Aviano
e responsabile del Registro Diego Serraino che ha ricordato come
il registro sia stato istituito quale strumento di lotta contro
le malattie oncologiche nel 1998 e sia gestito dalla struttura di
epidemiologia oncologica del Centro di riferimento oncologico di
Aviano, in collaborazione con l'Agenzia regionale di
coordinamento alla Salute e Insiel.
 
Nel dettaglio, tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017, ogni
anno tra i residenti in Friuli Venezia Giulia sono stati
diagnosticati in media 4.502 tumori negli uomini (676 ogni
100.000 abitanti di sesso maschile) e 4.100 nelle donne (510 ogni
100.000 abitanti di sesso femminile), una frequenza paragonabile
a quella registrata nelle altre aree del Nord Italia.

Il tumore della mammella rimane di gran lunga quello più
frequente nelle donne del Friuli Venezia Giulia, con circa 1.300
nuovi casi annui, pari al 31,7% di tutti i tumori femminili con
un tasso di incidenza di 168,3 casi all'anno ogni 100.000 donne,
di poco superiore a quanto registrato nelle altre aree del Nord
Italia (161,8 casi/anno/100.000). Con quasi 1.000 nuovi casi
annui, il tumore della prostata rimane la neoplasia più frequente
negli uomini del Friuli Venezia Giulia, pari al 21% di tutti i
tumori maschili, con un tasso di incidenza di 140,2 casi all'anno
ogni 100.000 uomini, simile alla media nazionale e inferiore
all'incidenza dello stesso periodo nelle altre regioni del Nord
Italia (156 casi/anno/100.000 nel Nord Ovest).

I confronti intraregionali hanno evidenziato un'incidenza
particolarmente elevata negli uomini residenti in provincia di
Gorizia (719,0 casi/100.000 per anno) e nelle donne residenti
nella provincia di Trieste (547,0 casi/100.000 per anno). Tra il
2010 il 2017 l'incidenza di tutti i tumori è diminuita in modo
statisticamente significativo, in media ogni anno in Friuli
Venezia Giulia, del 2,8% tra gli uomini e del 1,1% nelle donne.
Altri sedi neoplastiche a frequenza elevata nelle donne e negli
uomini includono i tumori del colon retto, del polmone, del
fegato e dello stomaco in aggiunta ai tumori dell'apparato
emolinfopoietico (linfomi e leucemie).
 
Buone notizie arrivano dalle analisi statistiche della
sopravvivenza per tutte le sedi di tumore (escluso i tumori della
cute non melanoma) diagnosticate dal 1995 al 2013 con
accertamento dello stato in vita al 2018 e riferite ai cittadini
residenti in regione: dopo 5 anni dalla diagnosi era vivo il 60%
degli uomini (contro una media nazionale del 54%) e il 63% delle
donne (pari alla media italiana), una probabilità che saliva
all'80% tra gli uomini e all'81% tra le donne che avevano
superato il primo anno di malattia. Tuttavia anche in Friuli
Venezia Giulia la sopravvivenza dopo diagnosi di tumore mostra
notevoli differenze in base alla sede neoplastica: sia negli
uomini che nelle donne, la sopravvivenza dopo 5 anni dalla
diagnosi variava dal 95-97% (donne e uomini, rispettivamente) per
i tumori della tiroide o della prostata al 5-8% per i tumori del
pancreas.
 
"Al 2018, la persone in vita dopo una diagnosi di tumore in
Friuli Venezia Giulia - ha detto Serraino - sono 79.776 e ben il
41,6% è vivo dopo 10 anni dalla diagnosi e viene considerato
guarito".

L'obiettivo del Registro, come è stato spiegato, è l'analisi dei
dati di incidenza e mortalità dei tumori per valutare la
distribuzione geografica e i trend temporali delle diverse
patologie.

Il rapporto integrale è disponibile sul sito www.cro.it e a breve
sarà consultabile anche attraverso un'app dedicata per smartphone.
ARC/LP/ma