Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - zootecnia: è emergenza a causa dei tagli del D.L. 78/2010
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 17 febbraio 2011
in allegato il documento in formato pdf
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
11/016/CR FS/C10
FINANZIAMENTO DELLE FUNZIONI RELATIVE ALLA TENUTA DEI LIBRI GENEALOGICI E AI CONTROLLI FUNZIONALI DEL BESTIAME
Le Regioni e le Province autonome reiterano al Governo le richieste già avanzate per assicurare continuità nell’esercizio delle funzioni relative alla tenuta dei libri genealogici e ai controlli funzionali del bestiame, sottolineando la drammatica situazione in cui versa il sistema a seguito dei pesanti tagli operati dal D.L. 78/2010.
Se non si reperiscono tempestivamente le risorse necessarie, l’intero sistema rischia di essere smantellato con pesanti ricadute innanzitutto di natura occupazionale: rischiano infatti di perdere il lavoro gli oltre 4000 addetti del settore, oltre che di essere definitivamente messo a rischio il tema della sicurezza alimentare e quello della tracciabilità delle produzioni zootecniche, con pesanti oneri anche in termini di perdita di competitività del nostro Paese.
E’ istituzionalmente scorretto scaricare la responsabilità sulle Regioni, giacché era e rimane impraticabile la strada di salvaguardare il finanziamento delle APA in sede di ripartizione dei tagli operati dal decreto legge 78/2010, in quanto il funzionamento del sistema sarebbe stato comunque pregiudicato dalla eccessiva riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni. Le Regioni hanno sempre affermato l’insostenibilità dei tagli evidenziando al Governo di aver trascurato o sottovalutato i reali e concreti effetti settoriali scaturenti dalla manovra finanziaria.
Le Regioni e le Province autonome ritengono ancora oggi valide ed attuali le finalità della legge 30 del 1991 che ha istituito il sistema dei libri genealogici e dei controlli funzionali del bestiame e, pertanto, ritengono che il sistema Paese debba mettere in campo tutte le possibili iniziative atte ad assicurare la sopravvivenza dello specifico ambito. Le Regioni, anche a seguito dei sacrifici imposti dal decreto legge 78/2010, non sono messe nelle condizioni di raggiungere il risultato, non ricevendo per il futuro alcun trasferimento dallo Stato per l’esercizio delle funzioni che lo stesso Stato ha loro assegnato.
E’ per questo motivo che sin dalla predisposizione e discussione della “legge di stabilità 2011” le Regioni hanno chiesto al Governo un confronto per individuare soluzioni condivise e percorribili per la sopravvivenza del sistema e per accompagnare il necessario processo di riforma e ripensamento dello stesso che conduca, in questa fase di grave difficoltà economica generale, ad una forte riduzione dei costi di funzionamento sia in ambito periferico che a livello centrale, razionalizzando un’articolazione organizzativa eccessivamente frammentata ed efficientando le strutture territoriali. E’ per questo motivo che le Regioni hanno proposto di inserire nel disegno di legge di conversione del decreto legge “mille proroghe” un emendamento volto a reperire risorse che potessero consentire di traghettare il sistema verso una fase nuova, impegnandosi da subito ad una riduzione significativa dei costi rispetto agli anni precedenti.
Per le considerazioni svolte, le Regioni chiedono al Governo lo stanziamento di congrue risorse finanziarie, come acceduto per rispondere ad altre esigenze nel maxiemendamento del Governo al ddl milleproroghe, e l’apertura di un confronto vero, fattivo e collaborativo ispirato al principio di leale collaborazione per una riforma del sistema nella direzione sopra delineata.
Roma, 17 febbraio 2011.