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Sommario |
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Via libera della Camera alla
devolution. L'Aula di Montecitorio, dopo tre giorni di dibattito, ha
infatti approvato, con i voti favorevoli del centrodestra e quelli
contrari del centrosinistra, l'articolo 34 del disegno di legge di
riforma costituzionale che ridisegna le competenze legislative di
Stato e Regioni. |
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Il
Consiglio dei Ministri
è convocato oggi, mercoledì 29 settembre 2004, alle
ore 17,30 a Palazzo Chigi, per l'approvazione della manovra finanziaria
per l'anno 2005. Secondo quanto ripoortato dalle agenzie di stampa le regioni potranno ricorrere anche a misure di carattere fiscale per raggiungere l'equilibrio economico-finanziario dei conti.E' stabilito che per accedere al finanziamento integrativo a carico dello Stato le regioni dovranno stipulare una intesa con lo Stato in cui si impegnano a rispettare la normativa vigente, a migliorare il monitoraggio della spesa sanitaria, a razionalizzare la rete ospedaliera e la domanda ospedaliera intervenendo anche sulle tariffe per favorire il passaggio dal ricovero ordinario a quello diurno. In presenza di un disavanzo di gestione evidenziato dal monitoraggio del quarto trimestre e la regione non adotta misure di riequilibrio, il governo può diffidare la regione e provvedervi entro 30 giorni e in caso di inadempienza può nominare un commissario ad acta per adottare i provvedimenti necessari per la copertura del disavanzo. Chi non assume l'impegno a monitorare i conti e metterli sotto controllo e' escluso dall'incremento dei finanziamenti previsti per gli anni 2005, 2006 e 2007. "La spesa per la Sanità prevista in Finanziaria è "pari al 6,3% del Pil, una quota in linea con gli altri Paesi europei". Lo ha detto il Presidente della Regione Piemonte e della Conferenza della Regioni italiane, Enzo Ghigo, ricordando i risultato dell'incontro avuto ieri a Roma tra i Presidenti delle Regioni e il Ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco (nella foto). "Ci e' stata fornita una notizia positiva: la spesa per la sanità prevista in Finanziaria passa da 81 a 88,2 miliardi di euro". Le risorse per il Fondo sanitario nazionale dovrebbero quindi salire dagli attuali 81 miliardi a 88,2 miliardi di euro. . Una "base di partenza eccellente", che potrebbe scongiurare il rischio di aumentare le tasse locali per coprire un eventuale disavanzo,ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo. Ma resta il "nodo" delle risorse per il rinnovo del contratto dei medici che costa da 1,2 a 1,8 miliardi. Obiettivo delle Regioni e', quindi, quello di ottenere 90 miliardi per il2005, attraverso "alcuni aggiustamenti". Di diverso avviso Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna, secondo il quale le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale sono "insufficienti".''Bisogna fare un'operazione di trasparenza e vedere quanto costa il sistema sanitario. Da qui bisogna partire''. Cosi' si e' espresso Vasco Errani, al termine della Conferenza straordinaria dei Presidenti delle Regioni che hanno discusso dei fondi per la sanità. Le Regioni, dunque, ha spiegato Errani, chiedono l'adeguamento finanziario per sostenere i livelli essenziali di assistenza e un'operazione di trasparenza: ''Se per sostenere la spesa sanitaria occorrere ricorrere alla fiscalità regionale il governo lo dica in maniera esplicita". Al termine della conferenza dei governatori e' stato dato mandato agli assessori alla sanita' di fare una scaletta delle priorita' considerate irrinunciabili nel confronto con il governo. Solo soddisfacendo queste priorita', ha concluso Errani, ''potra' esservi l'accordo da parte delle Regioni''. L'idea di imporre un tetto del 4,8% alla spesa dei Comuni ''non convince e non appare ragionevole'' al presidente dell'Anci. Leonardo Domenici ha espresso, in una nota, le sue perplessita' su questa misura preannunciata ieri dal ministro Siniscalco e che tende a penalizzare soprattutto i piccoli comuni. "In primo luogo þ ha spiegato Domenici - si va a penalizzare il settore che nella Pubblica Amministrazione continua a fare molti investimenti (1,8 miliardi di euro la crescita nel biennio 2001-2003 rispetto ai 5 di tutta la PA). Ma il provvedimento appare poco ragionevole perche' va a colpire sul territorio a macchia di leopardo a seconda della situazione del singolo comune e perche' estende la regola del tetto anche ai comuni con meno di 5000 abitanti, dove i bilanci sono gia' al lumicino''.Domenici ha poi aggiunto che, pur apprezzando lo sforzo di metodo avviato dal ministro Siniscalco, la correzione del deficit tendenziale a carico dei Comuni ''e' sempre troppo alta e si aggira intorno ad 1,5 miliardi di euro, senza considerare le spese per il personale che rappresentano un costo non indifferente''. A questo devono essere aggiunti - secondo Domenici - i problemi di cassa che i comuni dovranno affrontare per remunerare gli investimenti contratti negli anni precedenti (13,9 miliardi nel 2002 e 14,59 nel 2003). A suo giudizio si prospetta un blocco dello sviluppo che parte dalle città e che interessera' soprattutto quei centri del Mezzogiorno che stanno facendo uno sforzo maggiore per recuperare il gap di competitività rispetto alle altre regioni del Paese. Domenici ha infine ricordato che le alternative proposte ai Comuni per finanziare nuovi investimenti sono l'impiego della leva fiscale o tagli alla spesa per servizi pubblici. ''Mi verrebbe da dire þ ha concluso - che siamo in una specie di trappola: o decidiamo di fermare le città o scegliamo di aumentare la pressione fiscale nel momento in cui il governo sta invece orientandosi in una direzione del tutto opposta''. Infine è stata convocata per oggi pomeriggio a Palazzo Chigi alle 16.30, un' ora prima del Consiglio dei Ministri che dovrà dare il via libera alla Finanziaria 2005, la riunione del Cipe. Il primo punto all' ordine del giorno e' la relazione previsionale e programmatica con la quale il governo dovrebbe confermare le cifre macro già contenute nel Dpef. Si riparlerà inoltre del programma per la realizzazione delle grandi opere alcune delle quali, gia' passate dall' esame del pre-Cipe, potrebbero domani ricevere il via libera. Tra gli altri punti all' ordine del giorno anche l' addendum al contratto di programma 2001-2005 di Rfi. (sm) |
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La
Conferenza Stato-Regioni entra in Costituzione:
lo prevede un emendamento della commissione Affari costituzionali all'art.
35 della riforma della parte Seconda della Costituzione approvato
dall'Aula della Camera. I sì sono stati 246, due i no. 181 deputati
(l'intero |
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I rappresentanti del
Comitato delle Regioni,
l'organo consultivo degli enti locali e
regionali europei, si riuniscono in assemblea plenaria da oggi fino al 30 settembre. Al centro della sessione tre pareri
sulle tematiche occupazionali e uno sulla strategia di Lisbona per
rendere l'Ue piu' competitiva entro il 2010. E non a caso sarà il commissario
designato per l'Istruzione, la
formazione e la cultura, lo slovacco Jan Figel, in carica dal primo di
novembre, ad aprire i lavori con un intervento sul ruolo delle Regioni
e delle citta' europee nell'attuazione concreta della strategia di
Lisbona. Un dibattito che sara' ulteriormente approfondito dalla finlandese Pauliina Haijanen (nella foto), consigliere comunale di Laitila, relatrice di un parere sui progressi fatti fino ad oggi per aumentare la competitività europea dal punto di vista delle politiche occupazionali. Il problema dei lavoratori piu' anziani e degli incentivi per non farli uscire prematuramente dal mercato del lavoro sara' invece affrontato nel parere preparato da Alvaro Ancisi, consigliere municipale di Ravenna mentre con Karl-Heinz Lambert, presidente della comunita' germanofona del Belgio, si fara' il punto su ''problemi e prospettive dei lavoratori frontalieri'', un parere che analizza i cambiamenti nel mercato del lavoro comunitario del dopo Allargamento. All'ordine del giorno dell'assemblea, oltre al parere di Ancisi, figurano altri tre pareri esposti da rappresentanti italiani al Cdr. Il problema degli aiuti di stato nel caso dei servizi di pubblica utilita', un soggetto di grande attualita' per le Regioni e i Comuni, sara' nuovamente portato all'attenzione dell'organo consultivo dal Presidente della Regione Toscana Claudio Martini, relatore di un parere su questo argomento. In particolare si affronta la questione delle sovvenzioni concesse dagli enti a titoli di compensazione per effettuare un servizio pubblico che, come gia' statuito dalla Corte Europea di Giustizia, non dovrebbero configurarsi come aiuti di stato soggetti alla procedura di notifica alla Commissione Ue nella misura in cui la procedura d'appalto e' stata trasparente. Isidoro Gottardo, consigliere della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, esporrà un parere su come rafforzare i mezzi dell'Unione nel settore della protezione civile sottolineando in modo particolare, l'importanza raccordare maggiormente i centri nazionali e le reti regionali per le urgenze. Rilanciare il volontariato nel quadro delle politiche europee per i più giovani sarà invece il tema affrontato da Roberto Pella, Presidente del consiglio provinciale di Biella, relatore di un parere in cui si invita le collettività regionali a svolgere un ruolo di primo piano per coinvolgere i ragazzi in attività assistenziali. La sicurezza dei porti, la strategia per l'ambiente urbano, le politiche di prevenzione della criminalita' saranno gli altri argomenti dibattuti dai rappresentanti locali e regionali al Cdr. Quella che si aprira' domani e' una delle sessioni piu' importanti dell'anno. Per le tematiche messe all'ordine del giorno e per il fatto che i membri del Cdr saranno impegnati contemporaneamenteanche sul fronte degli 'Open Days' la quattro giorni della Commissione Ue e del Cdr dedicata quest'anno alla riforma della politica regionale europea a partire dal 2007. (red) |
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Se
Umberto Bossi telefona
al ministro delle Riforme Roberto Calderoli per complimentarsi,
l'opposizione invece grida allo scandalo e parla di "sfascio delle
istituzioni".
Durissimo il
giudizio del Vicepresidente della Conferenza delle Regioni "Siamo di
fronte ad una scelta che non fa bene al Paese, imposta dalla maggioranza
senza sentire ragioni, che prefigura un megapasticcio le cui conseguenze
ricadranno sui cittadini".
Secondo Errani,
"i rimpalli fra devolution e interesse nazionale rappresentano di
fatto un blocco al corretto funzionamento delle istituzioni: così è una
sconfitta per tutti. So bene che il percorso di questo progetto di legge
costituzionale e' lungo e ci sara' modo di far pesare le ragioni vere
del Paese. Fino eventualmente al referendum popolare".
Rilancia invece4 il
presidente del Veneto, Giancarlo Galan
intervistato dal quotidiano
on line Affaritaliani.it sulla riforma
federale: ''La politica estera
e le relazioni
internazionali sono le due materie sulle quali vorremmo una maggiore
autonomia''. "Bene la riforma di Calderoli, con la
quale ''cambierà molto e in positivo''. ''I lati negativi
- sottolinea - sono quelli che appartengono alle difficoltà iniziali,
proprie di ogni autentica impresa riformatrice''. Alle regioni a statuto
speciale restano
tutte le prerogative "e nulla cambia per loro, se non in
meglio". Lo ha detto il ministro delle Riforme,
Roberto
Calderoli, poco dopo l'approvazione, da
parte dell'Aula di Montecitorio, di un sub-emendamento della maggioranza
all'articolo 34 del Ddl di riforma costituzionale, che
riguardava, per l'appunto, le prerogative e le garanzie di autonomia delle regioni e delle province a statuto speciale. "Credo che tutto quello che c'era in
più in questa Costituzione - aggiunge Calderoli - che va a vantaggio delle
regioni a statuto ordinario, verra' dato anche alle regioni a
statuto speciale e finalmente queste ultime, non solo
riceveranno di più, ma non ci sarà piu' neanche la
possibilita' che qualcuno tolga loro qualcosa".
Dal leader dei Ds Piero Fassino (nella foto) arrivano invece alcune puntualizzazioni sul percorso finora intrapreso con la riforma del titolo V, oggi rimessa in discussione con il Ddl che sta votando la Camera. "Non mi convince - dice Fassino - il luogo comune di tutti quelli che sparano sul federalismo rischiando di buttare via anche il buono; io credo che la riforma del titolo V della Costituzione abbia rappresentato un elemento di innovazione, naturalmente nessuna legge e' intoccabile se una parte non funzione la si puo' cambiare". Rispondendo ad una domanda sulla battaglia intrapresa da alcune Regioni, e dalla Puglia in particolare contro il decreto legislativo 56 del 2000 sul federalismo fiscale, Fassino ha difeso la riforma federalista del titolo V del 2001. ''Non dobbiamo dimenticare - ha detto - che il federalismo ha prodotto un fatto positivo che e' il decentramento, io non sono dell'idea che vada buttato via, ma sono per un federalismo che tuteli tutto il territorio e che riconosca che ci sono differenze". "Una riforma che non va quindi buttata perché - ha concluso - non è che lo Stato centralista fosse meglio, e non abbiamo alcuna nostalgia della Cassa del Mezzogiorno". (gs) |
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"Gioisco con tutta
Italia per
la liberazione delle due Simone,
riconsegnate alle loro famiglie e al loro lavoro''. Lo ha detto il
presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni,
raggiunto dalla notizia durante la sua visita in Cina. "Il nostro primo pensiero va alle due coraggiose volontarie e alle loro famiglie che hanno vissuto con una forza grande e dignitosa questa inaudita violenza''. Da Roma il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha espresso ''grande soddisfazione'' per la liberazione di Simona Pari, di Simona Torretta e dei due ostaggi iracheni, Mahnaz Bassam e Raed Ali Abdul Aziz . ''Oggi e' - ha detto - un giorno di festa per tutti noi" Per la Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti E' "una gioia grandissima che scioglie finalmente l'angoscia di questi giorni" Ma in questo momento - ha aggiunto - sento l'esigenza di inviare un pensiero pieno di affetto anche ai familiari di Enzo Baldoni, con l' auspicio che il Governo faccia tutto quanto e' in suo potere per far sì che si possa ottenere al più presto la restituzione della salma". "Sono commosso e felice - ha detto il Presidente della regione Abruzzo, Giovanni Pace - per questa notizia che, fin dal giorno della cattura, attendevamo con speranza mai affievolita".Il presidente dell'abruzzo ha inviato anche un messaggio al ministro degli Esteri, Franco Frattini, complimentandosi ''per l'efficacia dell'azione diplomatica svolta. Giancarlo Galan ricorda l'impegno delle: ''Due giovanidonne che hanno dato il meglio di loro per la pace in Iraq e che grazie al loro coraggio stanno dando all'Italia la piu' grande gioia, quella di saperle libere". "La liberazione di Simona Pari e Simona Torretta - afferma Salvatore Cuffaro, Presidente della Regione Siciliana - riempie i nostri cuori di una gioia immensa. Il primo ringraziamento va alla Madonna che ha guidato l'azione di tutti i coloro i quali si sono interessati a questa vicenda". Prova ''Sollievo, gioia, soddisfazione", il Presidente della Toscana, Claudio Martini ed esprime "la convinzione che quando la forza del dialogo prevale sullo scontro fra civiltà e sulla cultura delle armi i risultati positivi arrivano sempre''. Visibile soddisfazione ("e' davvero un sollievo" hanno sottolineato alcuni assessori) e un accenno di applauso: così la Giunta regionale della Sardegna ha accolto la notizia della liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. A dare l'annuncio all' Esecutivo, interrompendo brevemente la riunione in corso in viale Trento, e' stato il presidente della Regione Renato Soru. Il pensiero del Presidente del Piemonte Enzo Ghigo va anche a chi ha lavorato dietro le quinte "mi unisco - ha detto- alla soddisfazione per l'operato del Governo e alle congratulazioni per il lavoro svolto dal sottosegretario Letta". "Penso che l' Italia abbia diritto ad esprimere la sua felicita' per la liberazione degli ostaggi. Domani la Regione organizzera' una messa di ringraziamento con mons. Fisichella per testimoniare l' affetto verso le connazionali, per la cui sorte abbiamo temuto tantissimo e per ringraziare il Signore". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Storace. "Ovviamente - ha aggiunto - speriamo che si possa aprire una prospettiva di serenità anche per quell'area - ha aggiunto Storace - Se gli uomini capiranno che e' necessario dialogare e non farsi la guerra probabilmente se ne avvantaggeranno nel tempo". "Siamo contenti - ha affermato il Presidente della Campania Antonio Bassolino - per le nostre due ragazze impegnate in una missione di pace e ci stringiamo attorno alle loro famiglie. Un forte ringraziamento va a tutto coloro che si sono spesi per il loro rilascio. Mi piace ricordare che la Torretta, originaria della provincia di Avellino, ma residente da anni a Roma, partecipò due anni fa ad una missione politico umanitaria del consiglio regionale della Campania, proprio a Bagdad.” (gs) |
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