Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - U.E. : Posizione su “Processo di Barcellona : Unione per il Mediterraneo”
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 26 giugno 2008
in allegato il testo in formato pdf
Posizione delle Regioni e Province autonome italiane su:
“Processo di Barcellona : Unione per il Mediterraneo”
Il Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008 ha approvato il principio di un’Unione per il Mediterraneo, invitando la Commissione a presentare proposte per definire le modalità di attuazione del “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo”. Il 20 maggio scorso la Commissione europea ha presentato una Comunicazione le cui proposte sono state accettate e condivise dal Consiglio europeo del 19 e 20 giugno 2008.
Su questa base, l'Unione europea condurrà le necessarie consultazioni con tutti i partner euro-mediterranei al fine di elaborare una dichiarazione congiunta che sarà adottata al vertice di Parigi per il Mediterraneo del 13 luglio 2008.
Alla luce del processo di valutazione avviatosi sui risultati di più di dieci anni di cooperazione nell’ambito del Partenariato Euro-Mediterraneo, questa nuova iniziativa mira ad elevare il livello politico delle relazioni tra l’Unione europea e i partner mediterranei, ad aumentare la co-ownership nelle relazioni multilaterali e a rendere questo processo più visibile, raggiungendo risultati tangibili, attraverso progetti regionali e sub-regionali rilevanti per i cittadini della regione Euro-Mediterranea.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome italiane accoglie con interesse questo nuovo percorso e intende partecipare attivamente a questo processo di lavoro. In vista della partecipazione dell’Italia al vertice di Parigi, formulano le seguenti proposte e osservazioni, con particolare rispetto alla partecipazione delle autorità regionali e locali, alla dimensione progettuale e agli aspetti finanziari di tale iniziativa:
1. Evidenzia che la Comunicazione della Commissione non contempla in alcun modo il ruolo specifico delle autorità regionali e locali, la cui esperienza, maturata nell’ambito della cooperazione Euro-Mediterranea, rappresenta un patrimonio da valorizzare e da capitalizzare in termini di buone prassi. D’altro canto le autorità regionali e locali non sono state incluse nelle consultazioni effettuate dalla Commissione per preparare le sue proposte. Rammenta a questo proposito che i Ministri degli Esteri Euro-Mediterranei nelle Conclusioni dell’incontro dello 5-6 novembre scorso hanno ribadito “l’importanza di promuovere il ruolo delle autorità locali e regionali nello sviluppo del Partenariato Euro-Mediterraneo”, sottolineando che la cooperazione tra le amministrazioni locali costituisce un fattore importante per stabilire relazioni e costruire partenariati di qualità ed efficaci tra attori locali e società civile”. Il “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo” ripropone l'importanza delle relazioni di partenariato, invitando ad una reale partecipazione degli attori più prossimi ai territori. La stessa Comunicazione esprime la necessità di trovare “nuovi catalizzatori” capaci di “trasformare gli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona in realtà concrete”. Infine, il quadro istituzionale delineato dalla Commissione non prevede alcuna rappresentanza del livello locale e si concentra esclusivamente sul livello statuale. L’aspetto va segnalato se si considera che la stessa Comunicazione richiama tra le fonti di finanziamento le risorse della cooperazione transfrontaliera nell’ambito dello strumento di Vicinato, di cui gli enti territoriali sono tra i principali soggetti attuatori.
Alla luce di queste considerazioni, la Conferenza ritiene fondamentale che il rilancio del processo di Barcellona non tralasci il carattere pluridimensionale della cooperazione Euro-Mediterranea nelle sue componenti transfrontaliera, transnazionale, nazionale e regionale.
2. La Conferenza accoglie con favore la volontà di incentrare il “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo” su progetti “visibili e pertinenti per i cittadini della regione”, relativi a tematiche strategiche e di comune interesse. In particolare, sottolinea il ruolo delle autorità nazionali e regionali, del settore privato e della società civile nella fase di identificazione delle proposte progettuali da trasmettere al Segretariato. Non sono chiare tuttavia le modalità di tale partecipazione attiva. Le Regioni italiane ritengono che il loro coinvolgimento in iniziative inerenti alle quattro priorità identificate a scopo esemplificativo dalla Commissione, o ad altre che verranno definite nel Summit del 13 luglio, possa rafforzare l’efficacia dei progetti e apportare un valore aggiunto a livello territoriale. Ribadiscono, pertanto, il loro impegno a contribuire alla realizzazione del processo, in relazione alle proprie competenze e, in particolare, in tema di sviluppo locale, formazione, sanità e politiche sociali, gestione e tutela delle risorse naturali. Ritengono, inoltre, opportuno sottolineare che le priorità tematiche indicate dalla Comunicazione, sono parzialmente integranti e complementari con quelle individuate nell'ambito degli strumenti di cooperazione transfrontaliera e che trattano temi di interesse comune e condiviso. A tal proposito, il Programma ENPI transfrontaliero “Bacino del Mediterraneo”, individua una serie di priorità strategiche nell’ambito dello sviluppo socio-economico, della gestione delle risorse naturali, della circolazione di beni e persone e del dialogo culturale; priorità rispetto alle quali è necessario un alto livello di coordinamento e di sinergia dell'intero sistema regionale, indipendentemente dalla presenza di litorali.
3. La Conferenza apprezza il richiamo al contributo del capitale privato, delle istituzioni finanziarie internazionali, delle banche regionali, di fondi bilaterali, dei singoli Stati membri dell’UE e degli Stati partner mediterranei per quanto concerne le risorse finanziarie. Ritiene tuttavia che un progetto di tale portata, soprattutto nella fase di avvio, richieda un forte impegno finanziario dell’Unione europea, le cui dimensioni siano almeno indicativamente definite, mentre la Comunicazione si limita ad affermare che non è possibile alcun “prior earmaking” di fondi europei. Non è poi chiaro come debba avvenire il coordinamento tra il processo decisionale che sarà definito per il “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo”, dotato di proprie strutture, e il ricorso alle “regole di selezione e procedure abituali” per i fondi europei menzionate al paragrafo 38 della Comunicazione. Questa perplessità aumentano nel caso delle risorse aggiuntive, che dovrebbero provenire – per quanto riguarda le fonti comunitarie - da strumenti esistenti, le cui risorse sono spesso già allocate su programmi e progetti non meno significativi e condivisi con i partner mediterranei.
A fronte di ambiziosi obiettivi di carattere politico, economico, ambientale, sociale e culturale la Conferenza ritiene che debbano essere identificate nuove e adeguate risorse finanziarie e che sia necessario definire un’architettura finanziaria appositamente dedicata al “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo”.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome consapevole della complementarietà del nuovo percorso del “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo” con altre iniziative in corso e in avvio nel Bacino del Mediterraneo, ribadisce l'esigenza di lavorare nell'ambito di un quadro condiviso, sinergico e coordinato, evitando la duplicazione degli interventi. Tenendo conto del crescente ruolo delle Autorità Locali e Regionali nelle relazioni Euro-Mediterranee, ribadito dalla Dichiarazione di Marsiglia del 23 giugno 2008, la Conferenza conviene sulla necessità di partecipare attivamente alla definizione del “Processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo” e di istituire “un sistema di rappresentanza formale delle collettività territoriali nell’ambito del partenariato euro-mediterraneo”.
In considerazione delle competenze delle Regioni e delle Province autonome e dell’interesse a prendere parte all’iniziativa, la Conferenza ritiene indispensabile la presenza di una rappresentanza del sistema regionale italiano al prossimo vertice di Parigi del 13 luglio.
Roma, 26 giugno 2008