Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Manovra: la posizione delle Regioni
Conferenza Regioni
e Province Autonome
martedì 17 giugno 2008
( In allegato il documento in formato pdf)
Le Regioni ancora una volta si trovano a discutere sul contenuto di provvedimenti fondamentali per gli assetti della finanza pubblica senza aver avuto la possibilità di conoscere preventivamente il complesso della manovra che il Governo intende presentare al Parlamento.
Infatti, ad oggi, gli unici dati che il Governo ha messo a disposizione sono quelli riferiti al contributo richiesto a ciascun livello istituzionale ai fini del rientro dal deficit entro il 2011.
Le Regioni ribadiscono con forza la necessità, al fine di evitare un approccio che rende più difficili accordi e intese istituzionali, che si dia vita, già con il decreto legge di stabilizzazione della spesa pubblica, all’istituzione della “Cabina di Regia per la finanza pubblica”, con il compito di:
a) formulare proposte razionali in tema di qualificazione e trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa nella Pubblica Amministrazione;
b) coinvolgere le Regioni e le autonomie locali nell’affrontare gli obiettivi strategici, condividendo le basi informative finanziarie e tributarie, ai fini di supporto del riordino dell’ordinamento finanziario.
Le Regioni sostengono con forza l’obiettivo di azzeramento del deficit entro il 2011 assunto come impegno con l’UE e concordano che ogni livello istituzionale partecipi a tale risanamento in modo proporzionale alle risorse pubbliche gestite. Rispetto, però, all’ipotesi formulata dal Governo nell’incontro del 12 giugno u.s. ritengono vada meglio approfondita la definizione delle rispettive quote di concorso.
In questo ambito le Regioni a statuto speciale e le Province autonome, confermano la loro piena partecipazione al perseguimento degli obiettivi, ribadendo, tuttavia, la assoluta necessità del rispetto - per le modalità di attuazione degli obiettivi stessi – dei rispettivi ordinamenti statutari.
Per quanto riguarda la previsione di misure relative a Patti con il Governo (es. Patto salute e Patto TPL), le Regioni ritengono che sia metodologicamente e sostanzialmente inaccettabile mettere in discussione accordi interistituzionali precedentemente formalizzati che, peraltro, hanno proiezioni pluriennali.
A questi fini, assume particolare criticità l’intervento per l’anno 2009 in materia di sanità e l’intervento già operato con il DL 93/2008 per quanto attiene gli investimenti in materia di trasporto pubblico locale. Su tali due questioni rinunciare al metodo pattizio, che ha dato significativi risultati, sarebbe un grave errore, tale da pregiudicare addirittura sia i risultati attesi dal punto di vista finanziario che la qualità dei servizi resi ai cittadini.
Per quel che riguarda i tagli ipotizzati a carico del bilancio dello Stato, le Regioni evidenziano come sia necessario che questi ultimi non incidano su fondi destinati all’esercizio di funzioni delle Regioni stesse (es. Fondo non autosufficienza, Fondo Politiche sociali, Fondo sostegno affitti, etc.).
Inoltre, ribadiscono la necessità che nella prospettiva dell’attuazione del federalismo fiscale tutti i fondi ad esse destinati, vengano allocati in un unico capitolo di cui si chiede la fiscalizzazione, in analogia a quanto accaduto con la Finanziaria 2008 sui fondi per il trasporto pubblico locale.
Per questi motivi il parere delle Regioni sulla manovra fin qui prospettata non può essere di condivisione. Le Regioni auspicano, pertanto, che si determinino le condizioni per modifiche sostanziali ai provvedimenti.
Riguardo a prospettati interventi sugli assetti istituzionali degli enti locali (es. Comunità montane), le Regioni ritengono non condivisibile che si proceda su tale materia (in parte definita dall’art. 117 Cost. come competenza concorrente o esclusiva delle Regioni) con atti unilaterali e disorganici; ritengono piuttosto necessario aprire un tavolo immediato di confronto interistituzionale in cui definire un organico intervento sul Codice delle Autonomie.
Le Regioni in coerenza con il principio di leale collaborazione più volte richiamato anche dalla Corte Costituzionale, chiedono che su tutte queste materie e complessivamente sui provvedimenti che domani verranno approvati dal Consiglio dei Ministri, si apra un confronto puntuale che possa portare all’approvazione finale di testi condivisi dai diversi livelli di governo, a partire dalla regole sul Patto di stabilità interno.
Roma, 17 giugno 2008.