Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Agricoltura: linee guida adeguamento macchine agricole
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 11 giugno 2009
in allegato versione per la stampa in formato pdf
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
09/0SS/CR/C7
"LINEE GUIDA ADEGUAMENTO MACCHINE AGRICOLE DESILATRICI, MISCELATRICI E/O TRINCIATRICI E DISTRIBUTRICI DI INSILATI"
Roma, Il giugno 2009
Istituto Superiore per la Prevenzione e la
SiclJrezza del Lavoro
Dipartimento Tecnologie di Sicurezza
LINEA GUIDA
ADEGUAMENTO MACCHINE AGRICOLE DESILATRICI,
MISCELATRICI E/O TRINCIATRICI E DISTRIBUTRICI
DIINSILATI
INDICE
Presentazione .4
1. Scopo e campo di applicazione 5
2. Termini e definizioni 6
3. Requisiti di sicurezza elo misure di protezioue 6
3.1. Visibilità 7
3.1.1. Punto S del sedile 8
3.2. Dispositivo di carico 8
3.2.1 Comandi per gli utensili di taglio e di carico o della porta di carico 8
3.2.2 Protezione degli utensili di taglio e di carico quando uou souo utilizzati.. 9
3.3. Dispositivo di miscelazioue elo di triuciatura 9
3.3.1 Protezione contro il contatto con parti in movimento 9
3.3.2 Controllo della miscelazione 11
3.4 Dispositivo di distribuzione 11
3.4.1 Nastro trasportatore Il
3.4.2 Coclea 12
3.4.3 Scarico libero 12
3.4.4 Turbiue 13
3.5 Distauze di sicurezza 13
3.5.1 Accessibilità al di sopra di strutture di protezioue 13
3.5.2 Accessibilità iutorno a strutture di protezioue 14
3.5.3 Accessibilità attraverso aperture 16
3.5.3.1 Aperture di forma regolare 16
3.5.4 Effetto delle strutture di protezioue aggiuutive sulle distauze di sicurezza 17
Appeudice I - Esempi di macchine rientrauti nel campo di applicazione 19
Appendice n -Esempi di adeguamento 20
Allegato I - Decisione della Commissione Europea del 25 ottobre 2000
3
Presentazione
La nonna armonizzata EN 703 versione 1995 specificava i requisiti di sicurezza e di verifica per
la progettazione e la costruzione di differenti tipi di desilatrici portate, trainate o semoventi
utilizzate da un solo operatore, ivi comprese le macchine desilatrici - miscelatrici - distributrici.
L'attività di Sorveglianza del Mercato, attraverso gli accertamenti tecnici svolti dall'ISPESL, ha
consentito di individuare alcune gravi insufficienze della nonna EN 703: 1995. Tali insufficienze
si riferivano principalmente a:
• carenza di informazioni tecniche connesse soprattutto con !'ubicazione dei comandi, la
definizione dei sistemi di distribuzione e la determinazione dei tempi di arresto degli organi
rotanti;
• requisiti di sicurezza connessi con l'abbassamento degli organi di taglio e caricamento;
• visibilità del campo di azione degli organi di taglio e caricamento;
• prevenzione di rischi dovuti agli elementi mobili connessi con il sistema di miscelazione e/o
triturazione con macchine dotate di sistema di taglio e caricamento e con macchine dotate di
porta caricante.
Stante quanto sopra e in considerazione dei numerosi incidenti, spesso mortali, verificatesi in
seguito all'utilizzo di queste macchine, la norma EN 703: 1995 è stata oggetto di una formale
obiezione dell'Italia ai sensi dell'art. 6 della Direttiva Macchine.
A seguito delle motivazioni contenute nella clausola di salvaguardia dell'Italia e tenuto conto
delle notevoli difficoltà riscontrate durante il processo di revisione della norma iniziato nel 1998
e dei lunghi tempi necessari per tale revisione, conclusasi poi nel 2004, la Commissione delle
Comunità Europee il 25 ottobre 2000 ha deciso di ritirare i riferimenti della norma EN 703 dalla
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee. Di conseguenza, l'utilizzo di tale
norma dal quel momento in poi non ha più dato presunzione di conformità ai requisiti essenziali
di sicurezza e di salute della direttiva 98/37/CE.
La nuova versione della EN 703: 2004 è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i
commenti tecnici prodotti dall'ISPESL e per ognuno di essi sono state previste soluzioni tecniche
ritenute nel complesso soddisfacenti.
Fermo restando quanto sopra il parco macchine già immesso sul mercato e dichiarato conforme
alla vecchia EN 703: 1995 rappresenta una fonte di rischio potenzialmente molto elevata e sulla
quale risulta necessario intervenire con adeguati apprestamenti tecnici volti a ridurre il rischio a
livelli considerati accettabili.
Pertanto, allo scopo di fornire informazioni tecniche sulle modalità di adeguamento, l'ISPESL, su
richiesta del Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro, ha
predisposto uno specifico gruppo di lavoro al quale hanno partecipato, con propri rappresentanti,
oltre al suddetto Coordinamento anche il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, le
associazioni di categoria ed esperti del mondo accademico e industriale.
Sulla base di quanto sopra, nel presente documento sono riportati i principali elementi tecnici
necessari per l'adeguamento delle macchine, già immesse sul mercato e dichiarate conformi alla
EN 703: 1995, ai fini del soddisfacimento delle carenze tecniche riscontrate dall'Italia e
formalizzate dalla Commissione europea con la Decisione del 25 ottobre 2000 n. 2000/693/CE.
Il presidente del GDL
Dott. Ing. Vittorio Mazzocchi
4
.
1. Scopo e campo di applicazione
Il presente documento specifica i requisiti di sicurezza e di verifica per l'adeguamento di
macchine agricole desilatrici, miscelatrici e/o trinciatrici e distributrici di insilati relativamente ai
rischi individuati nella clausola di salvaguardia presentata dall'Italia nei confronti della norma
EN 703: 1995, pertanto il documento non è da considerarsi esaustivo in relazione ai rischi
connessi con l'utilizzazione di tali macchine.
Esempi di macchine rientranti nel campo di applicazione sono illustrati in appendice I al presente
documento. Nelle tabelle I e 2 si ripOlta la consistenza numerica del parco macchine già immesse
sul mercato.
Tabella 1. Parco macchme desdatncl tramate.
Anno Produzione Export Mercato
Italiano
1993 1651 1040 611
1994 2308 1558 750
1995 2703 1805 898
1996 2844 2022 822
1997 2615 1885 730
1998 3065 2196 869
1999 3277 2272 1005
2000 3277 2269 1008
2001 3477 2452 1025
2002 3752 2555 1197
2003 3632 2614 1018
2004 3699 2650 1049
2005 3449 2526 923
2006 3623 2775 848
2007 3780 2922 858
Totale 47152 33541 13611
Media anno 3143,5 2236,1 .. 907,4
Tabella 2. Parco macchme desilatrICI semoventl.
Anno Produzione Export Mercato
Italiano
1993 224 57 167
1994 297 131 166
1995 344 143 201
1996 366 166 200
1997 293 165 128
1998 340 161 179
1999 327 155 172
2000 353 167 186
2001 459 242 217
2002 430 195 235
2003 462 214 248
2004 478 248 230
2005 547 261 286
2006 575 285 293
2007 620 311 309
Totale 6115 2901 3217
Media anno 407,7 193,4 214,5
. .
5
2. Termini e definizioni
tagliatrice di insilati a blocchi: macchina portata sn un attacco a tre punti posteriore di una
trattrice e che consiste di un telaio di guida principale, munito di un insieme di denti orizzontali,
che supporta un telaio equipaggiato di uno o più coltelli, destinata a tagliare un blocco di insilato,
per prelevarlo dal silo e scaricarlo o distribuirlo (questa macchina può essere munita di un
dispositivo di distribuzione).
miscelazione: operazione per mescolare due o più materiali differenti senza ridurre la dimensione
dei loro componenti.
trinciatura: operazione per ridurre la dimensione degli elementi costitutivi di un materiale o per
rompere un agglomerato o del materiale impigliato.
utensili di taglio e di carico: insieme di elementi, che consiste di un braccio di carico e di
utensili per prendere i materiali quali dei taglienti rotativi, dei coltelli, delle lame, dei denti, ecc.,
necessari per raccogliere (per esempio tagliando) il materiale e per caricare la macchina.
porta di carico: parte mobile prevista generalmente nella parte posteriore della macchina, che è
utilizzata per movimentare e/o per contenere il materiale e/o per caricare i prodotti all'interno
della macchina. Essa è usata come una porta per chiudere il cassone di miscelazione e/o di
trinciatura.
dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura: insieme di elementi quali una o più coclee
rotative, una coclea a palette rotativa, un trasportatore, un separatore, una turbina.
dispositivo di distribuzione: insieme di elementi (quale un nastro trasportatore, una coclea, un
cilindro distributore, una turbina) azionato per scaricare i materiali dalla macchina e per
depositarli laddove richiesti (sul terreno, nelle mangiatoie, sui nastri di alimentazione, ecc.).
posto di lavoro: posizione dell'operatore, che si trova in piedi o su una piattaforma o che è
seduto, per azionare i comandi o per eseguire qualsiasi altro compito.
posto di guida: posizione dell'operatore da dove è controllata la guida della macchina.
struttura di protezione: un ostacolo fisico, per esempio un riparo od una parte di una macchina
che limita il movimento del corpo e/o di una sua parte.
distanza di sicurezza: la distanza minima alla quale una struttura di protezione deve essere
collocata rispetto ad una zona pericolosa.
3. Requisiti di sicurezza e/o misure di protezione
l requisiti di sicurezza trattati nel presente documento si riferiscono a:
visibilità dal posto di guida o di lavoro;
dispositivo di carico;
dispositivo di miscelazione;
dispositivo di distribuzione.
Se non diversamente specificato, le parti di macchina oggetto di trattazione del presente
documento devono essere conformi ai requisiti di cui al paragrafo 3.5.
6
3.1. Visibilità
La visibilità è considerata adeguata quando l'operatore, dal suo posto di lavoro o di guida, può
vedere l'area.di lavoro degli utensili di taglio e di carico o della porta di carico per l'intera loro
larghezza. Questa area di lavoro si estende dalla loro posizione più elevata fino ad altezza dal
terreno inferiore o uguale a 1,5 m quando la macchina è nella sua posizione di carico e:
per le macchine semoventi, a 200 mm misurati dall'estremità degli utensili di taglio e di
carico in direzione longitudinale (vedere figura l);
per le macchine trainate, semiportate e portate a 200 mm misurati dal bordo esterno della
macchina in direzione longitudinale (vedere figura 2).
Ai fini della verifica della rispondenza del requisito deve essere considerato che l'altezza degli
occhi dell'operatore si trova a 790 mm al di sopra del punto S del sedile (vedi paragrafo 3.1.1)
con uno spostamento laterale degli occhi dell'operatore entro ± 300 mm dalla posizione mediana.
Tale verifica deve essere effettuata con il sedile posto nelle normali condizioni di guida del
trattore o della macchina smuovente.
La verifica deve essere effettuata con gli utensili di taglio e di carico in posizione sollevata.
Quando non è raggiunta una visibilità diretta adeguata, le macchine con utensili di taglio e di
carico o con porta di carico devono essere munite di dispositivi quali specchi o telecamere a
circuito chiuso che assicurano una visibilità indiretta. Esempi di adeguamenti mediante
installazione di specchi sono ripOllati in appendice II al punto 1.1.
200 2 1
! .-=~- .~ --l
.,.....-+~'-~ I <> I
O il !~ I
'" f i
-j-ì ~·~·_--·---t8-
l Posizione degli occhi
2 Utensili di taglio e di carico
3 Punto S del sedile
Figura lo Area di lavoro per la verifica della visibilità diretta per le macchine semoventi. Dimensioni in mm.
Il 'I \.I
1. i l.
7
_.<''''
...·1·
3.1.1. Punto S del sedile
Il punto S è individuato dalla intersezione di tre piaui rappresentati in figura 3:
• piano orizzontale del sedile, tangente all'estremo superiore della seduta del sedile;
• piano verticale, longitudinale rispetto alla macchina e passante per la linea di mezzeria
del sedile;
• piano verticale, trasversale rispetto alla macchina e tangente al punto più interno dello
schienale del sedile.
L
Figura 3. Individuazione del punto S del sedile
3.2. Dispositivo di carico
L
3.2.1 Comandi per gli utensili di taglio e di carico o della porta di carico
I comandi per l'attivazione e l'abbassamento degli utensili di taglio e di carico o della porta di
carico devono essere del tipo ad azione mantenuta.
Inoltre, i comandi per gli ntensili di taglio e di carico motorizzati (taglienti rotativi e oscillanti o
coltelli) o della porta di carico devono essere progettati o protetti in modo tale che gli utensili non
possano muoversi senza un'azione intenzionale, per esempio:
un comando manuale che richiede due differenti azioni per essere operativo;
applicazione di una protezione attorno alle leve di comando su un pannello. Lo spazio
libero tra ogni comando e le zone circostanti dovrebbe essere sufficiente ad evitare
movimenti involontari. Se si utilizzano le mani nude, lo spazio libero non deve essere
minore di:
8
• 50 mm per leve di comando che richiedono una forza> 50 N;
• 25 mm per leve di comando che richiedono una forza';; 50 N.
Un esempio di adeguamento è riportato in appendice II al punto 1.2.
Questi requisiti, laddove possibile, devono essere verificati attraverso una prova funzionale.
l requisiti di cui sopra non si applicano al comando per la regolazione della velocità di
abbassamento degli utensili di taglio e di carico motorizzati.
3.2.2 Protezione degli utensili di taglio e di carico quando non sono utilizzati
Tutti gli utensili (per esempio lame, elementi taglienti, ecc.) che possono essere pericolosi
quando non sono utilizzati devono essere protetti durante lo spostamento e la distribuzione.
Questa protezione deve coprire completamente la traiettoria dell'utensile sui lati e gli utensili di
taglio e di carico sul fronte di lavoro.
Nel caso di utensili rotativi, il riparo frontale deve essere autochiudente e deve estendersi sul
fronte di lavoro almeno di 110° dalla verticale passante per l'asse degli utensili di taglio e di
carico (vedere figura 4), con la macchina in posizione di trasporto. Quando gli utensili di taglio e
di carico sono montati sulla parte anteriore della macchina, il riparo, se non è del tipo
autochiudente, deve essere azionato dal posto di guida.
Questi requisiti devono essere verificati attraverso misurazione e prova funzionale.
/ .:' /
.. --1 ! ii
,''V il i/ " ! 1/ l Riparo fron aie
"'/1... -/'f ii
! ì Cv:,: ;L;I ,/'
i, ./.i.",:"'-,c,-!Y,V_.!V " ·---------;i
\"'-..
Figura 4. Protezione degli utensili ratativi quando non sono utilizzati.
3.3. Dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura
3.3.1 Protezione contro il contatto con parti in movimento
Se non diversamente specificato, devono essere soddisfatte le distanze di sicurezza dagli organi
di miscelazione e/o trinciatura riportate al paragrafo 3.5 quando gli utensili di taglio e di carico, o
la porta di carico, sono in posizione chiusa. Ciò deve essere verificato attraverso misurazioni.
Le distanze di sicurezza devono essere misurate a partire dai punti in cui risulta possibile
l'impigliamento e il trascinamento, ovvero laddove la distanza tra gli organi di miscelazione e
triturazione (coclee) e le parti fisse della macchina (es. cassone) risulta inferiore a 25 mm (vedi
figura 5).
9
2l
i J
l Coclee
2 Bordo interno del cassone
3 Punto d'impigliamento e
trascinamento
Figura 5. Esempio di punto in cui può verificarsi l'impigliamento e il trascinamento per il contatto con il
dispositivo di miscelazione (coclee).
Per assicurare la protezione dell'operatore contro i pericoli di impigliamento e di trascinamento
causati dal dispositivo di miscelazione e/o di trinciatnra in movimento e quando gli utensili di
taglio e di carico o la porta di carico non sono in posizione chiusa, devono essere adottate almeno
una delle seguenti soluzioni:
I) non deve essere possibile far funzionare il dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura;
2) il dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura deve essere attivato solamente attraverso
un comando ad azione mantenuta (vedi esempio di adeguamento iIi appendice II punto
1.3);
3) durante il sollevamento e l'abbassamento degli utensili di taglio e di carico o della porta
di carico, il rispetto delle distanze di sicurezza dagli organi di misce1azione e/o trinciatura
(vedi paragrafo 3.5) è garantito da un dispositivo di protezione. Tale dispositivo di
protezione (parete mobile), si alza e si abbassa seguendo il movimento degli utensili di
taglio e di carico o della porta di carico. (vedi esempio di adeguamento in appendice II
punto 1.4);
4) durante il sollevamento e l'abbassamento degli utensili di taglio e di carico o della porta
di carico, il rispetto delle distanze di sicurezza dagli organi di miscelazione e/o trinciatura
(vedi paragrafo 3.5) è garantito da un dispositivo di protezione. Tale dispositivo di
protezione (parete mobile), durante l'azionamento degli utensili di taglio e di carico o
della porta di carico, si apre per consentire l'ingresso del materiale all'interno del cassone
di miscelazione. La velocità di apertura o chiusura del dispositivo di protezione deve
essere inferiore a 40 mm/s (vedi esempio di adeguamento in appendice II punto 1.5);
5) installazione di una protezione fissa nella zona di alimentazione posteriore della macchina
in maniera tale da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza dagli organi di
miscelazione e/o trinciatura (vedi paragrafo 3.5). Con tale adeguamento si perde la
funzione di caricamento posteriore ed il caricamento può essere effettuato solo dall'alto.
Questi requisiti devono essere verificati attraverso misurazione e prova funzionale.
IO
3.3.2 Controllo della miscelazione
Per consentire ali' operatore di controllare la miscelazione, quando il bordo superiore della
macchina si trova a più di 1,60 m dal terreno, devono essere previsti dei mezzi. Questi mezzi
devono essere costituiti da:
• un'apertura posizionata ad un'altezza conveniente e conforme alle distanze di
sicurezza di cui al paragrafo 3.5.
Questa apertura deve essere posizionata:
nel caso di un trattore o di una macchina semovente con cabina, in maniera
tale che il conducente possa osservare la miscelazione dal posto di guida;
negli altri casi, in modo tale che l'osservazione della miscelazione sia
possibile con l'operatore che sta in piedi su un posto di lavoro;
oppure
• un mezzo d'accesso, per il quale la distanza tra il gradino superiore e il bordo
superiore del cassone non sia minore di 1,20 m e non maggiore di 1,60 m;
oppure
• specchi o telecamere a circuito chiuso che assicurino una visibilità indiretta della
miscelazione dal posto di guida o di lavoro.
Questi requisiti devono essere verificati attraverso misurazione e ispezione.
3.4 Dispositivo di distribuzione
3.4.1 Nastro trasportatore
Sui lati la protezione deve essere garantita da un riparo pieno, la cui estremità inferiore si estende
almeno al piano inferiore del trasportatore e la cui estremità superiore si trova ad una distanza
minima di 50 mm al di sopra del piano superiore del trasportatore (vedi figura 6, figura 7 ed
esempio di adeguamento in appendice II punto 1.6).
l Riparo
2 Dispositivo di miscelazione e/o trinciatura
Figura 6. Protezione del nastro trasportatore mediante riparo pieno. Dimensioni in mm.
11
Dispositivo di misceiazione e/o trinciatura
~ Cassone
; Trasportatore a nastro/trasportatore a catena
l Riparo
I Piastra di acciaio sotto il trasportatore a
nastro/trasportatore a catena (per ragioni
funzionali)
S 3
Figura 7. Protezione contro l'accesso diretto all'apertura di scarico quando è posizionata lateralmente (caso di
un trasportatore con catena di acciaio. Dimensioni in mm.
Se il trasportatore è posizionato ai lati del cassone, in corrispondenza dell' apertura di scarico è
fornita una protezione sufficiente contro l'accesso diretto quando frontalmente la distanza
orizzontale di sicurezza tra la traiettoria esterna del dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura e
il bordo esterno del trasportatore è almeno pari a 550 mm (vedi figura 7), misurata in qualsiasi
condizione di distribuzione e, lateralmente, è almeno pari a 550 mm (vedi fignra 7).
Questi requisiti devono essere verificati attraverso misurazione.
3.4.2 Coclea
In corrispondenza del punto più esterno, deve essere applicato un riparo a chiusura automatica
che chiuda completamente l'uscita di scarico e che ritorni automaticamente nella posizione di
chiuso quando non è espulso alcun materiale (vedi figura 8).
Tale riparo deve essere dotato di adeguata resistenza ad un carico orizzontale.
l Coclea
2 Riparo mobile
Figura 8. Riparo mobile a chiusura automatica per la protezione della coclea.
3.4.3 Scarico libero
La protezione deve essere assicurata da un riparo che copre l'apertura di scarico superiormente e
lateralmente, la cui estremità rispetto al dispositivo di miscelazione e/o di trinciatura è
posizionata come mostrato nella figura 9 in maniera tale che:
se la distanza h tra il terreno e il bordo inferiore del riparo è :'S 800 mm, a deve essere non
minore di 550 mm e b deve essere maggiore di 100 mm;
se la distanza h tra il terreno e il bordo inferiore del riparo è > 800 mm, a deve essere non
minore di 850 mm e b deve essere maggiore di 100 mm.
12
.I
i
2
l Riparo
2 Dispositivo di miscelazione eia di
trinciatura
Figura 9. Protezione contro il pericolo di pizzicamento con il dispositivo di miscelazione eIa trinciatura in caso
di scarico libero.
Se questo riparo è una tendina di gomma, questa non deve entrare in contatto con i dispositivi di
miscelazione e/o di trinciatura quando è applicata su di essa una forza orizzontale di 500 N.
3.4.4 Turbine
Per qualsiasi posizione del condotto di scarico, la distanza minima tra la traiettoria esterna della
turbina e l'estremità più vicina del condotto di scarico deve essere di 850 mm (vedi figura lO ed
esempio di adeguamento in appendice II punto 1.7).
1 Traiettoria esterna della turbina
2 Traiettoria del bordo estemo
dell'uscita di scarico
Figura lO. Protezione contro il pericolo di pizzicamento con le turbine. Dimensioni in mm.
Questi requisiti devono essere verificati attraverso misurazione e ispezione.
3.5 Distanze di sicurezza
Nei paragrafi seguenti sono riportate le distanze di sicurezza per impedire che persone di età
uguale o superiore ai 14 anni possano raggiungere zone pericolose con gli arti superiori tratte
dalla norma UNI EN ISO 13857: 2008.
3.5.1 Accessibilità al di sopra di strutture di protezione
Nella figura 11 è illustrata la nomenc1atura delle distanze, i cui valori sono indicati nella tabella l
(corrispondente alla tabella l della UNI EN ISO 13857), da considerare per valutare
l'accessibilità al di sopra di strutture di protezione.
13
a altezza della zona pericolosa
b altezza della struttura di protezione
c distanza orizzontale della zona pericolosa
Zona
lperJcolosa
1 n"'J i ,.
I c ;
I~
Stn..Htura....2.U
protezione
Figura Il. Accessibilità al di sopra di strutture di protezione.
Altezza Altezza della struttura di protezioue hl)
della zona
pericolosa2) 1.000 I 1.200 I 1.400 I 1.600 I 1.800 I 2.000 I 2.200 I 2.400 I 2.500
a Distanza orizzontale della zona pericolosa c
2.500 - - - - - - - - -
2.400 100 100 100 100 100 100 100 100 -
2.200 600 600 500 500 400 350 250 - -
2.000 1.\00 900 700 600 500 350 - - -
1.800 1.\00 1.000 900 900 600 - - - -
1.600 \.300 1.000 900 900 500 - - - -
1.400 \.300 1.000 900 800 100 - - - -
1.200 1.400 1.000 900 500 - - - - -
1.000 1.400 1.000 900 300 - - - - -
800 \.300 900 600 - - - - - -
600 1.200 500 - - - - - - -
400 1.200 300 - - - - - - -
200 1.\00 200 - - - - - - -
O 1.\00 200 - - - - - - -
I)Non sono considerate le strutture di protezione di altezza minore di 1.000 mm perché non limitano
sufficientemente il movimento del corpo.
2) Per le zone pericolose al disopra di 2.500 mm vedere il Daragrafo 4.2.1 della UNI EN ISO 13857: 2008
Tabella 1. Accessibilità al di sopra di strutture di protezione - Distanze di sicurezza. Dimensioni in mm.
3.5.2 Accessibilità intorno a strutture di protezione
La tabella 2 (corrispondente alla tabella 3 della UNI EN ISO 13857) illustra i movimenti
fondamentali di persone di età uguale o maggiore di 14 anni con le relative distanze di sicurezza
per la valutazione dell'accessibilità intorno a strutture di protezione.
14
Limitazione del movimento
Distanza di
Figura
sicurezza Sr
•= ~
(::! " I %
Del braccio fino alla spalla ed ~~A 2: 850
all'ascella
( ~~&
~ I ,,, r-.J 'ij ";, I ~
1I 0V; A
Del braccio sostenuto fino al - d~ ~;/'-
> 550
gomito -.-- , ~p
, I~"',< J " '-'- '/
, //
•= I' '\;;: ~I I ~ 'Il !
J
Del braccio sostenuto fino al !
(, ~ ~ polso >- 230 1-- """"--"""" ~~ ii< ~ ,A
; (
'620 ~, .J ~ i~/
'~,,-' ~W
'~~~'?:."" 'jf:
Si </,;:;
I '0,;;;.
~
1---
' ,
Del braccio e della mano ç;::;
«
,;.;.
sostenuti fino alle articolazioni > 130 .~ 'X );;; A
tra iI carpo e le falangi ~ '\vv Ji ", I ( ,720 o;: ;. l\ !!' 1.1fK:.."....
~~~~
/,
A: ampiezza di movimento del braccio
al Il diametro di un'apertura circolare, o Blato di un'apertura quadra, o la larghezza di un'apertura a feritoia
Tabella 2. Accessibilità intorno a strutture di protezione - Distanze di sicurezza. Dimensioni in mm.
15
3.5.3 Accessibilità attraverso aperture
3.5.3.1 Aperture di forma regolare
La tabella 3 (corrispondente alla tabella 4 della UNI EN ISO13 857) riporta le distanze di
sicurezza sr per le aperture di forma regolare per persoue di età uguale o maggiore di 14 anni. Le
dimensioni delle aperture e corrispondono al lato di una apertura quadra, al diametro di una
apertura circolare e alla dimensione più ridotta di una apertura a feritoia. Per aperture maggiori di
120 mm si devono utilizzare le distanze di sicurezza di cui al paragrafo 3.5.1.
Parte del corpo Figura Apertura
Distanza di sicnrezza s,
A feritoia Quadra Circolare
Punta del dito
Dito fino alla
articolazione tra
il carpo e le
falangi
o
mano
Braccio fino alla
alticolazione
della spalla
e:'O 4
4<e:'06
6<e:'08
8 < e:'O IO
10<e:'012
12 < e:'O 20
20 <e:'O 30
30 <e:'O 40
40<e:'O 120
> 2
2: IO
> 20
2: 80
2: 100
2: 120
2: 850
2: 850
> 2
2: 5
> 15
> 25
2: 80
> 120
> 120
> 200
2: 850
2: 2
> 5
2: 5
> 20
> 80
2: \20
2: 120
> 120
2: 850
I) Se la larghezza dell'apertura a feritoia è minore o uguale a 65 mm, il pollice fungerà da arresto e la
distanza di sicurezza ootrà essere ridotta a 200 mm
Tabella 3. Accessibilità attraverso aperture - Distanze di sicurezza. Dimensioni in mm.
16
3.5.3.2 Aperture di forma irregolare
Nel caso di aperture di forma irregolare, si deve:
a) determinare in primo luogo:
il diametro dell'apertura circolare più piccola,
il lato dell'apertura quadra più piccola,
la larghezza dell'apertura a feritoia più ridotta
in cui l'apertura irregolare può essere completamente inserita (vedi figura 12).
b) Scegliere le tre relative distanze di sicurezza in base al prospetto 3;
c) Utilizzare la distanza di sicurezza più ridotta tra le tre scelte secondo il punto b).
l
.... 1 '"~---, ..,._.._",.._-",.,..._.."._,.._"..,."..,..._....
l lato
2 lunghezza
o;- 3 diametro
al
Figura 12. Esempi di aperture di forma irregolare.
b)
3.5.4 Effetto delle strutture di protezione aggiuntive sulle distanze di sicurezza
Nelle tabelle 1,2 e 3 le strutture di protezione cui si fa riferimento sono collocate in un piano. Si
dovrebbe tener presente che le strutture di protezione aggiuntive o superfici che fungono da
protezione possono ridurre il movimento libero del braccio, della mano o delle dita, e possono
ingrandire la zona nella quale i punti pericolosi possono essere permessi. La tabelle 2 e 4
forniscono degli esempi di come ciò può essere ottenuto. Le strutture di protezione e le superfici
sulle quali si può appoggiare il braccio possono essere inclinate di qualsiasi angolo.
17
Limitazione del movimento
Limitazione del movimento alla
spalla e all'ascella, due strutture di
protezione separate: una permette il
movimento dal polso, l'altra
permette il movimento dal gomito
Limitazione del movimento alla
spalla e all'ascella, una struttura di
protezione separata che permette il
movimento delle dita fino alle
articolazioni tra il carpo e le falangi
Distanza di
sicurezza Sr
Srl?:. 230
Sr2?:. 550
Sd?:. 850
S,.,?:. 850
sr.?:. 130
Fignra
Tabella 4. Accessibilità intorno a strutture di protezione con strutture con strutture di protezione addizionali.
18
Appendice I - Esempi di macchine rientranti nel campo di applicazione
Il presente documento si applica unicamente alle macchine che eseguono almeno le seguenti
combinazioni di funzioni:
- funzioni di miscelazione e di distribuzione, oppure
- funzioni di miscelazione, di trinciatura e di distribuzione, oppure
- funzioni di carico, di miscelazione e di distribuzione, oppure
- funzioni di carico, di miscelazione, di trinciatura e di distribuzione, oppure
- funzioni di trinciatura e di distribuzione, oppure
- funzioni di carico, di trinciatura e di distribuzione.
Le tagliatrici di insilati a blocchi, sebbene esse eseguano una sola funzione, sono coperte dal
presente documento. In figura 13 sono illustrati alcuni esempi di tali macchine.
Esempi di macchina
a) Carro desilatore miscelatore semovente verticale b) Carro desilatore semovente con miscelatore
cilindrico
c) Carro desilatore trainato orizzontale d) Carro desilatore miscelatore verticale trainato
Figura. 13 esempi di macchine rientranti nel campo di applicazione
19
Appendice TI - Esempi di adegnamento
1.1 Visibilità indiretta - installazione di specchi.
Ove non è possibile garantire un visibilità diretta della zona di lavoro occorre installare idonei
dispositivi (specchi o telecamere a circuito chiuso) che assicurano un visibilità indiretta. Nelle
figure 14 e 15 sono riportati esempi di adeguamento mediante l'applicazione di specchi sulla
struttura pOltante dei bracci dell'organo di taglio (fresa).
. cc.ci:>l!l+c:,-----+-- Specchio
)
~~=-=-------J-- Specchio
Figura 14. Visibilità posteriore ottenuta con l'installazione di uno specchio sul braccio fresa.
Figura 15. Esempi applicativi di specchi (evidenziati in figura) installati sulla struttura portante dei bracci
dell'organo di taglio (fresa).
20
1.2 Protezione delle leve di comando contro l'azionamento accidentale degli utensili
In figura 16 si rip0l1ano due esempi di adeguamento mediante installazione di protezioni attorno
alle leve di comando per evitare azionamenti accidentali degli utensili.
a) b)
Figura 16. Esempi di protezione delle leve contro l'azionamento accidentale
1.3 Aziouamento delle coclee attraverso un comando ad azione mantenuta
(Disaccoppiatore)
AI fine di garantire il rispetto del requisito di cui al punto 2 del paragrafo 3.3.1 è possibile
installare nella catena di trasmissione della potenza dall'albero cardanico alle coclee di
miscelazione un dispositivo di disaccoppiamento che, quando gli utensili di taglio e di carico non
sono in posizione abbassata, interrompe il movimento delle coclee al rilascio delle leve di
azionamento degli organi di taglio o di carico. In figura 17 a), è mostrato un disaccoppiatore di
tipo meccanico comandato idraulicamente posto immediatamente a valle dell'albero cardanico.
a) esempio di disaccoppiatore b) sensare di posizione
Figura 17. Esempio di adeguamento mediante disacoppiatore.
21
Nel caso in cui gli utensili di taglio e di carico sono in posizione abbassata il movimento delle
coclee risulta indipendente dal rilascio delle leve di azionamento degli utensili di taglio e di
carico. Tale condizione è ottenuta per mezzo di un sensore che rileva la posizione del braccio di
supporto fresa come mostrato in figura 17 b).
1.4 Esempio di installazione di parete mobile collegata al braccio della fresa
AI fine di garantire il rispetto del requisito di cui al punto 3 del paragrafo 3.3.1 è possibile
installare una parete mobile (vedi figura 18) che si alza e si abbassa seguendo il movimento degli
utensili di taglio e di carico. La parete mobile scorre lungo apposite guide poste ai lati
dell'apertura posteriore ed è spinta verso il basso dal braccio fresa durante l'abbassamento dello
stesso. In fase di innalzamento del braccio fresa, il ritorno in posizione alzata della parete mobile
è reso possibile dalla presenza di apposite molle. In tutte le posizioni della parete mobile deve
essere garantito il rispetto delle distanze di sicurezza di cui al paragrafo 3.5
b)
1=::=:::-::::::-:::\::: \ \ Parete mobile \ ~.y
LRf \tTt---Jf L1Y'~·-~--.~1}~·'7',;.\izjì;1i ~
~ ·W7
Figura 18. a) parete mobile alzata con braccio fresa alzato, b) parete mobile abbassata con braccio fresa
abbassato.
22
1.5 Esempio di installazione di un riparo mobile il cui azionamento è collegato al comando
ad azione mantenuta del rotore della fresa
Al fine di garantire il rispetto del requisito di cui al punto 4 del paragrafo 3.3.1 è possibile
installare una parete mobile(vedi figura 19 e 20) che, durante l'azionamento degli utensili di
taglio e di carico, si apre per consentire l'ingresso del materiale all'interno del cassone di
miscelazione. La parete mobile scorre lungo apposite guide poste ai lati dell'apertura posteriore e
si apre e si chiude grazie all'azione di una coppia di attuatori idraulici comandati direttamente
dalla leva di azionamento degli utensili di taglìo e di carico (fresa).
In tutte le posizioni deI1a parete mobile deve essere garantito il rispetto delle distanze di sicurezza
di cui al paragrafo 3.5.
l coppia di attuatori idraulici in posizione
estesa (riparo in posizione abbassata);
2 parete mobile.
Figura 19. Parte mobile azionata dal comando ad azione mantenuta del rotore della fresa.
Figura 20. Organi di taglio e di carico in posizione sollevata: parete mobile in posizione abbassata ed organi di
miscelazione eia trinciatura in movimento protetti.
23
,.
1.6 Protezione laterale del tappeto di scarico
In figura 21 sono riportati esempi di protezione conformi ai requisiti di cui al punto 3.4.1.
Figura 21. Esempi di protezione applicata al nastro trasportatore.
1.7 Esempio di installazione di parete mobile collegata al condotto di scarico
AI fine di garantire il rispetto del requisito di cui al punto 3.4.4, anche quando il condotto di
scarico è ripieghevole lateralmente o verso il basso, è possibile installare un riparo incernierato la
cui configurazione è riportata in figura 22. Il riparo è incernierato sul condotto di scarico ed è
vincolato a rimanere adiacente al corpo macchina mediante apposita staffa.
In tutte le posizioni del riparo incernierato deve essere garantito il rispetto delle distanze di
sicurezza di cui al paragrafo 3.5.
a) condotto di scarico in
posizione aperta
b) condotto di scarico in
posizione intermedia
c) condotto di scarico in
posizione intermedia
Figura 22. Riparo incernierato collegato al condotto di scarico
24
L 286{40 Gazzetta ufficiale delle Comunità europee
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 25 ottobre 2000
relativa al ritiro dei riferimenti della norma EN 703 «Macchine agricole - Estrattori per sili Sicurezza
» dalla lista dei riferimenti delle norme pubblicate nel quadro delrattuazione della
direttiva 98{37/CE
[notificata con il numero C(2000) 3104]
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2000/693{CE)
11.11.2000
(3)
(2)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
vista la direttiva 98j37jCE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 22 giugno 1998, concernente il ravvicinamento delle
legislazioni degli Stati membri relative alle macchine (1), modificata
dalla direttiva 98{79jCE (1), in particolare l'articolo 6, paragrafo
l,
visto il parere del comitato istituito dalla direttiva 98!34!CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che
prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme
e delle regolamentazioni tecniche (3),
considerando quanto segue:
(l) L'articolo 2 della direttiva 98{37{CE modificata prevede
che le macchine possano essere immesse sul mercato e
messe in servizio soltanto se non pregiudicano la sicurezza
e la salute delle persone ed eventualmente degli
animali domestici o dei beni, purché siano debitamente
installate, mantenute in efficienza ed utilizzate conformemente
alla loro destinazione.
Le macchine conformi alle nonne armonizzate i cui
riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee si presume siano conformi alle
esigenze essenziali di sicurezza e di salute contenute
nell'articolo 3 della direttiva 98{3 7{CE modificata.
Gli Stati membri sono tenuti a pubblicare i riferimenti
delle norme nazionali che attuano le norme armonizzate.
EN 70 3. Di conseguenza l'Italia -ha ritenuto che tale
norma non soddisfacesse le esigenze essenziali di sicurezza
e di salute della direttiva e che i suoi riferimenti
dovessero essere ritirati dalla pubblicazione nella
Gazzetta ufficiale delle Comunità europee al fine di non
confedre più presunzione di conformità alla direttiva.
(7) Il comitato tecnico CENjTC 144 ha esaminato questo
problema ed ha dato inizio ad un progetto di revisione
di tale nonna. Tenuto conto delle notevoli difficoltà
incontrate durante tale reVISIone, ha concluso che
saranno necessad molti anni per poter ratificare la
nonna rivista.
(8) Tenendo conto di tale prevedibile dilazione, si propone
di ritirare immediatamente i riferimenti di tale norma al
fine di evitarne l'utilizzo futuro come norma armonizzata,
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECiSIONE:
Articolo 1
I riferimenti della norma EN 703 «Macchine agricole - Estrattori
per sili - Sicurezza» sono ritirati dalla pubblicazione nella
Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. Di conseguenza, l'utilizzo
di tale norma non dà più presunzione di conformità alle
esigenze essenziali di sicurezza e di salute della direttiva
98{37/CE modificata.
(4)
(5)
(6)
I riferimenti della norma armonizzata EN 703:1995
«Macchine agricole - Estrattori per sili - Sicurezza»
sono stati oggetto di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee C 229 dell'8 agosto 1996, nel
quadro dell'applicazione della direttiva 98{37{CE modificata.
Attualmente tale nonna dà sempre presunzione di
conformità.
L'Italia ha constatato che numerosi incidenti mortali si
sono verificati sul suo territorio in seguito all'utilizzo di
estrattori per sili costruiti in confonnità alla nonna
Articolo 2
Gli Stati membri sono i destinatari della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 25 ottobre 2000.
Per la Commissione
Erkki LIIKANEN
Membro delfa Commissione
{I} GU L 207 del 23.7.1998. pago 1.
l') GU L 331 dd 7.12.1998, pago 1.
(l) GU L 204 del 21.7.1998, pago 37.