[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
VENETO IN GINOCCHIO. LINEE GUIDA PER INTERVENTI NELLE AREE BOSCHIVE DANNEGGIATE
mercoledì 30 gennaio 2019
(AVN) – Venezia, 30 gennaio 2019
In Veneto l’emergenza maltempo di fine ottobre ha avuto caratteristiche e dimensioni (30 mila ettari di territorio per milioni di metri cubi di legname schiantato) che non si erano mai verificate in Italia e per far fronte alle quali si è dovuto impostare un modello per intervenire nelle aree boschive danneggiate.
Il Presidente della Regione Luca Zaia nella sua veste di Commissario delegato per gli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato il territorio del Veneto tra ottobre e novembre 2018 ha diffuso oggi, con una propria nota di accompagnamento, le prime linee guida operative a cui tutti devono fare riferimento per l’asportazione del legname e dei residui vegetali nelle aree percorse da schianti, nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente.
La predisposizione delle linee guida era stata preannunciata da Fabrizio Stella, in qualità di soggetto attuatore per il rilievo e le opere agricolo-forestali, come base per il coordinamento delle attività dei pulizia del boschi per le quali il Commissario delegato ha conferito in questi giorni l’incarico di soggetti attuatori ai sindaci dei comuni interessati dall’emergenza, anche in via sostitutiva nei confronti dei privati.
Le linee guida riguardano le procedure per l’utilizzazione del materiale schiantato, per il quale non è richiesta nessun autorizzazione preventiva; le indicazioni per la vendita del materiale nelle proprietà pubbliche, che potrà essere effettuata in deroga dall’applicazione del vigente capitolato tecnico; le indicazioni per l’allestimento e la bonifica forestale delle aree schiantate (in particolare, la gestione dei residui di lavorazione e la gestione delle ceppaie sradicate e dei pendii ripidi).
Le linee guida specificano infine che soltanto in alcune aree dei comuni colpiti (Alleghe, Colle S. Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore, San Tomaso Agordino, Zoppè di Cadore, Borca di Cadore, Valle di Cadore, Canale d’Agordo, Calalzo di Cadore, Cencenighe Agordino, Cibiana di Cadore, Gosaldo, Rivamonte, Taibon Agordino, Sovramonte, Feltre, Enego, Gallio, Rotzo), ben precisate e assolutamente delimitate con apposita cartografia da parte dell’ARPAV, non sarà possibile l’asportazione. Ci sono aree infatti in cui le piante a terra possono avere una funzione protettrice degli abitati e della viabilità.
Comunicato n. 134/2019 (PRESID./PROT. CIV.) - LC