Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - UE: Programmazione fondi strutturali 2007-2013
Conferenza Regioni
e Province Autonome
giovedì 14 dicembre 2006
Obiettivo Cooperazione territoriale europea
Un modello di governance del nuovo obiettivo cooperazione territoriale europea.
La proposta delle Regioni e delle Province autonome
A partire dall'esperienza consolidata nel periodo 2000-2006, le Regioni e le Province autonome ritengono necessario sviluppare un modello di collaborazione fra Stato e Regioni in sintonia con gli orientamenti specifici definiti nel Quadro Strategico Nazionale (QSN), imperniato su una gestione più vicina ai territori, con un ruolo delle Regioni di animazione e assistenza ai programmi.
Nello specifico per migliorare la gestione dei programmi occorre:
- procedere ad una maggiore armonizzazione delle strutture di gestione transnazionale, assicurando la presenza delle regioni in tutti gli organismi transnazionali di gestione dei programmi;
- prevedere la creazione di punti di animazione e di assistenza tecnica sul territorio eleggibile di ciascun Paese interessato - Punti di contatto nazionali (National Contact Point) e Info/Focal Point transnazionali di supporto all’Autorità di gestione - negoziando tale impostazione nell’ambito di ciascun programma operativo: Mediterraneo, Spazio Alpino, Europa Centrale, Europa Sud Orientale, IV C.
(Ad oggi l’unico spazio che prevede l’istituzione di un NCP e di un Focal Point per l’Italia è lo Spazio Alpino; tali strutture dovrebbero essere finanziate dal programma);
- assicurare le risorse necessarie al loro funzionamento, nel caso in cui non siano a carico dei fondi per l’assistenza tecnica del programma operativo, in compartecipazione tra Stato e Regioni, prevedendo a carico dello Stato il costo del personale e delle attività di comunicazione e diffusione, mentre a carico delle Regioni ospitanti la disponibilità degli spazi e delle attrezzature;
- istituire il Gruppo permanente di coordinamento obiettivo cooperazione territoriale europea con funzione di coordinamento dei programmi di cooperazione transnazionale e interregionale,del programma multilaterale di bacino ENPI CBC Mediterraneo,del programma Adriatico IPA, nonché dei programmi accessori gestiti dalla Commissione europea, quali INTERACT, URBACT ed ESPON;
- istituire i Comitati Nazionali dei programmi a valenza nazionale sopracitati, riconoscendo alle Regioni la presidenza di tali organismi;
- collocare i NCP presso le Regioni coordinatrici dei diversi programmi.
Cofinanziamento nazionale dei Programmi di cooperazione territoriale europea
In merito alla ripartizione del cofinanziamento nazionale, le Regioni e le Province autonome, a fronte del minor impegno finanziario nazionale, per effetto della maggiore intensità del cofinanziamento FESR (75% tasso minimo di cofinanziamento) prevista nel ciclo 2007-2013, chiedono la partecipazione al 100% della quota di cofinanziamento nazionale sia per i programmi transfrontalieri che per i programmi transnazionali.
Coordinamento nazionale dell’Obiettivo cooperazione territoriale europea
Le Regioni e le Province autonome sollecitano il Governo a individuare l’Amministrazione centrale responsabile della gestione dell’obiettivo cooperazione territoriale europea.
Chiedono, inoltre, di partecipare alla fase preparatoria dell’Agenda territoriale dell’Unione europea, che verrà adottata il 24 e 25 maggio 2007 a Lipsia.
Cooperazione interregionale - NegoziatoNell’esprimere profonda preoccupazione per l'impostazione data ai processi decisionali del Programma Operativo Interregionale IV C, le Regioni e le Province autonome chiedono che l'Italia si adoperi con forza in sede europea affinché sia rivisto il ruolo che il Programma in preparazione riserva alla Commissione europea, ridefinendo i poteri di proposta e decisione sulle iniziative della cooperazione interregionale, in modo da non snaturare il principio stesso del programma.
Le Regioni e le Province autonome evidenziano, infine, che, nel contesto delle politiche di preadesione, la Commissione europea è orientata ad escludere l’Italia e l’Albania dal continuare a condividere un programma transfrontaliero sulla scorta del NPP INTERREG/CARDS, che vede la Regione Puglia quale autorità di gestione. Di fatto, a seguito di specifica richiesta della Commissione europea, il P.O. Italia –Albania è stato integrato nell’ambito del nuovo Programma Adriatico IPA con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni territoriali tra programmi transfrontalieri. Tale argomentazione è stata accettata dall’Italia, e dalla Puglia in particolare, con intento costruttivo e spirito di buon senso.
Tuttavia, il recente ingresso di Slovenia e Grecia nel Programma Adriatico IPA rimette in discussione tale scelta in quanto emerge una evidente disparità di trattamento nei confronti dell’Italia; infatti, sia la Slovenia che la Grecia dispongono nella nuova programmazione Obiettivo 3 di un transfrontaliero bilaterale rispettivamente con Croazia e Albania. Dunque, non si capisce per quale ragione l’Italia dovrebbe essere penalizzata con l’esclusione del programma Italia – Albania.
Ragioni di equità inducono a rivedere la posizione italiana su tale argomento.