[Comunicato stampa Giunta regionale Toscana]
Sviluppo sostenibile e agenda 2030, nasce il Forum regionale
mercoledì 20 febbraio 2019
Scritto da Walter Fortini, mercoledì 20 febbraio 2019 alle 14:57
FIRENZE - Barra a dritta per lo sviluppo sostenibile, guardando all'Agenda 2030. La Toscana ha deciso di istituire un Forum regionale, aperto alla partecipazione della società civile. Sarà organizzato sulla base di tavoli tematici e coinvolgerà cittadini e addetti ai lavori nell'organizzazione di eventi. A presiederlo sarà l'assessore all'ambiente Federica Fratoni, che guiderà anche la cabina di regia a cui la Regione ha deciso di dar vita e a cui sarà affidata l'elaborazione degli indirizzi della strategia toscana sullo sviluppo sostenibile, individuando azioni e politiche ma anche monitorando i risultati via via raggiunti e coinvolgendo su questo le istituzioni locali. Oltre all'assessore all'ambiente, vi parteciperanno la vicepresidente della giunta regionale, che ha la delega alla ricerca, l'assessore alle attività produttive e la collega al welfare, politiche sociali e salute, ma anche il presidente di Anci Toscana, l'associazione dei Comuni. Parallelamente, per gli stessi settori dell'amministrazione regionale coinvolti, sarà creato anche un tavolo tecnico.
"Nel piano regionale di sviluppo che questa giunta si è dato nel 2016, fino alla fine della legislatura, i temi ambientali sono molto importanti e grande è anche l'attenzione al coinvolgimento dei cittadini" sottolinea l'assessore all'ambiente, Federica Fratoni. "Ci siamo dati traguardi superiori alla media del paese Italia – aggiunge - : del resto migliori sono già i risultati conseguiti fino ad oggi e per questo abbiamo deciso di alzare l'asticella". "Nel piano regionale di sviluppo varato nel 2016 ci siamo proposti ad esempio – prosegue Fratoni – che almeno il 36,08% dell'energia consumata sia prodotta con fonti rinnovabili: nel 2013 era il 25,96 per cento. Ci siamo impegnati anche a tagliare del 20% rispetto al 1990 le emissioni di gas serra in atmosfera, che poi vuol dire ridurle di una quota ancora maggiore se si guarda al 2004, quando erano cresciute dell'11 per cento rispetto a quattordici anni prima. Entro il 2020 dovrà arrestarsi anche il consumo di nuovo suolo ed è evidente che tutte queste politiche abbiano bisogno di un coordinamento, anche tra più livelli di governo, e di coinvolgere e sensibilizzare i cittadini. Il lavoro iniziato negli anni scorsi lo proseguiremo adesso guardano all'agenda 2030".