Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Federalismo demaniale: Regioni ed enti locali su elenco immobili sottratti
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 18 novembre 2010
in allegato il documento in formato pdf
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
Anci
Upi
Uncem
Punto 10)
Parere sul Decreto del Direttore dell’Agenzia del Demanio recante l’elenco degli immobili
esclusi sottratti al trasferimento agli enti territoriali, ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del
decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 recante: “Attribuzione a Comuni, Province, Città
metropolitane e Regioni di un proprio patrimonio ai sensi dell’articolo 19 della legge 5
maggio 2009, n. 42” (ECONOMIA E FINANZE)
Premessa
I Comuni e le Province hanno espresso un giudizio complessivamente positivo
positivo sul decreto legislativo relativo al federalismo demaniale perché realmente
interessati ai processi di riforma federale, a partire dal federalismo fiscale, dando
un’apertura di credito nei confronti di un complesso di disposizioni sul cui esito è
emersa l’esigenza di riservarsi in sede finale. Gli stessi effetti e buon esito della
procedura di trasferimento sono condizionati ad un costante monitoraggio dell’
attuazione da parte dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Il processo di
attuazione del federalismo demaniale deve caratterizzarsi per la condivisione con le
comunità locali in sede di confronto istituzionale e per l’obiettivo fondamentale cui
tende il federalismo, ossia far coincidere funzioni, risorse e responsabilità.
Primo atto del processo avviato del Federalismo Demaniale
Provvedimento dell’Agenzia del Demanio contenente la proposta di elenco dei
beni esclusi dal processo del federalismo demaniale
Valutazione all’esame della Conferenza Unificata Stato-Regioni ed Autonomie
locali
Si esprime profonda delusione e forti perplessità sul provvedimento attuativo
all’esame della Conferenza unificata.
Va evidenziato infatti quanto riportato nello stesso provvedimento, ossia la mancata
trasmissione da parte di alcune Amministrazioni statali degli elenchi di beni, anche
in considerazione del lungo lasso di tempo intercorso.
Una mancanza rappresentata nella più palese delle forme previste, ovvero quella
dell’inottemperanza della norma da parte delle Amministrazioni statali come indicato
dalla stessa Agenzia del Demanio che è costretta a produrre una “parzialità dei dati
pervenuti all’Agenzia in quanto riferiti alle sole Amministrazioni ed Enti che hanno
provveduto agli adempimenti previsti” come espresso nei considerata del
provvedimento in esame.
A questa parzialità dei dati si aggiungono i ritardi con i quali questi dati sono stati
trasmessi nonché la totale insufficienza delle informazioni ivi contenute del tutto
inidonee a poter svolgere quella valutazione di merito prevista in sede di Conferenza
Unificata.
Si vuole qui sottolineare come l’espressione del parere da parte della Conferenza
Unificata contenuta all’art. 5 comma 3 del Decreto Legislativo 28 maggio 2010, n. 85
non è un passaggio formale, ma rappresenta il momento e la sede di sostanziale
confronto tra i diversi livelli istituzionali coinvolti nel dare attuazione al processo
avviato del federalismo demaniale.
Se così è, allora tutte le componenti devono poter esercitare la loro parte
nell’interesse comune, a partire dall’accesso alle elementari informazioni relative ai
singoli beni immobili contenuti nell’elenco e soprattutto corredate dall’indicazione
delle adeguate motivazioni, che la norma espressamente richiede alle amministrazioni
statali, al fine di poterli escludere dal trasferimento alle regioni e agli enti locali.
Peraltro, l'adozione del provvedimento da parte dell’Agenzia del Demanio nella sua
attuale formulazione rischia di svuotare la portata dello stesso Decreto Legislativo 28
maggio 2010, n. 85 sul federalismo demaniale dal momento che il mancato
completamento nei termini di legge della procedura di individuazione dei beni esclusi
dal trasferimento pregiudica le altre fasi del procedimento, minando la tenuta della
fase di individuazione dei beni da trasferire e, conseguentemente, anche quella
successiva di attribuzione agli enti locali.
Nel merito del provvedimento, l’elenco dei beni esclusi dal processo di trasferimento
indicato dal Decreto Legislativo 28 maggio 2010, n. 85, appare come un mero
esercizio formale di elencazione non di beni immobili quanto piuttosto di indirizzi
toponomastici. Si tratta in altri termini di un elenco di indirizzi e solo nel migliore dei
casi anche dei numeri civici.
Proposte
Consapevoli che la sfida del federalismo demaniale si deve affrontare con la fiducia
necessaria ad avviare rapidamente il processo di trasferimento, rilanciamo un invito
alle Amministrazioni statali a ottemperare a quanto previsto dal Decreto Legislativo
28 maggio 2010, n. 85 ed in particolare quanto contenuto all’art. 5 nei tempi indicati
dalla Conferenza Unificata, al fine di formulare il parere rapidamente e comunque nel
termine fissato di 30 giorni, si propone l’immediato insediamento di un gruppo
ristretto in Conferenza Unificata al fine di giungere rapidamente alla
risoluzione dei nodi contenuti nella bozza di provvedimento, nonchè si avanzano
le seguenti richieste:
1. conoscere l’elenco delle Amministrazioni centrali che ancora non hanno
ottemperato all’obbligo della trasmissione in ossequio ad un principio di
massima trasparenza.
2. invitare le amministrazioni inadempienti a comunicare gli elenchi nel più
breve tempo possibile.
3. corredare l’elenco dei dati con le necessarie informazioni quali
l’Amministrazione o l’ente che ha in uso l’immobile, le specifiche
contenute nella scheda dell’immobile stesso, la composizione e il totale o il
parziale utilizzo.
4. accompagnare agli elenchi le motivazioni dell’esclusione per assicurare il
necessario approfondimento, indispensabile per una valutazione utile al
parere.
5. ottenere la possibilità di confronto dei dati e delle schede degli immobili
con le informazioni che provengono dal territorio.