Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - ITALIANI ALL’ESTERO (CGIE)

giovedì 24 novembre 2005


                               

CONFERENZA PERMANENTE STATO - REGIONI E PROVINCE AUTONOME -CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO (CGIE)

 

 

La Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE si è riunita il 29 novembre 2005 in plenaria a seguito della convocazione dell’On. Presidente del Consiglio, ai sensi della Legge istitutiva n.198/98.

La Conferenza ha preso innanzitutto atto dei profondi cambiamenti istituzionali, economici e sociali intervenuti negli ultimi tre anni seguiti alla prima convocazione, nonché delle ripercussioni che comportano nelle relazioni tra le diverse componenti del tessuto socio-politico nazionale, con particolare riferimento alle Comunità Italiane all’estero.

La Legge conferisce infatti alla Conferenza il compito di indicare le linee programmatiche delle politiche del Parlamento, del Governo, delle Regioni e degli Enti autonomi nei confronti delle collettività all’estero, linee programmatiche che costituiscono l’indirizzo politico-amministrativo dell’attività del CGIE.

Sul piano istituzionale la Riforma Costituzionale del 2001 conferisce alle Regioni e alle Province Autonome piena autonomia nelle proiezioni all’estero, dove le Comunità Italiane, spesso organizzate in associazioni regionali, rappresentano un interlocutore privilegiato. I legami delle Regioni con le proprie comunità all’estero vengono alimentati anche dalle consulte regionali che costituiscono un elemento sostanziale nei rapporti con i corregionali nel mondo.

L’introduzione dell’esercizio del diritto di voto all’estero per corrispondenza e la creazione di una circoscrizione elettorale estera alla quale sono stati assegnati 18 Parlamentari (12 Deputati e 6 Senatori) consentirà alle Comunità italiane nel mondo di avere una rappresentanza diretta nel Parlamento Nazionale. Il CGIE che la Legge di modifica n.198/1998 definisce “l’organismo di rappresentanza delle Comunità Italiane all’estero presso tutti gli organismi che pongono in essere politiche che interessano le comunità all’estero”, non potrà non essere direttamente coinvolto dalla Riforma Costituzionale sopra indicata. Una riflessione comune appare opportuna per individuare e definire i rispettivi ruoli dello Stato e delle Regioni nei confronti delle collettività all’estero, nel nuovo contesto che si è creato.

Oltre al piano istituzionale anche sul piano economico le Comunità Italiane all’Estero hanno risentito delle diverse situazioni createsi nei rispettivi paesi di insediamento. Se da un lato la cosiddetta “globalizzazione dell’economia mondiale” genera spinte all’internazionalizzazione delle attività economico-produttive, che coinvolgono in misura crescente le nostre collettività all’estero, ormai in un generale avanzato stadio di integrazione e nei paesi di accoglimento, da un altro lato in alcuni casi le nostre collettività si trovano confrontate con situazioni di crisi in cui versano i rispettivi paesi di residenza. La Conferenza non può prescindere da un’analisi approfondita ed un attento monitoraggio di tali aspetti delle nostre comunità all’estero, da un lato potenziali risorse di internazionalizzazione, da un altro lato soggetto della solidarietà nazionale.

Il processo di integrazione delle nostre comunità all’Estero nelle società di inserimento si accompagna naturalmente con un loro mutato rapporto verso la lingua e la cultura italiana. Le seconde e successive generazioni nate all’estero richiedono strumenti per mantenere il proprio patrimonio culturale e linguistico di origine, ma al tempo stesso esprimono sempre di più una propria identità culturale, frutto di una simbiosi tra la tradizioni dei propri ascendenti e quella dei luoghi di insediamento, che costituisce una ricchezza per la società nazionale.

Infine, è avvertita l’esigenza di misurarsi con le nuove realtà delle nostre comunità all’estero per alimentare il legame che le unisce all’Italia. A tal fine la Conferenza ribadisce l’opportunità di realizzare la Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo che il CGIE ha già da tempo proposto.

Alla luce delle profonde dinamiche sopra accennate che interessano le nostre comunità all’estero e che richiedono da parte di tutte le componenti della Società Nazionale, segnatamente le istituzioni statali e regionali, un continuo adeguamento delle proprie politiche alle mutevoli situazioni , la Conferenza avverte l’esigenza di riaffermare il carattere permanente della propria attività ed a tal fine, non intende entrare nel merito delle quattro tematiche proposte, ma si prefigge l’obiettivo di creare le condizioni e programmare le azioni per affrontarle in modo concreto e costruttivo.Per tanto,  stabilisce di adottare le seguenti determinazioni:

1.     è creato un organo di gestione corrente a livello tecnico, costituito dalla VI Commissione Tematica del CGIE “Stato, Regioni, Province Autonome, CGIE”, opportunamente integrata da rappresentanti dello Stato e delle Regioni;

2.     in occasione delle Assemblee Plenarie del CGIE si riuniranno le Parti della Conferenza per un momento di “verifica politica” della propria attività;

3.     le quattro tematiche individuate dal CGIE, accolte e condivise dalle altre due Parti, “Riforma dello Stato -Internazionalizzazione - Lingua, Cultura e Formazione Professionale - Ambito sociale e Tutela dei Diritti”, saranno oggetto di approfondimento di quattro gruppi di lavoro che sfocerà in quattro seminari tematici da organizzare nel prossimo triennio.

I seminari previsti dovranno coinvolgere, oltre le Componenti della Conferenza previsti dalla Legge, anche le Consulte o i Consigli Regionali per l’Emigrazione, nonché il mondo associativo e le personalità, gli istituti ed esperti interessati alle tematiche. I risultati dei seminari verranno portati all’attenzione delle componenti politiche ed istituzionali della Conferenza affinché ne derivino i necessari seguiti, legislativi o amministrativi, man mano che si concludono i lavori dei seminari.

Questo programma rende effettivamente permanente la Conferenza senza creare nuovi organismi: infatti, la Legge stabilisce che la Segreteria della Conferenza è la stessa del CGIE, mentre la VI Commissione del CGIE opportunamente integrata con rappresentati dello Stato e delle Regioni, diventerà l’organo operativo della Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE. I seminari saranno organizzati in modo che i costi di partecipazione siano assunti dai diversi componenti riducendo in modo significativo le risorse necessarie, da reperire presso lo Stato e le Regioni, per coprire spese organizzative e garantire una larga partecipazione anche ad enti non previsti dalla Legge, ma la cui partecipazione è funzionale al buon esito dei lavori.

La terza plenaria della Conferenza prevista secondo la Legge con cadenza triennale, cioè nel 2008, sarà il momento di verifica politica dei risultati del presente programma e di programmazione dell’ulteriore triennio.

 

 

Roma, 24 novembre 2005