Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Verso il DPEF 2008-2012: le proposte delle Regioni
Conferenza Regioni
e Province Autonome
martedì 26 giugno 2007
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
Proposte della Conferenza delle Regioni e Province Autonome
DPEF 2008 – 2012
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome sottolinea la necessità di improntare i rapporti tra Stato e Regioni sulla concertazione e la leale collaborazione al fine di pervenire a scelte condivise nella prospettiva di sviluppo dell’economia del Paese.
Tale metodologia di confronto istituzionale è il presupposto indispensabile al richiamo di quella responsabilità che le Regioni intendono assumere per il perseguimento degli obiettivi della politica economica nazionale, nonché contenuto essenziale per l’esercizio dell’autonomia riconosciuta dalla Costituzione.
Una modalità di lavoro condivisa e proficua può derivare dall’avvio immediato della Commissione mista Regioni-Governo-Sistema delle Autonomie per il monitoraggio della finanza pubblica, più volte richiesta dalle Regioni al fine:
a) della formulazione di proposte razionali in tema di qualificazione e trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa nella Pubblica Amministrazione;
b) del coinvolgimento delle Regioni e delle altre autonomie territoriali nell’affrontare gli obiettivi strategici e come luogo di condivisione delle basi informative finanziarie e tributarie e anche supporto del riordino dell’ordinamento finanziario.
Le Regioni ritengono, altresì, necessario ripercorrere la proficua esperienza, che si è avuta in occasione della stesura del “Patto per la salute” lo scorso anno, anche per altri tre settori prioritari per i quali propongono di costruire soluzioni condivise, mediante:
Un “Patto per la qualificazione e razionalizzazione della spesa” basato su :
· Costruzione di un benchmark, per tutti i livelli istituzionali per favorire la riduzione della spesa di funzionamento a favore degli investimenti e dello sviluppo;
· Programmazione di forme di promozione della tutela dell’ambiente, della valorizzazione delle politiche energetiche e dello sviluppo economico privilegiando il sostegno all’innovazione tecnologica;
Un “Patto per la Casa, le Infrastrutture e i Trasporti” al fine di:
· Concludere i lavori del tavolo interistituzionale per il TPL di interesse regionale e locale in maniera di avere risorse e strumenti adeguati per il rilancio del settore;
· Procedere al riequilibrio fra compiti trasferiti alle Regioni in materia di Trasporto Ferroviario e le relative risorse finanziarie, ivi comprese le tematiche della sicurezza;
· Individuare forme di incentivazione per le politiche sulla casa;
Un “Patto fiscale” teso a:
· Regolare le partite finanziarie aperte (es. attribuzioni immediate delle manovre fiscali regionali, etc.);
· Verificare la congruità per la fiscalizzazione dei trasferimenti per il decentramento amministrativo;
· Anticipare, in via amministrativa, i provvedimenti per l’avvio del federalismo fiscale, (ad es. l’individuazione di tutte le risorse nel bilancio dello Stato di competenza del sistema delle Autonomie; lo sblocco della cassa relativo al gettito dei tributi che devono essere attribuiti alle Regioni in tempi certi e definiti consentendo la possibilità di attivare meccanismi di anticipazioni, etc.);
· Evitare la proliferazione di fondi settoriali;
· Definire criteri per il Patto di stabilità rispettosi dell’autonomia delle Regioni, anche a Statuto speciale, ed escludere dalle spese rilevanti ai fini del Patto i finanziamenti comunitari;
Sul versante del “Patto per la salute” si tratta di verificare l’attuazione, dopo un primo anno, con l’obiettivo di aggiornarne i contenuti:
a) in relazione agli esiti dei tre tavoli istituiti sulla “Farmaceutica”, “Compartecipazioni alla spesa” e “livelli essenziali di assistenza (LEA)” anche in base alle dinamiche del PIL nominale effettivo;
b) per quanto concerne le risorse da destinare per il tema della non autosufficienza.
Infine perciò che attiene le Politiche per il Mezzogiorno occorre:
· far partire il credito d’imposta per il Mezzogiorno;
· rafforzare le politiche per il Mezzogiorno derivanti dalla politica unitaria per lo sviluppo del Quadro Strategico Nazionale, per quanto attiene al Fondo Aree Sottoutilizzate, in riferimento al quale va data maggiore certezza;
· implementare le risorse per le Zone Franche Urbane, estendendone l’ambito di applicazione e accelerare le relative procedure di impostazione metodologica e di negoziato.
Gli esiti del dialogo istituzionale su queste tematiche devono consentire di disporre di una quadro condiviso di soluzioni che permetta, da un lato, di rispettare le esigenze di equilibrio della finanza pubblica e, dall’altro, di garantire il pieno utilizzo di tutte le risorse rese disponibili siano esse comunitarie, nazionali e regionali.
A questi fini, tenuto conto che di fatto anche in occasione dell’elaborazione del DPEF le Regioni non hanno contribuito alla definizione delle linee del documento, è necessario avviare immediatamente un tavolo per la costruzione della prossima manovra finanziaria onde evitare un confronto tardivo su un testo già definito, restituendo alle Regione il proprio ruolo istituzionale.
Roma, 26 giugno 2007