Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Spettacolo dal vivo: posizione su proposta Legge Quadro

giovedì 2 luglio 2009


in allegato il documento in formato pdf

 

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

09/057/CR/C6

Posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in merito al

progetto di legge recante “Legge quadro per lo spettacolo dal vivo”

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nella seduta del 2 luglio

2009, ha esaminato la proposta di Legge quadro per lo spettacolo dal vivo e ha

ritenuto di dover evidenziare alcune rilevanti questioni di principio, al fine di

richiedere un incontro urgente con il Ministro per i beni e le attività culturali e con la

VII Commissione della Camera.

In primo luogo, sotto il profilo del metodo, la Conferenza ha stigmatizzato il

mancato coinvolgimento delle Regioni nella elaborazione del testo del progetto di

legge, tenuto conto della competenza concorrente alle stesse attribuita dal Titolo V

della Costituzione in materia di spettacolo e riaffermata dalla Corte Costituzionale

con le sentenze n. 255 e 256 del 2004 e n.285 del 2005.

Ciò risulta ancor più grave ove si consideri che le Regioni hanno svolto nel recente

passato un ruolo particolarmente attivo che ha portato all’elaborazione di una

proposta di legge sui principi fondamentali in materia, approvata dalla Conferenza

delle Regioni e delle Province autonome nella seduta dell’11 novembre 2004, che ha

consentito di pervenire ad una proposta condivisa fra la VII Commissione della

Camera, le Regioni e le associazioni di categoria. Tale proposta non fu approvata

dalla Camera per un emendamento proposto dal Governo e per la scadenza della

legislatura.

In secondo luogo, la Conferenza ha rilevato come l’assetto istituzionale delle

competenze previsto dal progetto di legge sia altamente lesivo delle prerogative

regionali in materia. Vengono riproposti in sostanza l’attuale assetto delle

competenze e la centralità dello Stato nella definizione e nella gestione degli

interventi in ogni settore dello spettacolo.

La ripartizione dei compiti tra Stato, Regioni, Province, Comuni e Città

metropolitane non è rispettosa delle competenze istituzionali; le Regioni vengono

collocate sullo stesso piano delle province e dei comuni, senza il riconoscimento

esplicito della loro potestà legislativa.

In terzo luogo, la Conferenza ha ravvisato come il progetto di legge, che dovrebbe

fissare i principi fondamentali della materia, sia in realtà eccessivamente dettagliato.

I compiti delle Regioni vengono espressamente elencati e delimitati all’articolo 5

con evidente sconfinamento nell’autonomia regionale. Alle Regioni, ad esempio,

viene assegnato il Fondo della Creatività (art. 9) che però viene minuziosamente

regolamentato nelle sue attribuzioni, limitando di fatto le scelte delle Regioni.

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha poi riscontrato come il

progetto di legge risulti confuso nell’impianto complessivo, nell’indicazione delle

materie delegate, nei compiti attribuiti alla Conferenza Unificata, che sembra

assumere un ruolo tecnico più riferibile ad un organo amministrativo che politico, e

nella gestione del FUS, i cui aspetti finanziari non vengono chiariti e che rimane in

capo allo Stato senza alcuna ipotesi di delega nemmeno alla luce del federalismo

fiscale.

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, inoltre, ha ravvisato che nel

testo non si evincono elementi di riferimento rispetto alle fondazioni liricosinfoniche;

il che risulta davvero inspiegabile in considerazione della circostanza che

la quota del FUS destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche è attualmente circa pari al

50% del suo ammontare.

Si segnala, infine, che la proposta di legge presenta, in merito agli interventi

riguardanti la tutela dei lavoratori del settore spettacolo, aspetti non del tutto

condivisibili.

Roma, 2 luglio 2009

 

spettacolodalvivo020709.pdf