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Sommario |
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E' fatto di cinque priorita' il programma
dei provvedimenti di fine legislatura in Toscana. E le cinque grandi
priorità della Toscana, individuate dall'
esecutivo, sono: per l' economia e la competitivita' un piano di
nuovi investimenti, la legge di attuazione delle norme nazionali
sul mercato del lavoro, il codice per il commercio, il piano
rurale; per il territorio e ambiente la legge sul condono che
recepisce quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, la legge
urbanistica, la legge sull' energia e il piano energetico
regionale; per la coesione sociale il piano sanitario, il piano sociale e la legge sul servizio civile; per la ''conoscenza'' e la formazione la legge sull' organizzazione scolastica; per la ''nuova'' Regione, cioe' l' adeguamento della struttura amministrativa, la legge sulla programmazione, l' e-government, il lancio del portale. ''E' un pacchetto di iniziative importante e segnificativo'', ha detto il presidente della Regione, Claudio Martini. ''Prima della fine della legislatura - ha annunciato Martini - presenteremo il quadro riassuntivo degli investimenti fatti per dare il senso dello sforzo che tutto il sistema pubblico ha fatto''. Per Martini la ''strada degli investimenti'' e' ''necessaria per la Toscana'' anche perche' e' la risposta alla situazione economica che, benche' mostri ''segni di ripresa'', non ha ancora avuto ''una forte inversione di tendenza'' ed e', per questo, che e' stato deciso ''di rafforzare il piano degli investimenti'' nel triennio 2005-2007 con risorse aggiuntive per 250 milioni di euro. Tra i provvedimenti che la giunta regionale Toscana ha messo ''in cantiere'' per la parte finale della legislatura vi e' anche la legge sul governo del territorio che ''consentira' di coniugare lo sviluppo e il rispetto dell' ambiente, e di snellire le procedure di approvazione concertata degli strumenti di pianificazione urbanistica, con notevole risparmio di tempo rispetto ai vecchi piani regolatori generali. ''Non mettiamo nuovi vincoli - ha detto Martini - ma pensiamo a nuove opportunita', perche' siamo tranquilli sul funzionamento del sistema attuale di vincoli. Piuttosto - ha detto - vediamo come snellire le procedure e rendere intelligente l' applicazione delle norme''. La Toscana - probabilmente agli inizi del nuovo anno - avra' una legge sul servizio civile. ''Ci sara' - ha detto Martini - anzitutto la possibilita' di farlo che oggi non c'e': noi interverremo con un sistema di incentivi e di riconoscimenti all' attivita' lavorativa''. Nel programma di fine legislatura vi e' anche il nuovo piano sanitario regionale, che verra' approvato dalla giunta entro meta' ottobre, e prevede l' avvio di 12 progetti speciali, la legge regionale di applicazione delle norma nazionale sul mercato di lavoro (la cosiddetta ''legge Biagi'') e il codice del commercio (''che - ha detto Martini - creera' un nuovo equilibrio tra grandi e piccole strutture, senza rilevante aumento delle prime e con il recupero delle seconde''). Sul ''pacchetto'' di iniziative varato oggi dalla giunta regionale si verifichera' anche la possibilita' di costruire l' alleanza con Rifondazione Comunista. ''Il dialogo - ha detto Martini - e' sempre aperto, ma ora bisognera' passare dal programma di fine legislatura. E' un programma - ha continuato - su gran parte dei settori e che estende la sua azione sulla prossima legislatura e su questo bisogna misurarsi. Se c' e' un voto contrario - ha proseguito - su tutto, come e' stato fino ad oggi, mi sembra che e' complicato costruire il futuro, se c' e' un atteggiamento diverso si entra in una prospettiva diversa. Comunque - ha affermato il presidente della Toscana - la discussione con Rifondazione non e' sul tema ci volete o non ci volete. Io - ha chiosato - non faccio pronostici''. Infine, Martini ha invitato il Governo ad un confronto su problemi da risolvere ''dalla presidenze dei parchi e delle autorita' portuali, alla Tirrenica, al nodo di Firenze dell' Alta Velocita', alla legge sui distretti. E' un confronto - ha detto - da fare in modo costruttivo e istituzionalmente corretto. Resta - ha continuato - il contenzioso aperto su altri punti, cominciando dallo Statuto. Ma e' un contenzioso - ha concluso - che si alimenta non solo per volonta' nostra, tant' e' che proprio oggi il governo ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sulle acque minerali''. ''La Toscana ha offerto al Governo per la costruzione dell' autostrada Tirrenica una situazione abbastanza unica con il 95% dei comuni e il 100 % delle province d' accordo sul tracciato, ma il governo non ci ha fatto capire se e' in grado di decidere''. Anche su questo tema è interventuto Martini: ''Non c' e' un' altra situazione in Italia - ha continuato - cosi' favorevole. Mi sembra, invece, che ci si voglia trincerare dietro al comune che non e' d' accordo. Noi riproponiamo al Governo la possibilita' di procedere - ha detto - perche' a quest' ora potevamo essere gia' partiti. Ho il dubbio che il Governo non abbia i soldi che dice di avere per costruire la Tirrenica''. (gs) |
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Il presidente Antonio Bassolino ha accolto
le dimissioni che l’assessore Ugo De Flaviis gli ha presentato nei giorni
scorsi e lo ha ringraziato per l’attività svolta.
Il presidente Bassolino (nella foto) ha
nominato assessore all’Ambiente il dott. Luigi Nocera, già
sottosegretario del Governo Amato tra il 2000 e il 2001. |
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Devoluzione in salsa italiana, è il
titolo di un fondo di Giovanni Sartori in prima pagina de "il Corriere
della Sera", che critica l'attuale testo di riforma costituzionale al
vaglio della Camera, sia per i possibili costi che per i rischi di
funzionalità dell'intero sistema istituzionale: "No, perchè si fonda su
gambe sbagliate, su un Senato federale che non è federale (come i futuri
governatori delle Regioni hanno capito), e anche perchè fabbrica un
sistema complessivo di dissennata macchinosità che sarà anche un paradiso
di litigi e di conflitti di competenze". |
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Un ampliamento delle competenze dello
Stato rispetto a quelle attuali, almeno per quanto riguarda
l'architettura complessiva del sistema formativo. Potrebbe
essere questa, secondo un'analisi dell'ultimo numero di
Tuttoscuola on line, la conseguenza della devolution
nel
settore. Alle Regioni - sottolinea Tuttoscuola - verrebbero assegnate tutte le competenze organizzative e gestionali, senza la distinzione contemplata nell'attuale art. 117 della Costituzione tra sistema di 'istruzione' (a legislazione concorrente tra Stato e Regioni) e sistema di 'istruzione e formazione professionale' (a legislazione esclusiva delle Regioni). La definizione dei programmi scolastici e formativi di interesse nazionale - senza distinzione tra i due sistemi - sarebbe tutta di competenza dello Stato. ''Da un lato dunque - osserva Tuttoscuola - verrebbe a cadere la competenza concorrente sul sistema di istruzione, a rischio di perenne contenzioso, mentre dall'altra la definizione dei programmi sarebbe fatta a livello nazionale anche per i percorsi del sistema di istruzione e formazione, senza le complicate negoziazioni che hanno finora reso faticosa la vita dei modelli integrati (Ifts, corsi sperimentali triennali per la qualifica ex legge 53)''. Resterebbe confermata allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di 'norme generali sull'istruzione' e di 'determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale'. L'insieme di queste due competenze, e di quelle assegnate allo Stato in materia di definizione dei programmi di interesse nazionale anche per il sistema di istruzione professionale, ''configura addirittura - sostiene Tuttoscuola - un ampliamento delle competenze dello Stato, rispetto a quelle attuali, almeno per quanto riguarda l'architettura complessiva del sistema formativo. Cosi' stando le cose -prosegue - i timori di una forte deriva regionalista verso la formazione di 20 autarchiche repubbliche educativo-formative potrebbero ridursi''. E l'autonomia scolastica? Se e' competenza legislativa esclusiva delle Regioni l'''organizzazione scolastica e gestione degli istituti scolastici e di formazione'', e' pure specificato che cio' avviene ''salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche'' che continuera' a essere governata da normative statali. Peraltro, pero', l'attribuzione alle Regioni della competenza legislativa esclusiva in materia di 'organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici' e di 'definizione della parte dei programmi scolastici e formativi d'interesse specifico' potrebbe in qualche modo - sostiene la pubblicazione on line - aprire la questione di un possibile ridimensionamento o, comunque, di rapporti critici con il principio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche. Le istituzioni scolastiche, infatti, potrebbero essere limitate, oppure impossibilitate, a intervenire su parte dei piani di studio ('di interesse specifico delle Regioni'). (sm) |
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E' stata presentata al Parlamento dal Ministro per i
Rapporti con il Parlamento, con delega per il Servizio Civile, la Relazione
sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio
civile per l'anno 2003. La relazione è stata curata dall'Ufficio
nazionale per il servizio civile e traccia il bilancio del lavoro svolto,
illustra le diverse questioni delle quali si occupa l'Ufficio nel suo
quinto anno di attività e fa il punto sullo stato di attuazione del
servizio civile in Italia. Il dato più rilevante che emerge dalla
relazione è l'incremento dei soggetti coinvolti: aumentati, da 7.865
avviati nel 2002 a 18.256, il numero dei volontari in servizio civile nel
2003; sono cresciuti, da 1.488 a oltre duemila, i progetti approvati e si
fanno sempre più numerosi gli enti del terzo settore che operano nel mondo
del servizio civile.
(red) |
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Non piace proprio il "federalismo in salsa
italiana" al politologo ed opinionista
Giovanni Sartori che oggi, dalle colonne del
Corriere della Sera, torna
sull'argomento. E' un federalismo che non sta in piedi "perché si poggia su gambe sbagliate, su un senato federale che non è federale (come i futuri governatori delle regioni hanno capito), e anche perché fabbrica una sistema complessivo di dissennata macchinosità che sarà anche un paradiso di litigi e di conflitti di competenze", cu cui peseranno oltre ad una serie di costi economici ( che nel suo editoriale Sartori torna sottolineare) anche diversi "costi decisionali", ovvero "il danno provocato da ritardi, non-decisioni e disfunzionalità. E anche questi costi andranno sicuramente a crescere". "Di questo papocchio devolutivo federale chi vuol essere lieto sia. ma lo sono davvero - si domanda Sartori - nel segreto del loro cuore, i deputati che lo stanno votando?". E sul tema del federalismo - secondo invece un altro autorevole opinionista , Mario Pirani (ieri su la Repubblica) - si registra una sostanziale mancanza di autocritica per cui "gli errori di ieri generano quelli di oggi. Cosa è, ad esempio, il criticato voto di astensione di ds e Margherita alla Camera sull'articolo che introduce il Senato federale, se non il punto di arrivo della dissennata Riforma del titolo V della costituzione approvata con 4 voti di maggioranza in chiusura della passata legislatura? In quel momento si è aperta una falla attraverso cui sta passando la devoluzione e lo sfascio dell'impianto costituzionale repubblicano(...) Ora siamo alla resa dei conti (...) ed occorre "un radicale autocritica sul federalismo imputabile alla sinistra," senza la quale l'eventuale ricorso al referendum apparirebbe quanto meno "incoerente". (sm) |
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