[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
AGRICOLTURA: ASSESSORE PAN, “SÌ AL RISPETTO DELLA LEGALITÀ NELL’ACCESSO AI CONTRIBUTI, NO A ONEROSE SPEREQUAZIONI TRA IMPRENDITORI”

mercoledì 16 gennaio 2019


 

(AVN) Venezia, 16 gennaio 2019

 

“Siamo per la legalità e per la gestione trasparente delle provvidenze pubbliche in tutti i comparti, agricoltura compresa. Ma forse il legislatore regionale non ha tenuto conto che la categoria degli imprenditori agricoli del Veneto era già sottoposta ai controlli della legge antimafia ben prima dell’entrata in vigore della legge 16/2018 che ha introdotto in Veneto il cosiddetto ‘patentino di legalità’. Con il disegno di legge in materia ordinamentale per l’agricoltura, la caccia, la pesca e le piccole imprese la Giunta tentato di perseguire un riequilibro negli obblighi e nei controlli applicati alle aziende, evitando di penalizzare il settore del primario con doppi adempimenti e trattamenti sperequati”.

 

L’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan replica a distanza ai sospetti sollevati dal consigliere di opposizione Piero Ruzzante in merito alla norma proposta dalla Giunta e stralciata dalle commissioni Attività produttive e Affari istituzionali di palazzo Ferro-Fini nell’iter istruttorio.

 

“Nessuna ‘norma salva-condannati’ o codicillo di favore di ‘imprenditori amici’ – scandisce Pan – L’articolo proposto dalla Giunta rappresentava solo una norma di equità che voleva evitare agli imprenditori agricoli del Veneto, già sottoposti ai controlli e alle verifiche previste dal Codice nazionale Antimafia, di essere gravati da doppi adempimenti e da ulteriori procedure di controllo ancor più restrittive. Controlli che oltretutto appaiono discriminatori, visto che agli imprenditori degli altri comparti la presentazione del casellario giudiziario e delle certificazioni anti-mafia vengono richieste per aiuti erogati d’importo superiore ai 150 mila euro, mentre gli imprenditori del comparto agricolo devono sottostare a tali obblighi per contributi a partire dai 5 mila euro”.

 

“Rispettiamo la volontà del legislatore regionale che, cancellando l’articolo proposto dalla Giunta, ha inteso ribadire il principio universale della ‘patente di legalità’ per accedere ai contributi pubblici - prosegue Pan – Un principio sul quale concordiamo appieno, ma che, sul piano tecnico, andrebbe declinato con equità, evitando di penalizzare ulteriormente i produttori della nostra regione rispetto ai loro concorrenti delle altre regioni. Per questo, nel pieno rispetto dell’operato dei consiglieri, delle commissioni e dell’aula consiliare, che hanno la piena sovranità del potere legislativo, auspico che sia possibile rivedere la materia della ‘certificazione di legalità’ al fine di superare l’attuale sperequazione alla quale soggiacciono gli imprenditori del primario rispetto ai colleghi di altre regioni e rispetto agli stessi imprenditori veneti di altri comparti. Il mio è un obiettivo di equità e di parità, non certo di favore verso presunti operatori disonesti”.

 

“Mi auguro che l’assemblea regionale – conclude l’assessore - possa trovare l’occasione più propizia e lo strumento migliore per ripensare un obbligo che grava come un macigno sulla competitività dei produttori veneti, in particolare i più piccoli, che più di altri necessitano di procedure veloci e snelle”.

 

 

Comunicato nr. 54/2019 (AGRICOLTURA)