Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Servizi sociali: nomencaltore interregionale interventi

giovedì 29 ottobre 2009


In allegato il documento in formato pdf

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

09f093fCRlC8

NOMENCLATORE INTERREGIONALE DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI SOCIALI

Roma, 29 ottobre 2009

Presentazione

" ... ogni qualvolta si danno dei nomi a delle cose, implicitamente si stabiliscono dei confini, delle

differenziazioni, delle divisioni, ma anche si rafforza l'identità e la cultura organizzativa. E'

importante, pertanto che il nome sia stabile efacilmente comprensibile per gli utenti .,. specie per i

cittadini che si

spostano da una regione all'altra." (da Maggian - Dizionario di Servizio Sociale .. .)

Poter disporre di articolate e attendibili infonnazioni è alla base di una precisa esigenza conoscitiva

che infonna la gestione di qualsiasi sistema complesso: questa esigenza è particolannente sentita da

chi deve realizzare politiche sociali che contribuiscano, a tutti i livelli istituzionali, al

raggiungimento di un rimlOvato ed efficiente sistema di benessere sociale.

Sebbene da molti anni, fin da prima dell'emanazione della legge 328/00, si sia iniziato ad affrontare

il problema della realizzazione del Sistema Infonnativo per il Sociale (SISS), non solo esso non si è

ancora attivato a livello nazionale, ma, a tutt'oggi, non è ancora diffusa una classificazione e una

definizione dei servizi sociali condivisa che permetta, concretamente, quelle analisi auspicate da

vari documenti e testi sia nonnativi che accademici.

L'idea di un "Nomenclatore dei servizi e degli interventi sociali" nasce all'inizio del 2006 a seguito

di alcuni incontri tra il CISIS e il Coordinamento Tecnico Interregionale per le Politiche Sociali

finalizzati all'analisi dei risultati della "Rilevazione sugli Interventi e Servizi Sociali dei Comuni

singoli e associati", prevista nel Programma Statistico Nazionale e svolta dall'ISTAT in

collaborazione con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, conIa Ragioneria

Generale dello Stato e le Regioni.

La nomenclatura e definizione degli interventi e servizi rilevati è riportata in un Glossario, che è

stato fonnulato attraverso un lavoro di raccordo di una serie di classificazioni regionali -quelle

disponibili quando è stata progettata la rilevazione- con la macro-architettura della classificazione

europea, prevista nel Sistema Emopeo delle Statistiche integrate della Protezione Sociale

(SESPROS). .

Proprio la necessità di disporre di una classificazione utilizzabile con fini più ampi di quelli

meramente statistici, è stata alla base della richiesta fatta dal Coordinanlento Tecnico Interregionale

per le Politiche Sociali al CISIS: estendere la finalizzazione del lavoro di aggiornamento del

Glossario, "ordinariamente" e amlUalmente svolto per la lilevazione, alla definizione di un vero e

proprio Nomenclatore dei Servizi e degli Interventi sociali, che raccordi le classificazioni regionali

sia tra di loro che ad lill unico e condiviso schema classificatorio e definitorio "interregionale"

mediante illllavoro coordinato con gli assessorati alle politiche sociali regionali al fine di garantime

omogeneità, esaustività e condivisione.

L'obiettivo è stato progettualizzato e sviluppato dal Gruppo di lavoro Politiche Sociali del CISIS, in

un percorso che ha coinvolto, in qualità di soggetto promotore e ratificatore, il Coordinanlento

Tecnico nelle fasi intennedie di lavorazione.

LE SPECIFICHE DEL NOMENCLATORE

IDENTITÀ

Il Nomenclatore è proposto quale strunlento di mappatura degli interventi e dei servizi sociali,

attraverso la descrizione e defilùzione di tutte le voci desunte confrontando, integrando e

raccordando le classificazioni previste per gli interventi e servizi sociali nelle Regioni.

FINALITÀ

[] Nomenclatore si propone di dare un linguaggio comun.e utilizzabile dai programmatori e dagli

operatori, finalizzato anche a facilitare l'identificazione dei livelli essenziali di assistenza sociale,

rendendo possibile il confronto su voci omogenee tra i diversi sistemi di welfare regionali. Esso

costituirà anche la base di riferimento per il Glossario utilizzato nella "Rilevazione sugli Interventi e

Servizi Sociali dei Comuni singoli e associati".

CONTENUTO INFORMATIVO

La gamma dei servizi e interventi previsti nel Nomenclatore fa riferimento alle prestazioni a finalità

sociale erogate dai Comuni singoli e associati, cosi come previsto dalla Legge 328/00. Essa è

suddivisa in tre macrocategorie, conformi con quelle previste nella classificazione europea

SESPROS:

· Interventi e Servizi: comprendono le attività relative alla predisposizione di interventi e servizi

sociali, realizzati sul territorio o a domicilio attraverso l'opera di personale del settore sociale.

· Trasferimenti monetari: comprendono sia i contributi economici erogati direttamente agli utenti,

sia i contributi erogati ad altri soggetti perché forniscano servizi con agevolazioni sui ticket, sulle

tariffe o sulle rette a particolari categorie di utenti. Rientra in questa categoria anche l'integrazione

(o il pagamento per intero) delle rette per prestazioni residenziali o semiresidenziali.

· Centri e strutture residenziali, semi-residenziali o diurne: rientrano in questa categoria le attività

e le prestazioni realizzate nei centri diurni e nelle stmtture residenziali o semiresidenziali.

IL METODO DI LAVORO PER IL RACCORDO DEI NOMENCLATORI REGIONALI AL

NOMENCLATOREINTERREGIONALE

Il lavoro di raccordo tra nomenclatori regionali è stato svolto con metodologie diverse nelle diverse

seZIODi.

In una prima fase è stata predisposta una base di voci, ciasclUla con CODICE, DENOMINAZIONE

e DESCRIZIONE entro la quale ogni Regione ha inquadrato la propria classificazione. Tale

raccordo è stato svolto attraverso un modello di rilevazione a griglia, appositamente predisposto e

somministrato a tutte le Regioni, che permetteva di indicare, a fronte di ogni voce della base unica,

la/le denominazione/i delle conispondenti tipologie della classificazione/nomenclatore regionale. Il

modello ipotizzato a "conispondenze multiple", ha pennesso di accogliere i maggiori

approfondimenti classificatori regionali derivanti principalmente da casi di voci riconducibili ad

uno stesso tipo di intervento, ma differenziate nella denominazione in base all'area di utenza cui

esso è destinato, o da casi in cui la voce è frazionata in più definizioni corrispondenti a sottointerventi.

L'analisi dei raccordi di tutte le Regioni ha pennesso di modificare la base di voci di paltenza e di

giungere alla versione finale della sezioni "Interventi e Servizi" e "Trasferimenti".

Per la sezione "Centri e Strutture" l'elaborazione della versione definitiva ha comportato un

supplemento di indagine presso le singole Regioni per quanto riguarda i centri diurni e i presidi

residenziali. Dall'analisi di tutte le normative regionali è emersa una molteplicità di definizioni non

riconducibili ad uno schema unico di base che pennettesse un raccordo "diretto", ossia adottando la

stessa metodologia delle altre sezioni del nomenclatore. Si è quindi optato per un approccio più

"analitico" predisponendo una griglia base in formato "multidimensionale" con tre caratteri

descrittori (carattere della residenzialità, funzione di protezione sociale e presenza di assistenza

sanitaria) raccordando il tutto a classificazioni già in vigore come quella delle stmtture residenziali

e semiresidenziali a rilevanza sanitaria, prevista nel S.L Sallitario, e la classifi.cazione delle strutture

residenziali per minori. Ogni Regione ha provveduto ad assegnare alle proprie tipologie di stl'utture

lU1a delle combinazioni di caratteri descrittori, pervenendo cosi alla versione finale.

UNA VALUTAZIONE DEI RISULTATI DEI RACCORDI

L'esame dei raccordi dei nomenclatori regionali agli schemi proposti, porta ad una valutazione,

complessivamente molto positiva, del sistema di interventi individuato nella proposta. Per alcune

Regioni l'aderenza al sistema è praticamente totale, e, comunque, nel complesso delle 21 Regioni e

Province Autonome, per il 94% delle voci regionali è stata valutata una riconducibilità alle voci

della base unica, con un sottoinsieme di questa casistica (pari al 6% dei casi) in cui le classificazioni

regionali risultano maggiormente dettagliate rispetto alla proposta base.

La valutazione evidenzia due principali punti di forza:

. la paltecipazione costante di tutte le Regioni e Province Autonome, il che ha significato la

possibilità di effettuare lU1a riflessione comparata sui sistemi di servizi regionali e di individuare le

specificità e le omogeneità esistenti;

. la completezza ed esaustività della classificazione di base proposta, rispetto alle diversità presenti

tl'a le Regioni, anche nei confronti dei modelli organizzativi del sistema dei servizi sociali.

La principale peculiarità del nomenclatore, che dovrà essere valorizzata soprattutto dalle Regioni,

consiste nel fatto che esso, partendo da una lettura del sistema fotografato ad una certa data, si

propone come uno strumento di confronto permanente fra le Regioni, con possibilità di successivi

aggiornamenti in un processo di continuo raffronto e raccordo fra i sistemi regionali.

GLI UTILIZZI E SVILUPPI FUTURI

Il Nomenclatore, cosi come attualmente definito, rappresenta il primo passo verso il Sistema

Infornlativo Sociale a livello nazionale. La sua approvazione da parte della Conferenza delle

Regioni e delle Province autonome lo pone ad un livello di confronto senz'altro innovativo e ne

avvia la fase di sperimentazione in diversi campi di utilizzo.

Un primo calnpo è rappresentato dall' ambito professionale. Occorre che esso venga diffuso tra le

varie figure professionali operanti nel sociale, affInché esse si riconOSCall0 in questa nuova

tenninologia e la facciano propria. Proprio l'assenza di nna tern1inologia condivisa è alla base di

molte incomprensioni del settore sociale e del suo rapporto con gli altri settori, sanità in particolare.

La sperimentazione in ambito professionale potrà consentire il miglioramento di alcune voci e parti

che evidenziano "debolezze" o necessità di specificazione ulteriore (ad esempio la voce del servizio

sociale professionale per il quale sono ipotizzabili più tipologie di prestazioni e che in virtù della

specificazione di queste potrebbe essere definita in maniera più articolata).

Un secondo fa riferimento all'ambito accademico-didattico nei percorsi formativi delle figme delle

professioni sociali (assistenti sociali, educatori professionali, ecc..).

Un terzo campo è rappresentato dall'utilizzo nella programmazione dei Servizi e dei Piani di Zona.

Infine, ma non ultimo, risulterà il suo utilizzo nel campo statistico: il nomenclatore è da

implementare e rendere operativo come stnunento di raccolta e lettura dei dati, sia per le rilevazioni

regionali e nazionali del Programma Statistico Nazionale, sia per i confronti, sempre più frequenti,

con il livello europeo.

In n.mzione degli esiti della sperimentazione nei diversi filoni sarà previsto un percorso di revisione

e definizione di versioni aggiornate del nomenclatore, malltenendone comunque la struttura di

griglia comparativa tra livello nazionale e livelli regionali; una caratteristica quest'ultima,

riconosciuta da tutte le Regioni, come indispensabile per assicurare allo strumento la flessibilità

necessaria a pennettere nna corretta autonomia a livello locale garantendo il raccordo con il

linguaggio comune nazionale e con il linguaggio delle altre realtà regionali.

NOMENCLATORE INTERREGIONALE DEGLI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

VERSIONE 2009

LE SPECIFICHE DEL NOMENCLATORE

IDENTITA'

Il Nomenclatore è proposto quale strumento di mappatura degli interventi e dei servizi sociali, attraverso la descrizione e definizione

di tutte le voci desunte confrontando, integrando e raccordando le classificazioni previste per gli interventi e servizi sociali nelle

Regioni.

FINALITA'

Il Nomenclatore si propone di dare un linguaggio comune utilizzabile dai programmatori e dagli operatori, finalizzato anche a

facilitare l'identificazione dei livelli essenziali di assistenza sociale, rendendo possibile il confronto su voci omogenee tra i diversi

sistemi di welfare regionali. Esso costituirà anche la base di riferimento per il Glossario utilizzato nella "Rilevazione sugli Interventi e

Servizi Sociali dei Comuni singoli e associati".

CONTENUTO INFORMATIVO

CARATTERISTICHE dei servizi e degli interventi

La gamma dei servizi e interventi previsti nel Nomenclatore fa riferimento alle prestazioni a finalità sociale erogate dai Comuni singoli

e associati, così come previsto dalla Legge 328/00. Essa è suddivisa in tre maerocategorie, conformi con quelle previste nella

classificazione europea SESPROS:

• Interventi e Servizi: comprendono le attività relative alla predisposizione di interventi e servizi sociali, realizzati sul territorio

o a domicilio attraverso l'opera di personale del settore sociale.

• Trasferimenti monetari: comprendono sia i contributi economici erogati direttamente agli utenti, sia i contributi erogati ad

altri soggetti perché forniscano servizi con agevolazioni sui ticket, sulle tariffe o sulle rette a particolari categorie di utenti.

Rientra in questa categoria anche l'integrazione (o il pagarnento per intero) delle rette per prestazioni residenziali o

semiresidenziali

• Centri e strutture residenziali, semi-residenziali o diurne: rientrano in questa categoria le attività e le prestazioni realizzate

nei centri diurni e nelle strutture residenziali o semiresidenziali.

CARATTERISTICHE dell'utenza.

Nel definire Ile caratteristiche dell'utenza dei servizi sociali si è presa come base l'indicazione contenuta nella 328/2000.

In termini di principio tutti i cittadini hanno diritto alle prestazioni sociali ma diventa complesso rnonitorare le caratteristiche dei cittadini

che si rivolgono ai servizi. AI momento non esiste una classificazione consolidata come quelle usate in sanità per definire il problemabisogno.

Si è scelto quindi di non modificare sostanzialmente la classificazione proposta per la "Rilevazione sugli Interventi e Servizi

Sociali dei Comuni singoli e associati" che unisce la variabile età "minori, anziani" con la variabile problema "disabili, adulto in difficoltà

ecc." proponendo solo alcune modifiche. Le aree sono state così definite:

Famiglia in quest'area rientrano gli interventi e i servizi di supporto alla crescita dei figli e alla tutela dei minori. I beneficiari

degli interventi e dei servizi possono essere donne sole con figli, gestanti, giovani coppie, famiglie con figli, famiglie

monoparentali compresi gli interventi e servizi erogati a famiglie immigrate"

Minori in quest'area rientrano gli interventi e i servizi per i minori mirati sia a supportare adeguatamente la famiglia di

origine sia ad individuare, qualora necessario, forme alternative alla famiglia in collaborazione con l'Autorità

aiudiziaria.

Giovani in quest'area rientrano gli interventi e i servizi per i giovani mirati a prevenire i percorsi di devianza, per contrastare

l'emarginazione aiovanile e a favorirne la partecipazione alla vita delle comunità locali.

Anziani in quest'area rientrano gli interventi e i servizi mirati a migliorare [a qualità della vita delle persone anziane,

autosufficienti e non, nonché a favorire la loro mobilità, l'integrazione sociale e lo svolgimento delle funzioni

primarie.

Disabili in quest'area rientrano gli interventi e i servizi a cui possono accedere utenti con problemi di disabilità fisica,

psichica.

Le prestazioni rivolte aali anziani non autosufficienti rientrano nell'area "anziani".

Dipendenze in quest'area rientrano gli interventi e i servizi rivolti a persone dipendenti da alcool e droghe o per i quali é stato

awiato un percorso di recuoero e reinserimento".

Salute mentale in quest'area rientrano gli interventi e i servizi rivolti a persone con problemi di saiute mentaie

Immigrati in quest'area rientrano gli interventi e i servizi finalizzati espressamente all'integrazione sociale, culturale ed

economica degli stranieri immigrati in Italia, dei richidenti asilo e gli interventi per la lotta alla tratta e le vittime dello

sfruttamento della orostituzione (prostituzione coatta)"

Emarginazione e disagio in quest'area rientrano gli interventi e i servizi per detenuti, ex detenuti, donne maltrattate, persone senza fissa

adulti dimora, indiflenti, nomadi, e altre persone in difficoltà non comprese nelle altre aree:

Senza fissa dimora

Detenuti ed ex-detenuti

Nomadi

Donne vittime di violenza

Adulti con arave disaaio socio-economico

Multiutenza in quest'area rientrano interventi e servizi per l'organizzazione e lo sviluppo del sistema (Piani di Zona, Sistemi

Informativi, Formazione, ecc...), nonché le attività di segretariato sociale e le azioni di prevenzione e

sensibilizzazione rivolte a tipoloflie indifferenziate di utenza"

NOMENCLATORE INTERREGIONALE DEGLI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

VERSIONE 2009

Denominazione

Segretariato sociale/porta

unitaria per l'accesso ai

servizi

Sportelli sociali tematici

Telefonia sociale

Centri di ascolto tematici

Attività di informazione e

sensibilizzazione:

campagne informative etc.

Attività di prevenzione

Unità di strada

Descrizione

Servizio di informazione rivolto a tutti i cittadini, fornisce notizie sulle risorse locali e sulle prassi

per accedervi, in modo da offrire un aiuto per la corretta utilizzazione dei servizi sociali

Attività di consulenza e orientamento per specifici target e aree di interventi sociali compresa

tutela leqale

Servizio di aiuto telefonico rivolto ai cittadini per orientare, informare e favorire la comunicazione

con il sistema dei servizi territoriali

Servizio a bassa soglia per attività di primo ascolto, informazione e orientamento (es. senza fissa

dimora, persone che si prostituiscono, stranieri con problemi di integrazione, problematiche di

disaqio sociale ...

Interventi di informazione e di sensibilizzazione rivolti a tutti i cittadini, per favorire la conoscenza

dei potenziali rischi sociali

Interventi di prevenzione di possibili forme di disagio dei cittadini, con lo scopo di assicurare un

miqlior livello di vita sul piano fisico ed emozionale

Servizi continuativi finalizzati alla prevenzione del rischio erogati in situazioni che si svolgono in

strada

Interventi attivati per offrire sostegno a specifici target in situazioni di emergenza sociale, anche

attraverso una unità mobile

Interventi di supporto per il

reperimento di alloggi

Servizio per l'affidamento

dei minori

Servizio per l'adozione

nazionale e internazionale

di minori

Servizio di mediazione

familiare

Interventi di sostegno alla

enitorialità

Servizio di accoglienza di

adulti e anziani

Interventi per

l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

Attività ricreative di

socializzazione

Servizi di mediazione

culturale

Servizio di mediazione

sociale

Interventi di valutazione, ricerca, counseling, presa in carico e progettazione in favore di persone

singole, di famiglie, di gruppi e di comunità, per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di

situazioni di bisogno, la promozione di nuove risorse sociali e la diffusione di informazione sui

servizi e sui diritti degli utenti.

Intervenli finalizzati a garantire a persone singole o a nuclei familiari in stato di bisogno l'accesso

ad una abitazione. In questa categoria rientrano le attività del settore sociale per l'assegnazione di

case di edilizia residenziale pubblica e i servizi di intermediazione per il reperimento alloqqi

Attività di supporto per favorire l'accoglienza di un minore in un nucleo familiare qualora la famiglia

di origine sia momentaneamente impossibilitata a provvedervi in modo adeguato, anche in

esecuzione di provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria

Attività volta a proteggere e tutelare la crescita del minore in stato di abbandono attraverso

l'accoglienza definitiva in un nucleo familiare

Servizio di sostegno alla coppia in fase di separazione o già separata, anche con figli minori

Interventi di sostegno alle funzioni genitoriali (anche attraverso colloqui, incontri, titoli sociali..)

Attività di intermediazione e supporto per favorire l'accoglienza, alternativa al ricovero in strutture

residenziali, per individui che non possono essere adeguatamente assistiti nell'ambito della propria

famiqlia

Interventi finalizzati alla piena integrazione sociale dei soggetti deboli o a rischio di emarginazione.

Sono incluse per esempio le borse lavoro pensionati e le attività per l'attivazione del servizio di

"nonno viqile" se considerato nell'ambito sociale, i corsi di lingua italiana per gli immigrati, ecc.

Interventi di utilizzo del tempo libero organizzati per rispondere a bisogni di socializzazione e

comunicazione delle persone in stato di disagio e per promuovere occasioni di incontro e

conoscenza tra italiani e stranieri. Vi è compresa l'organizzazione di soggiorni climatici o termali

rivolte in particolare ai soqqetti fraqili.

Interventi atti a garantire l'accesso paritario in ambito scolastico, sociale e lavorativo delle persone

straniere e nomadi

Interventi atti a favorire la gestione di conflitti sociali tra cittadini, a favorire la tolleranza,

l'inteqrazione e il vivere civile

Sostegno socio-educativo

scolastico

Sostegno socio-educativo

territoriale o domiciliare

Supporto all'inserimento

lavorativo

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

A.D.I.- Assistenza

domiciliare integrata con

servizi sanitari

Servizi di

prossimità/buonvicinato/gr

uppi di auto-aiuto

Telesoccorso e

teleassistenza

Assegnazioni economiche

per il sostegno della

domiciliarità e

dell'autonomia personale

Interventi mirati a favorire il processo di integrazione nelle strutture educative e scolastiche dei

minori con problemi sociali (in particolare dei raqazzi disabili e dei minori stranieri

Interventi di sostegno destinati ai soggetti a rischio di emarginazione e alle relative famiglie,

erogati a domicilio, in strutture o in luoghi di aggregazione spontanea, per il raggiungimento della

massima autonomia personale e sociale

Interventi mirati a incentivare l'inserimento e il reinserimento lavorativo di soggetti disabili o a

rischio di emarqinazione

Servizio rivolto a persone con ridotta autonomia, o a rischio di emarginazione, che richiedono

interventi di cura e di igiene della persona, di aiuto nella gestione della propria abitazione, di

sosteqnO psicoloaico, di assistenza sociale e/o educativa a domicilio

Prestazioni socio-assistenziali e sanitarie (cure mediche o specialistiche, infermieristiche,

riabilitative) erogate "a domicilio" a persone non autosufficienti o di recente dimissione

ospedaliera, per evitare abitazione ricoveri impropri e mantenere il paziente nel suo ambiente di

vita

Forme di solidarietà (anche associative) fra persone fragili (anziani soli, coppie di anziani, disabili

adulti, migranti), appartenenti allo stesso contesto (condominio, strada, quartiere), finalizzate al

reciproco sosteqno daf},!rte delle_p~isgne mel!e"ii"Tle nella ris~osta ai di~_,!gi _e problEli"Tliquotidiani

Interventi tempestivi 24 ore su 24 rivolti a utenti in situazione di emergenza o di improvvisa

difficoltà

Si considerano i benefici economici a favore delle persone non autosufficienti o disabli secondo

l'area di appartenenza degli utenti. Tra gli altri sono individuabili: VOUCHER = provvidenza

economica a favore di anziani non autosufficienti e disabili, versata solo nel caso in cui le

prestazioni siano erogate da "care giver" professionali. ASSEGNO DI CURA = incentivazione

economica finalizzata a garantire a soggetti anziani non autosufficienti e a disabili gravi o

gravissimi, la permanenza nel nucleo familiare o nell'ambiente di appartenenza, evitando il

ricovero in strutture residenziali. BUONO SOCIO-SANITARIO = sostegno economico a favore di

persone in difficoltà erogato nel caso in cui l'assistenza sia prestata da un "care giver" familiare.

ASSEGNAZIONI PER PROGETTI finalizzati alla vita indipendente o alla promozione

dell'autonomia personale

Interventi rivolti a persone parzialmente non autosufficienti o a rischio di emarginazione

Sono interventi organizzati abitualmente in luoghi prefissati (es, stazione, ecc) dove avviene la

distribuzione, da non confondersi con gli interventi per l'emergenza. (Possono essere effettuati

anche con una unita' mobile

Mezzi di trasporto (pubblici o privati) volti a garantire lo spostamento di persone a ridotta

mobilità

Interventi per garantire all'utente in difficoltà economica la copertura della retta per asili nido.

Sono compresi i contributi erogati per la gestione dei servizi al fine di contenere l'importo delle

rette

Disponibilità di docce o locali per provvedere a l'igiene personale di soggetti senza fissa dimora

o che si trovano in condizioni particolarmente disagiate.

Interventi per garantire all'utente in difficoltà economica la copertura della retta peri servizi

integrativi. Sono compresi i contributi erogati per la gestione dell'asilo nido al fine di contenere

l'importo delle rette

Erogazione di pasti caldi a soggetti con un reddito inferiore al minimo vitale e che si trovano in

condizioni disagiate

Interventi per garantire all'utente in difficoltà economica la copertura della retta per centri diurni

Interventi per garantire all'utente in difficoltà economica la copertura della retta per l'accoglienza

in strutture semi-residenzialLSono compresi i contributi per il servizio di "Tagesmutter", qualora

si tratti di un trasferimento a un pri\iato per il servizio offerto

Interventi per garantire all'utente bisognoso la copertura della retta per l'accoglienza in strutture

residenzialLSono compresi i contributi erogati a strutture residenziali al fine di contenere

l'importo delle rette e, per l'area Famiglia e minori, l'integrazione delle rette per minori ospitati in

centri residenziali

Servizi per l'igiene personale

Distribuzione beni di prima

necessità (pasti, medicinali,

vestiario ecc.)

Trasporto sociale

Retta per servizi integrativi o

innovativi per la prima

infanzia

Retta per accesso a servizi

residenziali

Retta per accesso ai servizi

semi-residenziali

Retta per accesso a centri

diurni

Contributi per servizi alla Sostegno economico rivolto a persone parzialmente non autosufficienti o a rischio di

persona emarginazione, che richiedono interventi di cura e di igiene della persona

Contributi economici per cure Sostegno economico alle persone in difficoltà per spese mediche o, più in generale, per

o prestazioni sanitarie prestazioni sociali a rilevanza sanitaria. In questa categoria rientra l'esenzione ticket sanitari,

____________________________________•.9.ualora sia a carico del Comune/Comuni, e_il contributo per l'acquisto di protesi e_ ausili (anziani_,

Contributi economici per

servizio trasporto e mobilità

Contributi economici per

l'inserimento lavorativo

Contributi economici per

l'affidamento familiare di

minori

Contributi economici per

l'accoglienza di adulti e

anziani

Contributi per favorire

interventi del Terzo Settore

Contributi economici per i

servizi scolastici

Contributi economici erogati

a titolo di prestito/prestiti

d'onore

Contributi economici per

alloggio

Contributi economici a

integrazione del reddito

familiare

Centri di aggregazione /

sociali

e disabili).

Sostegno economici erogati a persone a ridotta mobilità (disabili, anziani), inclusi i contributi per

i cani auida

Interventi economici a sostegno di percorsi di transizione al lavoro o di servizi dell'ins,erimento

lavorativo. In auesta cateaoria rientrano borse lavoro, tutoraaaio e altre forme di sosteano.

Contributi in denaro alle famiglie che accolgono temporaneamente minori con problemi familiari

Contributi in denaro alle famiglie che accolgono temporaneamente disabili, adulti in difficoltà e

anziani

Trasferimenti in denaro, non destinati alla realizzazione di uno specifico servizio, erogati a enti

e/o associazioni del grivato sociale

Sostegni economici che consentono di acquistare generi alimentari o consumare pasti negli

esercizi in convenzione

Sostegno economici per garantire all'utente in difficoltà economica il diritto allo studio

nell'infanzia e nell'adolescenza; comprese le agevolazioni su trasporto e mensa scolastica

riconosciute alle famialie bisoanose

Prestiti destinati a fronteggiare situazioni transitorie di lieve difficoltà economica, concessi da

istituti di credito convenzionati con gli enti pubblici, a tasso zero per il beneficiario, basati

sull'impeqno dello stesso alla restituzione

Sussidi economici ad integrazione del reddito individuale o familiare per sostenere le spese per

l'alloaqio e per l'affitto e per le utenze

Sussidi economici, anche una tantum, ad integrazione del reddito di persone bisognose.

Le ludoteche sono centri di attività educative e ricreative rivolte a bambini/ragazzi in età

prescolare e di scuola dell'obbligo. I laboratori sono spazi attrezzati per l'integrazione di disabili,

anziani, bambini in difficoltà o persone con disaaio

Centri di aggregazione per giovani e anziani nei quali promuovere e coordinare attività ludicoricreative,

sociali, educative, culturali e sportive, per un corretto utilizzo del tempo libero --------------------------------------_._-------------------------------------_.._-------------------------- _-_._._----- -

Centri estivi o invernali con IStrutture comunitarie comprendenti le colonie, i campeggi, i centri ricreativi a carattere stagionale,

pernottamento i soggiorni climatici o termali

ALLEGATO 2 - CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI

Centri orqanizzati Der attività ricreative, sportive, educative che si svolqono nel Deriodo estivo

In questa categoria rientrano i servizi previsti dall'art. 5 della legge 285/97 e i servizi educativi

realizzati in contesto familiare. In particolare: spazi gioco per bambini dai 18 ai 36 mesi (per max 5

ore) ; centri per bambini e famiglie; servizi e interventi educativi in contesto domiciliare,

Servizio rivolto alla prima infanzia (0-3 anni) per promuovere lo sviluppo psico-fisico, cognitivo,

affettivo e sociale del bambino e offrire sostegno alle famiglie nel loro compito educativo, aperto

per almeno 5 giorni e almeno 6 ore al giorno per un periodo di almeno 10 mesi all'anno. Rientrano

sotto questa tipologia gli asili nido pubblici, gli asili nido aziendali e i micro-nidi e le sezioni 24-36

mesi aqqreqate alle scuole dell'infanzia.

ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DEI CENTRI DIURNI

Il centro per le famiglie è un servizio a sostegno dello scambio d'esperienze tra famiglie con figli.

Esso si configura come un contenitore ed un catalizzatore d'opportunità e di risorse della

comunità, per l'assistenza "tra e alle famiglie". Il personale impegnato nel Centro ha solo un ruolo

di regia, con il compito di coordinare e coadiuvare le attività, che sono svolte con il protagonismo

attivo delle famiglie. Le attività di mediazione familiare e di sostegno alla genitorialità

eventualmente orqanizzate nel Centro sono classificate nelle voci D5 e D6

Area di insediamento per nomadi dotata delle necessarie infrastrutture e dei servizi.

Servizi integrativi per la

prima infanzia

Strutture residenziali

Area attrezzata per nomadi

Centri per le Famiglie

ALLEGATO 1 - CLASSIFICAZIONE DEI CENTRI DIURNI

Codi Denominazione ASSISTENZA Raccordo con la nomenclatura TARGET UTENZA

ce categoria SANITARIA delle

cate STRUTTURE SOCIO-SANITARIE ~ :::J

goria DEFINITE NEL Mattone 1 <:oZ;r: 5o=<>{ S:;,2: z'~:i_e!t~ -'Z<:{e<N!{z cc<no{ -~fw-'~z °zWrDwN -=fw<->{'w-z;w:':

~ <{ <{ Ci :=;>: ICl..i cn:;:

1 Centro diurno socio-educativo 1. NO X

Iper bambini e adolescenti

2 Centro diurni socio-sanitario 3.MEDIO- ALTA 8.11. 8.15. 8.3. 8.19. X X X X

Centri Centro Servizi Centro

diurni per diurno semiresid diurno

anziani per enziali per

non persone per malati

autosuffic con terapia psichiatri

ienti disabilità riabilitativ ci

a

dipenden

ze

3 Centri diurni con funzione di 2. BASSA X X

Iprotezione sociale

8.3. Servizi semiresidenziali per terapia riabilitativa dipendenze

Ha finalità di accoglienza semiresidenziale, trattamento socio-riabilitativo. Accoglie persone tossicodipendenti e alcoldipendenti, anche in presenza di

probiematiche psichiche, che abbisognano di una gestione intensiva e, in caso di bisogno, anche specialistica e psico-terapeutica.

8.11. Centri diurni per anziani non autosufficienti

È un servizio complesso a ciclo diurno che fornisce interventi a carattere socio-sanitario agli anziani. Ha la finalità di prevenire l'istituzionalizzazione e il

decadimento psicofisico dell'anziano, di fornire sostegno e sollievo agli anziani elo alle loro famiglie. È rivolto ad anziani con diversi profili di autonomia, in stato di

disagio socio-sanitario, residenti presso il proprio domicilio.

8.15. Centro diurno per persone con disabilità

È un servizio territoriale a carattere diurno rivoito a persone con disabilità con diversi profili di autosufficienza, che fornisce interventi a carattere educativoriabilitativo-

assistenziale. Ha finalità riabilitativa, educativa, di socializzazione, di aumento elo mantenimento delle abilità residue.

8.19. Centro diurno per malati psichiatrici

Struttura territoriale (semiresidenziale) per trattamenti terapeutici, riabilitativi occupazionali e di gruppo della malattia mentale (normalmente ubicato in CSM o

CeSaM)

1 ANZIANI AfPA= autosufficienti o parzialmente autosufficienti

2 ANZIANI NA = non autosufficienti

ALLEGATO 2 - CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI

Le strutture residenziali sono state raggruppate secondo alcune caratteristiche previste nel DM 308/2001 e integrate con quanto emerso dalle definizioni fornite

dalle Regioni. Esse sono state ciassificate secondo tre livelli: carattere della residenzialità, funzioni di protezione sociale, assistenza sanitaria. A questi tre criteri

è inoltre associato il descrittore del target di utenza.

Definizioni di primo livello: Carattere della residenzialità

1· Struttura familiare: di piccole dimensioni, caratterizzata dalla organizzazione di tipo familiare, che riproduce le caratteristiche della vita in famiglia. In caso di

strutture per minori vi è la presenza di una coppia o di uno o due adulti che svolgono funzioni genitoriali.

2' Struttura comunitaria: di dimensioni variabili a secondo dell'area di utenza (di norma superiore a 6-10 posti) è caratterizzata dalla presenza di operatori

assistenziali, socio-sanitari o educatori e da una organizzazione di tipo comunitario.

Definizioni di secondo livello: Funzioni di protezione sociale

l' Accoglienza di emergenza: ha la funzione di rispondere con immediatezza ai bisogni urgenti e temporanei di ospitalità e tutela per evitare l'esposizione a

particolari fattori di rischio, in attesa dell'individuazione di soluzioni più adeguate da parte dei servizi sociali territoriali. Vi sono comprese anche le strutture ad

accesso diretto da parte dell'utenza.

2' Prevalente accoglienza abitativa: Offre ospitalità ed assistenza, occasioni di vita comunitaria. Può essere rivolta all'accoglienza di immigrati o adulti in

condizioni di disagio o a anziani autosufficienti. In relazione al tipo di utenza fornisce aiuto nelle attività quotidiane, e stimoli e possibilità di attività occupazionali

e ricreativo-culturali, di mantenimento e riatlivazione.

3· Prevalente funzione tutelare: comprende Osservazione sociale (II tipo di protezione da parte dei servizi è leggero ed è finalizzato all'osservazione. Ad

esempio: strutture per adulti che, pur non prevedendo un progetto individuale, oltre ad offrire prestazioni specifiche, fungono anche da punto di osservazione per

monitorare ed arginare lo sviluppo della marginalità), Accompagnamento sociale (accoglienza rivolta a utenti che hanno concordato un Progetto di assistenza

individuale e sono in fase di ri-acquisizione dell'autonomia. I tempi di permanenza sono strettamente correlati e funzionali al progetto individuale) e Supporto

all'autonomia (accoglienza in alloggi privi di barriere architettoniche e attrezzati con tecnologie e servizi per offrire una permanenza sicura e funzionale

finalizzata al mantenimento dell'autonomia dell'utente. Ad esempio: alloggi protetti con servizi per anziani o disabili con una buona condizione di autosufficienza)

4, Socio-educativa: tutela ed assistenza educativa di carattere professionale a minori temporaneamente allontanati dal nucleo familiare

5' Educativo- psicologica: assistenza educativa, terapeutica e riabilitativa per i minori in situazione di disagio psico-sociale e con disturbi di comportamento. Ha

finalità educative, terapeutiche e riabilitative volte al recupero psico-sociale ed e' ad integrazione sanitaria.

6' Integrazione socio-sanitaria: Offre ospitalità ed assistenza, occasioni di vita comunitaria, aiuto nelle attività quotidiane, stimoli e possibilità di attività

occupazionali e ricreativo-culturali, di mantenimento e riattivazione. Viene garantita l'assistenza medica, infermieristica e trattamenti riabilitativi per il

mantenimento ed il miglioramento dello stato di salute e di benessere. Destinata ad accogliere temporaneamente o permanentemente persone anziane non

autosufficienti o adulti disabili.

Definizioni di terzo livello: Assistenza sanitaria

• Assente

• Bassa

• Medio-alta

Target di utenza: MINORI, ADULTI, IMMIGRATI, ANZIANI NPA: anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti, ANZIANI NA: anziani non autosufficienti,

DISABILI, MULTIUTENZA, DIPENDENZE, SALUTE MENTALE

Tabella 1 - Cat,- - ---.- delle strutt--- - - -_.O_d------°--r-

Codice Carattere della Funzione di protezione sociale Assistenza sanitaria TarQet utenza

categoria residenzialita'

~ w z

ii': 5 ZM Z :; f- W Ww

00 2>5 Cl w f---' Czl :C::>l t~'> ~~;;~: --~<-z-< -c<n ':;z mN :-:-:>'iz"

~ -< Ci :::> CL -<w

~ -< -< " Ci cn"

A 1. familiare 2. prevalente accoglienza 1. ASSENTE x x x x

abitativa

8 1. familiare 3. prevalente funzione 1. ASSENTE x x 'x x x x x

tutelare

C 1. familiare 4. socio-educativa 1. ASSENTE x x x

D 2. comunitario 1. accoglienza di emergenza 1. ASSENTE x x x

E 2. comunitario 2. prevalente accoglienza 1. ASSENTE x x x

abitativa

F 2. comunitario 3. prevalente funzione 1. ASSENTE x x x x x x x

tutelare

G 2. comunitario 4. socio-educativa 1. ASSENTE x

H 2. comunitario 5. educativa-psicologica 2. BASSA x x

I 2. comunitario 6. integrazione socio- 2. BASSA x x x x x

sanitaria

L 2. comunitario 6. integrazione socio- 3. MEDIO-ALTA x x x x x

sanitaria

] ANZIANI AfPA: autosufficienti o parzialmente autosufficienti

4 ANZIANI NA: non autosufficienti

Tabella 2 - Categorie delle strutture residenziali raccordate con altre nomenclature di servizi residenziali

Codice Carattere della Funzione di protezione sociale Assistenza Raccordo con la

categoria residenzialita' sanitaria NOMENCLATURA

Raccordo con la NOMENCLATURA DELLE DELLE

STRUTTURE SOCIO-SANITARIE DEFINITE NEL STRUTTURE PER

MATTONE 1 MINORI

A 1. familiare 2. prevalente accoQlienza abitativa 1. ASSENTE

3- Alloggio ad alta autonomia

3. orevalente funzione tutelare

4- Servizi di accoglienza per

B. 1. familiare 1. ASSENTE bambino aenitore

1- Comunità Familiari

C 1. familiare 4. socio-educativa 1. ASSENTE 6· Comunità multiutenza

D 2. comunitario 1. accoalienza di emeraenza 1. ASSENTE 5· Strutture di pronta accoglienza

2. prevalente accoglienza abitativa 1. ASSENTE

3- Alloggio ad alta autonomia6-

E 2. comunitario Comunità multiutenza

F 2. comunitario 3. prevalente funzione tutelare 1. ASSENTE

G 2. comunitario 4. socio-educativa 1. ASSENTE 2- Comunità socio educative

8.1.

Comunità

educativo

riabililative 7- Comunità eduoativo e

p.c psicologica

minori/ado

H 2. comunitario 5. educativa-osicolonica 2. BASSA lescenti

8.13.

8.18. Residenza 8.23.

Comunità Assistita Comunità 8.24.

alloggio p.C alloggio

Comunità

p.c anziani AIDS

alloggio

persone non (postconcl per malati

con autosuffici amato)

psichiatrici

disabilità (F .nu

I 2. comunitario 6. intearazione socio-sanitaria 2. BASSA RASSS1

8.4. 8.20.

Servizi 8.7. RSA 8.14. 8.23. 8.24. Comunità

residenzial Casa per

Residenza

Comunità Comunità terapeutic i per anziani sanitaria

alloggio

alloggio a terapia non assistita

AIDS per malati residenzial

riabilitativa autosuffici per disabili

3. MEDIO- dipendenz enti (paomstactoon)cl psichiatrici e protetta

L 2. comunitario 6. intearazione socio-sanitaria ALTA • (eTRP)

NOMENCLATURA DELLE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE DEFINITE NEL MATTONE 1

8.1. Comunità educativo-riabilitative per minori/adolescenti

Servizio educativo-assistenziale con il compito di accogliere temporaneamente il minore qualora il nucleo familiare sia impossibilitato o incapace di assolvere al

proprio compito. Ha finalità educative e assistenziali volte alla supplenza temporanea dei nucleo familiare.

8.4. Servizi residenziali per terapia riabllitativa dipendenze

Ha finalità di accoglienza, trattamento terapeutico-riabilitatlvo. Accoglie persone tossicodipendenti e alcoldipendenti, anche in presenza di problematiche

psichiche, che abbisognano di una gestione intensiva e, in caso di bisogno, anche specialistica e pslco-terapeutica.

8.7. RSA Casa per anziani non autosufficienti

Struttura residenziale per anziani con ridotta autonomia. Ha come finalità l'accoglienza, il supporto alla vita quotidiana, orientata alla tutela dell'autonomia della

persona. Accoglie anziani con ridotta autonomia residua caratterizzati da un bisogno sanitario prevalente.

8.13. Residenza assistita (RASSl

Intensità: bassa

8.14. Residenza sanitaria assistita per disabili

È un servizio residenziale per disabili con limitazioni di autonomia sia fisiche che mentali che sociali, nella cui valutazione multidimensionale (SVAMA I RUG'S /

SOSIA ... ) risulti comunque inequivocabile l'impossibilità dell'assistenza domiciliare o dell'inserimento in altra struttura per disabili. La struttura è finalizzata a

fornire accoglimento, prestazione sanitaria, assistenza, recupero funzionale a persone prevalentemente non autosufficienti, nonchè a perseguire una migliore

capacità di gestione della vita quotidiana e un miglioramento/mantenimento delle abilità residue della persona accolta. È rivolta a soggetti adulti con gravi

limitazioni di autonomia, caratterizzati da un bisogno sanitario prevalente.

8.18. Comunità alloggio per persone con disabilità

È un servizio che accoglie persone adulte con disabilità prive di nucleo familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o

permanentemente impossibilitata. Ha finalità di accoglienza e gestione della vita quotidiana, orientata alla tutela della persona e allo sviluppo delle abilità residue,

o anche alla realizzazione di esperienze di vita autonoma dalla famiglia. È rivolto a persone disabili adulte.

8.20. Comunità terapeutica residenziale protetta (CTRPl

Strutture territoriali specialistiche residenziaii con assistenza continuativa per trattamenti terapeutici/ riabilitativi prolungati e personalizzati della malattia mentale

con un ciclo di erogazione intensivo.

8.21 Comunità alloggio AIDS (postconclamatol

È una struttura territoriale, semiresidenziale e residenziale, per la prosecuzione di assistenza sanitaria e sociale di persone affette da AIDS e patologie correlate,

che presentano rilevanti limitazioni dell'autosufficienza.

8.24. Comunità alloggio per malati psichiatrici

È una struttura territoriale, semiresidenziale e residenziale, per la prosecuzione di assistenza sanitaria e sociale di persone con problematiche psichiatriche che,

terminato il percorso riabilitativo-protetto, presentano parziali livelli di autonomia, e necessitano di sostegno per la gestione della propria autosufficienza, oppure

sono prive di nucleo familiare o sono temporaneamente o permanentemente impossibilitate a permanere nel nucleo familiare.

NOMENCLATURA DELLE STRUTTURE PER MINORI

1. Comunità Familiari per minori

Presidio residenziaie che accogiie minori di anni 18 e che si caratterizza per la convivenza continuativa e stabile di un piccolo gruppo di minori con due o più

operatori specializzati, che assumono ruoii identificabili con figure genitoriali di riferimento in un percorso socio-educativo, nei rispetto dei bisogni e delle esigenze

rispondenti alle varie fasce di età.

2. Comunità socio educative per minori

Presidio residenziale a carattere educativo, rivolto prevalentemente a preadolescenti e adolescenti sprovvisti di figure parentali idonee a seguirli nel processo

formativo. L'assistenza è fornita da educatori professionaii che esercitano in quel contesto la loro specifica professione in forma di attività lavorativa. Ogni

educatore esercita la propria funzione su un piccolo gruppo di ospiti (generalmente inferiore a 12) ed è tenuto a rispettare dei turni lavorativi che garantiscano la

presenza costante di almeno un adulto per ogni gruppo di minori.

3. Alloggio ad alta autonomia

Presidio residenziale di ridotte dimensioni, a bassa intensità assistenziale, accoglie ragazzi con gravi problemi di relazione con le famiglie, o privi delle stesse,

senza valide figure di riferimento e bisognosi di un nuovo rapporto affettivo ed educativo. Accogiie minorenni alle sogiie della maggiore età, o giovani adulti (fino

a 21 anni) che presentano disagi esistenziali e nevrosi del carattere, (disturbo aiimentare, disturbo comportamentale, disturbo del carattere, alcoollsmo,

invaiidità, cronicità... ), sintomatologia che evidenzia la necessità di un programma di emancipazione dalla famiglia di origine

4. Servizi di accoglienza per bambino genitore

E' una struttura di accogiienza a tutela del nascituro o del bambino e del suo genitore. Ospita di norma nuclei formati dal bambino e dal suo genitore. E'

caratterizzata dalla presenza di educatori professionaii e dalla presenza di spazi idonei per i nuclei accolti.

5. Strutture di pronta accogiienza per minori

E' una struttura residenziale, per minori in situazioni di emergenza, che provvede alla tempestiva e temporanea accoglienza di essi quando si trovano in

situazione di abbandono o di urgente bisogno di allontanamento dall'ambiente famiiiare. Il limite massimo dei minori può essere temporaneamente elevato

qualora sia necessario accogliere ragazzi per i quali non sia momentaneamente possibile una alternativa.

6. Comunità multiutenza

È una struttura residenziale con il compito di accogiiere persone prive di ambiente familiare idoneo, tra cui temporaneamente anche bambini ed adolescenti di

età compresa tra zero e diciassette anni.

7. Comunità educativo e psicologica

Comunità caratterizzata per la capacità di accoglienza di minori in condizioni di disagio, con gravi problemi comportamentali o patologie di carattere psichiatrico.

La Comunità fornisce prestazioni psico-terapeutiche. Si caratterizza per essere ad integrazione socio-sanitaria.

doccrp10)nomenclatore_servizi_sociali.pdf