[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Rosolen-Riccardi, al lavoro per riapertura centri estivi
lunedì 4 maggio 2020
Palmanova, 4 mag - "Con il riavvio delle attività produttive è
necessario riattivare i centri estivi e i servizi educativi per i
minori da zero a 14 anni, per consentire ai genitori che
riprendono la propria occupazione la possibilità di lasciarvi i
bambini, altrimenti si rischia un'ulteriore perdita di posti di
lavoro, soprattutto tra le donne. A tal fine la Regione ha
avviato un dialogo con tutti i soggetti coinvolti nell'erogazione
di questi servizi e trasmetterà al Governo, tramite la conferenza
Stato-Regioni, le proprie indicazioni per la definizione del
protocollo nazionale per la loro organizzazione sulla base delle
misure di prevenzione della diffusione del Covid-19. Inoltre, la
Giunta ha sviluppato alcuni provvedimenti, che si aggiungono ai
congedi parentali straordinari e al bonus babysitter, che domani
saranno sottoposti all'attenzione del Consiglio regionale e
puntano proprio a garantire un importante supporto alle famiglie
in questo momento complesso".
Lo hanno confermato il vicegovernatore della Regione Riccardo
Riccardi e l'assessore a Lavoro e famiglia Alessia Rosolen,
durante gli incontri con i soggetti gestori dei servizi per
l'infanzia e i presidenti delle assemblee degli ambiti volti a
definire le linee guida per la riattivazione dei centri estivi e
dei servizi educativi, a partire dal mese di giugno.
Nello specifico la Regione proporrà, oltre allo svolgimento
dell'attività in nidi e scuole abitualmente frequentate dai
bambini e all'attuazione di attività che favoriscano il
distanziamento fisico, che il protocollo nazionale definisca il
numero massimo di presenze a fasce d'età omogenee e ne stabilisca
il rapporto educatore/bambini (da zero a 6 anni un educatore ogni
4 bambini, uno ogni 5 per più grandi, e un rapporto di uno a uno
per i minori con disabilità). La Regione propone inoltre
l'intensificazione della sanificazione di locali, spazi e bagni e
un maggiore sfruttamento degli spazi all'aperto, ma anche
l'accesso contingentato e scaglionato alle sedi da parte dei
genitori e l'erogazione di pasti in monoporzione con materiali
monouso.
Durante l'incontro, al quale ha preso parte anche l'assessore
allo Sport Tiziana Gibelli, Rosolen e Riccardi hanno spiegato che
"per la riattivazione dei centri estivi e dei servizi educativi
in tutta la regione, verranno chiesti specifici fondi al
ministero della Famiglia e l'accesso agli istituti scolastici al
Miur. Oltre alle risorse e alle sedi, è necessario avere linee
guida chiare e definite sulle procedure per la riapertura in
sicurezza dei servizi per i bambini, a partire
dall'organizzazione degli spazi, dall'uso dei dispositivi di
protezione e dal numero di educatori per ogni bambino.
Parallelamente, la Regione destinerà alle famiglie i fondi per
l'abbattimento delle rette e il sostegno alla frequenza dei
centri estivi".
Nel corso della riunione, che ha fatto seguito a quella con le
associazioni familiari durante la quale era stato auspicato il
riavvio di questo tipo di servizi, il vicegovernatore e
l'assessore hanno evidenziato che "è necessario il coinvolgimento
e la collaborazione di Comuni, scuole paritarie, ufficio
scolastico Regionale, Anci e anche del Coni per l'individuazione
e la fruizione di spazi adeguati, anche sfruttando quelli delle
scuole pubbliche che non riapriranno prima di settembre. Dobbiamo
agire rapidamente - hanno aggiunto - perché la situazione
contingente rischia di mettere in difficoltà in particolare le
mamme, causando un calo dell'occupazione femminile e un'ulteriore
riduzione delle capacità economiche di molte famiglie".
"Per il riavvio dei servizi ci muoveremo nel quadro di un'azione
nazionale - hanno detto gli esponenti dell'esecutivo - ma è
fondamentale iniziare la formazione degli operatori e famiglie
per dare risposte alle domande sulle modalità operative per
evitare l'eventuale diffusione del virus, sia tra i bambini sia
tra gli educatori, e garantire un'offerta di servizi adatta alle
esigenze delle famiglie seppur rimodulata sulle base delle linee
guida che verranno elaborate dal Governo