[Comunicato stampa Giunta regionale Marche]
Il presidente Ceriscioli all’inaugurazione della primaria di Loro Piceno: “Scuola, cemento forte per ricostruire una comunità terremotata”
mercoledì 13 novembre 2019
“Non c’è un cemento più forte della scuola per costruire una comunità”. Lo ha affermato il presidente della Regione Luca Ceriscioli, intervenuto, nel tardo pomeriggio, all’inaugurazione della nuova scuola primaria “Santini” di Loro Piceno (MC). L’istituto è stato realizzato nell’ambito della prima ordinanza del 2017, la numero 14, di diretta attuazione del Commissario straordinario per la ricostruzione. “Andare a scuola assieme, formarsi assieme, vivere nel proprio territorio la prima esperienza di comunità, quella educativa, è un cemento forte che aiuta una comunità a crescere, a guardare con fiducia al futuro”, ha sottolineato Ceriscioli, che ha poi richiamato l’inaugurazione del 684° Anno accademico dell’Università di Camerino, alla quale ha partecipato, in mattinata, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “È stato un incontro importante, con la presenza del primo ministro, perché ha testimoniato quell’attenzione che abbiamo sollecitato, con forza, al Governo. Proprio a Camerino, quando venne il Papa, ho chiesto di riaccendere i riflettori sul terremoto del Centro Italia. Il presidente è stato di parola, è venuto immediatamente dopo la nomina, è tornato oggi. E ieri eravamo assieme, con le altre Regioni, a Palazzo Chigi, perché vorremmo che tutte le novecento opere pubbliche finanziate nell’area del sisma, possano diventare, come oggi con questa scuola, un momento di gioia e allegria, una bellissima festa. Al Governo abbiamo chiesto di predisporre regole semplici che velocizzino la ricostruzione, per consentire a questi territori di riaprire”. Ceriscioli ha quindi ricordato il contributo della Regione Marche alla ricostruzione: “La prima scelta, concretizzata con Vasco Errani, l’allora Commissario della ricostruzione, è stata quella di ripartire dalle scuole, perché è dalle scuole che si ricostruisce una comunità ferita e dispersa”.