“Agricoltura contadina”: Murgia (Regioni), diverse criticità nella proposta di legge in discussione al Senato

martedì 30 novembre 2021


Roma, 30 novembre 2021 (comunicato stampa) “Lo spirito della proposta di legge per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina in discussione al Senato può anche essere condivisibile, ma sono diversi gli aspetti che suscitano perplessità e meriterebbero una riflessione più approfondita”, a sottolinearlo è Gabriella Murgia (assessora della Regione Sardegna) intervenuta in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, in audizione alla commissione Agricoltura del Senato.

Un aspetto criticosottolinea Murgia - riguarda il riconoscimento delle figure professionali/imprenditoriali dell’agricoltore contadino: figura che risulta generica in termini giuridici e in sovrapposizione ad altre figure già contemplate dalle disposizioni vigenti come l’imprenditore agricolo professionale e il coltivatore diretto.

Inoltre – prosegue l’assessora della Sardegna - è lodevole il tentativo di dare sostegno e dignità ai conduttori “non professionali”, ma è inopportuna una loro identificazione tramite onerosi provvedimenti burocratici, come l’istituzione di “registri” che peraltro risultano onerosi per lo Stato e le Regioni”.

Rispetto poi all’obiettivo della semplificazione “pur apprezzando il richiamo all’attività di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti si finisce poi per rimandare a successivi decreti la definizione di principi che saranno poi disciplinati regionalmente. Una procedura che – aggiunge Murgia riassumendo la posizione ufficiale della Conferenza delle Regioni - appare farraginosa e foriera di difformità applicative e procedurali, con oneri per la gestione e i controlli”.

L’introduzione poi di una misura nazionale - si legge nel documento della Conferenza delle Regioni - a favore dell’agricoltura contadina da far valere sui Piani di Sviluppo Rurale, avrebbe implicazioni a livello di programmazione, ammissibilità, controllo e verifica della stabilità delle operazioni, anche nei confronti della Commissione europea.

“E’ invece apprezzabile – conclude Murgia - l’attenzione ai terreni silenti, anche se risulta onerosa la loro identificazione e, soprattutto, l’aggiornamento biennale degli elenchi, ma è questo sicuramente un tema su cui sarebbe opportuno un supplemento di riflessione da parte del Parlamento”.